Razzismo/Stereotipi

Isaac George nello spot Peperlizia

Isaac George è l’attore di origini nigeriane (naturalizzato italiano) che ha interpretato il mitico Aziz, il cameriere del Commendator Zampetti in I ragazzi della 3a C. Bravissimo. Le macchiette negre che sapeva tirar fuori erano meravigliose. Eccolo in uno spot Peperlizia del 1986, preceduto da uno spot molto simile con un quattrocchi bianco e contemporaneo di un altro spot, molto meno carismatico, con un insulso cinese. Isaac George tramuta una pubblicità banale in Sense of Wonder.

Questo articoletto si ricollega al mio discorso solito sul fatto che la massa silenziosa dovrebbe smetterla di farsi tiranneggiare da una minoranza di malati di mente ossessionati dal Politically Correct (e dai Grandi Temi & Significati) e dovrebbe riconquistarsi con la forza, mandandoli affanculo a gran voce, il diritto di divertirsi senza dover tramutare ogni cosa in politica, razzismo, critica sociale e altre stronzate che sono le tipiche ossessioni delle società inferiori.

Una società sana produce anche critica sociale e politica, ma non passa al vaglio interpretativo della censura politico-razzista ogni cosa venga prodotta… solo dove la cultura non è di massa, l’élite intellettualoide sente il bisogno di snobbare ciò che non tratta Grandi Temi perché “mica vuole assomigliare ai porci degenerati del volgo, quelli che leggono gli Urania, bleah!”.

Ho definito la minoranza dei sostenitori del Politically Correct “malati di mente”.
È la definizione corretta, grossomodo. Magari ce ne sono di più graziose, probabilmente più politically correct, ma il senso è quello se si analizza ciò che motiva questa minoranza. Eric Berne ce lo ha spiegato, come accennato nel post precedente: è il meccanismo del “sono pura”, un gioco (ovvero un modo di passare il tempo infliggendo dolore agli altri secondo un rito preciso per stimolare il proprio piacere -in modo sgradevole/vergognoso per sé stessi-, se mi passate questa sintesi estrema del concetto di gioco) in cui si dichiara che “no, io non farei mai una cosa simile e tu che la fai / vorresti farla, se un disgustoso degenerato… non siete tutti d’accordo con me?”. E chi non è d’accordo con lei è un degenerato come la vittima del gioco stesso.

Anche quando la maggioranza ritiene che la vittima dell’accusa abbia ragione, parte lo stesso la caccia alle streghe perché nessuno vuole finire a far coppia con la vittima sacrificale. Un esempio simile è il giustizialismo, per cui nella foga della caccia ai criminali si formano cricche di magistrati corrotti, giornalisti diffamatori, politici corruttori ecc… tutti accomunati dal Sacro Fuoco della Giustizia (e tutti rigorosamente smascherati come peggiori della gente che accusavano, nel giro di due-tre anni).

Anche chi per abitudine incula i bambini diventerà subito un attivo sostenitore delle intercettazioni libere su TUTTO il traffico web italiano alla ricerca dei pedofili, se gliene si dà l’occasione. Anzi, proprio chi per primo compie un dato reato o atto disdicevole è portato a sviare l’attenzione facendosi promotore di crociate morali. Sì, non vi viene in mente Beppe Grillo e Di Pietro solo per caso (un meraviglioso esempio di plagiatori di polli: poi il grottesco umorismo insito nel convincere una massa di coglioni plagiati che “voi siete quelli che sanno e non si fanno plagiare” è una delle cose più spassose, ed efficaci!, nella storia della demagogia contemporanea).

Box Steampunk!
Facendo un collegamento col modo in cui lo Steampunk può mostrare certi aspetti della nostra realtà trasferendoli nel “passato”, ricordo che in Infernal devices (Le macchine infernali nell’edizione italiana per Urania) di Jeter è proprio la carismatica leader della Ladies Union for the Suppression of Carnal Vice a gestire e promuovere la prostituzione delle schifose ragazze-pesce tanto apprezzate dai ricconi londinesi. Diffidate di chiunque faccia il difensore di innocenti (“Ma perché, perché, nessuno pensa alle bambine?”)

Questi giochi dannosi per gli altri (e per sé stessi) sono problemi mentali.
La gente sana non dovrebbe parteciparvi. La definizione di mentalmente sano passa per il non partecipare a simili giochi. Compito dello psichiatra è far inceppare questi giochi e costringere la gente a uscirne per guarire. E qui diventerebbe problematico spiegare come la Alcolisti Anonimi sia un gioco legato all’alcolismo e non la sua soluzione, nella famosa guerra tra Eric Berne e questa particolare (e socialmente potente perché in apparenza fanno il bene) Lobby di Giocatori.

