Sono stati pubblicati i dati della AAP per il mercato USA degli eBook a dicembre 2010. Il nuovo mese se l’è cavata leggermente meglio rispetto al precedente (49,5 milioni contro 46,6 milioni) e l’anno è cresciuto con un discreto ritmo, arrivando a 441,3 milioni complessivi (2,6 volte quello del 2009). Come avevo immaginato otto mesi e mezzo fa, la quota dei 400 milioni è stata superata di buon margine, ma quella dei 500 è rimasta lontana. Previsione che potevano fare tutti. Noia a palate.
Intanto godetevi il solito grafico pieno di bluastra mestizia.
Piaciuto? A me no e lo sapete già il motivo.
Quei dati sono spazzatura. Quel tasso di crescita è Miseria, Idiozia e Vergogna. Il suo nome è Disprezzo. Quei dati non valgono niente perché riguardano solo i 13 grandi editori che inviano i loro dati alla AAP.
Osservate bene i dati dei singoli trimestri.
Vi ricordate ciò che avevo detto (anzi, ripetuto assieme a tanti altri all’estero) nei mesi scorsi?
Allora, ve lo ricordate?
Vi faccio il riassunto. I grandi editori, quelli che dichiarano i dati alla AAP, da aprile 2010 hanno alzato i prezzi dopo aver imposto ad Amazon il modello agenzia al posto del modello grossista. Le vendite sono subito peggiorate. Sono stati scritti parecchi articoli di gente che si lamentava e diceva di aver comprato di meno.
La prova che è stato davvero così? Come sempre, una sola: la Realtà dei fatti. Nella Realtà dei fatti Smashwords ha continuare a festeggiare affari sempre migliori e così Amazon. Tutti dicevano di vendere di più o comprare di più. Perfino gli autopubblicati hanno venduto sempre di più e ben oltre le loro aspettative. Konrath a dicembre è arrivato a vendere oltre 10.000 copie dei suoi eBook, mentre a ottobre 2009 prevedeva di arrivare a 20.000 dollari l’anno nel 2010 con i titoli di coda più altri 20.000 con eventuali altri quattro nuovi titoli: 40.000 dollari in un anno. Ha fatto 20.000 dollari (a 2,99$ per copia con il 70% di royalties) in un mese, non in sei mesi.
Non è stato l’unico e nemmeno il migliore. Amanda Hocking ha venduto oltre 100.000 eBook a dicembre. Magari ci tornerò ancora in futuro, a marzo.
Ancora Realtà. Amazon nell’estate del 2010 aveva dichiarato di stare vendendo più eBook che cartacei in hardcover: 143 eBook per ogni 100 hardcover (180 contro 100 considerando solo giugno 2010). In generale, inclusi quindi tutti gli eBook che non hanno una versione cartacea e tutti i rilegati che non hanno la versione in eBook. Mesi fa vi fu una levata di scudi cieca e demenziale contro il modo di proporre le informazioni di Amazon, incluso il sempre ridicolo vuminghione e un discreta fetta della cricca intellettualoide ormai estraniata dal mondo reale e dal buon senso. Poche settimane fa Amazon ha detto di stare vendendo 115 eBook per ogni 100 paperback (brossura, economici) e circa 3 eBook per ogni rilegato. Stesse considerazioni di prima, con la precisazione che ovviamente NON vengono conteggiati i libri gratis (3 eBook a pagamento per ogni rilegato).
Fate le vostre considerazioni da soli e arriverete alle mie stesse conclusioni.
Nel secondo trimestre i 13 editori alzano i prezzi e il mercato si blocca, crescita zero rispetto al primo trimestre o perfino un leggero calo. Nel frattempo tutti gli altri festeggiano che gli affari vanno alla grande. Nei due trimestri successivi i ricavi per i 13 editori aumentano del 45% rispetto ai primi due trimestri. Nello stesso tempo le vendite di Amazon passano da 1,43 eBook per hardcover a 3 eBook. Più che raddoppiate. E anche le vendite di gente come Konrath risultano più che raddoppiate.
I grandi editori hanno tentato di sabotare il mercato degli eBook, danneggiando però solo sé stessi. Furbi, come l’editoria ci ha abituati.
È davvero qualcosa di cui gioire la crescita di 2,6 volte rispetto al 2009?
