Il Folletto Burbero è il programma per bambini ideato da Marco Burberi. Il folletto che, come dice la sigla, “con grande dedizione stupra, rapina, va pure a mignotte, poi beve e si droga, la sera fa a botte” presenta una serie di progetti ai bambini da realizzare con pochi elementi presi dalla Scatoletta Burberetta: nei primi tre episodi insegna a divenire drogati, punkabbestia o alcolizzati.
Lo scopo del programma è di incitare i bambini al nichilismo e favorire la “corsa all’autodistruzione così poi non ci pensate più”. Molto bello il teatrino finale che termina sempre con la morale sul bisogno di “farsi i cazzi propri”.
Lo trovo un programma realistico, intelligente e utile per i bambini.
Peccato che sia una parodia, secondo me un programma serio così servirebbe. O forse la parodia (con tanto di avvertimento iniziale) è solo un camuffamento difensivo e il programma è già serio. Ovviamente ciò che viene insegnato è l’opposto dei giusti insegnamenti da dare ai coniglietti allevati “come bambini”, con forti colpi con la riga di legno a ogni errore e vestitini alla marinara, secondo il metodo approvato da Gamberetta.
I coniglietti, nella loro naturale superiorità intellettuale, non seguirebbero mai i consigli del programma a differenza dei cuccioli degli umani che sono stupidi, malvagi e vanno condotti, come suggerisce il Folletto Burbero, all’autodistruzione. D’altronde è la loro destinazione naturale come umani, tanto vale accelerare e non pensarci più.
Il quarto episodio è anomalo.
Il critico d’arte Andrea Dipré è ospite catafratto sul divano ricolmo di estetica per descrivere e lodare l’arte di Folletto Burbero che presentare quattro quadri: una natura morta e un trittico di schizzi. Schizzi potete immaginare di cosa. Molto belli e pieni di significato.
Con uno dei quadri del trittico ci si arreda un salotto, senza dubbio. Il genere di salotto in cui Gamberetta non entrerebbe mai, per poi cancellare contatto mail, skype, twitter, facebook e fisicamente con il lanciafiamme il disgraziato con l’ardire di invitarla. Quasi peggio di come arrederei io con figures erotiche 1/8 in PVC, pickelhauben, sciabole e stampe monarchiche o hentai.
Pronti cari bambini a divenire punkabbestia, drogati o alcolizzati?
Seguite i tutorial di Folletto Burbero! ^__^
Mah, a dar retta a Junger il nichilismo è una tappa obbligata, ancorché per nulla un destino “finale”, al punto che lo stesso, in un afflatto di ottimismo (subito stoppato da quel grande pacioccone che era Heidegger) arrivava a sostenere che eravam già oltre la linea (del nichilismo, al tempo in cui scriveva (diverse decine di anni fa). I fatti gli hanno dato torto, almeno per quanto riguarda lo stato della malattia. Però forse gli daranno ragione, fra qualche tempo, per la sua parziale assoluzione del nichilismo, visto come un fuoco purificatore, attraverso il quale liberarsi delle scorie del passato ormai decaduto, decadente e in piena putrefazione.
Ma i punkabestia, i drogati dei centri sociali, non sono al di là della linea e neppure vicino, ma molto al di sotto: è gente che ha visto in faccia il nulla e si è ritratta, rifugiandosi nella droga, e in un mondo immaginario. Ovviamente imho.
Comunque i video fanno spaccare dalle risate.
Diprè è in ogni video di Youtube, quell’uomo è davvero incredibile.