Gli Dei di Mosca è stato pubblicato il 17 aprile e dal 18 aprile si trova nei principali negozi online, come Bookrepublic, KoboBooks, IBS.it ecc. oltre ad Amazon e UltimaBooks in cui era apparso fin dalle quattro di notte del 17 aprile. Ho dedicato un post alla prima settimana di vendite su Vaporteppa, ma farò un riassunto anche qui.
In soldoni non posso dirvi quanto sta vendendo, sia per motivi di “cazzi suoi” di Swanwick (a cui dovremmo chiedere il permesso, per dirlo), sia perché non lo sappiamo nemmeno noi. Amazon fornisce i dati solo un mese dopo, per il mese ancora prima. In pratica li sapremo a inizio giugno, mi sa. Come mai la mancanza dei dati di Amazon (e di Kobo e in generale degli americani, tutti molto poco puntuali nel comunicarli) è così importante quando invece dai negozi italiani sappiamo tutto il giorno dopo?
Semplice, perché su Amazon Gli Dei di Mosca è stato in top 20, nella prima pagina della classifica, per la Fantascienza in eBook, e in top 40 per il Fantasy, dal 18 aprile al 24 aprile. In realtà anche il 25 aprile, perlomeno fino ad ora, ma una settimana attorno alla posizione 10 della Fantascienza per sentirsi lieti direi che basta e avanza senza rosicchiare mezza giornata in più.
Per tre ore, il 18 aprile, siamo stati tra le posizioni 234 e la 206 della classifica generale delle vendite sul Kindle Store. In due di quelle ore siamo stati in posizione 5 per la Fantascienza, battendo per vendite perfino due volumi su tre di Hunger Games (un best seller che ancora oggi, molto tempo dopo l’uscita, occupa regolarmente la prima pagina).
Dicevo che delle vendite su Amazon non abbiamo idea (e comunque non posso dirle), però sappiamo da altre fonti, autori autopubblicati che hanno opere su Amazon, che uno di loro ha venduto centinaia di copie di una sua opera in pochi mesi (pur essendo alcune migliaia di posizioni sotto di noi) e un altro, collocato ben peggio con le sue diverse opere tra le 20mila e le 35mila, ha venduto a lungo mediamente una copia al giorno per ogni suo romanzo (6-7 copie, non ricordo bene, ma forse quando vendeva così era verso la posizione 10-15mila). Diciamo la metà per opera di quell’altro libro più prestante.
Un altro autopubblicato mi ha riferito, e lui sta alla posizione 90mila circa, in pratica il fondo del barile di chi non vende nulla o quasi, di aver venduto 22 copie in undici mesi. Tolte le prime vendite, la sua copia al mese continua a farla. E se siete curiosi, gli eBook di Licia Troisi bazzicano tra le posizioni 4mila e 18mila (con il migliore di tutti a 1200, il peggiore a 28mila e la massa a 10-13mila), giusto per mostrare quanto alla Mondadori se ne freghino di coltivare davvero il digitale.
Cosa significa però in concreto ORA, non coi dati di un anno fa, passare una settimana in prima pagina della classifica, tra i posti 200 e 500 della classifica generale (e non 5mila o 20mila), non so dirlo. Né so dire quanto in termini di vendute significherà passare, come spero, un mesetto almeno dentro la top 100 della Fantascienza Kindle e, magari, più tempo possibile entro la top 40 (posizione 1500-2000 delle vendite in assoluto).
E cosa accadrà dopo, quando tra pochi mesi Gli Dei di Mosca sarà soltanto uno dei libri che abbiamo pubblicato e non potrà ricevere tutte le attenzioni che riceve ora? Quanto può continuare a vendere nei mesi e negli anni successivi un volume, se la casa editrice rimane viva e continua a espandere il catalogo (e a ricordare che anche le opere precedenti esistono?). E quanto venderemo quando a catalogo avremo 2 novità del momento e magari 30 o 40 opere precedenti?
Questi non sono problemi da poco e non sono nemmeno “avidità”: qui nessuno ha nemmeno vagamente l’idea che ci si possa arricchire col progetto Vaporteppa, ma vorremmo perlomeno che si sostenga da solo, guadagni a sufficienza da permettere ogni tanto una spesa extra (illustrazioni interne o traduzioni di opere lunghe) e anche di mantenere chi ci lavora dentro (e di compensare il tempo speso da chi fornisce supporto e dedica quindi ore qui invece che su altri progetti di Simplicissimus).