Non è niente. Quella è la crescita dei falliti. Se le cifre di Amazon e degli autopubblicati valgono qualcosa, la crescita negli ultimi sei mesi è più che raddoppiata rispetto a quella dichiarata dalla AAP.
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AAP ha deciso di conteggiare in modo diverso, direi più sensato, il peso degli eBook. Invece di considerarli a parte rispetto al settore Trade, ora li considera come parte dello stesso. E infatti ora il 2009 passa dal 3,31% al 3,20%. Molte cose della AAP però mi fanno girare le palle, ad esempio il fatto che diano i dati come cazzo gli pare (ne avevo già parlato mesi fa), di solito in modo superficiale e contraddicendosi a distanza di pochi mesi.
Prendete i dati del 2009 di un annetto fa e confrontateli con quelli inclusi assieme ai dati del 2010. Da 1,4 miliardi a 1,41 ci può anche stare. Da 1,6 miliardi a 1,68 miliardi un bel po’ meno, cazzo, sono 80 milioni di dollari di differenza! Ma che poi i conti tornino pressoché uguali a quelli fatti un anno prima perché le due crescite “maGGiche” in hardcover e paperback sono state compensate con un crollo “altrettanto maGGico” negli Adult Mass Market (da 775,6 a 718,9 milioni), è assurdo.
Stendiamo un velo pietoso anche sul totale del mercato eBook nel 2009: nel titolone di un anno fa e nelle tabelle succesive scrivono 169,5 milioni, poi nel confronto con il 2010 scrivono 166,9 milioni nel testo dell’annuncio (ma 169,5 nella tabella poco sotto) e, tanto per gradire, ci scappa pure un 165,8 milioni da un’altra parte (sommando i dati passati da AAP a IDPF). Srsly, WTF? 166,9 e 169,5 non sono la stessa cosa. Cosa fa la AAP, colleziona dati in modo serio o dà i numeri al lotto?
Ora qualche riflessione sui dati.
Avete già capito che valgono poco perché sono lo specchio del successo di chi sta sabotando volontariamente gli eBook, fallendo nell’impresa, ma guardiamo agli aspetti positivi. Guardate il “totale Trade”. Gli eBook sono aumentati molto, dal 3,2% al 8,32%, ma non è arrivata l’apocalisse e gli editori non sono collassati sputando sangue e catarro. I ricavi totali sono rimasti gli stessi di un anno fa. Non possiamo nemmeno dire per certo che gli eBook abbiano cannibalizzato la carta, causando un semplice trasferimento dei ricavi da una parte all’altra, perché l’editoria cartacea ci ha abituato a variazione anche grosse da un anno all’altro. Guardate la differenza tra il cartaceo del 2006 e quello del 2007 (+409,5 milioni) e tra quello del 2007 rispetto al 2008 (-299,9 milioni)
Senza elementi certi per dire che la caduta della carta sia colpa degli eBook, che in ogni caso l’hanno compensata in modo perfetto salvando il mercato (crescita annua complessiva +3,6%; crescita trade +0,16%), non si può parlare di cannibalizzazione vera e propria.
Anzi, Amazon ci dice il contrario: non si vantava forse di vendere sempre più libri cartacei assieme a sempre più eBook? Eppure Amazon ha una clientela più tecnologica e pro-eBook di quella che frequenta solo la librerie tradizionali. Qualcosa non mi torna. I fanatici degli eBook che bruciano la carta e mangiano i bambini avrebbero dovuto danneggiare il cartaceo anche su Amazon. Più facile che la caduta sia stata causata da motivi interni al mondo dell’editoria: forse meno megaseller funzionanti, forse troppo vendite perse per colpa delle librerie sempre più in crisi… BINGO!
Forse l’eBook non ha cannibalizzato la carta! È stata Amazon (più Wal-Mart) a cannibalizzare le librerie in uno scontro carta-contro-carta e supersconti-contro-supersconti, come si diceva un annetto fa. Se le librerie soffrono e chiudono, arrivando perfino alle recenti crisi di Barnes & Noble e alla recentissima crisi di Borders, è normale che gli acquirenti della semplice carta abbiano meno possibilità di acquistare. Del Sud Italia non si dice sempre che si legge pochissimo anche perché ci sono pochissime librerie e pochissime biblioteche? E le regioni al Nord in cui si legge di più sono quelle con più biblioteche e più librerie, no? Chiudere le librerie in un altro posto, visto che gli USA non sono Marte o Saturno, non avrebbe lo stesso effetto sperimentato in Italia, perlomeno per quanto riguarda gli acquisti dei lettori meno forti? In fondo il calo di cui stiamo parlando è solo del 5%, può starci.
