Negli anni scorsi mi era capitato spesso di organizzare piccoli concorsi per racconti all’interno del Forum del Ducato. L’ultimo concorso risale all’inizio del 2009, la Gara Pornofantasy che aveva unito il pubblico del Forum del Ducato con quello di Baionette Librarie. Pensavo di organizzare una gara Rabbit Weird questa estate, ma poi per la mancanza di voglia ho rinunciato.
Poche settimane prima di chiudere il suo blog, Gamberetta mi aveva invitato a organizzare una nuova gara a tema Steampunk Tecnologico: in fondo io adoro lo Steampunk Tecnologico, pure a Gamberetta non dispiace e sono passati parecchi mesi dall’ultima gara. Era una buona idea.
Un concorso a partecipazione gratuita, ovviamente, ma questa volta con un premio. Gamberetta mi aveva suggerito di cercare un ciondolo steampunk o qualcosa di simile. Con l’aiuto di alcune amiche ho selezionato un premio che spero possa piacere (più in giù ci sono le foto). Oltre al ciondolo c’è un altro premio: trovate tutti i dettagli nel box sotto.
Credo sia giusto organizzare il concorso anche se lei non può più pubblicizzarlo su Gamberi Fantasy o seguirne l’evoluzione. Credo che il miglior modo per ringraziarla e dirle che ci manca è darle un BEL racconto Steampunk da leggere per quando tornerà tra noi, scritto con cognizione di causa e con uno stile che non sia un insulto alle più banali convenzioni della buona narrativa. Darle un po’ di fiducia nelle capacità degli scrittori italiani. Potete riuscirci?
Lunghezza dei racconti: tra le 2.000 e le 7.500 parole.
Tipo di racconto: Steampunk Tecnologico con o senza Fantasy.
Vincolo Conigliesco: nel racconto deve essere presente almeno un coniglio, non necessariamente in un ruolo importante e non necessariamente un coniglio in carne ed ossa. Trovate voi il modo di integrare l’elemento conigliesco nella storia. Non ci vuole niente, con un minimo di fantasia.
Ulteriore vincolo: va bene l’ironia, ma niente parodie, opere comiche o “omaggi” con il Duca e Gamberetta. Cercate di scrivere seriamente, come se fosse davvero un racconto di cui vi frega qualcosa e non una roba buttata giù “tanto per”. Ok?
Consegna racconti: entro e non oltre domenica 17 ottobre 2010.
Numero di racconti per partecipante: da uno a quanti te ne pare.
Correzioni e reinvio: quante volte ti pare, ma alla fine gareggia solo l’ultimissima versione inviata di un certo racconto per cui NON mandare tre versioni diverse dello stesso racconto con tre finali diversi nella speranza che uno mi piaccia più degli altri .
Nota extra per i Fuori Concorso: https://www.steamfantasy.it/blog/2010/10/03/concorso-steampunk-novita-per-i-fuori-concorso/ (aggiunta il 4 ottobre 2010)
Dove inviare: mandare i racconti a concorso.steampunk@gmail.com.
Formato del file: RTF, DOC, DOCX o ODT.
Inserire nella mail: nickname (se disponibile e/o se vi va), obbligatorio nome e cognome. L’indirizzo a cui inviare il premio verrà chiesto solo in caso di vittoria: non spacciatevi per donne nella speranza di essere favoriti dal Duca. Io manderò l’oggetto SOLO alla persona di cui avete dato il nome (se ve lo siete inventati e non vi chiamate davvero “Samantha Lolita” sono cavoli vostri).
Chi decide il vincitore: il Duca e basta (non è possibile chiedermi pareri o editing per opere che intendente inviare al concorso: al massimo posso rispondere ai dubbi sullo Steampunk e poco altro).
Quando verrà comunicato il vincitore: in base al numero e alla lunghezza delle opere, tra settembre e ottobre (ma pensavo di copiare altri premi prestigiosi e non dirlo nemmeno dopo tre anni ^_^).Premio: il ciondolo in foto, un lettore di eBook COOL-ER da sei pollici, l’editing dell’opera con il Duca per migliorarla un altro po’ (se e dove necessario) e infine la pubblicazione in formato digitale gratuito (PDF, EPUB, RTF e forse altri formati) su Baionette Librarie e in qualunque altro posto in cui riuscirò a farlo finire. Nel caso in cui ci fossero almeno tre o quattro opere decenti, oltre al vincitore pubblicherò in eBook anche gli altri meritevoli: una bella antologia del concorso! Non è molto probabile, dubito perfino che si possa trovare UN racconto decente da premiare, ma nel caso la mia intenzione è quella. Inviando il vostro racconto ACCETTATE di pubblicare l’opera in internet con questa licenza Creative Commons o equivalente (i diritti per guadagnarci sopra, nel caso, rimangono vostri: io voglio solo che possa girare gratis in internet, poi se voi trovate anche un editore cartaceo o Spielberg ci fa un film, buon per voi! ^_^).
Tornando al ciondolo: è un premio per ragazze, per cui se siete dei maschinerd sfigatisingle e non avete nessuna a cui darlo, potrete regalarlo alla cara Gamberetta a cui il concorso è dedicato (provvederò a trovare un modo per farglielo avere). Il ciondolo si chiama “Past in Pink… Steampunk“. Mi piace l’abbinamento degli ingranaggi e dell’ottone (steampunk) con i cristalli rosa (Gamberetta). Dal vivo (e nelle foto del venditore) si vede bene che i cristalli sono rosa: le mie due foto rendono male. L’oggetto è identico a come veniva pubblicizzato.Foto dal negozio online:
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Foto che ho fatto io:
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Le specifiche del lettore COOL-ER.
Annullamento concorso: nel caso in cui non ci fosse nessun racconto decente, NON verrà premiato il meno brutto: se faranno troppo schifo annullerò il concorso e regalerò il ciondolo, se mi va, tirando a caso tra i partecipanti (o scegliendo la loli più carina del gruppo).
Non sono il Premio Urania, non voglio premiare pura spazzatura e sporcarmi il nome con la merda: la vittoria ve la dovete guadagnare con la qualità, non sgomitando in una lotta tra ritardati in stile Fentasi Itagliano. Avete più dicinquesette mesi, degnatevi di produrre qualcosa che non sia la solita itaglianata fatta da itaglioti retard-snob. Chiaro?Se i partecipanti saranno meno di dieci, annullerò la gara a meno che tra questi non vi siano (miracolo!) due o tre racconti abbastanza decenti da meritare la pubblicazione nell’antologia in eBook, in modo che il vincitore anche se non contro “il numero” abbia almeno potuto competere contro opere con un minimo di qualità. Onestamente mi pare impossibile che tra pochissimi racconti ce ne siano più di uno decente, ma non si sa mai. ^_^”
Chi può partecipare: maschi e femmine, di qualsiasi età, pubblicati da qualche editore o del tutto inediti, è lo stesso. I racconti NON devono essere stati già pubblicati in eBook o cartaceo (voglio roba nuova, ma valuterò caso per caso eventuali pubblicazioni su Internet precedenti) e preferirei che rimanessero inediti fino alla fine del concorso (anche per poterli presentare al meglio in caso di vittoria, con l’editing fatto assieme), ma se volete pubblicarli prima del verdetto sui vostri blog immagino di non potervi fermare. Dopo la gara, in ogni caso, potrete fare quello che volete (condendo il tutto con “ke kattivo il duka il mio rakkonto è mlt più bello kuella ke a vinto dv averli ftto dei favori sexuali!!!111”). [Segue aggiunta del 16 luglio 2010] Eventuali amichetti del Duca e famosi scrittori potranno partecipare “fuori concorso”.
