Riporto il post di poco fa su Vaporteppa.
Un video educativo, perché scopo della narrativa non è solo intrattenere: è educare! Quante giovinette conosceranno la possibilità di eseguire massaggi preventivi dell’isteria, grazie al romanzo Caligo, e si salveranno la salute? Moltissime, senza dubbio. Similmente, molti giovani impareranno l’amor patrio e il dovere da questo video!
Dei diversi racconti mensili di Cuore, è tra i più famosi: il tamburino sardo, racconto di gennaio, è una storia di patriottismo, di coraggio e di adesione personale al dovere e alla causa del Risorgimento. La storia di un tamburino dell’esercito del Regno di Sardegna che durante la Battaglia di Custoza (24 luglio 1848, dice De Amicis) corre a chiamare rinforzi per evitare che la propria compagnia, arroccata in un casolare, venga sterminata. Gli Austriaci, che non si fanno problemi a sparare sui bambini, lo colpiscono alla gamba. Il tamburino non si ferma: sforza la gamba ferita ancora e ancora, già per la collina di Custoza e fino alle case di Villafranca, e fa arrivare i soccorsi. Per lo sforzo sulla ferita, perde la gamba.
Del racconto venne realizzata una prima riduzione cinematografica nel 1915 (qui alcuni fotogrammi) e, ispirato a quella, Luigi Comencini tramutò i racconti mensili di Cuore in cortometraggi (ovviamente muti) trasmessi alla classe in palestra, al posto dei racconti da ricopiare. Vaporteppa.it vi propone Il Tamburino sardo: nella versione di Comencini è la storia di un ragazzino che decide di non lasciare la propria casa quando i combattimenti della Battaglia di Custoza la raggiungono e per aiutare un gruppetto di soldati del Regno di Sardegna che lo hanno appena reso il loro tamburino, corre a chiamare rinforzi.
Potete leggere il racconto su Wikisource, gratis.
Questi sono i racconti che educano una Nazione. Queste sono le storie che si racconta una Nazione forte, che crede nei propri valori. Racconti che insegnano che bisogna avere coraggio e rischiare, per il bene comune!
Perché chi non cerca almeno di dare alla Patria quanto ne riceve, chi non si impegna apposta per contribuire al bene dell’Italia, chi attivamente prosciuga risorse alla Nazione senza dargli nulla, e magari facendosene vanto, cos’è? È un parassita, quindi non è un uomo: controllate sull’enciclopedia, gli uomini non sono parassiti.
Non sono il denaro, il potere politico o altro a fare di un uomo un uomo, ma la sua volontà nell’agire per il bene comune: centinaia di parassiti che legiferano, non fanno il mignolo di un uomo che costruisce la gloria dell’Italia nella fabbrica, nell’ufficio o in trincea. Viva il Re! Viva l’Italia! Viva la Libertà!
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