PARENTESI DI ORGOGLIO NAZIONALE.
Intanto in Italia, paese diSanti e NavigatoriParassiti e Mistificatori, c’è chi gode a fare titoli sensazionalistici anti-eBook per catturare la fantasia dei gonzi più impressionabili, quelli che si danno arie da intellettuale ma poi diffondono articoli e link in modo acritico.USA: BANCAROTTA PER LIBRERIE BORDERS, INCALZATE DA E-BOOK.
New York – Borders, la seconda piu’ importante catena di librerie degli Stati Uniti, ha presentato istanza di bancarotta; un annuncio che e’ l’ultimo colpo per un settore messo duramente alla prova dalla concorrenza di e-book elettronici e librerie on-line. In un comunicato, l’azienda ha spiegato che la decisione arriva dopo anni di cali nelle vendite, che gli hanno reso impossibile gestire i debiti.Un minimo di serietà: il mercato eBook è diventato rilevante solo nel 2010 e Borders era in crisi e indietro, per la concorrenza di Amazon e Wal-Mart, da un pezzo. E non ci vuole un genio della matematica per capire che se anche tutto il mercato eBook degli ultimi anni fosse stato integralmente a danno della sola Borders, non arriveremmo agli 1,29 miliardi di dollari di debiti che hanno! L’articoletto stesso lo dice in modo implicito, ma perché allora produrre un titolo fuorviante atto a criminalizzare gli eBook come se fossero portatori di distruzione e disoccupazione? Plagiare i gonzi è più importante che essere onesti?
Questo è il genere di cose che ammazzano l’intelletto. Quotidiani come Repubblica o Il Giornale, equivalenti per qualità e dignità (e serietà nel parlare di eBook, ultimamente), sono vagonate di spregevole disinformazione indegne di un paese moderno. Chi ci lavora dovrebbe vergognarsi.
In più vorrei far notare un’altra cosa: probabilmente gli editori stanno meglio così. E anche i lettori. Dietro quello spostamento di 300 milioni di ricavi dalla carta all’eBook si nascondono 300 milioni che non hanno dietro gli stessi costi fatti di invenduti (20-50% e oltre), costi della produzione cartacea (piccoli, ma presenti) ecc…
E per i lettori? Eh eh. Per quanto siano alti i prezzi, sono comunque inferiori (di solito) rispetto a quelli del cartaceo. Talvolta perfino la metà. Se i soldi in ballo sono gli stessi, ma i libri costano meno, significa che i lettori hanno comprato più libri. Capisco che ci sia l’acquisto istintivo, anche senza poi leggerli per mesi e mesi, nel caso di eBook a 2,99$ o meno, ma con prezzi più alti (7,99$-14,99$) mi pare molto più improbabile. WTF! Che i lettori abbiano letto di più? ^_^
Continuamente i proprietari di eReader hanno testimoniato di aver iniziato a leggere 1,5-2 volte quello che leggevano prima grazie alla comodità, economicità e facilità di procurarsi anche libri introvabili in cartaceo degli eBook. L’ho confermato in passato anche io. Se si legge così tanto di più è normale che un pochettino ne siano stati avvantaggiati anche i 13 suini dell’editoria che hanno alzato i prezzi. Però c’è anche da dire che i costi della distribuzione sono minori, visto che Amazon (oltre il 70% del mercato eBook USA, mi pare), prende solo il 30%, un po’ come le vecchie librerie senza conteggiare la fetta ulteriore per la distribuzione. Di conseguenza se un eBook costa la metà ma fornisce il doppio dei ricavi, le due cose vanno in pareggio. Uhm. Magari una grossa fetta della lettura in più dichiarata dai proprietari di eReader è avvenuta su eBook a costo ridotto, quindi non quelli degli avidi Big del settore, e sui moltissimi testi gratuiti (anche non piratati).
