Oggi una bella statua dal sapore Steampunk che unisce l’estetica ottocentesca della macchina, la passione per la meccanica e l’utilità. Beh, forse “utilità” è un po’ troppo visto che si tratta di un cavatappi di 350 kg in bronzo, di 1,51 x 1,65 x 0,59 metri. Non proprio il tipico cavatappi da tenere nel cassetto. Però versa il vino dopo aver stappato la bottiglia! Cosa che il comune cavatappi, a meno che non sia indemoniato, non fa.
Il creatore è Rob Higgs che l’ha realizzato su richiesta di ONEOFONEHUNDRED LIMITED. L’opera è stata presentata al Principe Alberto di Monaco nel 2009. O almeno credo, visto che quella è la data di vari video caricati su Youtube ed è il copyright sulla pagina statica presso bullworks.net (dove è possibile trovare l’indirizzo email per comprarne uno).
Mi domando come mai negli ultimi giorni tanti siti stiano mostrando l’opera, che io pensavo nota da un pezzo. Boh, comunque è una buona idea. Mi accodo a celebrarne la sobria bellezza e la razionale comodità in cucina, perfetta per ogni casa elegante abitata da signorine per bene.
Peccato per la manovella manuale: se avesse avuto un motore a vapore sarebbe stato perfetto. La natura esclusivamente meccanica (a orologeria) riduce di un po’ il fascino intellettuale della statua.
Il Settecento è stato il secolo della meccanica, il secolo in cui arrivò all’apice la visione della società e dell’esercito ordinati e affidabili come un orologio. Il Re aveva un potere incontestabile, assoluto, e i piani di battaglia venivano studiati a tavolino per poi affidarsi del tutto a quanto progettato inizialmente. Il campo di battaglia era visto come un ordinato scacchiere, con un set standardizzato e noto a tutti di regole, tecnologie e modalità di impiego delle truppe.
L’Ottocento è stato il secolo della termodinamica, in cui la meccanica ha incontrato l’immensa energia nascosta in carbone, gas e petrolio. Un nuovo mondo “rivoluzionario” guidato dal cambiamento, dall’instabilità politica e dal potere esplosivo di tecnologie sempre più avanzate, in cui i piani di battaglia ci si aspettava a priori che andassero a rotoli e il genio dei militari stava nell’aver preparato decine di variazioni possibili per ogni evenienza e, soprattutto, nel saper improvvisare con successo. Il campo di battaglia era diventato uno scacchiere rovesciato da un lottatore di sumo armato di mazza da golf e pallina da tennis.
Consiglio ancora una volta The scientific way of warfare di Antoine Bousquet, un testo di storia militare che aiuta a capire la differenza tra Clockpunk e Steampunk. Library.nu non c’è più per cui vi consiglio questo sito per scaricarlo.
Fonti:
http://www.youtube.com/watch?v=wSuH9u0kvhU
http://www.youtube.com/watch?v=oZn2fqIcBhs
http://www.youtube.com/watch?v=jbVE2tmWn6Q (video da 6 minuti)
http://www.bullworks.net/virtual/thecorkscrew.htm
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