Il 14 maggio 2012 c’è stato il Plastic Logic Technology Day per presentare al pubblico i nuovi schermi di carta elettronica della Plastic Logic che dovrebbero competere con gli E Ink, si spera con risultati meno demenziali del brutto SiPix MicroCup.

Grandi, flessibili, con ottimo refresh, si illuminano al buio se serve, resistono agli urti, sono anche a colori e continuano a funzionare pure se li tagli con una forbice. Questo è il tipo di schermo che vorrei vedere al posto degli attuali E Ink Pearl a base di vetro.

In realtà i pannelli di carta elettronica sono forniti dalla E Ink, a quanto ho capito, ma vengono montati su una base plastica invece che sul vetro, per cui il confronto di aziende non è poi così “reale”. Un eventuale successo di questi display flessibili porterebbe molte vendite anche per i pannelli E Ink necessari alla loro costruzione (ed E Ink ultimamente sta soffrendo un calo di vendite, rispetto al boom a cui ci aveva abituato nel 2010-2011).

Immagino che a qualcuno i video potrebbero interessare. Il migliore è il primo, perché riassume tutte le proprietà e mostra anche un paio di pagine con dei colori un po’ slavati (solito filtro montato sopra, in stile E Ink Triton?), ma credo che sia in russo. Il che è ridicolo: le lingue straniere non esistono, semplicemente è gente che emette suoni a caso e fingono di capirsi a vicenda perché sono troppo orgogliosi per ammettere di non conoscere l’italiano. È come la scrittura dei giapponesi: sono segnetti scarabocchiati così, nemmeno loro sanno leggerli, ma si vergognano a far sapere al mondo di essere analfabeti.

Srsly: true story, bro.

Siamo sempre più vicini al sogno di poter sostituire DAVVERO la carta anche nel suo più importante ruolo storico e sociale, quello igienico. Non ti piace un romanzo? In passato si strappavano le pagine e ci si puliva il sedere, ma con gli eReader come potresti fare? Niente di più facile: in futuro potrai mantenere la schermata con il testo “stampato”, estrarre il foglio di carta elettronica dall’eReader, pulirti il sedere, lavare il foglio e rimetterlo nell’eReader.
Semplice, utile, efficiente.

 

8 Replies to “Gli schermi flessibili di Plastic Logic”

  1. [typo:
    – porterebbe a molto vendite]

    Duca, non so se vi ricordate, ma tempo fa (in un altro post, questo) fa vi parlai proprio di un supporto simile che avevo visto su un numero di focus del 2004 (o forse 2003 o 2005, boh). Comincio a pensare che quello fosse solo un prototipo partorito dalla mente di un grafico e in seguito diventato realtà.

    Il video più utile è quello dove spaccano l’asse di legno con sopra lo schermo flessibile. Questo significa che non bisognerà più temere che lo schermo si rompa facilmente – come il primo lettore di Zwei.
    Io per sicurezza tengo l’Opus sempre nella custodia, ovunque mi sposti.

    P.S. Nel primo video non è ho ben capito cosa dicano subito dopo “??????????? ???????? ????????”.

  2. Finalmente qualcosa che sembra davvero a prova di figlio!!!
    Mi sarebbe piaciuto vedere cosa succede in caso di morsi, però.
    Ma quando saranno in commercio?

  3. @Hetty
    Non si sa. O perlomeno non lo so io.
    Dipende quando qualcuno vorrà realizzare un eReader che li adotti, per il mercato di massa (e non prodotti di fascia alta -500+ euro- per le scuole russe), al posto dei classici a base di vetro. L’espansione degli eReader è legata all’espansione della lettura digitale che a sua volta dipende molto anche dalle politiche più o meno orbe dei grandi editori ecc… un bel cane che si morde la coda.

    In più gli eReader durano a lungo, per cui il cliente che ha preso l’eReader “ieri” non è come quello che ha preso l’iPad e magari lo aggiornerà col nuovo un anno dopo… chi ha l’eReader magari lo usa per 2-3-4 anni senza cambiarlo.

