Oggi Baionette Librarie compie 7 anni.
L’articolo brevissimo che ne annunciava l’apertura risale al 26 ottobre 2007. All’epoca Gamberi Fantasy era già nato da quattro mesi e Zweilawyer doveva ancora nascere, due anni e qualche mese dopo. Tapirullanza arrivò solo quattro anni dopo questo sito.

In sette anni sono successe molte cose. Dal proliferare dei primi fantasy italiani post-Troisi e dalla seconda trilogia troisiana siamo passati attraverso il baby boom del Fantasy (2008-2009), premi Urania imbarazzanti, Wunderkind e l’autore che chiudeva il blog traumatizzato dalla domanda “Ma a te la fica non piace?” (2011), Unika e l’alba di un nuovo livello di fantatrash da vomito come non si era ancora visto e molto altro ancora. Cose che hanno profondamente segnato la storia dell’editoria, insomma.

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In compenso dal 2007 abbiamo imparato anche ad amare il carattere empirico e fondato sul testo imposto da Chiara Gamberetta alla critica del fantastico, sul modello della New Critic occidentale spruzzato di NeoAristotelici Chicago-style (Oh, yeah!), come già avviene nella miglior critica accademica degli USA (per esempio).
Naturalmente, come avviene ogni volta che si porta il discorso sul piano razionale e si adotta un approccio scientifico, una parte di lettori con “scheletri nei libri nel cassetto” e lecchini dei peggiori fantatrash sono rimasti sconvolti dalla novità… novità che, tipo, chi fa Lettere negli USA dà per scontata dal primo anno come il fondamento stesso della sua materia. Rhetoric of Fiction, che in Italia è un testo di nicchia per pochi specialisti, negli USA è considerato un testo base che fornisce le fondamenta della materia… ovviamente quasi tutto ciò che dice contrasta ciò che editor e autori italiani regolarmente dicono.

Ovviamente sono gli stessi gonzi che rimanevano sconvolti e urlavano alla Setta!!!!111 (SVEEEEEGLIAAAAA!!!!11111 pure, no?) di fronte a certe manifestazioni esagerate di apprezzamento per la Dea Gamberetta. Proprio perché mancanti del Quoziente Intellettivo necessario a capire qualcosa di più complicato di una torta in faccia, non erano riusciti a cogliere l’auto-ironia insita nell’esagerazione di quella che è un’ammirazione reale. In questo caso però va bene, perché non c’era ironia: è tutto vero, è una Dea. Ho le prove. Nell’altro vestito, ma le ho.

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Non c’è alcuna ironia.

Nel frattempo l’eBook, visto come una possibilità remota che forse in America avrebbe rosicchiato dopo 30 anni magari un 5% e che in Italia non avrebbe mai superato lo 0,01%, passa dall’essere motivo di additamento e ridicolo di “chi ne sa e nell’editoria ci lavora” verso i saputelli che dicono scemenze sul web, a essere qualcosa che è normale, per un titolo di narrativa, faccia anche il 40-60% dei ricavi negli USA e che nel complesso di tutto il mercato  vale già un 6% in Italia (più ovviamente i titoli di narrativa, il nostro interesse principale, su cui vale di più).

Nel frattempo io sono passato dal constatare e descrivere i problemi dell’editoria, nella vana speranza che fossero problemi momentanei che la mancanza di risultati avrebbe risolto (fino al 2010, circa) ad ammettere che non c’era speranza perché agli editori per primi non importava nulla né avevano i mezzi per capire le stupidaggini che pubblicavano (dal 2010 al 2011). Il passaggio successivo è stato quello di voler intervenire cominciando a formare autori bisognosi di aiuto, in cambio di pochissimi soldi (2011-2012, il mio corso da 100 euro per molte ore di supporto) allo scopo anche di avere una base di autori nuovi (o perlomeno l’idea che fosse possibile trovarne) e passare a una seconda fase editoriale.
Nel 2013, forte anche di una base minima-minima di autori scoperti e seguiti nel tempo (e di un metodo rodato per trarre il meglio da ciascuno), è partita la ricerca di un finanziatore per un progetto editoriale di narrativa fantastica. Nel 2014 il progetto è partito, Vaporteppa.