Per domande: mandate i vostri dubbi a concorso.steampunk@gmail.com oppure usate i commenti di questo articolo.
Progettate il racconto con l’idea di NON superare le 7.500 parole —PAROLE, non caratteri, PAROLE— e, se proprio non vi basta lo spazio, potete sforare di 500 parole portando il limite massimo a 8.000 piuttosto che tranciare il finale o fare altri brutti tagli alla cavolo.
Cercate però di progettare bene il racconto: 7.500 PAROLE (grossomodo 44.000 battute) sono TANTE se sapete scegliere e gestire bene le scene da scrivere! Se mi mandate 7.900 parole di cui 2.000 di prologo e infodump tagliabili, NON fate una bella figura.
Non accorciate e/o sintetizzate opere più lunghe o trame immaginate per un ipotetico romanzo: progettate fin dall’inizio un’opera nuova che stia attorno alle 3.000-6.000 parole. Ok? È il metodo più sensato per non produrre aborti pieni di tagli, infodump e, in generale, illeggibili.
Come contare le parole
Ora vi farò vedere come si contano le parole su OpenOffice 3 e su Office 2007, con tanto di screenshot. Nel caso di OpenOffice, per evitare sgradevoli casi di conteggi sballati, ho inserito il suggerimento di selezionare tutto il testo prima di effettuare il conteggio (altrimenti può capitare che dica stronzate, come nello screenshot riportato).
OpenOffice 3
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Office 2007
Cliccare per ingrandire
Con Office 2003 bisogna andare al menù Strumenti e fare Conteggio parole. Se avete Office 2000 o OpenOffice 2 arrangiatevi a trovare il conteggio. Non è difficile.
Steampunk accettato
Lo Steampunk accettato per questo concorso è quello Tecnologico. La precisazione non è banale: lo Steampunk della prima generazione (come quello di Jeter e Powers: maghi egizi, re Artù, Merlino…) era Historical Gonzo Fiction e non era necessariamente legato al retrofuturismo o alle invenzioni portentose. Lo Steampunk definito con la frase “come sarebbe stato il passato se il futuro fosse accaduto prima” è più recente. Tecnologie anacronistiche, contaminate dallo stile e dal gusto estetico della meccanica dell’Ottocento: razzi spaziali, basi sottomarine, dirigibili, macchine analitiche (calcolatori meccanici), armi a raggi, esoscheletri corazzati a vapore, mech bipedi a vapore, macchine orbitanti spara raggi della morte, avventure coloniali su Marte ecc… ecc…
Potete scegliere di inserire invenzioni portentose in un mondo per il resto normalmente di metà Ottocento o primissimi anni del Novecento (anche in stile Edisonata, con l’eroico inventore e le sue macchine portentose che lo fanno trionfare) oppure potete ambientare la storia in un Ottocento alternativo in cui i macchinari anacronistici sono diffusi (il telefonoscopio di Albert Robida -un mix tra TV e videochiamata-, le auto a vapore, il chinotropio e le fortezze a vapore come in The Difference Engine, i mech da combattimento a vapore, armi spara fulmini di Tesla ecc… ecc… inventate qualcosa o pescate in giro nei classici).
Potete inserire elementi fantasy a piacere. Non sono necessari, ma nemmeno proibiti. Potete spaziare da uno Steampunk tecnologico ambientato nel vero Ottocento a una città Fantasy Steampunk in stile New Crobuzon. O potete contaminare di Fantasy un’ambientazione ottocentesca retrofuturistica, mischiando tecnologia e magia (golem a vapore fatti di carne, legno e metallo). Sono ben accette anche le avventure coloniali nello spazio, tra i canali di Marte o le letali giungle di Venere.
Fate voi, basta che sia chiaramente Steampunk tecnologico: non incollate un paio di gadget steampunk in una storia progettata per non essere nemmeno un po’ steampunk. Non funziona così: sarebbe squallido, poco professionale e, fondamentalmente, di cattivo effetto. Pensate la storia fin da subito come qualcosa di Steampunk, retrofuturistico, tecnologico: un tripudio di legno, meccanica e mentalità retrò.
Potete a piacere calcare la mano sul “punk”, come piace ai militanti politicizzati della Steampunk Magazine, oppure potete rimanere più fedeli alla tradizione ottocentesca e scrivere avventure con spiccati elementi razzisti, classisti e imperialisti senza criticarli o denigrarli in nessun modo. A me va tutto bene.
Ora qualche immagine con commento, per chiarire meglio le idee. Troverete fonti e letture Steampunk da cui attingere nella prossima sezione del post.
Il telefonoscopio. Un mix tra una televisione (si possono vedere spettacoli teatrali o leggere le ultime notizie) e un dispositivo per la video-chiamata. Parecchio anacronistico.
Scheletri che lavorano in una fabbrica o forse in un ospizio per i poveri gestito da un necromante. È steampunk in stile “prima generazione”, alla Powers o Jeter.
Non stonerebbe affatto in uno Steam Fantasy, ma di per sé in questa immagine non c’è nulla di Steampunk Tecnologico.
“Steampunk” di Manitto e Torriani, fumetto pubblicato nel 1994 da Hobby & Work.
Mech a vapore bipedi, malvagi crucchi con armi automatiche e truppe aviotrasportate con le ali meccaniche! Detto così sembra bello, ma non lo è: c’è pochissima di questa roba…
Un laboratorio con degli strani macchinari e dei mostriciattoli. L’uomo forse è lo scienziato che li ha scoperti o creati. O uno scienziato-stregone che li ha evocati mischiando la cabala ai più avanzati studi sull’elettromagnetismo. Temo che i mostriciattoli abbiano mangiato il suo pranzo. Potrebbe andar bene, dipende dai retroscena tecnologici.
Steamnocchio. Steampunk Tecnologico, fantasy, inventori e Collodi tutto assieme!
(di Fabricio Moraes, uno dei vincitori della competizione “Steampunk: Myths & Legends“)
L’Oscillatore Eterico Austroungarico! Tremate, russi!
Steam Trek: le parodie NON sono gradite!