Facciamo un piccolo gioco. Immaginiamo quali potrebbero essere i dati AAP se la crescita del loro settore eBook fosse stata pari a quella dimostrata da Amazon (da 1,43 vs 1 a 3 vs 1) invece che un mero +45%. Uhm. I primi sei mesi valevano 179,7 milioni e i sei mesi dopo circa il doppio (arrotondo la stima al ribasso). In totale farebbe 539 milioni invece di 441,3 milioni. E non ho contato alcuna crescita sui tre mesi di blocco, lasciandoli fermi come erano. Quale sarebbe allora la percentuale reale, quella che si trova “fuori” dai dati AAP, nel mondo dei piccoli e medi editori? Un bel 10% invece del 8,32%?
E ora facciamo un gioco che non è un gioco, ma una constatazione: se vi chiedono quanto equivale il mercato eBook USA all’interno del mercato Trade, cosa rispondete? Se state per dire 8,32%, avete sbagliato risposta. Quel 8,32% rappresenta l’intero 2010, non lo stato attuale. La cifra che più si avvicina allo stato attuale è l’ultima cifra nota, quella di dicembre. E su dicembre quanto valeva il mercato eBook? 49,5 milioni su 491 milioni (di cui 441,5 di cartaceo), ovvero il 10%. Con i tassi di crescita dichiarati da Amazon (quelli per gli editori meno scemi) potrebbe equivalere al 12% abbondante!
Fine dell’aggiornamento. Andate in pace.
Il Finale con la Giusta Domanda e dell’Ancora Più Giusta Indignazione!
DUCA, SONO INFURIATA!
In questo articolo non ci sono foto di conigli! Perché?
Perché la vita è una parentesi di dolore tra la nascita e la morte. Torna in cucina e ammazzati.
Eccellentissimo Duca, seguo da tempo ciò che scrive…sempre ben spiegato ed interessante. Mi sto interessando all’acquisto di un e-reader (all’inizio ero scettico) essendo un forte lettore, ma trovo che in Italia i prezzi siano ancora troppo elevati, per quanto riguarda gli eBook (letto anche in post precedenti), putroppo. Prezzi scandalosi, in alcuni casi.
Penso possa essere molto utile per la saggistica, in lingua inglese, non reperibile nel cartaceo…visti i prezzi degli eBook allestero (molto più abbordabili…).
Se i prezzi sono alti, puoi affidarti dove possibile al “Servizio Bibliotecario Autogestito dal Popolo”, spregiativamente definito pirateria dagli sciacalli che vivono di rendita col “latifondo copyright” solo perché è fatto dal popolo sovrano in piena autonomia invece che dallo Stato.
In realtà la “pirateria” ha la funzione di un servizio bibliotecario online gratuito. Fine. Tantissimi testi fuori mercato da anni o decenni sono stati salvati così dai “pirati”. La qualità non è sempre buona, d’altronde è fatto da appassionati che non possono dedicare più che tanto tempo del loro hobby a ogni singolo libro, ma è meglio che niente. Io di solito mi trovo bene. Vederci di “peggio” equivale a non vivere nell’Era di Internet.
Quando anche lo Stato ci garantirà, come è nostro diritto, un servizio Bibliotecario Digitale degno di questo nome, il ruolo dei pirati perderà molto del suo senso e della sua utilità.
In italiano ci sono 3.600 libri digitalizzati da Hyps (la cosiddetta Biblioteca del Brivido), più tutta la roba dei BlueBook (che curano bene la qualità, a livello di refusi ecc… se ricordo bene), degli IPbook (l’ultimo libro di Eco lo hanno reso disponibile già l’8 Novembre 2010, non molto tempo dopo l’uscita) e di altri gruppi.
Cercali con eMule e segui la sezione Libri su DDUniverse.net, il sito italiano dedicato a eMule.
Per la saggistica invece ti consiglio di leggere in inglese. C’è molta più roba. C’è tantissima roba. Quando non puoi pagare (perché il prezzo è ingiusto -mai pagare un prezzo ingiusto, equivale a fomentare l’ingiustizia- o perché l’opera in versione digitale non esiste), cercali su Library.nu
In quel sito trovi anche tantissimi romanzi in inglese. Spesso sono in epub (soprattutto i romanzi), altre volte in pdf. Quando sono saggi in pdf con OCR eseguito, può capitare di doverli “ristampare” (ad esempio con PDF Factory) o convertirli (in mobi o epub) per renderli accettabili per i lettori di eBook. Il mio Gen3 non digerisce i pdf con “accelerazione web” e glieli devo sempre ristampare in pdf nuovi, e dopo me li leggo in orizzontale. ^_^
Se hai bisogno di aiuto per scegliere il lettore di eBook, chiedi pure.
