Sono incappato su un sito di curiosità relative al Giappone, scritto da una italiana che (se ho capito bene) ha un negozio che propone prodotti legati al Giappone. Un sito molto carino http://higashinokaze.wordpress.com/ anche se da un paio di anni è ben poco attivo. Lì sono incappato in due articoli interessanti: il primo parla dell’ennesima prova del giornalismo di qualità di Repubblica, il quotidiano “serio” che ha provato invidia per il retard de Il Giornale e si è lanciato a perdifiato per superarlo; il secondo mostra il trailer di un film giapponese di pochi anni fa che non conoscevo.

La Repubblica, 19 giugno 2014, Giampaolo Visetti 2
Jolly good! Definizione perfetta, sir!

“La legge anti-pedofilia risparmia i manga”, di Giampaolo Visetti (qui l’articolo online). Vista la collocazione su un quotidiano italiano dalla fama ormai smerdata da tempo, promette già dal titolo di nascondere un mix di immondizia e cialtronaggine in salsa di luogo comune delle più pregiate.
Il testo non è da meno, si capisce bene la posizione retard del “i minori immaginari hanno gli stessi diritti dei minori reali”: principio secondo cui essendo i personaggi narrativi inventati dotati di uguali diritti delle persone reali, si può venire perseguiti per ciò che loro accade come se fossero veri.

Idea molto curiosa che produrrebbe solo romanzi e fumetti privi di qualsiasi reato rappresentato: niente furti, niente stalking, niente violenza, figurarsi uno stupro o l’omicidio. Sì, non domandatevi cosa succederebbe agli autori di romanzi in cui i minorenni non sono semplicemente sexy (es: una 16enne troietta), ma finiscono addirittura ammazzati! Subito Victor Hugo in galera per i maltrattamenti che ha imposto a Cosette ne I Miserabili.

Sì, facepalmatevi pure. E ammirate l’immagine con didascalia apparsa sul giornale cartaceo, qui in alto a sinistra. Che raffinata cultura che sprizza codesto giornalista di impeccabile formazione (e corrispondente da Pechino, forse credendo che fosse in Giappone). Per le altre chicche vi rimando al sito che me lo ha fatto scoprire. Basti dire che tale Giampaolo Visetti è già stato pizzicato più volte a sparare cazzate scrivendo articoli di pura invenzione (sì, come gli altri giornalisti, ma lui lo beccavano) e ovviamente per Repubblica va tutto bene e ha continuato a tirar fuori puttanate. Grazie per avermi ricordato perché voglio vedere il vecchio giornalismo italiano fallire: perché bisogna imbottirli di aiuti di Stato, ovvero nostre tasse, per partorire stronzate?

Passiamo a qualcosa di meglio. Un bel trailer.

I film di zombie non sono meno stupidi.
I film di zombie non sono meno stupidi.

Cosa accadrebbe se il sushi fosse molto affamato di carne umana? Sembra un’idea giusto un pelo meno stupida delle storie di zombie classiche, vista la vena umoristica (è una commedia horror) al posto della seriosità demenzial-drammatica…. un po’ come, all’opposto, sembra molto più stupido il Cristianesimo quando si tolgono gli elementi di bias legato alla superstizione e lo si mostra con l’Invisibile Unicorno Rosa.

Se non funziona prova qui ▼

Sito ufficiale: deadsushi.com
Su Pirate Bay lo potete trovare con i sottotitoli in inglese (11 seed circa, scaricato in un paio di ore): Dead.Sushi.2012.UNRATED.720p.WEB-DL.DD5.1.H.264-NGB.mkv
Lo guarderò appena avrò tempo. Fatemi sapere se lo avete visto e se vi è piaciuto.
Roba raffinata.
Buona visione.

7 Replies to “Giornalismo Italiano e Sushi Assassino”

  1. Lo conosco Dead Sushi! *O* I film di Noboru Iguchi li ho visti quasi tutti, sono perfetti per una serata cazzona con gli amici. Orribilmente trash e senza senso, ma divertenti.
    Di suoi mi sono piaciuti molto anche Robogeisha e il meno conosciuto Mutant Girls Squad, che aveva un design dei mostri particolarmente allucinato. Sconsiglio invece l’unico suo film mai uscito da noi, The Machine Girl: è più serio e occidentale degli altri suoi film, e il risultato non è un granché. Cioè, cerca persino di avere una trama.

  2. Sì, The Machine Girl mi attirava come trovarmi da solo in spogliatoio con un voglioso body builder maghrebino di 150 kg. Decidete voi cosa intenda.
    Invece Mutant Girls Squad già descrivendolo così mi attira molto. Lo cerco.

  3. Che il giornalismo italiano sia un continuo WTF?! concordo.
    Ma gli aiuti di stato vanno solo ai giornali di partito ormai.
    Al max c’è una riduzione per le spese postali.

    Non finiamo a dare informazioni sballate come un Visetti qualsiasi! :D

  4. @Herduk
    Quindi vuoi dire che l’esenzione dall’IVA su gran parte della produzione è stata abolita? Leggevo che nel 2014 c’era ancora: i quotidiani e i periodi (solo per le copie cartacee), ovvero prodotti ormai fallimentari per mancanza di capacità di sopravvivenza propria, pagano un’IVA agevolata al 4% solo sul 20% di dover andrebbe applicata e l’80% è esente da IVA.

