Voglio proporvi la pubblicità del rasoio QUATTRO (sarà un caso? No!) di Wilkinson Sword, azienda che tra la fine del Settecento e la metà del Novecento produceva armi da fuoco, baionette e spade. Tra 1903 e 1916 pure motociclette.

La versione italiana non è venuta malaccio. È molto diversa e si perdono buona parte delle connessioni tra le battute “visive”, il testo della canzone e i giochi di parole, ma è orecchiabile.
Metto prima quella in inglese che è molto più bella.

C’è qualcosa di delizioso in un’azienda che potrebbe aver prodotto le sciabole dei Dragoni Pesanti in Crimea e le baionette dei fanti che massacrarono i cinesi in rivolta nel 1900, aiutando col proprio acciaio a forgiare la Civiltà e la Gloria dell’Europa (tranne dal 1916, quando produssero baionette per radere al suolo la Gloria dell’Europa, sigh), e che ora, nel nostro bel mondo del XXI secolo, si occupa di rasoi inguinali da impiegare canticchiando “rasa il pratino”.

Com’è che adesso ho fantasie steampunk in cui una tenente degli Ussari Meccanizzati scende dal cavallo di ferro, entra nella tenda, poggia il colbacco sul tavolo, scalcia via gli stivali, getta i pantaloni e le mutandine sulla sedia, si siede sul letto da campo e poi, con addosso solo il dolman carico di alamari impolverati, si dedica a rasare il pratino con la stessa sciabola con cui due giorni prima ha strappato la mandibola a un sergente russo?

Comunque “Radi al suolo Pechino” mi suona meglio. ^_^

Ieri le baionette per fermare le armate del Kaiser, oggi i rasoi per disboscare le vagine.
È questo il progresso?

26 Replies to “Rasa il pratino… con una sciabola?”

  1. Non posso fare altro che inchinarmi, caro Duca. Uno degli articoli più intensi e intellettualmente stimolanti delle ultime settimane! ^__^

  2. Da sempre vorrei avere tra le mani qualche vecchio rasoio a mano libera della Wilkinson (pochi, ma li hanno fatti).

    La faccenda della tenente mi ispira… ma hai mai tentato anche solo in faccia? C’è un tipo su TuTubo che si rade con un grosso machete giapponese, se vuoi iniziare a fare pratica :D

  3. L’avevo già vista tramite il blog della Lipperini qualche settimana fa. Se devo essere sincero, da un semplice punto di vista “tecnico” (escludendo quindi questioni inerenti l’immagine data della donna), credo sia una delle pubblicità più brutte che abbia mai visto. Il motivo è tutto fuorché orecchiabile, ma soprattutto il prodotto rimane sullo sfondo, invisibile, l’esatto opposto di quello che dovrebbe fare una pubblicità. A confronto la pubblicità della Saratoga è molto più incisiva ed efficace, il che è tutto dire.

  4. questioni inerenti l’immagine data della donna

    Effettivamente il fatto che uscissero di casa senza il sacco dell’immondizia il burqa afghano mi ha turbato un po’.
    Ma poi ho realizzato che è una pubblicità che rappresenta donne di società occidentali, cioè tutte puttane rispetto ai sani standard dei paesi più caldi e civili. L’assenza di dromedari nei giardini avrebbe dovuto farmelo intuire prima.

    Così è ok come percezione della donna? ^_^

  5. A confronto la pubblicità della Saratoga è molto più incisiva ed efficace, il che è tutto dire.

    “Brava, Giovanna…”

    Conoscevo da tempo la versione inglese, che per me ha dei giochi di parole ben pensati. Poi, insomma, come lo pubblicizzi un rasoio per parti intime mostrando “in azione” il prodotto?

  6. La versione inglese è molto più raffinata e orecchiabile, sì. Con le canzoncine, in particolare quando vi è un legame così forte tra testo e immagini, tradurre ammazza la qualità.

