Oggi ho letto il post di Konrath su come i lettori statunitensi si incazzino se trovano del sesso al di fuori del porno dichiarato come tale. Se c’è del sesso in un libro, anche solo una scena di un paio di pagine in quattrocento complessive, partono le accuse di essere dei pervertiti degenerati, dei loschi sostenitori della fornicazione, dei nemici di Cristo, membri dell’Asse del Male, pedofili con un pappagallo sulla spalla ecc…
Un seno! Sono costernato!
Capisco che una scena di sesso che non mandi avanti la trama, ovvero messa lì “perché sì”, possa dare fastidio: si tratta di un cambio improvviso di genere, un inserto “erotico per il gusto dell’erotico” in un contesto diverso. Viola il patto tra autore e lettore sottoscritto nel primo capitolo (almeno che non ci siano inserti zozzi fin da lì). Il problema non è il sesso in sé: è l’aver trasformato una storia in qualcos’altro.
Sarebbe altrettanto grave infilare un’astronave che senza motivo scende a Roma, senza effetti sulla trama, tanto per farla apparire, e poi il romanzo biografico sulla vita di Silla prosegue come se non fosse successo nulla. Se invece il sesso serve alla storia attivamente, è giusto metterlo. Come è giusto mettere l’astronave nell’antica Roma se la trama riguarda l’influenza aliena che permise a Silla di ottenere il potere.
Il problema è che gli statunitensi, o meglio una minoranza abbastanza rumorosa da infastidire gli autori, non trovano il sesso fastidioso perché è inutile al fine narrativo. Lo detestano anche quando serve al proseguimento della storia. Lo detestano perché è sesso e il sesso deve stare solo nel porno. La cultura ha il ghetto a luci rosse e nessuno deve uscirne, nemmeno i libri.
E così un thriller con un po’ di sesso diventa un libro porno osceno agli occhi di Cristo. Naturalmente nessuno ha prima contattato Cristo per chiedere cosa ne pensasse… immagino perché la risposta “Fatevi i cazzi vostri e non cagate la minchia agli altri” non sarebbe soddisfacente (nell’originale c’è quella roba della pagliuzza nell’occhio e quel comandamento sul non fare agli altri ciò che non si vuole fatti a sé, ma la sintesi è quella: Cristo ribatte alle leggi stocazzofobiche degli ebrei con un bel “non rompetevi il cazzo a vicenda, stronzoni”).
D’altronde i bigotti fanatici non sono tali perché gli interessi la religione: quella è solo una scusa per rompere le palle agli altri dandosi “un tono”.
Le religioni non fregano a nessuno, forse nemmeno agli studiosi di teologia. È tutta una scusa per giocare a Io Sono Pura (un disturbo mentale curabile dallo psichiatra gioco descritto da Eric Berne) e rovinare la vita agli altri.
Peccato che la Bibbia sia piena di incesti, fornicazione, violenza… ma lì va bene, perché è un testo sacro. Io avrei pensato che un degenerato ubriaco che si scopa le figlie starebbe meglio in un romanzo che in un testo sacro, ma evidentemente non è così. Idem massacri misti di popolazioni ormai estinte non mi sembrano cose molto edificanti. Essendo estinte almeno c’è il vantaggio che quanto scritto non è più incitazione alla violenza: gli appelli al genocidio in nome di Dio sono tutti verso specifiche popolazioni. Appelli efficienti, visto che non sono più vive per farci “ciao ciao” con la manina.
Se sesso, pedofilia e incesto random vanno bene in un testo religioso, perché non dovrebbero andar bene in narrativa?
Mistero. Forse dipende solo dall’auctoritas: peccato che tanti ameriCani non capiscano che quelle porcate non le ha scritte “Dio” (il Crichton dei romanzi religiosi), ma una massa di caprai ebrei semianalfabeti. E tra Konrath e un inculatore di pecore giudeo dell’Età del Bronzo, preferisco Konrath. Poi ognuno ha i suoi gusti. Quelli dei bigotti americani sono sempre pessimi, fanno a gara con i tizi che si spalmano la cacca in faccia prima di copulare (e no, non voglio che mi citiate il passo biblico in cui viene fatto!).
