Pessimi eBook? L’editore risponde: “per quella cifra non si può aspettare troppo”

Riporto un post di Ciccio Rigoli, libraio di UltimaBooks.it, dedicato a certi grandi editori italiani che producono eBook graficamente disastrati, a malapena leggibili per i problemi di formattazione oppure densi di errori di OCR, e poi si permettono pure di rispondere ai clienti che per 3,99 euro uno non può aspettarsi troppo!

Quando scopriranno che gli Urania cartacei costano 4,90 euro (e hanno dietro tutti i costi degli invenduti, della distribuzione via camion, della stampa ecc…) inizieranno a sabortarli perché sono fatti troppo bene rispetto agli hardcover da 19 euro?

Cari editori, non fateli proprio gli ebook

Ovviamente il titolo è provocatorio, anche perché altrimenti mi ritroverei disoccupato, ma nasce da due situazioni venute fuori proprio ieri e che mi hanno fatto molto riflettere. Una riguarda direttamente Ultima Books, l’altra riguarda gli ebook in generale, ma entrambi parlano della stessa cosa: la sciatteria nella tipografia degli ebook.

Primo episodio, non collagato a Ultima Books. Mercoledì sul blog La narrativa in biblioteca compare un post sul libro L’inverno del nostro scontento di John Steinbeck, recentemente messo in promozione per un solo giorno. Denise, la proprietaria del blog, l’ha acquistato e, trovandolo illeggibile, scrive una lettera aperta a Elisabetta Sgarbi, direttrice editoriale della casa editrice Bompiani. Salta fuori che l’ebook è una [pessima] scansione del libro cartaceo, ingiustificabile soprattutto per una casa editrice così grande e rinomata come Bompiani. Anche per questo noi librai abbiamo deciso di toglierlo dai consigli del mese, giudicandolo indegno. Non possiamo toglierlo dalla vendita, ma eviteremo accuratamente di pubblicizzarlo d’ora in poi. Ci scusiamo se non ce n’eravamo accorti prima, ma l’avevamo letto tempo fa in cartaceo, per questo eravamo molto contenti ci fosse anche la versione digitale.

Secondo episodio: un ebook di [FAMOSA CASA EDITRICE] a €3,99 acquistato da un nostro lettore presenta moltissimi refusi. Anche in questo caso chiediamo spiegazioni alla casa editrice che risponde (cito senza modificare nulla, grassetti miei):

Ciao, il testo non può essere per ora migliorato in tempi brevi, in quanto andrebbe scansionato da cartaceo e passato da una correzione di bozze; ci sono quindi due possibilità:
– il cliente viene rimborsato (che comunque per quella cifra non si può aspettare troppo… anche se naturalmente tentiamo sempre di fare il meglio).
– allo stesso prezzo, ma non dipende da noi, potrebbe acquistare il titolo [TESTO ALTERNATIVO], che però, a differenza di questo, non ha anche [RACCONTO INSERITO NELLO STESSO LIBRO] e non ha il testo in lingua originale (è solo in italiano).

Non aggiungo altro. Ovviamente a quella cifra non ci si può aspettare troppo.
Noi proviamo da tempo a migliorare la situazione, ne abbiamo già parlato e continuiamo a parlarne anche attraverso la sezione La brutta tipografia sul nostro forum, dove bisogna dire che alcuni editori partecipano e traggono beneficio dai suggerimenti di chi ha comprato un libro ma non ha trovato adeguata cura nella composizione.
Faccio a questo punto una proposta: cari editori, se fate libri che non comprereste o del quale anche voi vi lamentereste, non li fate proprio, sentite a me. Lasciate stare. Come diceva il maestro Miyagi in Karate Kid, “Se impari karate va bene, se non impari karate va bene, se lo impari così così finisci schiacciato come acino d’uva“. Ecco, imparate dal maestro Miyagi. Se fate gli ebook come si deve va bene, se non li fate proprio va bene lo stesso, se li fate così così fate del male a voi stessi che perdete credibilità, a chi ha comprato il libro che si sente derubato, a chi lo vende perché deve giustificare colpe non sue.

E non solo gli eBook. Anche certi cartacei vengono prodotti come gli eBook, scansionando in malo modo un’edizione precedente e poi vendendola come nuova edizione. Senza revisioni. Anche se è un cartaceo e non il disprezzatissimo (da certi editori) eBook. Perché trattare i cartacei come pessimi eBook? E chi lo sa! Forse non lo sa nemmeno Elisabetta Sgarbi, che se fa il suo lavoro come lo fanno di norma i dirigenti italiani non ha neppure la più vaga idea di cose succeda sotto di lei. Perché sì, perché è Fantasy Editoria.