Il Pedobear nella Guerra Franco-Prussiana:
questo FORSE non è Steampunk nemmeno per Jeter e Powers…
PS: e non dimenticate il coniglio! ^_^
Letture consigliate varie
Non ci sono molti testi in italiano da consigliare, soprattutto se si restringe il campo allo Steampunk con elementi tecnologici. Consiglio Perdido Street Station di China Miéville, per chi vuole darsi allo steampunk fantasy. Le Macchine Infernali di Jeter ha vari elementi tecnologici e bizzarrie (uomini pesce, incroci deformi, automi a orologeria, una macchina per distruggere la Terra) in un ottocento per il resto normale: può valer la pena provare a leggerlo. La Macchina della Realtà di Sterling e Gibson ha un 1855 retrofuturistico: lo stile è noioso, ma per i riferimenti e l’ambientazione può essere un’ottima lettura per imparare qualcosa sullo steampunk (è il libro che chiude il prima generazione, l’unico in pratica ad essere un pochettino “punk” e paragonabile in qualche modo al cyberpunk).
Consiglio anche la prima parte di Fuoco nella Polvere di Lansdale (macchinari strani retrofuturistici e un Ottocento diverso dal nostro, a partire dai giapponesi), ma se lo leggete tutto male non fa: non mettetevi però pure voi a far parodie dei personaggi dei romanzi del XIX secolo che non sono gradite in questo concorso!
Per la fabbrica dei draghi di metallo e il clima retrò tecnofantasy, consiglio anche le prime 50 pagine (circa) di Cuore d’Acciaio di Swanwick: il resto non c’entra manco per sbaglio con lo Steampunk.
Li trovate tutti piratati su eMule. O potete cercarli in biblioteca.
In inglese ci sono più libri, ma preferisco segnalare materiale in italiano.
Per ulteriori spunti consiglio di guardare i manuali di Space 1889 e Castle Falkenstein, in particolare questo manuale ricco di illustrazioni di marchingegni steampunk:
Steam Age: Amazing Wonders Through the Power of Steam.
Trovate anche altri manuali di questi giochi su Gigapedia.
Ulteriori spunti e informazioni a tema Steampunk.
Brass Goggles
The Gatehouse
Laboratory of Time: il principale forum italiano.
Steampunk Forum: il principale forum internazionale.
La sezione Steampunk di Dark Roasted Blend.
La mia sezione Steampunk.
Prossimamente parlerò ancora di Steampunk, con un articolo dedicato per ripercorrere i molti modi in cui lo Steampunk si è evoluto dalle origini, rendendo difficile definirlo solo come un “genere” quando ormai è una “sensibilità” artistica che colpisce narrativa, artigianato, moda, disegno ecc… con differenti accezioni, seppure con molti punti in comune. Un assaggio è già stato dato in questo articolo. Mi concentrerò sulla narrativa e spero di pubblicarlo a marzo.
Manuali di scrittura e consigli utili.
L’articolo sulle descrizioni di Gamberetta e quello sui dialoghi. Chiari, semplici e ricchi di esempi. Un’ottima lista di manuali di scrittura, praticamente tutti in inglese e reperibili su Gigapedia. Per informazioni sull’Ottocento consiglio i libri indicati qui.
Per completezza, se vi interessa, qui “???” riporta un mio commento ricevuto via mail a tema infodump e strane creature.
Una richiesta.
Se anche non vi interessasse partecipare, vi chiedo di pubblicizzare sui vostri blog o nei forum che frequentate (se a tema fantastico o scrittura) questo concorso, in modo che tutti gli interessati possano esserne informati il prima possibile: dei cinque mesi disponibili mi aspetto che due o tre vadano via solo nella ricerca di informazioni e nella lettura del materiale utile.
EDIT 16 LUGLIO 2010:
Ho aggiunto al premio per il vincitore il lettore COOL-ER offerto da Tombolini e la nota per i “fuori concorso”.
Trovate l’annuncio delle novità qui.
EDIT 19 AGOSTO 2010:
Spunti storici e tecnologici dedicati al Risorgimento e al Regno delle Due Sicilie:
https://www.steamfantasy.it/blog/2010/08/19/lo-steampunk-e-il-risorgimento/
EDIT 4 OTTOBRE 2010:
Ora è possibile partecipare appositamente come Fuori Concorso, per la sola selezione per l’antologia, nel caso si superino le 8.000 parole. Per i soli Fuori Concorso la scadenza è il 14 novembre 2010. Tutti i dettagli qui:
https://www.steamfantasy.it/blog/2010/10/03/concorso-steampunk-novita-per-i-fuori-concorso/
Mai scritto un racconto di genere steampunk. Ma questo è un ottimo spunto per farlo. ^^
Ci proverò! Lo Steampunk m’intrippa.
Spirito Giovane
Mh potrei anche provarci. Un racconto a quattro mani è ben accetto, Esimio e Illustrissimo Duca? ^_____^
Sì, mi vanno bene, basta che abbia il nominativo a cui inviare il premio.
In generale sconsiglio i lavori a quattro mani per il rischio che sbalzi di stile (anche in piccole cose possono dare una sorta di spaesamento nel lettore) o compromessi nell’immaginazione limitino il risultato, ma se uno ha un partner con cui sa lavorare bene per me è ok.
Aggiungo quattro ulteriori precisazioni, inutili immagino, ma le aggiungo:
1- potete ambientare la storia dove volete, purché sia steampunk tecnologico, ma nel caso vogliate mettere del Fantasy domandatevi se vale la pena usare un mondo inventato (difficile da caratterizzare in poco spazio) o se è meglio basarsi sul mondo reale per sfruttare al meglio i riferimenti storici e tecnologici possibili (stile Castle Falkenstein o Victoriana);
2- ovviamente, purché sia Steampunk Tecnologico, potete ambientare la storia dove vi pare, anche a Negrolandia, nella Giungla Nera o nel Giappone Meiji (guerra steampunk russo-giapponese?);
3- vanno bene inserti erotici e quel che vi pare (devianze sessuali a piacimento), se non stonano con la storia, ma evitate racconti che siano solo erotici a base di vibratori a vapore e altre amenità che alla fine sono più comiche che eccitanti;
4- quattro.
Potrei tentare anco io…certo che per scrivere steampunk dovrei studiare un bel po’. Una Roma imperiale che abbia portato avanti per tre-quattro secoli gli studi di Erone (Eolipila, distributore automatico, ecc..), divenendo ultrameccanizzata, con treni e legioni di fucilieri, rientrerebbe nello steampunk tecnologico?
Se ci sono anche elementi da “steampunk tecnologico” (retrofuturismo ottocentesco) sì, se invece è solo tecnologia di fine ‘800 con i romani si tratta di una ucronia in stile Impero Romano industrializzato. E c’è anche da domandarsi dove si pescano i riferimenti storici comodi del vero Ottocento. È lo stesso problema delle ambientazioni fantasy create da zero.