La violenza però va sempre bene.
Quello che mi stupisce ancora di più è che i miei libri sono pieni di violenza. A quanto sembra posso far accoltellare qualcuno cinquanta volte e darlo in pasto ai corvi mentre è ancora vivo (Serial Killers Uncut, che ha anche una scena di sesso) e va tutto bene a patto che non ci siano pompini.
originale di Konrath ▼
What amazes me even more than that is the fact that my books have so much violence in them. Apparently I can stab someone fifty times and feed them to the crows while they’re still alive (Serial Killers Uncut, which also has a sex scene), and that’s okay as long as there are no blowjobs.
Meglio ammazzare qualcuno che scoparci, praticamente il credo statunitense. D’altronde non hanno scacciato il Re di Quell’Isola con peni e vagine, ma con le armi da fuoco, e quando il Re di Quell’Isola tornerà a minacciare la loro indipendenza avranno tutte le armi che servono per tenerlo a bada!
E poi non è col pene che hanno fatto la loro espansione razzista (Destino Manifesto, yo!) nel XIX secolo: se aggredivano un negro colpendolo col loro pisellino ariano, quello gli avrebbe sfondato il cranio con il suo attrezzo scimmiesco. Armi da fuoco, questo ha reso grandi gli USA, non i genitali. Dio li benedica. Branco di maiali.
Che poi è sempre la minoranza rompicoglioni, i Troll, a dare problemi.
Allo statunitense medio se gli dai la scelta tra venire pugnalato o farsi fare un pompino, penso che preferirebbe il pompino, no? Ma guai che si sappia, che scandalo con il vicinato! Il pastore tuonerebbe contro la fornicazione! E chi non è d’accordo è un degenerato anche lui! Ah, il gioco Io Sono Pura, come è sempre bello e utile… ^__^””
Il mio romanzo da 73mila parole ha una scena di sesso e mezza (ed entrambi i pezzi servono a mandare avanti la storia e sono necessari al libro), ma nonostante ciò c’era gente che diceva che era un romanzo erotico, per cui mi immedesimo con te. Certa gente è rigida, altri sono scemi, e alcuni sono entrambe le cose. Ma dobbiamo averci a che fare.
Originale di un commentatore di Konrath ▼
My 73K word novel has 1.5 sex scenes (and both chunks support the story and are necessary to the book), but I’ve still had people argue with me that it must be erotic romance, so I empathize with you. Some people are uptight, some are stupid, and some are both. We just have to deal.
Perché alla fine è una minoranza che al di là della rottura dei coglioni certe volte fa anche comodo.
Nel telefilm Game of Thrones ci sono delle scene di nudo non molto utili e una scena di sesso lesbico un po’ lunga, cinque minuti, completamente inutile. E con completamente inutile intendo proprio così: la serie è di lotte dinastiche e gente che si pesta, non è incentrata sulle scopate (anche se una scopata scatena tutti gli eventi, e infatti quella è stata infilata in modo magistrale, lol). Non è i Tudors, serie in costume in cui l’aspetto storico delle vicende (sopratutto dopo la prima serie) diventa nullo. Tutto gira attorno alle scopate, non alle battaglie o alle lotte politiche, per cui va anche bene che di continuo ci siano siparietti erotici, gemiti, tette e così via. I Tudors per tutta la durata delle serie girano attorno a questo quesito: cosa accade quando il pisello di Enrico fa cuccù dai pantaloni? Fine.
E quella scena di Game of Thrones è doppiamente inutile: per giustificare i cinque minuti che occupa è stata farcita con infodump e un dialogo piatto pieno di cliché (“zì zì voglio tutto, voglio il potere, zì!”). È come farcire la merda con altra merda: apprezzo le tette per le tette, ma narrativamente questa è cacca.
