NOTA – ARTICOLO SOLO “4 TEH LULZ”
Non prendetetelo sul serio. Quello serio sull’argomento è di martedì.
Oggi voglio raccontarvi un fatto curioso accaduto giovedì.
Come ricorderete, martedì mi ero deciso a dire qualcosa su quella coglionata di vicenda di un certo autore di horror per bambocci, gonfiata a livello ridicolo dalla cricca simil-massonica degli “amichetti che si aiutano” per usarla come pretesto per perseguitare i loro oppositori (ovvero chiunque difenda i diritti dei lettori contro gli interessi dei truffatori dell’editoria), con tanto di articolo su Affari Italiani.
Alberello mi contattò per chiedermi di usare quel filmato bizzarro che mi aveva detto di tenere da parte per un momento WTF autentico. Gli risposi che ok, potevo metterlo, con magari una riga di commento sulla vicenda (da cui mi ero tenuto fuori, pur seguendola attentamente fin dall’inizio), ma che non mi andava di immischiarmi più che tanto.
Solo che c’era un problema. Se mi si chiede di tirare una barchetta in secca, io non mi metto ad aiutare a tirarla per una cima o chissà che altro, perché francamente non capisco un cazzo di navi. Mentre Alberello stava con la fune in mano, io sono andato alla fortezza e ho tirato la barca in secca a modo mio: con tutta la fottuta artiglieria costiera disponibile, fino a farla scagliare sulla spiaggia dalle onde.
E infatti il mio articolo divenne una carica furiosa nel fianco dello schieramento nemico. L’articolo di una certa giornalista famosa per la sua disonestà intellettuale, passò dall’avere pochi commenti a venire così sommerso da commenti contro l’autrice per la sua malafede e le sue menzogne da costringerla a moderarli. E anche quelli fatti passare dopo non sono tutti a suo favore, anzi: la censura attuata, le sue affermazioni, l’intera vicenda vengono criticate da alcuni commentatori. In pratica tutto l’appoggio che aveva voluto dare alla causa dell’amiketto si era azzerato e la sua scelta demenziale di chiedermi di cancellare quanto avevo scritto contro di lei (è una benedizione avere dei nemici diversamente furbi, non credete?), richiesta che mi aspettavo conoscendo il soggetto, aveva trasformato il tutto in un boomerang. Già il giorno dopo, nemmeno 20 ore dopo la pubblicazione, la vittoria era ormai assicurata.
Senza contare che, ovviamente, venne travolto anche l’autore horror per bambocci e la sua lecchina numero uno, che mi piace chiamare col nome che si è guadagnata in due anni di attività vittimistico-lecchina: Serpe. Contro la Serpe si è espresso ieri anche Alessandro Forlani, in conclusione di un articolo di argomento più ampio (che ho commentato via mail):
Esempio: io ho contribuito più volte a discussioni sul blog di LM, ma lei sul mio non ha mai scritto una sillaba, ammanco un saluto. Alle mail risponde, solo a patto che l’oggetto sia: “quant’è bello E, quant’è profondo S”: in tal caso trova anche il tempo di leggere papiri di adolescenti. Oppure che l’interlocutore presenti come credenziali una buona posizione sul mercato editoriale (io sono solo un professorino di sceneggiatura, figurati); o la insulti (confermando così la vocazione al martirio). Insomma la celebre battuta: “ma ora basta parla di me, dimmi un po’ di te: cosa pensi di me?”.
Torniamo alla cosa divertente.
Il giorno dopo la vicenda, quando ormai era chiaro che i tre avversari erano stati mandati in rotta, ho trovato un pacchetto nella cassetta della posta. Dentro c’era una medaglia Pour le Mérite, la più alta onorificenza della Germania Imperiale, con tanto di foglie di quercia e spade. Ok, in realtà l’avevo ordinata io la replica della Pour le Mérite, ma era in ritardo di oltre dieci giorni sulla data di arrivo ed è arrivata, caso strano, proprio quel giorno.
E considerate un altro fatto curioso: la Pour le Mérite può avere le foglie di quercia (per intendere una doppia onorificenza ricevuta), ma a quanto ne so non ha mai le spade (possibili con le croci di cavaliere, invece). I conti, in questa bizzarra coincidenza, tornano: Pour le Mérite (giornalista), con foglie di quercia (autore horror per bambocci) e spade (la Serpe).
E il fatto che i tre Kaiser tedeschi, dall’alto dei cieli, abbiano fatto ritardare così tanto una consegna postale per premiarmi nel giorno giusto con una medaglia che non veniva più assegnata a nessuno dal 1918, conferma la sensazione. Dopo 93 anni la Pour le Mérite viene di nuovo assegnata, addirittura con ordine dall’Oltretomba (Steampunk Fantasy!) e versione speciale con spade, al Duca di Baionette, fervente monarchico e difensore dei lettori.
Ah, giusto, mi sono dimenticato di dire come mai ritengo di aver sconfitto anche l’autore di horror per bambocci. Semplice. Appena pubblicai il post lui lo condivise, inserendo i nomi di tutti i possibili interessati nella descrizione, su Facebook. Invece della solita tonnellata di commenti di amichetti che danno pacche sulle spalle e si uniscono allo sdegno, ricevette l’appoggio solo di pochi amichetti (e una era l’editor del suo romanzaccio). Come lo so, visto che non siamo amichetti su FB da quando l’ho mandato affanculo oltre un anno fa e il suo profilo è privato? Beh, considerando che tanti suoi “cari amici” non hanno commentato contro di me, non mi pare difficile intuirlo… ^__^
Chissà che rabbia…
Un consiglio dal cuore, per la giornalista disonesta e per lo scrittore horror per bambocci, i due che peggio hanno subito la sconfitta: l’unico modo per preservare l’onore, a Tannenberg, per il generale Samsonov fu di spararsi in testa. Potete scegliere l’onore oppure trascinare una vita che è solo degrado: so già che sceglierete la vita.
^___^
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