Il settimo anno è stato l’anno vero del passaggio dalle chiacchiere a cominciare a fare qualcosa, anche solo per dimostrare che se uno vuole è possibile fare editoria in modo diverso e portare opere e autori su cui nessun altro avrebbe scommesso per pregiudizi contro il fantastico e/o per incapacità di giudicarli e valorizzarli.
E salutando questo settimo anno che ci lascia, ci salutiamo anche noi perché Baionette Librarie chiude.

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Chiude una fase e ne inizia una nuova.
L’ottavo anno inizia nel pieno del primo anno di attività di Vaporteppa, nella nuova fase propositiva e positiva senza strascichi del passato di chi critica “perché tanto mica ci lavora lì”. Diciamoci bentrovati di nuovo, anche se la pausa tra le fasi è stata breve. Se Baionette Librarie fosse stato un partito avrei cambiato il logo e basta, come faceva la sinistra ai bei tempi: simbolo nuovo, stesse persone, stesse idee, rinnovamento compiuto, hip hip ayatollah. ^_^

La nuova fase è simile alla vecchia, ma proseguirà la transizione già iniziata da articoli negativi ad articoli positivi. Certe volte è divertente prendere in giro un testo per qualche motivo, perché è francamente troppo stupido o perché è scritto in un modo che fa piangere di dolore Hemingway abbracciato a Booth, ma è un divertimento che lascia il tempo che trova: me ne dedicavo pochissimo prima e, esclusi casi rari, intendo continuare a non occuparmene.

Anche i toni cambieranno. Prendere in giro i fessacchiotti dell’editoria (editori, autori e il mix di entrambi che sono gli autoeditori/selfpublisher) è divertente e tutto, ma se questo non porta a risultati concreti, non è utile. Visto che, in anni, nessuno ha imparato qualcosa, ridurrò un altro po’ questi attacchi e cercherò di concentrarmi sugli aspetti positivi o su ciò che di problematico li porta ad agire come sciocchi. Voglio aumentare l’importanza dei toni positivi, del dire cosa funziona, cosa va fatto, non solo cosa non funziona.

I miei post hanno sempre avuto, in generale, forti elementi positivi, alternati al divertimento degli sfottò su quelli negativi, ma il problema è che troppi toni negativi, se presentati in modo lamentoso, “spengono” l’ippocampo (che pare sia utile nel problem solving) di chi legge/ascolta: le lamentele rendono stupidi chi le fa e chi le ascolta, e il cervello così disattivato potrà farsi sfuggire gli elementi positivi e di riflessione posti subito dopo!
Non vi suona famigliare il concetto di “cretino lamentoso”? Intuitivamente sapevamo già che dietro un lamentoso è più facile vi sia un cretino e che passare ore e ore per anni davanti al dibattiti politici in televisione non ha migliorato il cervello degli italiani, ma da un paio di anni abbiamo un motivo in più per crederlo.

I giapponesi molto bene educati indossano mascherine per non mostrare stati di grave tristezza e non abbattere, in questo caso coi neuroni specchio, il buon umore degli altri. Non frignare è un atto di civiltà.
I giapponesi molto bene educati indossano perfino mascherine per non mostrare stati di grave tristezza e così non abbattere, in questo caso coi neuroni specchio, il buon umore degli altri. Non dico di non mostrare volti tristi, ma già non frignare sarebbe un atto di civiltà.