    La pubblicità della Saratoga con Giovanna è un capolavoro che solo menti subumane possono non apprezzare. Sembra progettata da Umberto Eco da quanti simboli e suggestioni contiene in quel tempo ridotto.

  7. Poi, insomma, come lo pubblicizzi un rasoio per parti intime mostrando “in azione” il prodotto?

    A Milano ho visto proprio lunedì dei cartelloni che pubblicizzano rasoi per la depilazione totale, oltretutto maschile (mi pare Gilette, ma non ne sono per nulla sicuro). Non trovo l’immagine su Internet, ma te la descrivo.

    Cartellone bianco, con in primo piano un gran pezzo di Marcantonio quasi del tutto nudo. Dico quasi perché il suo corpo è attraversato da tre strisce.

    La prima, all’altezza delle guance, reca la scritta: “King of the office”.

    La seconda, all’altezza del petto: “King of the beach”.

    La terza, zona inguine: King of the bed.

    Ecco, ora sai come si fa a fare una pubblicità intelligente, che raggiunge alla perfezione il suo obiettivo e che con una sola immagine dice più di quanto faccia un minuto con delle cretine che zampettano davanti allo schermo ^_^

  8. Per capire cos’avesse di diverso questo rasoio rispetto ad altri l’ho comprato, perchè dalla pubblicità non si capisce quale straordinaria evoluzione rappresenti.
    Perciò questa pubblicità funziona.
    E comunque, nel caso vi interessasse (ma ne dubito), questo rasoio non ha nulla di diverso dagli altri, a parte una brutta pubblicità (che però alla fine funziona, visto che l’ho comprato) e un prezzo piuttosto elevato (dato dalla presenza del regolatore elettrico che però può essere usato sotto la doccia).
    Detto questo, tutto sommato, non è che ci fosse poi una quantità incredibile di alternative intelligenti per pubblicizzare un rasoio del genere, o no?

  9. @ Giulia:

    Tu stessa dici di non aver capito dalla pubblicità la novità rappresentata dal prodotto. Ecco, ciò dimostra la mediocrità di questa pubblicità.

    Una BUONA pubblicità, infatti, non deve solo invogliarti all’acquisto (e la tecnica della pubblicità trash è senz’altro voluta, e non dettata dal caso), ma convincerti che quell’oggetto è rivoluzionario, il migliore della piazza, che senza di lui la tua vita sarà più povera, anche quando tutto ciò non è vero.

    Un esempio? L’iPad: oggetto orripilante ma che agli occhi dei suoi acquirenti è una vera rivoluzione, nonostante presenti tecnologie obsolete e che la concorrenza offre alla metà del prezzo.

    Domanda sul finire: comprerai di nuovo il rasoio pubblicizzato? Da quanto scrivi sembrerebbe di no. Traduzione: pubblicità sbagliata.

  10. @ Okamis: non sarà efficace, ma fin da piccolo ho sempre desiderato annegare la gente in docce o piscine usando il silicone sigillante per tappare i buchi. Non sarà stata un gran pubblicità, ma comunque si fissava nella mente (a differenza di “brava Giovanna”, che avevo stranamente rimosso)
    Cosa ne pensi delle pubblicità e i corti pubblicitari della Nike (da SPQR dello studio Stranemani, a Yellow, dal palazzo zeppo di samurai a la gabbia)? Riescono a trasmettere il messaggio o distraggono troppo?

    Qualcuno sa che fine ha fatto la vecchia pubblicità del Jack Daniel’s? Quella in cui si vedevano dei vecchi che passavano le giornate a tirare tappi di sughero, perché tanto ci voleva una vita prima che il JD fosse pronto e loro non avevano una mazza da fare nel frattempo. E’ da anni che la cerco ma è introvabile.