In buona sostanza, le librerie un po’ ci perdono ma il giusto (al momento), e comunque offrono un’esperienza sensoriale ancora non superabile dall’ebook, per cui non calano troppo. Ovviamente non mi riferisco al “profumodellacartaodoredellacolla”, ma alla stessa differenza di ordinare prodotti su Internet oppure fare un giro al mercato rionale, oppure andare al Centro Commerciale: l’obiettivo finale è simile, ma lo stato d’animo è evidentemente diverso. Ugualmente, fare una passeggiata in libreria è diverso da “mi serve/voglio quel determinato libro”.
Per cui, sostanzialmente, chi ci ha perso seppure ad un costo unitario basso, sono le stamperie, che non hanno dovuto stampare quel 30-50% di rese….
Prima sono passato da un’edicola, e ho fatto un’esperienza straniante: l’edicolante mi ha detto che il tal libro uscito col Sole24ore era terminato, e una ragazza poco prima di me l’aveva acquistato gioendo del fatto che non era possibile trovarlo da nessun altra parte. Ho istintivamente pensato -un’Epifania :)- a tutti i temi di long tail, replicabilità, aggiornabilità. E ho visto la rivoluzione insinuarsi.. :)
(era questo il mio modo di fare esordio su questo blog, che seguo con grande soddisfazione da un paio di mesi. Saluti a tutti, un inchino a Gamberetta e al Duca. Samuele)
E’ un dato sconvolgente. Mi piacerebbe avere le previsioni per il mercato ebook del 2006, secondo me un rapporto del genere lo avevano previsto per il 2018. Insomma, i paperback ultraeconomici tengono a galla il cartaceo, ma la corazzata continua ad imbarcare acqua.
Servizio Bibliotecario Autogestito dal Popolo
ahhahahhahah
Confermo anche io che col lettore è più pratico leggere, soprattutto libri della SBAdP perché se non ti piacciono li cancelli e non hai sprecato soldi.
Io sto per abbandonare “Dune” per colpa della gestione a cazzo di cane dei Pensieri (soprattutto del piccolo duca e di Jessica – nome da pornostar). Col cartaceo è raro farlo (almeno per me) dopo aver pagato 6-8-18 euro per un libro magari cercato per mesi; e così succede che me lo tiro dietro per 1-2 mesi.
Certo è che se si svegliassero anche in Italia, pubblicando più libri in digitale, non sarebbe male.
Stasera mando una lettera di protesta alla Fanucci dicendogli che per colpa loro sono costretto a leggere i loro libri in modo piratato. :)
Scusa, cosa intendi con “la gestione dei pensieri”?
Samuele
Chiarissimo, come sempre! Attualmente sul mercato italiano, come e-reader cosa sarebbe meglio (in rapporto, ovviamente a possibilità economiche e resa della lettura)?…Ho letto i post precedenti ed ho visto, presso alcuni negozi, gli e-readers della Sony…
Sì, i saggi in inglese eran proprio ciò a cui pensavo… E’ incredibile che le case editrici italiane si lascino sfuggire un mercato, anche solo interno, del genere..penso alle edizioni universitarie….in formato eBook venderebbero comunque!!!! Penso alla mia Tesi di Laurea (2002), argomento militare…nella bibliografia avevo un libro citatissimo (THE ARMY OF FLANDERS AND THE SPANISH ROAD)da ogni storico, ma introvabile in Italia e MAI tradotto…letto su copia sfascia della Statale…
Il libro di Parker? Bellissimo. Lo avevo comprato anni fa (2006, ho ancora la mail dell’ordine) in edizione Cambridge su Amazon. ^___^
Sì, ottimo libro quello di Parker…il problema, come al solito, in Italia, è che tutti gli storici italiani degli ultimi 30-35 anni lo citano, ma non è mai stato tradotto!!! Diamine, questi professoroni hanno in mano l’editoria…qualunque idiozia scrivano, viene pubblicata…ma in 30 anni nessuno si è mai preoccupato di tradurre uno dei migliori testi in argomento in circolazione. Forse perchè la storia militare è negletta in Italia..mah (fortunatamente l’inglese non mi creava problemi…)…
Anch’io l’ho letto molti anni fa: vedo ora su Wiki che c’è una seconda edizione più recente… Eh, avere i diritti dalla Cambridge temo non sarà facile…
Tralasciando i salti di POV (fatti bene, pochissime volte mi è capitato di non capire di chi era il pensiero) che sembrano messi lì per evitare empatia coi personaggi, pensieri come questi sono davvero imbarazzanti.