Va bene sfottere un po’, ma con il giusto tono: come avevo già iniziato a fare, VIA i toni lamentosi! Non si tratta di dire che il bicchiere è mezzo pieno invece di mezzo vuoto, si tratta di dire “Hey, ok, quella roba non va, ma non lasciamoci distrarre da questo o ci perdiamo quell’altro aspetto che invece va!”. Un cervello acceso nota più dettagli. C’è chi frigna (troppi) che gli italiani sono lettori pigri, che odiano ogni novità, che questo e che quello, e nel torrente di lamentele in cui si immerge si lascia portare a valle e così non vede che appena oltre il torrente ci sono lettori curiosi, una nicchia importante interessata alle novità.

Continuare a lamentarsi, ovvero dare attenzione ai lettori pigri, fa sentire ancora più isolati e insignificanti i lettori curiosi (e incapaci di capire di essere in molti) a cui invece andrebbe dedicata ogni attenzione. Io vedo molto potenziale in Italia. Come l’ho visto negli autori su cui sto scommettendo e che ancora non avete visto su Vaporteppa. Il web è il rifugio dei toni lamentosi, del derailing, dell’impossibilità di discutere su basi empiriche e di solida teoria perché prima o poi arriva uno scemotto e manda all’aria i discorsi (e la massa non sa isolarlo). In generale anche gli utenti intelligenti, quando sono sul web, paiono mediamente più stupidi di 20 punti di Q.I. buoni oppure, se usano dati e fatti per sostenere ciò che dicono, vengono ignorati da chi chiacchierava proprio allo scopo di scambiare opinioni, non di incrementare la propria conoscenza.

A partire da Agenzia Duca e soprattutto ora con Vaporteppa (grazie al fatto che ora posso seguire gli autori gratis, venendo pagato dall’editore) ho potuto vedere quanto sia facile discutere di narratologia e quanto sia veloce far migliorare gli autori se li si segue da vicino. Facilonerie e stupidaggini che uccidono il pensiero e sviano dal miglioramento, e che magari uno avrebbe detto senza problemi sul web (sviando anche altri poveracci), nel momento in cui ogni parola pesa e ogni cosa detta va ponderata e inserita in un discorso fondato sulla teoria studiata, nessuno si sogna più di dirle perché capisce da solo che non hanno senso! Muoiono in bocca, magari a metà domanda come successo spesso: mentre le si dice si capisce la soluzione e diventano un “…niente, niente, ho capito mentre chiedevo.”

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Per esempio non abbiamo mai parlato sul serio, qui, del vecchio mercato del libro e del perché si stampino continuamente libri anche se quelli prima non hanno venduto. C’è un meccanismo perverso dietro che merita un po’ di attenzione visto che, temo, fuori da chi nel settore ci lavora (o ha la fortuna di parlare con chi ci lavora) non è sufficientemente conosciuto. Ok gli eBook e tutto, ma in un mercato ancora al 94% di carta (circa) è giusto perlomeno sapere perché certe cose accadono. Ed entrando nel Punto di Vista di librai ed editori capire che sì, il loro mercato è folle e loro spesso non sono delle cime, ma che affrontano anche problemi devastanti.

C’è molto lavoro da fare, ma c’è anche un ottimo ambiente da cui partire.
Se si sa vedere il buono, dietro il velo delle proprie lamentele.

18 Replies to “Sette anni di Baionette Librarie”

  1. In alto il calice per questo memorabile discorso (articolo) e un brindisi al nuovo anno del Duca! (mi giudicherete sciocca se vi dico che mi sono commossa?)

  2. Iniziai a leggere Baionette pochi giorni dopo l’apertura, trovando una grande affinità con il Duca, che in quel periodo era anche un appassionato di culturismo (ed è tornato ad esserlo). Il merito più grande del duca è stato senza dubbio quello di aver diffuso ed elaborato tonnellate di dati sul mercato degli ebook e sulla nuova editoria. Gli faccio un grande in bocca al lupo e gli stringo il membro more Ursino.

  3. @Lynn
    Commuoversi è sempre adatto a una signorina per bene.