Potrebbe rientrare nello steampunk della prima generazione: la rivoluzione industriale con gli antichi romani! LOL! Se invece sono antichi romani più portentosi meccanismi a orologeria e idraulici, si tratta di Clockpunk (o, usando altre etichette scherzose a tema, Sandalpunk).
Umh…direi rivoluzione industriale con gli antichi romani. Potrebbe uscirne qualcosa di veramente disastroso, però almeno sono originale..dai Duca..dimmi che sono orginale (sei un coglione!)
@Zweilawyer
L’idea è carina, ma come sempre la ricerca dell’Originalità (che pure va perseguita) porta alla scoperta del Secondo Posto: per quanto l’idea possa essere originale, si troverà sempre qualcuno che l’ha avuta prima (ovvero: si è sempre secondi o peggio). Se non lo si trova prima della pubblicazione, lo si troverà dopo. ^___^
In questo caso ti aiuto subito io: Roma Aeterna, ambientazione per Gurps con l’Impero Romano, veicoli blindati, fucili, gas velenosi ecc… pubblicata in GURPS – Alternate Worlds (si trova piratato non ocr).
^___^
U.U Idea veramente bella! Penso che mi cimenterò anche io ^__^ Dopotutto qual modo migliore di far vedere che abbiamo imparato qualcosa da Gamberetta?
Gurps, mi scende una lacrimuccia pensando a Ezcalli.
Infinite Worlds rulla.
Torniamo allo Steampunk (e non Gurps Steampunk e Gurps Steam-Tech), ora.
^___^
ciao duca, premetto che lo steampunk e’ il sottogenere che meno conosco del fantasy, volendo partecipare alla gara quali sono i cliche da evitare nello steam?
giusto per farmi un idea prima di iniziare a leggere le tue segnalazioni… (mieville e co)
Direi che sono i cliché soliti della narrativa quelli da evitare: il cattivo “tanto per”, l’eroe “tanto per” ecc…
Non conosco cliché che si abbinino esclusivamente allo steampunk senza essere cliché già diffusi nel resto. D’altronde non c’è molto steampunk degno di questo nome in giro. Cose come “la madre che insegue il figlio fuggito”, cliché abusatissimo su cui si fonda quella mezza-cagata di Boneshaker, non è un cliché tipico dello Steampunk: è praticamente un cliché universale. Idem i pirati brutti, ma buoni (stile Troisi o mille altri): Boneshaker fa proprio una figura di merda come originalità e intelligenza (e come scrittura non brilla certo).
Ci sono le citazioni divertenti che si possono sfruttare come base della storia (variando però) perché fanno parte dell’immaginario del genere: Marte con l’atmosfera rarefatta e i canali, popolato da mostri (o gli alieni che vengono da Marte per distruggerci); i Seleniti sulla luna che vogliono distruggere la terra (alternativamente i Seleniti pacifici che vengono distrutti dal contatto con gli umani carichi di casse di “acqua di fuoco”, lol).
Bisogna divertirsi: Lansdale è tutto un riferimento incrociato in Fuoco nella Polvere (pure troppo, in breve precipita allegramente nel non-sense).
Evita le boiate, fai una trama intelligente (o perlomeno una storia che abbia carisma) e sei a posto.
Se metti come “fantasticheria centrale” un cadavere che si anima con l’elettricità in un laboratorio, temo che forse qualche cliché al posto sbagliato c’è… ^_^””
come nel concorso pornofantasy sono ammesse ilustrazioni?
Gran bella iniziativa, complimenti! Due domande:
1) Per partecipare basta mandare il racconto così, come un fulmine a ciel sereno, o bisogna prima “iscriversi” in qualche altro modo?
2) “… i racconti NON devono essere stati già pubblicati” eccetera: ma si possono riutilizzare personaggi / ambientazioni di propri racconti già pubblicati (anche solo online)?
Ciao e a presto!
r.
@iome
sì
@r.
1- Fulmine a ciel sereno va benissimo, non serve iscriversi prima: potete anche decidere di partecipare inviando alle 23.59 del 7 agosto (ultimo giorno utile). ^__^
2- Come preferisci, attento sempre al problema del sentirti vincolato allo spiegare, dare background ecc… per via dell’ambientazione complessa e/o a cui sei affezionato: il trucco migliore per non incappare in qualche handicap di questo tipo è tagliare la testa al coniglio e partire da zero.
Mi chiedevo se anche le modifiche genetiche si possano considerare inerenti allo Steampunk Tecnologico, come, per esempio, in Leviathan.
Oh, bene, finalmente un’occasione per mettersi in gioco sul serio!
Era tempo che aspettavo un Suo concorso, o Duca.
E ho già una storia.
Parteciperò di sicuro!
Saluti
P.s Ci sarà anche un secondo Pornofantasy più avanti?
Possibilmente no.
Non c’è trasposizione delle tecnologie moderne nella meccanica e nelle conoscenze scientifiche specificatamente ottocentesce (con il suo etere, la frenologia e tante altre belle cose), di conseguenza manca qualsiasi carattere di retrofuturismo estetico possibile da applicare.
Integrare la mutazione genetica e simili nell’ambientazione va benissimo, ma non sono in sé Steampunk Tecnologico. Al più sono Steampunk Biologico se appare evidente che QUELLA specifica modifica genetica non è solo “biologia” ma “steampunk biologia” (a me pare impossibile definire una differenza simile): un carro armato moderno si distingue subito da una corazzata terrestre steampunk… una pistola laser fantascientifica è diversa da un oscillatore eterico di Tesla… ma una mucca con due teste in cosa differisce da un’altra mucca con due teste steampunk? La seconda ha un cilindro e fa “Muuu, il tè, muuu”? Ma è abbigliamento, non genetica!
Comunque Leviathan è una porcata per quell’aspetto: gestisce la cosa con la profondità intellettuale di un “tanto è fantasy!” e “perché sì”. Se diceva “è la magia” e non “è genetica” Westerfeld faceva una figura migliore.
Forse sì.
Senza dubbio ci saremo, con un racconto a quattro mani. Ma il premio va alla mia metà (ovvero due delle mani :P).
Duca potresti mettere il link a questo articolo in un riquadro apposito a lato quando hai tempo?
Essendo la scadenza ad agosto me la prendo comoda, ma in tal modo non rischierò di dimenticarlo. ^^ Grazie mille!
Si, sto progettando il riquadro come già fatto per il saluto a Gamberetta, da mettere in alto a sinistra subito sotto “pagine utili”.
Lo inserirò quando pubblicherò il prossimo articolo.
Una rielaborazione in chiave steampunk di opere letterarie ambientate nel diciannovesimo secolo potrebbe andare? mi affascina molto un Holmes alle prese coi mech o similia… ^_^
Per rielaborazione intendo comunque storia originale, ovviamente.