Per la serie: Siccome il lettore è uno stupido, allora lo prendo per mano con pensieri innaturali per spiegare la situazione
Senza contare poi frasi come questa in grassetto:
Questa storia dell’addestramento Bene Gesserit viene ripetuto così di continuo da dare la nausea.
“Come l’addestramento Bene Gesserit gli ha insegnato, controllò il respiro”
“L’addestramento Bene Gesserit gli potrebbe consentire di scorreggiare vaniglia, se solo volesse”
“L’addestramento Bene Gesserit! Di colpo gli tornarono in mente i Grandi Segreti!”
Stronzate del genere che anche la Troisi avrebbe saputo gestire meglio. A discolpa del libro dico che potrebbe essere benissimo un problema di traduzione, visto che io non posso verificarlo perché non conosco l’inglese. Il fatto, però, che i capitoli più irritanti siano proprio quelli di Paul e di Jessica (le pippe mentali di Paul), mi fa pensare che sia scritto male in generale.
Ah, ok. Ora ho capito. Pensavo ti arrabbiassi per un problema di conversione in Epub cinofallica.
Dì, io Dune l’ho letto anni fa: molte cose mi piacquero, se non che sostanzialmente è “riverniciamo di fantascienza la storia dell’Islam, aggiungiamo un po’di belle ragazze, bastardi molto bastardi a cui diamo un nome tedesco, ai buoni inglese, condiamo con qualche buona idea e sforniamo”.
Beh, la storia era intrigante, sulla scrittura l’ho letta troppi anni fa, “ed ero giovane e sciocco”…
A Michail Bakunin piace questo elemento. Wikipedia è una cosa simile dal punto di vista enciclopedico e a parte qualche mancanza/imprecisione, appunto perché fatta da appassionati a tempo perso, è un ottimo strumento.
Questo Max Weber lo chiama “il germe del cambiamento” come avvenne per il proibizionismo in America. La legge proibiva di bere alcool. Praticamente tutti lo bevevano. Cambiò la legge. Reso legale l’alcool cessò l’attività illecita e tutti vissero felici e contenti. Lo chiama germe perché lui paragona la società al corpo umano, la legge al sistema immunitario e il germe appunto che modifica ciò (in maniera inizialmente negativa come una malattia) e rende l’organismo più forte e difeso di prima quando la “malattia” termina.
Il solito patriottismo culturale, siamo in Italia, si studia solo la roba italiana. Ci vorrebbero grosse riforme nel campo della cultura ma… sono troppo impegnati a litigare su chi ce l’ha più lungo o su chi fa più schifo e non può fare il moralista.
OT riguardo Dune. Premesso che non so l’autore cosa avesse in mente io ho stigmatizzato così le varie figure:
1)L’imperatore e la casa Corrino = Il potere politico.
2)La gilda spaziale = Il potere economico.
3)Gli Atreides = L’America.
4)Quattro = Quattro.
5)Gli Harkonnen = L’Unione Sovietica (ancora esisteva a quel tempo).
6)Arrakis (per gli amici Dune) = Medio oriente.
7)La Melange (per gli amici Spezia) = Petrolio.
8)La sorellanza Bene Gesserit = La chiesa cattolica e la sua santa inquisizione.
9)I Fremen = La religione Islamica.
Dicono di lui: “Il puro piacere dell’invenzione e della narrazione ad altissimo livello.” Isaac Asimov
“Un mondo che nessuno ha ancora saputo ricreare con tale perfezione.” James Cameron
“Il meglio. Oltre ogni genere letterario e ogni epoca.” Stephen King
“Senza Dune, Guerre Stellari non sarebbe mai esistito.” George Lucas
“Dune è parte integrante del mio universo fantastico.” Steven Spielberg.
Se davvero ho capito bene e la mia interpretazione non è stata falsata dall’epoca in cui viviamo, come minimo devo rendergli atto di aver anticipato la guerra in Iraq di un bel po’ di tempo.