Il politically correct è un gioco istituzionalizzato e quindi spacciato per normale dai Media. Se tutti sono malati di mente e tutti fanno del male agli altri, la malattia mentale diventa normalità… peccato che non sia così perché non sono “tutti”: è una piccola minoranza di malati di mente che tiranneggia con accuse e insulti una maggioranza assoluta di persone mentalmente sane.

Negli ultimi anni i commenti a favore del politically correct sono sempre più contrastati dall’incremento delle risposte della massa “non più così silenziosa”, che prima era silenziosa proprio perché è come il bue che “lavora e sta zitto” però quando si rompe troppo il cazzo (più di dieci anni di critiche, accuse e bastonate) muggisce e calpesta.

La maggioranza silenziosa non lo rimane in eterno: se si tira troppo la corda comincia a reagire e quando i singoli nella massa iniziano a scoprire di non essere gli unici a pensarla diversamente, l’illusione collettiva che li azzittiva, partono le rivoluzioni dal basso (come accadde con Gamberi Fantasy quando si iniziò a vedere che moltissimi il lecchinaggio e la merda fantasy non le tolleravano).
Ecco qualche commento al video Peperlizia che mi ha ridato un po’ di speranza:

Io penso che i problemi ce li abbiamo adesso.
Una volta in un video del genere non si percepivano i connotati razzisti che si avvertono oggi, le cose venivano chiamate con il loro nome e non con ridicoli eufemismi che sono ancora più offensivi, vedi per esempio “videolesi” invece di “ciechi”, i quali peraltro sono associati nell’Unione Italiana dei Ciechi.
Negli anni ’80 non avevamo ancora importato la politically correctness? e altre cretinate da oltreoceano.

[…] è solo una pubblicità divertente vecchia di 20 anni…il razzismo ce lo vuoi vedere tu!!
ti dirò di più, sei TU il razzista, perchè fai l’equazione “negretto” = razza inferiore da difendere.
io vedo solo una vecchia pubblicità, cerca di vivere un pò + rilassato e vedrai come è bello il mondo…saluti

pero’ se mettono l’italiano spaghetti baffi mandolino in una pubblicita’ tedesca non dite un cazzo. Preferisco gli anni 80 ad adesso che devo stare attento a come parlo. Fanculo al politicamente corretto!

[…] il razzismo è negli occhi di chi lo vede!

Che palle certi commenti da radical chic, per farsi vedere piu’ intelligente, piu’ illuminato, va va…

Ma infatti, anche a me fa ridere senza troppi problemi. Bisogna saper prendere in giro e sapersi far prendere in giro. Qui c’è solo uno STEREOTIPO, nè più nè meno. Chi dice che questa pubblicità è razzista è un gran ipocrita, che si riempie solo di paroloni. Poi chi è veramente razzista risponde male e si tira sempre più la corda. Attenti a non spezzarla.

Ma che c’è di razzista? Il politically correct vi da veramente alla testa! L’intento era quello di dire che i prodotti peperlizia piacciono a tutti, tant’è che c’è pure lo spot col cinese (ma ovviamente nessuno c’ha visto niente di razzista in quello, il razzismo c’è solo quando c’è di mezzo qualcuno di colore). Fra l’altro mi ricorda il personaggio di Nescobar-a-lop-lop di My name is Earl (tanto per smentire chi dice che personaggi del genere potevano essere sfruttati solo negli ’80 ed in italia)

Il popolo sovrano mostra sempre più insofferenza verso la cricca finto-elitaria di cafoni radical chic che si aggrappano al politically correct perché è più semplice recitare stronzate preconfezionate che avere delle idee su un argomento.

Comunque, per chi sente il becero bisogno di urlare “Al Razzismo! Al Razzismo! AAAaaahhh!!!”, voglio ricordare che nella contrapposizione Aziz-Zampetti (povero-ricco, negro-bianco, servitore-padrone ecc…) alla fine Zampetti è un personaggio negativo mentre Aziz è molto più ricco di aspetti positivi. Quando si tratta di barare all’esame per la maturità è Aziz ad avere remore e a fare la morale e non l’asinello Zampetti (che minaccia di licenziarlo, al solito):

Taaac!

E rilancio con la reazione di Zampetti quando Aziz ne sottolinea l’ignoranza:

Isaac George che mangia le gibolline alla beberlizia bonti è molto meglio dei VuMinchia che sproloquiano di Tolkien.

 

Il Duca di Baionette

Sono appassionato di storia, neuroscienze e storytelling. Per lavoro gestisco corsi, online e dal vivo, di scrittura creativa e progettazione delle storie. Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa. Nel gennaio 2017 ho avviato un canale YouTube.

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