Riporto da La narrativa in biblioteca:

Gentile Elisabetta Sgarbi,
qualche giorno fa ho acquistato un e-book della Bompiani, la casa editrice da lei diretta: John Steinbeck, L’inverno del nostro scontento. Un grande autore, la traduzione di Luciano Bianciardi, una casa editrice prestigiosa, pensavo di andare sul sicuro.
E invece un disastro. Nel solo primo capitolo almeno cinque refusi. Difficile imputarli all’e-book, avevo già letto la pessima versione elettronica di Storia della mia gente di Nesi con salti di righe, paragrafi non allineati, punteggiatura ballerina.
In questo caso si tratta di accenti (cercò invece di cerco, li invece di ), parole incomprensibili (Fiu invece di Più, sfamo invece di siamo) un misterioso ri. chiuse.
Insomma sono andata a vedere l’edizione cartacea (Tascabili Bompiani 2011) dove ho ritrovato esattamente gli stessi errori.
A questo punto (i bibliotecari son tipi pignolini) negli scaffali di casa mia ho trovato una bella edizione Oscar Mondadori di mio marito (che ovviamente se la ride). Senza errori ma con alcune particolarità: quello che nel 2011 è un cercò accentato nel 1966 era un cerco con la o con una sbavatura tipografica, il misterioso ri. chiuse deriva da un richiuse con la lineetta dopo la prima sillaba che segnala l’andare a capo.
Mi pare evidente che l’edizione Bompiani sia stata creata, e creata malamente, scansionando una precedente edizione Mondadori, io non so se sia una pratica diffusa, so solo che in questo modo si offendono Steinbeck, Bianciardi, e tutti i lettori che come me hanno acquistato il libro.

Bello dare i soldi agli editori in cambio della qualità garantita?
I pirati sfornano gran parte degli eBook scannerizzando i libri cartacei, ottenendo di norma risultati con un numero di errori non superiore alle edizioni cartace ben fatte, GRATIS, a ritmo non certo blando nonostante sia solo un hobby, mentre i grandi editori che lo fanno per lavoro e che in teoria hanno i file per l’invio in stampa di quei libri (che magari tutt’ora ristampano), si riducono a farli scannerizzare dal cartaceo come se li stessero piratando e a vendere quel che esce, convertito in ePub con Calibre magari, senza revisionarlo. Se fossero pirati sarebbero già stati insultati in malo modo e cacciati da DDUniverse per il pessimo livello delle release, dicendo loro chiaro e tondo di lasciar fare chi gli eBook li sa piratare per davvero.

Sul forum di Simplicissimus e in altri siti avevo letto di tutto, anche di eBook italiani con il titolo e il numero di pagina riprodotto ogni tot righe, frutto magari di una scannerizzazione e successivo OCR fregandosene di cosa ci fosse sull’edizione cartacea. O di un PDF per la stampa macinato in malo modo da Calibre, appunto come quelli che uno converte in ePub alla bruttodio perché tanto sono per uso personale e si ha fretta di leggere. Con la differenza che uno certi aborti poi ha vergogna anche solo a passarli agli amici, altro che metterli in vendita ad appena 3,99 euro!
Nel caso stia leggendo un imbecille qualche importante editore che si crede filtro editoriale e regia culturale: “appena” era ironico. ^_^

Se avessi fiducia nell’intelletto degli editori e nella loro capacità di ragionare direi “Scusate, ma questo è un modo stupido di boicottare il digitale, piuttosto non fate gli eBook”, immaginando un piano apposito per far provare schifo ai lettori verso il digitale e rimandarli al buon, vecchio cartaceo.
Però io un po’ gli editori li conosco e so che in gran parte calzano a perfezione nella definizione di Stupidità data da Cipolla, più spesso per menefreghismo e faciloneria all’italiana che non per vera cattiveria sadomasochista, per cui mettiamoci il cuore in pace: non c’è nessun piano diabolico contro gli eBook, non in queste piccole cose, è che davvero sono troppo scemi per pensare ai dettagli del lavoro che fanno.

Anche se è inventato, suona credibile e sensato.

Una persona è stupida se causa un danno a un’altra persona o ad un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno.
(Carlo Cipolla)

 

Il Duca di Baionette

Sono appassionato di storia, neuroscienze e storytelling. Per lavoro gestisco corsi, online e dal vivo, di scrittura creativa e progettazione delle storie. Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa. Nel gennaio 2017 ho avviato un canale YouTube.

Recent Posts

Acheron Books ospita Vaporteppa

Acheron Books ha fatto a Vaporteppa un'offerta che non si può rifiutare: tutte le migliori…

6 anni ago

Adrian la serie: il ritardato è tornato (e ha portato un amico)

La trasmissione di Adrian la serie è proseguita nelle ultime due settimane, come previsto. Nessuna…

6 anni ago

Adrian: Celentano e gli ormoni impazziti da rinfanciullito

Adrian di Celentano è un'opera strana. Ero un po' combattuto se parlarne o meno perché…

6 anni ago

Ralph spacca Internet: analisi del film

Nuovo anno e nuova analisi: Ralph spacca Internet. Questa volta si tratta di un film…

6 anni ago

Bumblebee: un buon film dei Transformers

Bumblebee è un film della serie Transformers anomalo perché è fatto bene. Non benissimo, neanche…

6 anni ago

Macchine Mortali: la cicatrice fantasma

Ho visto Macchine Mortali al cinema e mi sono venuti in mente degli spunti di…

6 anni ago