    Io spero che alla prossima valanga di nuovi eReader a fine anno sia Nook che Amazon che Sony puntino a convincere i lettori a rinnovare i loro eReader (o a comprare il primo) anche grazie all’antiurto, alla risoluzione 1024×768 al posto di 800×600 e all’illuminazione opzionale notturna (quest’ultima già proposta da Nook e Amazon)… magari pure il colore col filtro del Triton, ma chissà, temo costi ancora troppo e rimarrà nell’ambito degli eReader di fascia di prezzo maggiore.

    Forse è troppo presto.
    E forse gli eReader rischiano di perdere la fiducia delle aziende che storicamente vi hanno investito di più.
    La concorrenza dei tablet e degli smartphone con schermi sempre migliori (il bel AMOLED al posto del vecchio TFT, ma cmq pure col mio “osceno” TFT per leggere in viaggio non è male grazie all’ottima risoluzione 480×854), più utili al lettore occasionale / quasi-non-lettore di quanto non sia un eReader E Ink, è dura.
    Avevo parlato dell’argomento “strumento multi-uso per diffondere la lettura digitale” nel vecchio post qui (che avevi già letto e commentato, ma lo segnalo per chi se lo è perso).

    Credo che una base plastica anti-urto sia finalmente qualcosa che potrà spingere tanti proprietari di eReader a comprarne uno nuovo (e in ogni caso il vecchio può rimanere di scorta o, come faccio io, andare a un famigliare) e tanti possibili lettori digitali spaventati dal vetro delicato a comprare il loro primo eReader (sono tantissimi a essere spaventati, ma non so quanto questo si traduca in un “allora non lo compro ancora”).

    Incrociamo le orecchie conigliesche e speriamo bene!

  4. Credo che una base plastica anti-urto sia finalmente qualcosa che potrà spingere tanti proprietari di eReader a comprarne uno nuovo (e in ogni caso il vecchio può rimanere di scorta o, come faccio io, andare a un famigliare) e tanti possibili lettori digitali spaventati dal vetro delicato a comprare il loro primo eReader (sono tantissimi a essere spaventati, ma non so quanto questo si traduca in un “allora non lo compro ancora”).

    Eccone un esempio: me. Il fatto di dover comprare un dispositivo come gli eReader ora in commercio non mi ha mai sconfifferato. La tecnologia nelle mie mani non fa mai una bella fine; invece, quando uscirà l’eReader a schermo flessibile, sarò pronta a spenderci un po’ di soldi – non troppi, per carità!
    Questa sì, che è una notizia che mi fa benvolere gli e-book! Ben venga.

  5. Confermo quanto detto nel commento precedente sul mio smartphone. Ieri ho letto 40 “pagine” (caratteri piccoli, nitidi in 480×854, grossomodo come 40 pagine reali stampate con caratteri di medie dimensioni) di un manuale di scrittura, modalità verticale, tramite Kindle for Android, mentre passavo il primo pomeriggio a vegetare dopo essermi ingozzato di costine alla griglia con un gruppo di amici.

    Visibilità sufficiente stando in penombra seduto in veranda, col sole a picco subito fuori.
    Avevo pure il lettore E Ink nello zaino, ma non l’ho tirato fuori. Ne sentivo la mancanza, ma non così tanto da passare a quello (e cambiare lettura, visto che non ho ancora caricato lì il manuale, ma c’era un bel romanzo di fantascienza apocalittica dentro che avevo lasciato a metà la sera prima). :-D

    Unica pecca: in due punti volevo sottolineare delle frasi, ma non ho trovato l’opzione nell’App (sono ritardato?).

  6. Nell’applicazione Kindle per i prodotti mela basta tenere premuta la parola che si vuole evidenziare e poi compaiono alle due estremità dei puntini per estendere la banda gialla dell’evidenziatore.

    Personalmente inizio a sentire la mancanza delle sottolineature nell’opus, per questo voglio prendermi l’Odyssey (e usare solo questo).

  7. Grazie. Funziona.
    Ho sottolineato i due pezzi. ^_^

    Mi ero confuso perché tenendo premuto come prima cosa dà le definizioni e non avevo provato a trascinare il dito in giro. Avevo provato solo con il doppio tocco per dare le estremità e poi frugando nelle opzioni… poi basta, mi ero rimesso a leggere senza cercare altri metodi. Confidavo di ritrovare facilmente i brani e sottolinearli appena scoperto il modo.

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