Citando Tapiro (che ringrazio per l’articolo):
Ma la verità che dobbiamo guardare in faccia, è che la letteratura non è per definizione un buon mercato. Dal punto di vista di un imprenditore il cui scopo è quello di chiudere il bilancio in positivo, tra il business dei barattoli di yogurt e il business della narrativa non ci può essere dubbio. Non a caso, quasi tutte le nostre grandi case editrici sono in realtà parte di grandi gruppi editoriali ramificati in settori più redditizi – pubblicità, televisione, periodici – o di holding i cui business principali non hanno nulla a che fare coi libri.
Ne consegue che bisogna essere pazzi per buttarsi nel mercato della narrativa – peggio ancora se si tratta di una nicchia come la narrativa fantastica. Soldi non se ne fanno, se non al prezzo di sforzi sproporzionati. L’unica ragione che mi venga in mente per entrare in un business del genere, allora – a parte la pura e semplice pazzia – dev’essere il genuino amore della narrativa, e la convinzione di stare facendo una cosa giusta. Ma allora, guadagnare soldi non diventa altro che il modo per poter sostenere il proprio lavoro, e migliorare e arricchire la propria offerta.
E alla domanda “Che fare?”, come l’omonima opera di Lenin del 1902, la risposta è: lavorare, aspettare e cercare di far capire ai lettori cosa sta succedendo. Perché la chiave del Regno (delle Case di Cacca) siete solo voi lettori. Una collana come Vaporteppa può anche pubblicare il tipo di opere che vi lamentavate gli altri editori non pubblicassero, ma poi sta a voi comprarle (solo quelle che vi interessa davvero leggere, ovviamente) e soprattutto parlare di ogni uscita che vi pare interessante con i vostri conoscenti appassionati di narrativa fantastica.
Noi possiamo darvi opere degne da VOTARE con l’acquisto e il passaparola, ma sta a voi esercitare il diritto di voto… perché con l’astensione vincono solo i Grossi Editori, quelli pieni di soldi, di giornali, di riviste, di amicizie importanti e di capitali che possono dominare l’editoria fregandosene di quello che volete voi. Chi si astiene vota l’Einaudi della Strazzulla, vota la Mondadori di Licia Troisi, vota la DeAgostini di Unika.
Citando ancora Tapiro:
Ma una casa editrice potrebbe comunque avere sufficiente successo da auto-sostenersi, sopravvivere nel tempo e addirittura crescere, senza dover scendere a compromessi con le mode (leggasi: paranormal romance per sfigatelle adolescenti) o abbassare i tempi e i costi di produzione (e quindi la qualità) dei propri libri. Collane come Vaporteppa possono mostrare che la scelta di una piccola nicchia insoddisfatta (la narrativa fantastica in Italia) e l’attenzione intransigente alla qualità sono un modello vincente e da imitare. Collane come Vaporteppa possono diventare lo standard dell’editoria digitale degli anni a venire. Ed è qui che entrate in gioco voi!
Parlate di Vaporteppa. Parlate delle nostre opere. Compratele quando vi sembrano interessanti. Fate passaparola ogni volta che potete. Solo chi si impegna per cambiare le cose ha pieno diritto di lamentarsi se poi non funzionano, non chi non fa nulla e appoggia lo status quo: il diritto di dare addosso ai Grossi Editori che pubblicano merda e se ne fregano di voi passa dall’attiva opposizione al loro sistema, premiando le case editrici che fanno ciò che può piacervi e che vi rispettano.
E ora cosa farà Vaporteppa? Abbiamo alcuni testi in lavorazione e verrete aggiornati sul sito di Vaporteppa a mano a mano che ci avvicineremo alle pubblicazioni. In più il lavoro su Gli Dei di Mosca non è finito: le revisioni continuano per produrre eBook in versioni con sempre meno refusi e verso fine maggio, credo, sarà disponibile il cartaceo realizzato a partire dall’edizione digitale “quasi definitiva” (quella con meno refusi possibili uscita fuori tra altre due riletture).
Vogliamo anche capire bene dopo quanto tempo gli eBook aggiornati sono disponibili a chi li ha già comprati, per riscaricarli, sui diversi negozi principali. E vogliamo inserire l’illustrazione di Scintilla in tutti gli eBook, anche in quelli comprati su Amazon, KoboBooks o Apple (e quindi privi di Watermark). Ho in mente come fare.
A voi non resta che fare la cosa giusta: parlare di Vaporteppa e dei sui libri sui vostri blog, nei social, sui forum ecc. e chi non lo fa è come se scrivesse con lo spray “1, 100, 1000 serie come Unika!”.
E ora fate anche l’altra cosa giusta: comprate Gli Dei di Mosca su Amazon (Kindle) oppure su UltimaBooks (ePub). Nel segreto dell’acquisto di un eBook… il Duca vi vede, l’Immonda Dori no.
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