  11. @ Uriele:

    Ehm, della pubblicità della Saratoga ho detto l’esatto contrario: sarà anche una pubblicità stupida e diretta alla cazzo di cane, ma, come dici anche tu, rimane impressa nella mente. Un simile livello di trash, paradossalmente, è frutto senz’altro di uno che sa il fatto suo. La pubblicità del Wilkinson, invece, è dilettantesca, perché come dicevo non raggiunge il suo risultato. Volendo fare un paragone cinematografico, la pubblicità della Saratoga è come Planet Terror, film in apparenza stupido e mal realizzato, quando invece nasconde uno studio approfonditissimo.

    Sulla Nike… Le campagne come quella di Yellow (che poi Yellow era solo una “puntata” di una serie più ampia, ma sorvoliamo su tali dettagli altrimenti non ce la caviamo più ;) ), dicevo, campagne come queste della Nike sono difficili anche solo da definire pubblicità, in quanto vengono passate raramente per via della lunghezza. Si tratta di prodotti che non intendono pubblicizzare un oggetto materiale, quanto un marchio, e come tali necessiterebbero di un discorso a parte. Il loro scopo, per farla breve, non è tanto rimanere fisse nella mente, quanto ricordare al possibile acquirente che “ehi, ci siamo anche noi, e siamo talmente potenti che non abbiamo bisogno di farti vedere cosa vendiamo”. Un esempio italiano possono essere ad esempio i film realizzati dalla Pirelli (due mi pare).

    Riguardo la publicità del JD… cavolo, è vero: non si trova sul tubo! Sacrilegio! Quella sì che era bella, un vero capolavoro. Messaggio chiaro, schietto, esattamente come vuole presentarsi il prodotto. Sempre per fare il paragone italiano, una pubblicità altrettanto efficace nella sua semplicità è la pubblicità dei pennelli Cinghiale. Ecco, per tornare ai rasoi, anche lì lo spettatore si trova di fronte a una situazione grottesca e un po’ surreale, ma l’oggetto è in primo piano sin dal principio, in aiuto del messaggio. Così si fa una pubblicità, non ficcandoci dentro solo delle strafighe che distraggono l’attenzione dal prodotto.

  12. Si tratta di prodotti che non intendono pubblicizzare un oggetto materiale, quanto un marchio, e come tali necessiterebbero di un discorso a parte. Il loro scopo, per farla breve, non è tanto rimanere fisse nella mente, quanto ricordare al possibile acquirente che “ehi, ci siamo anche noi, e siamo talmente potenti che non abbiamo bisogno di farti vedere cosa vendiamo”.

    Grazie mille, volevo esserne sicuro. Ho sempre trovato gli spot della Nike molto belli, però non era sempre chiaro il prodotto/evento pubblicizzato. Mi era sempre parsa più una questione di brand che di prodotto, nel loro caso.

    (purtroppo, sul tubo e su altri siti di streaming, ho trovato solo la pubblicità con i dipendenti nelle cantine che controllano le botti. Anche su emule nulla.)

  13. Cartellone bianco, con in primo piano un gran pezzo di Marcantonio quasi del tutto nudo. Dico quasi perché il suo corpo è attraversato da tre strisce.

    La prima, all’altezza delle guance, reca la scritta: “King of the office”.

    La seconda, all’altezza del petto: “King of the beach”.

    La terza, zona inguine: King of the bed.

    Ecco, ora sai come si fa a fare una pubblicità intelligente, che raggiunge alla perfezione il suo obiettivo e che con una sola immagine dice più di quanto faccia un minuto con delle cretine che zampettano davanti allo schermo ^_^

    Beh, QUESTO su di me gentile donzella avrebbe certo fatto più effetto. Mah, sarà che trovo la canzoncina orecchiabile, e poi il verso “So all that’s left for me to see are tulips (“two lips”) on the mound” mi aveva fatto ridere.