Splendida iniziativa comunque.
@Ema
Sì, direi che vanno bene.
Credo che ci proverò anche io *-*
è un’idea splendida
Ho segnalato il concorso nella sezione Concorsi del mio forum ^__^
Grazie, Ayame, sei stata molto gentile.
Ringrazio anche gli altri che hanno segnalato il concorso tra oggi e ieri: Zweilawyer sul suo blog, Eugenio su Anobii, Lisse sul forum di Knight & Princess S.p.A., Knight sul sito vero e proprio di Knight & Princess S.p.A. e YamiSanada sul suo blog.
Chiunque possa segnalare il concorso, dove ritiene opportuno, mi fa un grosso favore: più interessati/appassionati parteciperanno e maggiore sarà la speranza di trovare un paio di testi decenti (non pretendo “belli”, mi accontento) e poter quindi dichiarare un vincitore.
^_^
Di nulla, Duca. Dovere.
E’ un concorso molto interessante.
Non so se riuscirò a partecipare, visto che sono totalmente digiuna di Steampunk; ma di sicuro tenterò ^__^
Bella, Duca, ottima iniziativa. Mi riprometto di partecipare anch’io se dovessi trovare uno spunto per lo meno decente. Mica facile trovare un concorso dove ti lasciano 7/8mila parole a disposizione! ^__^
da due giorni che mi sfracello l’encefalo su caldaie, turbine e pistoni, le condizioni di operatività e via dicendo
a voler fare una cosa seria è una faticata allucinante
L’Intera idea è simpatica, almeno quanto un coniglio attaccato ai coglioni, forse perfino di più. Personalmente non so se parteciperò, dell’ottocento non so una minchia e neanche il genere mi attira da morire, ma se mi viene qualche idea la sottoporrò al giudizio del Nostro Nobile Duca.
Intanto segnaliamo la faccenda anche sul Blog Aziendale, magari troviamo il Nobile Scrittore Steampunk 12enne che venderà venti milioni di copie e farà diventare la Duca Enterprise prima casa editrice del mondo.
Grazie, anche io so che Leviathan e’ una porcata e non solo per quell’aspetto. Era giusto per fare un esempio
Altrimenti, che posso dirti? Bioshock? Sarebbe stato interessante (tentare di) riproporre la medesima atmosfera in chiave ottocentesca, con le dovute modifiche e valide implementazioni nei retroscena tecnologici. Senza pero’ togliere nulla a mech, oscillatori eterici e steam-porcate varie.
Insomma, alla fine la differenza tra manipolazione genetica normale e manipolazione genetica steam sarebbe che grazie alla prima Lord Hamilton *nome scelto a cazzo* puo’ lanciare fuoco dalle dita, mentre con la seconda si fa crescere un orologio da taschino che pende dal buco del culo. Lol?
In definitiva: se po fa’, o no?
Come già spiegato si può mettere, ma non essendo in sé elemento da Steampunk Tecnologico (a meno di non avere qualche trovata geniale che non mi viene in mente) non copre il prerequisito per la partecipazione al concorso. O lo Steampunk Tecnologico c’è o non c’è, poi cosa altro c’è (alieni invasori, ingegneria genetica o fish&chips) non è discriminante.
Credo possa essere una buona idea.
In fondo già è dieselpunk (anche se il Big Daddy ha un aspetto decisamente steampunk), basta invecchiarlo un altro po’ e può venirne ottimo steampunk.
Bell’idea, Duca.
Tempo permettendo, mi piacerebbe provare a partecipare.
Solo una domanda: visto che il concorso, a prescindere dallo straordinario premio in palio (^^), dovrebbe essere rivolto come quelli di gamberetta a raffinare il nostro gusto letterario (o almeno così l’ho inteso io, correggi pure se sbaglio), non ritieni che sarebbe giusto dare un qualche tipo di commento/consiglio/indicazione a tutti gli scrittori partecipanti?
Questo a prescindere dal fatto che, lo sai tu quanto noi, il livello medio dei racconti probabilmente tenderà a “Federico Moccia e Licia Troisi salirono sul Mech col cappello a cilindro”
Ricevere una qualche stringata indicazione, anche un misero “scrivi come un macaco in preda a commozione celebrale, datti all’ippica” credo che sarebbe propedeutico per molti (me compreso, si intende).
@nonmiricordochi: di libri ambientati in un impero romano ucronistico ne sono usciti parecchi ultimamente, anche in Italia. Non è più un tema tanto originale.
Per quello i migliori racconti, oltre al vincitore che lo riceverà anche se non ci sarà l’antologia in eBook, riceveranno l’editing ducale in collaborazione con gli autori (il che vuol dire rileggersi e far rimbalzare avanti e indietro ogni racconto tra le tre e le cinque volte, suggerendo modifiche e chiedendo cosa non piaceva dei suggerimenti non applicati… nessuno è costretto a cambiare qualcosa, ma mi fa piacere sapere perché una annotazione viene ignorata quando viene ignorata, anche per valutare la professionalità e la capacità di autocritica dell’autore).
Per meritarsi un editing decente bisogna però aver portato un prodotto decente, da farmi dire “anche se non ha vinto, merita un posto nell’antologia”.
Lo stesso editing è infatti un premio con un suo valore. Un editing merdoso all’italiana, per una cosa di quella lunghezza, verrebbe senza problemi sui 50-100 euro. Io offro di più (dove possibile) e lo offro a prezzo zero.
Il ciondolo che ho pagato 42 dollari (più spedizione, ma ho schivato il 20% di IVA in dogana) è il meno, anche se simboleggia la vittoria.
In realtà è più lì per attirare le Loli che altro (oltre che per garantire al pubblico che sono abbastanza serio in quello che sto facendo da spendere una cifra in anticipo).
Dipende dall’opera. Alcune sono al di là di ogni possibile editing, da bruciare, oppure anche se corrette nella forma rimangono anonime nell’insieme perché senza atmosfera, senza originalità, senza profondità, senza fantasia o senza personalità… piatte, senza vita.
Valuterò, in base ai racconti che arriveranno, se fare una forma di blando editing riassuntivo, indicando nelle varie opere (di cui riporterò brani in forma anonima, a meno che non si decida di pubblicarle tutte “per conoscenza” dopo la gara… ci penseremo dopo) alcuni errori e le scelte di dubbia efficacia.
Un po’ come capitava su Gamberi Fantasy con i commenti agli esercizi di scrittura.
Peggio. Ho letto un bel po’ di roba amatoriale, nel tempo. E ho visto una discreta fetta del meglio del fantasy italiano proposto dalle case editrici.
“Licia Troisi” è un livello a cui molti possono solo ASPIRARE, altro che media di bassa qualità. Magari la massa fosse in stile “Licia Troisi”, magari! ^____^
Questo naturalmente non è un complimento a Licia, ma un’accusa agli scrittori italiani e alla mentalità da mediocri con cui si pongono di fronte alla Narrativa (magari il tutto condito con velleità da Grande Artista che tratta Grandi Temi): lodare uno zoppo perché corre più svelto di quelli senza gambe non è ‘sta gran cosa.