Pensa che perfino nel film è stata usata la cosa dei pensieri… e secondo me ne è uscita una vaccata. Ma in effetti ci ho pensato più di una volta, fare un film su un libro del genere richiede un girato di ore ed ore per quanto è complesso il mondo presentato. In generale mi è piaciuto, anche se a tratti è davvero ostico, non lo consiglierei come prima lettura di fantascienza.
Leggere deve essere un piacere e non una sfida.
Se volessi leggere qualcosa di ostico, leggerei saggi storici, di guerra, di armi e cose del genere; roba che necessita di concentrazione, pazienza e intelligenza. Non ho intenzione di usare le prime due per un romanzo e mi manca totalmente la terza.
Dune è pesante e quella gestione dei pensieri è ridicola.
In più, viene solo raccontato che le Bene Gesserit e soprattutto Paul abbiano delle capacità particolari. E questo mi irrita ancora di più. E quando vengono mostrate le capacità particolari, vengono mostrate Ad Minchiam e infatti i Pensieri Stupidi® servono proprio per far capire come Tizio sia arrivato a quella conclusione, naturalmente usando “la Via Bene Gesserti”.
Mi viene in mente il “Edward è figo” solo perché dicono sia figo. bah…mi aspettavo molto di più, soprattutto dopo averlo cercato in cartaceo per mesi e mesi. via gli eBook che ti danno la possibilità democratica di pagare solo per quello che reputi buono (anche se in questo caso che avrei dovuto fare, comprare la versione inglese? :P )
Ma infatti credo che l’opera di Dune (ripeto che è un parere personale, non la ritengo verità assoluta) più che sotto il genere di fantascienza sia classificabile come fantasociologia. Egli ha preso il mondo in cui viveva all’epoca e l’ha proiettato in un futuro remotissimo sfumando ogni concetto all’estremo, prendendo elementi del presente (il suo) e pensandoli come si sarebbero potuti evolvere (proiezione appunto). Pertanto ha deciso che nel suo futuro ipotetico gli interessi economici e politici avrebbero spinto due potenze militari come l’America e l’Unione Sovietica ad impadronirsi del Medio Oriente per garantire che il Petrolio continuasse a fluire. Poi ha immaginato che però i nativi del luogo (gli Islamici) non sarebbero stati facili da sconfiggere e assoggettare in quanto il deserto è un territorio difficile da controllare (pur con tante tecnologie a disposizione) e che gli Islamici sanno ben nascondersi (che fine ha fatto Bin Laden/Paul Moadib?).
Poi si è immaginato che un americano (Paul) si sarebbe innamorato di quel luogo ecc. Che il capo dei comunisti (il barone Vladimir) sarebbe stato sconfitto ecc. Ci ha messo dentro tutto, religioni, politica, economia, ecologia e chi più ne ha più ne metta.
Diciamo che non ha “azzeccato” tutto (o almeno, non ancora…), ma è sorprendente come molte cose si siano invece realizzate. Segno di una lucidità mentale e di una capacità di visione d’insieme invidiabile. Per quanto si possa dibattere sul fatto che avrebbe potuto scrivere meglio e semplificare di più la sua opera, non posso evitare di riconoscergli le qualità del genio.
Credo poi che quella sensazione che noti di:
Sia voluta dall’autore e rappresenti il modo di fare di alcuni cattolici che dicono che Gesù è figo fondamentalmente perchè dicono che fosse figo. Anche io lo trovo profondamente irritante e pensa che non è nemmeno considerato un romanzo, ma un testo sacro. Se avessi seguito nella lettura avresti scoperto che le Bene Gesserit fanno perfino riferimento alla Bibbia Cattolica Orangista: “il «Libro Accumulato», il testo religioso prodotto dalla Commissione Ecumenica dei Traduttori. Contiene eleminti tratti dalle religioni piú antiche, compresi il Saari Maomettano, il Cristianesimo Mahayana, il Cattolicesimo Zensunni e le Tradizioni Buddislamiche. II suo comandamento supremo è: «Non sfigurare la tua anima.»”
Praticamente all’inizio si capisce poco e sembra tutto inventato di sana pianta, ma pian piano Frank ti porta per mano nella sua visione e ti lascia degli indizi per capire dove vuole andare a parare. Quando l’ho finito perfino io che non ho immaginazione ho acquisito il potere della preveggenza e sono diventato il Kwisatz Haderach. xD xD xD