  14. Io personalmente la trovo una pubblicità notevole.
    Sta facendo parlare di sé ed è quello che dovrebbe fare una pubblicità.
    Ha un’elemento virale, infatti sta circolando in giro per il web. E le pubblicità virali oggigiorno sono le migliori.
    Io poi ci vedo anche un elemento subliminale trasversale sui prodotti correlati (Wilkinson -> figa). E secondo me è voluta (immagino abbiano più clienti uomini che donne… ma questo non lo so :p).

    Bisogna tenere presente che i metodi di marketing sono cambiati dai tempi che furono. Una pubblicità non deve presentare un prodotto, quello non serve più.
    Quando uno vuole sapere qualcosa del prodotto cerca su internet, mica guarda dalla pubblicità.
    La pubblicità deve solo ottenere attenzione e indicizzare interesse verso un altro step del processo di marketing (che oggigiorno non è più Fase 1: Vedo pubblicità -> Fase 2: Compro).

  15. Credo che sia proprio un ottima pubblicità (quantomeno ai fini dell’azienda) dato che ne stiamo palando perfino qua!

  16. @Simone
    Non so: ho pensato anche io a questo dettaglio però, essendo io un vecchio sporcaccione, non ho idea di quanto possa fare testo il mio rimbalzo. ^_^”

    Credo che l’unico modo di valutare l’efficacia di questa pubblicità l’abbiano alla Wilkinson, in base agli aumenti di ricavi rispetto ai costi di immissione nelle TV della stessa e alla previsione che avevano fatto di efficacia della pubblicità.
    Però continuo a preferire, ma solo per i raffinati segni sparsi, “E brava Giovanna”: lì dietro o c’è Umberto Eco o c’è il suo gemello malvagio. E’ un capolavoro.

    @dr Jack
    Devo dire che io non guardo più la TV, se non per seguire un raro programma di elevato spessore culturale (Voyager, eh eh!) o usarla come pretesto per mangiare di meno e scappare dalla cucina (i Telegiornali, ormai costruiti con menzogne così dozzinali e incoerenti che mi fanno venire la nausea -sono sempre stati così o sono peggiorati con gli anni?-: TG1, TG2 o TG5, in base all’ora, mai TG4 o Studio Aperto perché non mi piace il cabaret), per cui senza l’elemento virale che l’ha portata in giro per il web non avrei nemmeno saputo che esiste “Quattro” di Wilkinson Sword. E di conseguenza non l’avrei fatta rimbalzare a mia volta dopo che una utente del Forum del Ducato l’aveva fatta rimbalzare sul Forum.
    Concordo quindi col commento di dr Jack.

    @zora

    e poi il verso “So all that’s left for me to see are tulips (“two lips”) on the mound” mi aveva fatto ridere.

    La versione originale è troppo bella. ^_^

  17. Penso di averlo già detto in un altro commento, ma concordo pienamente con il “Brava Giovanna”, un capolavoro assoluto…

  18. Che questa pubblicità sia un successo incredibile, lo testimonia il fatto che anche senza girare molto in tv (mai vista in tv, io), la conoscono tutti!
    Orecchiabile e abbastanza scandalosa per non essere dimenticata. Il fatto che riescano a far comprare un oggetto sostanzialmente non innovativo (da quanto dice giulia) è già testimonianza del successo dello spot.

    Domanda: ma che ci trovate in quella pubblicità della Saratoga? A me pare di una bassezza vergognosa… quelle vecchie, con la sgnoccolona in stivaloni neri, e il motivetto “saratoga is silicone sigillante” facevano presa anche senza mostrare il prodotto, questa a me pare l’ultima grattata dal fondo del barile.

  19. Domanda: ma che ci trovate in quella pubblicità della Saratoga? A me pare di una bassezza vergognosa

    Analizza tutti gli elementi che la compongono e tutti i dettagli. E’ ARTE!

  20. Signori, la Gillette da illuminati consigli per voi maschietti su “How to shave your groins”, al motto di “When there’s no underbrush the tree stands taller!” ^_^

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