Ci sono tante cose che vogliamo fare nella vita, e le rimandiamo. Ci diciamo “lo faccio nel fine settimana” e quando arriva il fine settimana diventa “lo faccio il prossimo fine settimana”. “Lo farò questa estate”. “Lo farò il prossimo anno”. “Da lunedì mi metto a dieta”. Alla fine non le facciamo mai oppure iniziamo a farle e il nostro cervello crea una scusa per farci abbandonare il compito che, essendo nuovo, ci crea più disagio della solita routine.

La nostra vita scorre senza che ciò che volevamo fare avvenga. Non abbiamo mai scritto quel libro che volevamo scrivere, non abbiamo mai imparato quella lingua che volevamo imparare, non abbiamo mai speso il tempo libero per cercare un posto di lavoro migliore di quello che adesso abbiamo, ed è “sicuro”, ma che ci causa stress e infelicità…

Non va bene. Invece di vivere la nostra vita, stiamo lasciando che scorra. Passiamo i venticinque anni, i trenta, i quaranta e i cinquanta. E non abbiamo fatto nulla di quanto ci promettevamo quando ne avevamo venti. Stiamo venendo vissuti dal tempo, invece di vivere nel tempo.

Se stai leggendo questo articolo probabilmente ti interessa la scrittura, come interessa a molti mie lettori. E probabilmente non hai ancora scritto dieci romanzi. O cinque romanzi. Se sei uno dei miei clienti tipici, non hai completato per davvero nemmeno un romanzo… o hai impiegato cinque anni a finirlo. :-)

C’è un ladro nel tempo che ci sta rubando la vita… e quel ladro è la procrastinazione.

I veri scrittori scrivono: incredibile, vero?

Se vuoi diventare un autore comincia a domandarti quanto vuoi produrre. Un solo libro, due? Così poco basta per dire di essere autori appassionati e costruire una solida base di pubblico? Probabilmente no.

Il primo libro lo scrive e lo pubblica, con un editore (se ti interessa passare da un editore), chiunque. Il secondo te lo pubblicano anche se il primo va male. Il terzo può capitare anche se i primi due vanno di merda. Ma dal quarto… se dopo quattro libri ancora pubblichi, il tuo lavoro comincia a diventare interessante. Sembra sempre meno che sia un caso, soprattutto se ti pubblicano editori veri e propri, ancora di più se te li pubblica tutti lo stesso editore: l’impressione, per quanto immotivata, è maggiormente positiva per un lettore di fronte a un autore veterano con più titoli rispetto a uno con un solo romanzo.

Quattro libri sembrano il minimo per dire “faccio sul serio”. Però quattro sono pochi, in realtà. Sì, certo, con quattro romanzi avrai dimostrato che sei un autore serio e non una cometa, ma non tutti i tuoi lettori saranno interessati a tutto ciò che scrivi… se vuoi maggiori possibilità che molti lettori leggano almeno due o tre dei tuoi romanzi, e non solo uno e basta, è meglio aumentare il numero e diversificare. Dieci, dieci suona bene. Una soglia anche psicologica: dieci romanzi!

Dieci romanzi di cui ti puoi vantare col tuo pubblico: le schifezze raffazzonate mandando agli editori-spazzatura gli scarti che il tuo editore principale non vuole, o che hai scritto prima di imparare a scrivere narrativa, non contano. Vanno bene anche le opere autopubblicate (vanno benissimo anche se sono tutte autopubblicate), purché siano al livello top del meglio che potevi scrivere dopo aver studiato la teoria narrativa (basta anche solo il mio manualetto gratuito).

Bene, al decimo romanzo pubblicato sarai un autore vero al 100%. Ora guarda quanto hai scritto fino ad ora… un romanzo in cinque anni? Mezzo romanzo in sei? E quanto pensi di vivere: cento anni, duecento anni? Il tuo bellissimo romanzo distopico con Venezia sommersa dal mare lo vuoi pubblicare prima che Venezia sia sommersa davvero? :-)

Perché se pubblichi un romanzo ogni due anni, la tua prospettiva è di averne dieci tra venti anni (se non ci sono intoppi e credimi: ci sono sempre intoppi). Se ora hai 30 anni, ti sta bene poter essere “un vero autore nella scena della tua nicchia” quando avrai 50 anni? Sai che le cosplayer di 22 anni che vorresti vedere con i costumi dei tuoi personaggi, quando avrai 50 anni ti sembreranno delle bambine? E forse non vorrai più nemmeno andare alle fiere piene di giovani perché ti sentirai troppo vecchio e fuori posto?

Se il tuo “divento un autore affermato” include visioni di incontri col tuo pubblico adorante alle fiere del fumetto, fatti due conti su quanto tempo vuoi impiegare a raggiungere lo scopo… a 75 anni fare le fiere diventa pesantino, eh! :-)

Questo è Frederick Pohl nel 2008, dopo 71 anni di carriera come scrittore e un centinaio tra romanzi, raccolte di racconti e saggi pubblicati. Tu vuoi essere così al quarto romanzo? :-)

Perché non scriviamo?

