Nel dicembre 2013 History Channel in Canada ha trasmesso un “falsomentario” (mockumentary) dedicato alla Grande Guerra. A quella vera, quella che generazioni di storici hanno rimosso volontariamente e la propaganda ha cancellato. La stessa propaganda che commissionò a Wells di tramutare le cronache dal fronte in un romanzo, per coprire con la patina dell’invenzione ciò che era davvero successo. Sto parlando naturalmente di quando i marziani hanno attaccato la Terra, nel 1913: la Grande Guerra Marziana.
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E così un falsomentario diviene l’ennesimo strumento di una propaganda che, di fronte alla sempre maggiore consapevolezza di quanto avvenuto e di quanto nascosto, copre il tutto di ridicolo tramutandolo di nuovo in storia di invenzione. Un po’ come fecero con le fatine, dopo il 1918, come spiegato in questo articolo e nei miei successivi commenti. Ma è proprio così?
In questo falsomentario vi è più verità che in tanti libri di storia: sarà che i suoi ideatori, con la scusa dell’invenzione, hanno portato avanti una loro agenda per rivelare al mondo la verità (è più preciso della riduzione romanzesca di Wells, per esempio) ritenendo che gli effetti positivi sarebbero stati maggiori di quelli negativi? Non è forse il giullare, che nessuno prenderebbe sul serio, l’unico a cui è concesso dire la verità? Se non ha ragione Shakespeare, chi altri? Riflettiamo.
Io da anni mi batto per il ripristino della verità storica, l’analisi senza pregiudizio delle fonti, quel pretendere di basarsi sui fatti verificabili (e non sulle fonti secondarie rimaneggiate post-belliche), che viene snobbato come revisionismo. Il tipo di gente che quando vennero trovate le rovine di Troia ancora si lamentava che essendo l’Iliade una storia epica con cose considerate inesistenti, come gli Dei, allora anche la città di Troia non poteva essere mai esistita. Ah-ah, certo, grazie per il vostro contributo alla conoscenza umana, ora lasciate gli adulti a occuparsene. ^_^
Per chi riesce a recuperare il falsomentario, mi risulta che quello trasmesso un anno fa sia un un film di due ore, con mix di filmati d’epoca modificati e interviste ai reduci. Lo sto ancora cercando, ha pochissime fonti su eMule.
Passiamo a un artista polacco che sta rimbalzando molto in queste settimane tra gli appassionati di fantascienza e steampunk/dieselpunk: Jakub Rózalski.
Ho messo solo una selezione di opere a tema dieselpunk: “retrofuturismo” anni 1920-1940. Mi piace molto come mette assieme uniformi in stile anni 1920, mech, elementi ancora più retrò (l’ussaro alato) ed elementi anacronistici “reali” (il lanciarazzi dell’ussaro, per esempio). Alcune immagini vengono da Scythe, un progetto di gioco di carte a cui sta lavorando come illustratore. Potete rimanere aggiornati sulle sue opere, e vedere le altre, andando sul tumblr dell’autore. C’è anche una breve intervista a cura di Vice.
Devo ringraziare Giulia Jo Arrighi che mi ha ricordato di parlare di Rózalski. E Michele Zorzetto per avermi ricordato quattro settimane dopo che mi ero dimenticato di ciò che Giulia mi aveva ricordato. LOL. ^_^ Dedico il post a Gamberetta che ringrazio di esistere per tutti gli articoli che ha scritto: sarebbe bello se tornasse con un romanzo a base di mech/esoscheletri retrò che si menano. Ma è sperare troppo… .__.
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