    @Zweilawyer
    Ovviamente ho ripreso con i pesi e mi sono messo a dieta, rinunciando anche al vino, solo per sedurti e riportarti in pieno sulla Via Ursina. Per stringermi il pene, ahimé, come per dar la mano ai bimbetti ti basterà il mignolo… ^.^”

  4. Che bello, potremo brindare sul vecchio camper mentre facciamo rotta verso Lucca in una nuvola di gasolio incombusto (che fa molto Dieselpunk) ^___^

    Un barbarico hip hip hurrà per Baionette e Vaporteppa.

  5. Un brindisi per il Duca! Libo con un bicchiere di ottimo Famous Grouse, possa Vaporteppa prosperare e il Duca coronare il suo sogno d’amore col prode Zwei <3

  6. il Duca coronare il suo sogno d’amore col prode Zwei

    È che Zwei manda segnali ambigui, ma non ambigui nel senso giusto: ambigui nel senso che un po’ fa finta che gli piacciono le donne e un po’ no.

    Non come con Gamberetta che mi ha sempre espresso, con tutto l’affetto che Lei ama concedermi, risposte al mio corteggiarLa che vanno da “io la faccio interdire, cacciare, massacrare, la faccio a pezzi, la metto in una valigia e la spedisco a Olbia” a “io, carogna maledetta, ti stacco orecchie, braccia e gambe, le metto in una valigia e spedisco tutto ad Olbia per via aerea”.
    ^__^

    No, non è vero: non sono degno di tante attenzioni, mi ignora gelidamente, se va bene c’è un “Umpf!”. ^_^”

  7. E salutando questo settimo anno che ci lascia, ci salutiamo anche noi perché Baionette Librarie chiude.

    T__T

    Bellissima e significativa la timeline del blog, praticamente dalla “distruzione” alla costruzione. :’)

  8. Spero che il nuovo corso sia proficuo, ma che continui a essere tanto interessante quanto divertente: in questi anni ho scoperto tante cose belle (e anche orribili, ci sta, almeno ho la possibilità di schivarle) grazie anche a Baionette :-)
    Salute, Duca, e buon lavoro! :D

  9. Congratulazioni e un brindisi virtuale da una pudica fanciulla che commenta poco ma legge sempre, anche il conigliame ^.^ (l’articolo sul longbow è ancora il mio preferito)

  10. Viva il Duca!
    In alto le baionette!
    Pronti ad aggredire un altro anno!
    Ce lo chiede l’Europa il buon senso dei lettori che aspettano e aspettano e aspettano e nulla cambia e allora imparano l’inglese pur di leggere roba decente.

    Balzo anch’io sul carro a vapore vittorioso.
    Anche se il mio spirito nobile un po’ rimpiange quando ci si prendeva gioco dei ritardati, ormai non lo fa più nessuno, per certi aspetti meglio così, per altri, purtroppo, sono un inguaribile romantico.

    Brindo anche io, ma essendo ignorante in fatto di vini lo farò con del Genepì da buon cittadino della capitale sabauda.

  11. Duca, mannaggia a te!
    Quando ho letto “Baionette Librarie chiude” mi è quasi venuto un colpo… poi ho letto la parte dopo e sono resuscitato (anche se con parecchi capelli bianchi in più).
    Il tuo sito è uno dei pochi punti di riferimento intelligenti ed intellettualmente onesti che si trovano in giro; per cui, per il bene del popolo che ti segue, vedi di non chiuderlo mai, nemmeno da morto… anche a costo di farti trasformare in uno zombie-cyborg, pur di continuare a postare.

  12. vedi di non chiuderlo mai, nemmeno da morto

    Penso che non ci saranno problemi: già ora il sito è proprietà di un Gruppo Rivoluzionario Proletario di coniglietti e sono loro a scrivere i post, grazie a un software che analizza i post precedenti e costruisce un simulatore semantico di autore basato su pattern (che mi si assicura sia molto smart soprattutto nell’imitare gli influencer nel food… e qui il livello di parole a cazzo ha superato la soglia massima).