Mein Got.
Dammi qualche link. Adoro la merda fumante.
Fruga nei forum di aspiranti scrittori o di fantasy (non li linkerò, non sono l’argomento del post).
Uno aveva un bel po’ di roba, ma era vispo anni fa e ora non so nemmeno se esiste più (ho pure scordato il nome). Dovresti impiegar poco a trovare la popò online, ma quella è il meno: il livello della roba pubblicata è allucinante (eDoll, Bryan, Strazzu, Krune, Centi, Rocca, quei libretti della Delos, gli estratti che trovi online gratis di tanta altra roba).
Il tutto senza contare certa roba che negli ultimi due anni mi è arrivata via mail.
Cose che non avrei mai sognato che potessero esistere. La realtà supera la fantasia.
E’ la legge sulla privacy che ti frega, Duca. Faresti soldi a palate a pubblicare un’antologia di quelle mail. ^__^
@Dago Red
Guarda, sul fantatrash sono ferratissimo, ormai lo adoro. Vai tranquillo su Ancess e Garmir l’eclissiomante. Roba di prima qualità.
Ahia…mi è passata la voglia di avere la tua opinione su quanto ti ho mandato:)
Per quello che vale, posso mettere a disposizione anche il mio blog per il download gratuito dell’opera vincitrice.
Quello è il meno. Ho visto cose che voi umani… ^____^
*gioisce* approdo qui dal WD dove è stato pubblicizzato *O*
Proverò a cimentarmi nell’impresa o,o
o.o a me piace…
Alex Frost
@Alex
In ognuno di noi c’è una piccola Loli, anche senza contare quella legata nel bagaglia… CAZZO I BUCHI PER L’ARIA! o____o
Io preferirei che in ogni piccola loli ci fosse uno di noi. Ma tant’è…
Alla fine non è stato scelto il ciondolo che preferivo io :-/
Comunque buona fortuna a tutti!
Io purtroppo non so un cavolo nè di Steampunk nè di tecnologia, se volessi scrivere qualcosa dovrei metterci proprio tanto impegno anche solo per prepararmi. Ci penserò, ma sarà difficile…
Mentre leggevo sentivo una vocina dal fondo della mia mente che diceva “prooooovaciiii…”
Tuttavia sono una vera ignorantona di steampunk, mai letto nulla a riguardo… Conoscono bene o male i canoni per quanto riguarda le illustrazioni ma per il resto… Se dovessi tentare, scriverei sicuramente una cosa tremenda.
Se ti viene qualche idea, val la pena provare. Già conoscere le illustrazioni è un’ottima base di partenza. C’è materiale informativo a sufficienza già segnalato e altro verrà segnalato in futuro, incluso l’articolo dedicato allo Steampunk in generale che arriverà prossimamente.
Non servono particolari competenze tecniche.
Non serve “per forza” essere un ingegnere meccanico per scrivere di steampunk tecnologico, nemmeno se sono inclusi Mech o cose simili: basta un po’ di buon senso e un minimo di infarinatura pratica (basta qualcosa a livello del poco che ho tirato fuori commentando le corazzate terrestri di Leviathan, a meno di non voler che il protagonista sia un Meccanico o simili… ma se uno non ha competenze di un certo tipo deve scegliere un “POV” che sia adatto per filtrare la realtà con quel poco che sa o scrittore, ad esempio l’ignorantissimo mitragliere del Carro a Vapore e non il motorista!)
Le due cose più importanti sono la Fantasia e i Riferimenti Storici (il libro di Gibson e Sterling ha poco della prima, ma tantissimo della seconda). Se uno ha abbastanza conoscenza del mondo realmente ottocentesco da poterne creare una versione ucronica “steampunk” è a posto… anche se magari le sue competenze in motori a vapore si fermano al fatto che ci sia della roba che brucia e dell’acqua da qualche parte.
Leggere “La Macchina della Realtà”, se si sopporta la noia iniziale e la trama fatta coi piedi, può dare un affresco di steampunk tecnologico preziosissimo (seppur non molto fantasioso) per prendere ispirazione. Di certo come Steampunk vale 100 volte quella fregatura di Boneshaker, che è steampunk quanto un piatto di ceci con gli occhialini in cuoio e ottone addosso…
Parlerò del romanzo di Gibson e Sterling nel futuro articolo sullo Steampunk, tra le altre cose. ^_^
Ma tu guarda. Sto via una settimana, e cosa trovo al mio ritorno? Un bel concorso di quelli che piacciono a me e con un premio con i controBEEP. Qui si partecipa, oh sì se si partecipa.
Tre domande per maggior chiarezza,caro Duca:
1)Dieselpunk e Steampunk hanno un confine esatto secondo te?E se sì,qual è?Uno Spritfire,tanto per fare nomi,sarebbe considerato sempre e comunque fuori luogo,oppure sarebbe possibile inserirlo senza farlo marciare con un impossibile motore a vapore?
2)Il Retrofuturismo è una variante dello Steampunk o un genere a sé stante?Per esempio,un Esercito Confederato Galattico del 24° secolo,però equipaggiato con elmetti Hadrian,con sciabole tipo Pattern o con clave tattiche à la Sturmtruppen,sarebbe considerato OT oppure no?
3)Last but not least,è permesso usare personaggi,temi e sfondi di altre opere,letterarie e non,anche non del periodo 1835-1920, senza per questo volerne fare una parodia?Buttandola là,si potrebbe raccontare d’un’eroica spedizione contro gli Alien armata di mitragliatrici Maxim,con tono serio?
Detto questo,sempre pronto ad incrociare le lame in questa tenzone letteraria! :D
P.S. Il quadretto approvato da Pedobear è un tocco da maestro,davvero!E’ un’immagine libera?
Il Dieselpunk copre dagli anni ’20 agli anni ’40. Forse lo si può stirare fino ai ’50, se non si abbracciano allegramente le fantasie atomiche a base di mostri radioattivi ecc…
Lo Steampunk copre il lungo XIX secolo, con ovviamente una maggiore attenzione alla parte già di suo più tecnologica e più imperialista (la seconda metà).
L’Età Edoardiana e la Grande Guerra sono in mezzo tra Dieselpunk e Steampunk. In base a come scegli di stirare la mentalità, i dettagli retrofuturistici ecc… può essere una cosa o l’altra. O un mix.
Per qualsiasi dubbio: visto che si tratta di prendere ispirazione dai Romanzi Scientifici di fine ‘800, se non ti sembra una cosa di cui potrebbe aver parlato Verne, Wells, Robida ecc… allora probabilmente NON è a tema.