Ci sono molti motivi per cui non si fanno le cose, per cui si rimanda qualcosa in eterno o ci si blocca di continuo e si va lentissimi: quello che ho visto bloccare gli autori dopo aver fatto il mio corso è un mix tra il perfezionismo e una quantità eccessiva di teoria studiata tutta assieme e non ancora ben digerita:

  • la consapevolezza di come si fanno le cose bene e il  voler fare, di conseguenza, qualcosa al meglio possibile ci porta a pretendere troppo da noi stessi fino al punto di bloccarci e invece di scrivere al meglio, accettare di fare errori, ritentare e proseguire così a esercitarsi, ci “vergogniamo” di non essere subito abbastanza bravi e non scriviamo… e non scrivendo non ci esercitiamo a usare i concetti appresi, e a criticarci in modo positivo, e quindi non miglioriamo mai.
  • la quantità molto grande di “regole nuove” di cui tenere conto durante la scrittura cozza col nostro modo originale di ragionare e scrivere che, di base, non terrebbe conto di nulla di questo: siamo bombardati da una gran quantità di frammenti di teoria che sembreranno concetti separati (e non riusciamo a tenere a mente tutto) finché il nostro cervello non riuscirà a fare quella necessaria  sintesi dopo la quale tutto quanto studiato ci apparirà come molto semplice e frutto di un paio di principi e basta.

Dobbiamo lottare contro cattive abitudini che non sapevamo nemmeno di avere: cattive abitudini che sono la base, lo standard operativo con cui scriviamo se non ci sforziamo coscientemente per opporci e fare in modo diverso… e scrivere diventa una lotta tra il nostro “nuovo” cervello consapevole e il nostro “vecchio” cervello inconsapevole, una lotta faticosa e incerta perché il nostro vecchio cervello è molto bravo a sfruttare i problemi di apprendimento del nuovo cervello per riproporgli, camuffandole come giuste, le solite pratiche errate di scrittura.

Anche il perfezionismo è una cattiva abitudine se diventa motivo di procrastinazione per non dover affrontare la scrittura: se troviamo ogni sorta di scusa per fare qualcos’altro prima di scrivere (certo, ho letto dodici saggi di storia sociale del ‘500, ma non posso scrivere se non leggo prima il tredicesimo… e poi il quattordicesimo… e poi…), e alla fine non scriviamo mai, o scriviamo mille parole in un mese perché le revisioniamo e rifacciamo venti volte… e allora è chiaro che abbiamo un problema.

Sapere come progettare le storie e come scriverle al meglio è bene, ma se poi non le si scrive perché rimandiamo con mille scuse allora diventa tutto inutile: è il momento di affrontare la procrastinazione e iniziare a scrivere! E no, non basta mettersi il casco isolante di Gernsback per riuscirci…

Come fare a vincere la procrastinazione?

Nel mio corso di scrittura ho affrontato alcuni trucchetti per aiutarsi a scrivere di più sfruttando semplici meccanismi legati al funzionamento delle nostre “abitudini”, per costruire un approccio positivo basato su piccoli obiettivi, e piccole gratificazioni, raggiungibili ogni giorno e ogni settimana.

Questo però non basta.
Sapere “cosa” fare non è sufficiente, se dentro di noi non abbiamo già deciso di VOLERLO fare. Se non abbiamo capito nel profondo che dobbiamo cambiare per sconfiggere la procrastinazione, non applicheremo mai davvero le tecniche spicciole che insegno io per smettere di rimandare le nostre attività e per smettere di sabotarci da soli.

Non possiamo FARE qualcosa se prima non riusciamo a CREDERE di doverla fare.

Tramite un mio autore, Federico Russo, ho scoperto la Terapia Cognitivo Comportamentale e ho iniziato a leggere testi a riguardo a tempo perso, per hobby, visto che non avevo più grossi problemi di procrastinazione. Un altro mio autore invece si è appassionato per davvero all’argomento e la sua vita è cambiata.

Carmelo Torre ha applicato su di sé quanto stava studiando e ha ribaltato la propria vita, diventando in poche settimane molto più motivato e molto più produttivo. Ha imparato come affrontare in modo meno tossico la propria vita… e vi assicuro, l’approccio standard che abbiamo un po’ tutti è mostruosamente tossico: pieno di falsi doveri, sensi di colpa immotivati, timore del giudizio altrui, recriminazioni, paura di fallire che porta a non agire ecc.

Io non avevo né il tempo né la possibilità di occuparmi di un corso focalizzato sul combattere le cause profonde della procrastinazione che ci impediscono di scrivere (o di metterci a dieta, o di completare un lavoro o altro), ma avevo bisogno di averne uno da proporre agli autori che formo col mio corso e che soffrono di questo problema: perché gli scrittori SCRIVONO, altrimenti non sono scrittori.