    I coniglietti ritenevano che si sarebbero voluti circa 6 mesi prima che prendesse a funzionare in modo indistinguibile dall’originale, ma fortunatamente, come molti già sospettano, ho una mente subnormale ed è bastato un solo post prima che fosse perfetto.

    Io ormai faccio di persona solo i post coi coniglietti del venerdì. E solo perché mi sono imposto: secondo il team di coniglietti sono robaccia inutile e pornografica. Quando non li vedrete più, saprete che i coniglietti hanno preso il controllo di tutte le pubblicazioni del blog.

    Viva il Duca!

    Salute, Duca, e buon lavoro! :D

    Congratulazioni e un brindisi virtuale

    Grazie a tutti.
    Si fa quel che si può, nel rispetto della “morale naturale” e in un’ottica di educazione delle signorine per bene (anche di quelle con la barba e vezzosi nomi maschili).

  13. Omnia mutantur, nihil interit

    Un brindisi ideale al Duca levando un calice di Sforzato valtellinese.
    Per tutto quel che ci ha dato in passato, dal fairy pr0n e ai test di resistenza delle armature del XV secolo passando per le audaci incursioni nel magico mondo di reatard sbavanti che è l’editoria italica.
    Ma soprattutto un brindisi all’avvenire di Vaporteppa e a tutte le soddisfazioni che ancora verranno in futuro.

    Con i migliori auguri.

    Il Duca è morto. Viva il Duca!

  14. 7 anni, diamine.
    Arrivai qui con un link che portava all’articolo sui test di penetrazione delle armature. Da lì gamberetta, poi zwei e qualche occhiata anche al tapiro e al blog della tenger.
    Per natura sono un lurker, però l’occasione (anche se con colpevole ritardo) merita un commento.
    Perchè sì, se ora sono in grado di scrivere in maniera decente (lo dico io eh, magari faccio schifo, ma meno di un tempo) è grazie soprattutto al Duca e a Gamberetta.
    Quindi grazie e avanti ancora per tanti anni (però no, la barba continuo a tagliarla, per me il modello rimane Augusto)

  15. Levate in alto i calici!
    Duca, grazie per gli articoli (la trilogia dedicata alla vicenda D’Andrea – Lippa
    e’ la mia preferita), che mi hanno insegnato a distinguere cos’e’ buono e cosa e’
    da buttare nella spazzatura, poiche’ in principio ero una bimbominkia,
    e tu e Gamberetta mi avete redenta.
    Beh, grazie e arrivederci (?)

  16. Non commento mai per pigrizia, ma passo spesso qui a dare un’occhiata. Mi piace la direzione che hai preso e non vedo l’ora di leggere i nuovi articoli. Sono arrivata su gamberi fantasy ai tempi della recensione di Twilight e da lì in poi non ho mai smesso di leggere i vostri due blog, dove ho imparato a capire qualcosa di narrativa. Mi unisco al brindisi ^^

  17. Un brindisi ideale al Duca levando un calice di Sforzato valtellinese.

    Lo Sforzato è una meraviglia della natura. Al prossimo GourMarte ne approfitto per berne ancora, senza doverlo comprare! :-)

    Da lì gamberetta, poi zwei e qualche occhiata anche al tapiro e al blog della tenger.

    Insomma ti ho fatto precipitare in un baratro di perdizione… ^_^”

    in principio ero una bimbominkia,
    e tu e Gamberetta mi avete redenta.

    La luce della dolce Chiara, la nostra Dea, scaccia le tenebre della superstizione e illumina di ragione le menti.

    Mi piace la direzione che hai preso

    Grazie! Si fa il possibile per cercare di essere utile… nel mio caso è una battaglia persa, l’inutilità mi pervade come una seconda natura. XD

    Grazie a tutti! Da domani sono a Lucca, per chi passa ricordatevi di andare a prendere i segnalibro di Vaporteppa dal 31 ottobre al 2 novembre, stand E338, padiglione Giglio!
    https://www.steamfantasy.it/blog/2014/10/28/che-vita-di-mecha-a-lucca-comics/

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