Lo Steampunk è un tipo di Retrofuturismo, se vogliamo metterla in questi termini, non il contrario (sempre limitandoci allo Steampunk Tecnologico che non è tutto quello della prima generazione).
Il Retrofuturismo, oltre al significato nell’ambito delle ideologie, può indicare due tipologie di ambientazioni:
— Il mondo del “futuro” visto attraverso gli occhi del passato, come potrebbe essere il mondo del XXII secolo con ancora gli Imperi di primo Novecento, le colonie (estese allo spazio), il positivismo (o anche il mondo “presente” di questo tipo mostrato in The Warlord of the Air che però è una cosa borderline); o anche i Death Korps of Krieg di Warhammer 40k, equipaggiati come se fossero una versione futuristica della Grande Guerra, con cappotti, maschere antigas, baionette… esattamente il tipo di cosa di cui parlavi tu.
— Il mondo del “passato” potenziato con tecnologie venute dal futuro, come potrebbe essere l’Inghilterra di The Difference Engine (Steampunk Tecnologico) o il mondo con raggi mortali e robot di Sky Captain and the World of Tomorrow (Dieselpunk).
Il vero Steampunk Tecnologico della moderna definizione “come sarebbe stato il PASSATO se il futuro fosse accaduto prima” sta nel secondo gruppo.
Nel primo gruppo ci può essere molta roba retrofuturistica con un’estetica o una mentalità piacevolmente adatta allo Steampunk (come c’è in quell’esercito di Warhammer 40k o anche in Mutant Chronicles, altro ottimo Tecnofantasy, sottoinsieme dello Science-Fantasy), ma non è di per sé Steampunk. Non necessariamente. Come l’avere molti inserti piacevolmente Steampunk non rende in sé Steampunk Planescape: Torment.
Quindi meglio evitare quell’idea: non cerco fantascienza retrofuturistica in generale, ma specificatamente steampunk tecnologico con il “futuro nel passato”.
Tornerò a parlare dei molti aspetti dello Steampunk nell’apposito articolo, quando mi sentirò pronto per scriverlo. Devo prima rileggere un paio di cose.
Ho già parlato di avventure nello spazio o di Space 1889 (ma anche Martian Dreams). Più rimanete coerenti alla visione delle cose che era presente nel Romanzo Scientifico di fine secolo e meglio è. Bisogna informarsi bene per trasmettere non solo la visione, ma soprattutto lo SPIRITO ottocentesco.
Se non sembra Steampunk, non è Steampunk.
Se sembra Steampunk, probabilmente è Steampunk.
Rimane il problema che se scegliete come riferimenti e citazioni, ripetiamolo per l’ennesima volta, cose che non sono collegate al Vero Ottocento (es: un mondo fantasy inventato da zero), diventa ancora più difficile farlo sembrare Steampunk. Lo Steampunk è fatto di riferimenti nel tipo di fantascienza, nel tipo di fantasie, nel tipo di estetica, negli eventi storici, nelle persone, nella mentalità… più cose togli, più difficilmente rimarrà qualcosa di Steampunk.
Sì, l’ho fatta io ed è sotto Creative Commons come il resto del sito. Ho anche una versione più grande, l’originale, ma il Pedobear appare ancora più “incollato in malo modo”. ^_^””
Grazie mille della spiegazione,Duca,anche se purtroppo i paletti posti m’obbligano a lasciar stare i due o tre progetti che mi frullavano per la testa ed a ripartire da zero.Bé,vediamo intanto di partecipare,e di far partecipare il maggior numero possibile di gente:in settimana pubblicherò l’articolo del concorso su Faccialibro,assieme al gentile quadretto ‘Pedobear e le Lolies di Sedan’ per épater les bourgeoises e,più che altro, far capire l’aria gradevolmente razzista,sessista ed imperialista di questo sito a qualche eventuale anima candida… :-)
Yeah! ^_^
Posso partecipare anche io?
Sono arrivata qui tramite Lara…
Avevo iniziato il gioco dell’oca ma ho miseramente fallito (temo di aver scelto un personaggio che non va molto d’accordo con le carte e i 420 caratteri…)
Sì, certo.
Riporto il pezzo:
La scadenza delle consegne è il 7 agosto.
Le partecipanti attraenti sono invitate ad allegare al racconto una serie di foto in costume da cameriera, possibilmente con nekomimi.
Il limite delle 7500-8000 parole mi porterà a tagliarmi le vene.
Avevo, a tempo perso, buttato giù quella che mi pareva una buona base per una storia steampunk. Comincio a svilupparla e mi accordo che: uno, sembra funzionare, due, supera clamorosamente le 8000 parole.
La tagliuzzo e riadatto: sembra funzionare ancora, ed è ancora balordamente troppo lunga.
Faccio un repulisti generale stalin-mode di avverbi, espressioni pleonastiche, banalità ed inutilità varie (che avrei fatto lo stesso, of course) e sto ancora orrendemente oltre.
Mi sento come uno di quei ciccioni che corrono a pesarsi dopo ogni caloria. Scusate lo sfogo.
@DagoRed
Metodo ancora migliore: inventa una storia nuova che stia nelle 7.500 parole e lascia le dimensioni giuste a quell’altra, che potrò tornarti utile per qualcos’altro senza snaturarla e stuprarla a furia di tagli.
^_^
Più che altro mi sto rendendo conto che l’elemento steampunk, sicuramente anche perchè non lo padroneggio, finisce per divorarmi la narrazione.
Nel tempo che impiego che a illustare un marchingegno, anche solo esternamente, mi volan via un fracco di parole.
O finisco con un catalogo della spesa di paccottiglia a vapore, o finisco con una storia dove succede qualcosa ma di bielle e caldaie in giro non se ne vedono.
@DagoRed: Prova a far combattere le bielle contro le caldaie ^__^
Mi sa tanto che parteciperó, per la gioia del Duca, con un testo di livello uguale alla media di EFP…
Duca, tu metti moltissimi link a siti inglesi, quindi con l’inglese non hai problemi. Io volevo fare un racconto ambientato in Prussia.. se te lo mandassi in tedesco? Oppure con solo i dialoghi in tedesco e il resto in italiano?
Mi manderesti a cagare?…..
No, non meriteresti tanto onore.
Ma pagherei qualcuno per gettarti l’acido solforico in faccia. ^_^
Duca, scusa se ardisco la curiosità: quanti racconti ti sono arrivati per ora?
Fortunatamente nessuno! ^__^
Solo un ritardato lo manderebbe con 140 giorni d’anticipo invece di sfruttarli per farlo macerare, rileggere dopo almeno due settimane di pausa e fargli fare tre o quattro giri di revisione completi.
Non mi aspetto nessun invio prima di giugno anzi, dalla tabella che mi ero fatta dei tempi, i partecipanti dovrebbero ancora stare solo consultando il materiale a tema per trovare la storia giusta.