Carmelo lo ha realizzato nei mesi scorsi e in meno di tre ore di video (qualcosa che si può vedere in una serata o mezzo pomeriggio, senza scuse) vi darà tutto il necessario per imparare a smettere di rimandare ciò che è importante nella vostra vita e ricominciare a usare in modo pieno l’unica risorsa che non possiamo ottenere di nuovo dopo averla sprecata: il nostro tempo.

Il suo non è un corso per scrittori: è un corso per tutti quelli che soffrono di eccessiva procrastinazione. In fondo “non scrivere” è solo una delle tante cose che possiamo “non fare” nella nostra vita. ;-)

Perché penso che un corso video sia una buona cosa?

Prima di tutto perché anche se è vero che tutto ciò che Carmelo può insegnarci lo troviamo nei libri che vengono citati e consigliati nel suo corso, dobbiamo tenere conto che leggere tutta quella roba richiederebbe molto più tempo rispetto allo studiare la sintesi efficace dei concetti concreti, spendibili subito, che ha prodotto Carmelo.

Hai molti mesi per imparare a smettere di rimandare le cose, leggere un sacco di libri e costruire da solo una sintesi pratica dei concetti, e magari trovarti a rimandare anche queste letture una dopo l’altra… o vuoi iniziare subito a prendere il controllo della tua vita?

In secondo luogo ci sono i video. Questo non è da sottovalutare: l’apprendimento multisensoriale grazie ai  video, con immagini e audio, ci permette di imparare i concetti più rapidamente rispetto a un testo scritto che coinvolge meno sensi (anche quando il testo è più approfondito). Sembra una cazzata, ma l’ho vissuto anche io tre anni fa con la differenza tra quanto imparavo in fretta col videocorso Learning How To Learn e quanto meno mi rimaneva leggendo A Mind for Numbers (il libro di Barbara Oakley da cui è stato tratto il corso). Parla della questione dell’apprendere molto meglio coinvolgendo più sensi (vista e udito, per esempio) anche John Medina in Il Cervello – Istruzioni per l’Uso, se vi interessa l’argomento.

Un po’ come spiego nel mio corso di scrittura: nessuno ha bisogno del mio corso se è disposto a spendere anni e leggere decine di manuali (e lavorare con decine di autori diversi per accumulare esperienza pratica sul campo che i manuali non ti danno, e incrociare forte le dita di non soccombere a qualche Bias brutto che rovini l’apprendimento) come ho fatto io… ma col mio corso (e con quello di Carmelo) si risparmia la fatica, si ottiene una sintesi sicura di cose concrete da usare subito e, in più, si hanno pure i video per differenziare l’apprendimento (e i video si possono anche ascoltare come podcast).

Quello di Carmelo è il tipo di corso che avrei voluto realizzare io, ma non non ho potuto realizzarlo perché non avevo tempo (e non avrei avuto tempo neanche rimandandolo al 2019: ho altri progetti). Conosco gli argomenti trattati da Carmelo e conosco i libri che ha studiato, per cui posso certificare che è roba solida e utile… altrimenti non ne avrei parlato qui. :-)

I primi 11 video del corso di Carmelo sono gratis online. Guardali e valuta voi se vi può interessare: il lancio ufficiale del corso durerà una settimana e inizierà il 25 ottobre.
Maggiori informazioni qui: https://mailchi.mp/ab7f5f6bd7de/procrastinazioneko

E ti dico di più: ho convinto Carmelo a fare un forte sconto a chi ha partecipato al mio corso di scrittura, in modo di poter aiutare gli autori che nonostante i miei consigli pratici su come scrivere con costanza hanno ancora dei problemi a farcela. :-)

Vai al corso di Carmelo qui: https://mailchi.mp/ab7f5f6bd7de/procrastinazioneko

Qui sotto invece trovi il box di iscrizione del mio corso di scrittura… non te lo eri perso, vero? ;-)

4 Replies to “Rimandare ogni giorno ti sta rubando la vita?”

  1. la consapevolezza di come si fanno le cose bene e il voler fare, di conseguenza, qualcosa al meglio possibile ci porta a pretendere troppo da noi stessi fino al punto di bloccarci e invece di scrivere al meglio, accettare di fare errori, ritentare e proseguire così a esercitarsi, ci “vergogniamo” di non essere subito abbastanza bravi e non scriviamo

    Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa!
    Citazione dotta a parte, questo “eccesso di perfezionismo” è effettivamente il problema che mi blocca, ogni volta che provo a fare qualcosa; alle volte le inizio anche, ma poi mi blocco perchè non è subito perfetto! ç_ç

  2. Mesi fa ho consigliato sui social questo manuale, indicatomi da Carmelo: https://amzn.to/2ClFF3a
    È uno dei tanti da cui ha tratto i concetti spiegati nel suo corso. Se non te la senti di fare il corso di Carmelo ed entrare maggiormente nel dettaglio, questo libretto è un buon punto di partenza per avvicinarci all’approccio cognitivo-comportamentale verso la procrastinazione. :-)

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