    E questo non tassare, mentre tutti i prodotti digitali sono al 22%, non è lo Stato che dà una mano coi nostri soldi? Perché quei soldi mancanti sono soldi che lo Stato poi si prende con altre tasse ai cittadini.
    Gli aiuti diretti non sono tutto: i principali 6 giornali che ne ricevono messi tutti assieme prendono sui 12 milioni, poi ci sono oltre 130 altri periodi come Famiglia Cristiana ecc. che prendono quando proprio va alla grande un 120-140 mila euro a testa. Possibile che diamo soldi a Famiglia Cristiana?
    In totale ci sono 45 quotidiani e 136 testate diverse legate a enti morali, associazioni ecc. che ricevono soldi direttamente. Non solo organi di partito.

    Non mi risultava che avessero abolito quel regime agevolato particolare a cui nemmeno i libri in libreria hanno diritto e fossero tornati a tassare al 4% tutto il tassabile. Né che avessero tolto gli altri metodi di sostegno indiretto dello Stato più o meno nascosti. Mi sembra una novità ottima questa sull’IVA: hai un link ché non la trovo?
    Ero fermo ancora a quando, finalmente, nel 2010 si calcolò il rimborso in base a quanto distribuito verso edicole ecc. e non a quanto stampato (stampato apposta solo per il contributo!).

  5. Mi è capitato qualche volta di parlare della questione, scoprendo che di solito i miei interlocutori consideravano un video pedoporno in computer graphics la stessa cosa di uno fatto con “attori” veri. Solo uno ha risposto “è un buon test per togliere il diritto di voto”.

    -Davvero non vedi nessuna differenza?
    – No. Che differenza c’è, scusa?
    – La differenza è che per realizzare il video in computer graphics non è stato stuprato nessun bambino. Ti sembra poco?
    – … (sguardo da mucca che vede passare il treno)

    Forse dipende dalla dottrina cattolica, secondo la quale il peccato non è mai contro la vittima, ma sempre contro Dio, per cui conta solo cosa passa per la testa del peccatore, e la Realtà non vale nulla.
    La legge italiana è inquinata fino al midollo da questa mentalità, per cui chi finisce in tribunale preferisce sempre fare la figura del coglione in buona fede. Basti pensare che la legge italiana considera prostituzione non solo il mercimonio degli atti sessuali, ma anche di qualunque atto che possa indurre eccitazione e/o orgasmo. Quindi se io mi eccito guardando donne vestite di scuro che suonano strumenti ad arco, questo trasforma le violoncelliste del concerto di musica barocca che ho visto ieri sera in prostitute, e l’organizzatore in un pappone. Certo, lo salva la mancanza del dolo. Ma supponiamo che io lo avvisi due giorni prima, allora che deve fare, annullare il concerto?

  6. Mio Dio. Quanto tempo è passato dal mio ultimo commento su questo blog? Mi sono perso un paio di cose (non solo qui, ma anche da Gamberetta e Zwei), i ritmi universitari non mi hanno lasciato il tempo nemmeno di lurkare. Ma come potete vedere sono ancora vivo xD

    La legge anti-pedofilia risparmia i manga: questa me la sono proprio persa all’epoca (io leggo solo Il Centro il quotidiano locale), ma Visetti non mi è nuovo nell’ambiente dei furbi italiani. Però mi sorprende che Repubblica lavori ancora per loro a dispetto di quanto accadde due anni fa.
    Voglio dire: un tizio che per buona metà degli articoli s’inventa notizie o distorce i fatti, e l’altra buona metà scopiazza platealmente gli articoli altrui e quando scoperto si giustifica «Io VOLEVO citare le fonti, ma quelli dei piani alti mi censuravano quella parte degli articoli e io non ho avuto voce in capitolo» doveva essere sfanculato di brutto dalla medesima testata giornalistica ed essere preso a pernacchie per il resto della sua vita da parte dei suoi colleghi più onesti. O, almeno, prendersi 50 frustate mentre stava nudo e in ginocchio sui ceci.
    Ma forse Visetti è in buona fede. Voglio dire: Pechino è in Cina, e sappiamo tutti che i cinesi hanno quel vizietto di fare il copia-incolla di qualunque cosa, dalla Torre Eiffel ai parmigiani nostrani. Magari ha avuto sottomano qualche hentai e li ha confusi con i manga. O magari, anche stavolta, si sarà inventato tutto di sana pianta sparando stronzate ad altezza d’uomo.

    Vorrei poi capire se, mettendo l’immagine di Ryu e il ragazzo delle caverne per rappresentare l’articolo, sia stata scelta da Visetti o da altri. Mi ricordo che lo trasmettevano anni fa su un la Seven Gold (dove facevano anche Ranma, City Hunter e l’orrido film La Tana del Serpente Bianco). Ohibò, forse io avevo visto la verione censurata, ma mi ricordo bene che l’anime era pieno di bestie carnivore, bruti armati di lance e pietre e tanto di quel sangue da essere eguagliato solo da George Martin, chi lo sa

    Ah, giusto, dimenticavo la parte essenziale: l’articolo è una fumante montagna di merda che ha scatenato le ire di non poche persone dedite a manga ed anime.
    Pokemon mostra forse la pokefilia?
    Hello Spank svela le turbe adolescenziali di Aika facendosi cani e gatti del vicinato?
    Elfen Lied è forse il trinfo della violenza estrema sui bambini fino alla morte per squartamento?
    Ah no, aspettate, in quel caso è proprio una bambina ad ammazzare cani e cavoli con quelle sue braccette invisibili ^^”

    E scopro pure che Visetti ha pure pubblicato un libro: http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/cinesi/

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