Fumetti e Manga

Segnalazione di “Opey the Warhead”

Una decina di giorni fa sono stato contattato da un mio lettore, Skalda, che per passione manda avanti una casa editrice specializzata in fumetti, ProGlo Edizioni, legata all’Associazione Culturale Prospettiva Globale (blog e sito). Quelli che stampano anche i volumi di “A” come Ignoranza del geniale Daw.

Skalda mi ha segnalato che uscirà, immagino in tempo per il Lucca Comics & Games 2012, la traduzione dei primi quattro episodi di Opey the Warhead di Zac Allen Crockett, con il titolo italiano di Opey il ragazzo bomba.
Cartaceo, visto che non hanno ancora trovato una soluzione che li soddisfi per il digitale. Effettivamente, con la risoluzione ancora prevalentemente 600×800 e gli schermi piccoli, non è facile rendere digitale un fumetto le cui tavole sono pensate per il formato rigido della carta (con DPI e dimensioni ben superiori).

Motivo per cui poteva interessarmi secondo Skalda: è fantascienza e ci sono i coniglietti (e hanno un ruolo non marginale nella storia).
Ho letto il pdf bozza della versione italiana e, seppure tra alti e bassi, mi è piaciuto a sufficienza e penso che valga la pena segnalarlo. Sopratutto per via dei coniglietti. In più è possibile leggerlo gratis in inglese, incluse le prima 18 pagine dell’episodio cinque, sul DeviantArt dell’autore. Nessuno è costretto a spendere per il cartaceo, se non gli interessa averlo.

Storia in breve.
In un mondo post-apocalittico in cui i bambini nascono nei centri di clonazione perché un virus ha ucciso gran parte dell’umanità, risparmiando in massa solo uomini impotenti e donne sterili, Opey (diminutivo di Oppenheimer) è una ragazzino a forma di bomba atomica che affronta la scuola pubblica (a forma di carcere, in cui si spaccano pietre nell’ora di ginnastica). Il padre di Opey è un citrullo fanfarone sposato con un robot, mentre della “vera” madre di Opey non si sa nulla di preciso (a parte un’inquietante pagina nel primo episodio e qualche altra immagine nel quarto) e il padre si rifiuta di parlarne con Opey.

Il dottor Adam Everest. Sento una vaga somiglianza.

All’inizio i tre bulletti della classe hanno paura di Opey perché temono che possa arrabbiarsi ed esplodere, ma appena capiscono che è inoffensivo iniziano a pestarlo e maltrattarlo a piacere. Visto che i tre bulletti sono l’intera classe, per Opey le cose non vanno molto bene. Citando l’autore sono “the misadventures of the world’s saddest superweapon”.

Le geniali idee del padre per rendere Opey più popolare.
Sempre di grande successo.

La storia surreale va avanti tra tavole divertenti e tavole “meh” o, talvolta con bizzarrie che sono più idiote che piacevoli (la storielle del padre di Opey su api e uccelli era cretina in modo rivoltante, non faceva nemmeno sorridere). Anche la qualità del disegno e dei dialoghi varia. Il primo episodio è del 2007 e il quinto (in corso) è del 2012. Ci sono alti e bassi nei disegni anche nel quarto episodio (qui Aria sta avanzando a passo deciso, ma sembra in posa plastica) per cui non è che sia diventato un genio col passare del tempo né vi sono stati significativi miglioramenti.

Perfettamente resa la differenza tra la ragazzina intelligente e i tre bulletti scemi.

Assolutamente insensato e improponibile la pagina finale di ogni episodio, quando appaiono due otaku rincoglionite e l’autore stesso per anticipare i contenuti dell’episodio successivo. Utili quanto un tizio che tra un episodio e l’altro di un telefilm apparisse per dire che la storia è finta e parlasse direttamente agli spettatori. Poteva evitarselo. Le due otaku sono insopportabili (e nella prima apparizione sono disegnate da schifo).

Arrivato a metà lettura non ero sicuro di segnalare Opey, anche perché di conigli ne era apparso uno solo e la qualità complessiva dell’opera, a livello narrativo e di bizzarria intelligente, non era entusiasmante. Carino in generale, bello in alcuni punti, e pittoresco ma non tanto da giustificare una segnalazione su Baionette.

La prima pagina del secondo episodio faceva presagire bene,
ma poi di conigli nella storia non se ne sono visti altri fino al quarto.

Poi è arrivato l’episodio coi coniglietti, il quarto.
Bellissimo. Una storia molto triste, del tipo che piacciono a me, con al centro un coniglietto traumatizzato dall’essere stato strappato alla madre e che rifiuta di mangiare e di giocare.

Nemmeno l’essere affidato all’unico studente “decente” della classe, la ragazza, migliorerà la sua condizione.

Qui è uguale a una persona che conosco,
a cui era ispirata questa vecchia nota su Facebook.

Adoro le storie tragiche di coniglietti sfortunati, possibilmente orfani. Forse perché ritengo che l’apice narrativo, l’ideale a cui una storia dovrebbe puntare, sia stato raggiunto da La Piccola Fiammiferaia, quando muore assiderata e preda delle allucinazioni a due passi dai ricconi che si ingozzano al caldo col cenone di Capodanno, perché se tornasse a casa per sopravvivere al gelo il padre la ammazzerebbe di botte.
Potete già immaginare, dai miei gusti, che il coniglietto non finirà l’episodio felice e contento.

Se vi piace e volete comprare l’edizione italiana, potrete trovarlo (credo) presso lo stand di ProGlo Edizioni a Lucca oppure ordinarlo sul loro sito. Secondo me merita una lettura.

 

Il Duca di Baionette

Sono appassionato di storia, neuroscienze e storytelling. Per lavoro gestisco corsi, online e dal vivo, di scrittura creativa e progettazione delle storie. Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa. Nel gennaio 2017 ho avviato un canale YouTube.

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