Game of Thrones non è come i Tudors e una scena come quella delle due troie che vengono valutate da Ditocorto ha un peso eccessivo sul totale di minuti dell’episodio. Non c’entra una ceppa, non manda avanti la trama nemmeno un po’: sappiamo già che Ditocorto ha un bordello e sappiamo che gli piace passarci del tempo, non c’è alcun motivo di sottolinearlo ancora. Se uno vuole vedere della puttanelle che si sbavano addosso come lumachine, ne trova a volontà nel porno vero, lì sono solo minuti e risorse tolti alla serie.
Ok, la scena è carina (“Stuzzicale il buco del culo”, dotta citazione da riciclare), come può essere carino “di per sé” un capitolo di non-sense con un disco volante che atterra a due passi da Silla, ma potevano sfruttare quelle risorse per migliorare l’episodio. Ad esempio pagando un aiutante dello sceneggiatore per inventarsi un modo migliore di introdurre l’amore di Ditocorto per la signora Stark, invece di pagare una troia in più.
Il mio sospetto è che abbiano infilato più nudo del necessario (tolta quella scena il resto era accettabile, credo, soprattutto quando la troietta bionda si fa montare dal barbaro col rimmel) solo perché fa comodo stuzzicare il pisellino degli AmeriCani con una polemica. Un po’ di polemica, qualche falso-bigotto prezzolato per accusarli di esaltare la fornicazione e bingo: più pubblico garantito, magari qualcuno comprerà il cofanetto della serie. Che importa il resto?
Non ho mai capito l’orrore del sesso che ha l’America né la sua celebrazione della violenza. Onestamente preferirei che le mie due figlie vedessero due persone che fanno l’amore piuttosto di due che si ammazzano.
Originale della commentatrice di Konrath ▼
I have never understood America’s abhorrence of sex and celebration of violence. Quite frankly I’d rather my two daughters see two people loving one another than killing one another.
C’erano state polemiche attira-attenzione basate sul nulla anche per la presenza di sesso in Mass Effect. Il mio unico commento a riguardo è che doveva essercene di più: io non ho visto un tubo, se non una scenetta estremamente soft senza neppure un capezzolo visibile, censuratissima come avviene nei romanzi e nei film in cui si “dissolve nel buio” l’immagine e la scopata è sottintesa…
Tutto hype con polemiche montate a neve come la panna. Bastardi. In Mass Effect 2 ce ne è pure di meno, soprattutto se uno ha la geniale idea di trombarsi l’aliena Quarian (una stronza che non ha nemmeno il buon gusto di levarsi i vestiti). Bastardi.
Fate ammazzare centinaia di alieni in ogni episodio e poi non si vede nemmeno un seno nudo. Volevo vedere le tette della Quarian! AmeriCani!
Ok, questo articolo era solo una scusa per pubblicare il fumetto contro i sessuofobi con la complessità psicologica di un mattone. E per mostrare un video con delle tette e gemiti random. Perché sì, mi piace. E allora? Potevate non leggere se non vi andava bene. Avevo scritto di cosa volevo parlare.
Se volete scrivere dei commenti fate pure.
Angra magari vorrà espandere il discorso ai limiti che i mongoli di vedute ristrette pongono agli scrittori in ogni cosa minimamente innovativa o bizzarra, in pratica ostacoli a qualsiasi sprazzo di originalità.
Dobbiamo conoscere i nostri generi, Joe, e scrivere quelli.
Se facciamo qualcosa che non si aspettano, i recensori ci friggeranno.
Questa è la nuova “tirannia del lettore chiacchierone” con cui tutti gli autori dovranno avere a che fare.Originale del commentatore di Konrath ▼
We must know our genres, Joe, and write our genres.
If we do the unexpected, reviewers will fry us.
This is the new ” tyranny of the mouthy reader” all authors must deal with.
Fa caldo. Sono stanco.
Da domani sosterrò le idee del Dr Kellog contro l’auto-abuso e la fornicazione anche io…
“Un seno!”
Sarò costernato!
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