Non mi aspetto che qualcuno si metta a scrivere prima di aprile inoltrato a meno che non sia già un conoscitore del genere.
Uff, io speravo in una profusione di loli su mecha, onde energetiche, elfe tettone e spade magiche già entro la prima settimana.
Anche io, ma si può sempre sperare per i prossimi mesi.
magnifico duca, hai delle info riguardo le caldaie a vapore valvole pistoni e belle cose in ottone?
Sì, tieni.
The Steam Engine di Sara Louise Kras. Questo è corto, sono 103 pagine, dovrebbe bastare a chiunque come introduzione alla storia dei motori a vapore.
Thermodynamics of the Steam Engine and other Heat-engines, Sixth Edition di Cecil Hobart Peabody.
Power Plant Engineering di A.K. Raja, Amit Prakash Srivastava, Manish Dwivedi.
Utili solo se devi dare gli esami, non per lo Steampunk… ma visto che hai chiesto.
Steam Power Plant Piping Systems di William L. Morris (1909 circa)
Un po’ di tubi di merda.
Five Hundred and Seven Mechanical Movements: Embracing All Those Which Are Most Important in Dynamics, Hydraulics, Hydrostatics, Pneumatics, Steam Engines…
Questo invece è proprio carino, pieno di disegni e spiegazioni. Le applicazioni narrative le vedo scarsissime, ma il materiale non manca.
Invece di inseguire la laurea in ingegneria meccanica in tre mesi leggetevi questo che è breve:
Victorian Technology: Invention, Innovation, and the Rise of the Machine di Herbert Sussman
Lo vado ad aggiungere nel post sui libri dedicati all’Ottocento.
Ora un suggerimento spassionato: non perdete tempo in STRONZATE e non fatevi scoraggiare da STRONZATE. Voler conoscere tutti i dettagli tecnici dei vari motori e turbine a vapore dal 1800 al 1950 è una STRONZATA per lo scopo di questo concorso. E per lo Steampunk in generale.
Ed è banalmente ovvio che sia così: si sta parlando di Retrofuturismo, non di Progettazione di Impianti di Potenza.
In più si sta parlando di Steampunk, quindi nello specifico di un retrofuturismo che è disposto a sacrificare la reale fattibilità a favore della figaggine nel riproporre elementi della tradizione del romanzo scientifico del XIX secolo, delle edisonate e di una fantascienza retrò/nostalgica gonzo historical.
Il tipo di narrativa a cui dovreste aspirare per fare davvero Steampunk è più vicina a una roba piena di esplosioni e stramberie nella guerra Franco-Prussiana di quanto sia a una merda su un ingegnere alla scrivania che spiattella infodump sullo stato dell’arte nella progettazione delle turbine a vapore navali mentre parla con le macchie di muffa sul muro.
Chiaro?
Ripeto quanto detto in un commento precedente:
Al prossimo che mi dirà “eh, ho paura a partecipare perché non ho mai fatto il corso di Macchine” lo sfregerò col vetriolo! ^___^
ricevuto, in efetti la sega mentale stava straripando dalle suture infracraniche
il problema è che io sono cresciuto con i manga di Masamune Shirow in cui ogni elemento era ingenierizzato,
in appleseed fa smantellare a suon di cannonate il landmate “gigante” in modo da farti vedere com’è fatto dentro
voglio sapere come funziona e che c’è dentro (e poi mi aiuta a buttare giù la trama)
e comunque se quelo che ti aspetti sono esplosioni, ottone, ghisa, austungarici e figate ne sto impachettando un po’ spero che mi rimanga abbastanza nastro da pacchi
Bravo. ^_^
Ci hai messo pure un paio di fatine?
volevo segnalare questo simpatico thread sulle divise militari più figherrime mai esistite
http://www.twcenter.net/forums/showthread.php?t=300718
notavo che le più esagerate e talvolta prive di alcun senso che non sia il fashion bellico elevato alla quintessenza sono del 19°secolo
quindi ottimi spunti
una carellata di steampunk-art
http://www.darkroastedblend.com/2009/07/spectacular-steampunk-art-update-part-2.html
e un po’di architettura retrofuturistica
http://www.darkroastedblend.com/2007/12/retro-future-glorious-urbanism.html
anche se è roba più dieselpunk e transistorpunk
per contro bilanciare a voi le carceri di invenzione del Piranesi (così possiamo ventare di fare cultura)
http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Le_Carceri_d'Invenzione
bello lo steampunk, bello verne, belli i macchinari pieni di ottone e ghisa ricamata a intarsio, tube e dame fasciate in 30 strati di biancheria
ma in questo lavoro di documentazione sto maturando un’amore per il dieselpunk gli sfarzi hollywoodiani, le avanguardie e il design Bauhaus
ma anche il transistor punk mi stimola, un mondo ideale completamente in materie plastiche, fiberglass e curve, LSD megacomputers e allegria
il link alle carceri del Piranesi è venuto male ma basta copiaincollarlo
Se a qualcuno interessa, ecco un’altra steam art della terza categoria descritta dal duca:
http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20091012151139/nonciclopedia/images/f/f4/Pedobear_seal.png
Una domanda… lo steampunk classico è quello con acciaio, ottone, grasso che cola, omoni con gli occhiali da pilota e baffoni… ma un rinascimento con la macchina a vapore (davinci style) è considerabile altresì steampunk?
Se non possiede la quota minima di elementi e suggestioni per essere Steampunk (citazioni culturali-storiche ottocentesche, visione fantascientifica ottocentesca o pseudo-ottocentesca, tecnologia reale ottocentesca, visione del mondo ottocentesca europea/americana), ma ne ha a sufficienza per essere Clockpunk (rinascimento, ingranaggi, macchinari strani a orologeria e simili in stile leonardesco), usa come definizione Clockpunk.
già ma il racconto può essere clockpunk? ^.^
No, solo Steampunk e solo Steampunk Tecnologico.
Se il periodo non è l’Ottocento o il primo Novecento, perdendo quindi i riferimenti storici e di citazioni culturali/personaggi, si può calcare la mano su tutto il resto. E’ come giocare con l’handicap, senza alcun motivo per farlo. Era stato fatto l’esempio con i Romani industrializzati.
Difficile da fare in un racconto senza dare l’idea che sia un retrofuturismo qualsiasi e non Steampunk nello specifico, ma se uno vuole rischiare tirando al limite la corda, può farlo: al massimo finisce squalificato anche se il racconto era in grado di vincere! ^_^
Se avete già opere clockpunk pronte che però vi sembra che possano, con sufficienti modifiche, diventare steampunk (e se non avete voglia di scrivere qualcosa da zero -sigh, perché no?-), provate a ottimizzare/aggiungere ambiente industrializzato, citazioni pseudoscientifiche ed elementi per sembrare steampunk quanto basta. Nel dubbio spingete sul lato weird-meccanico. E’ difficile che ne venga qualcosa di buono, rappezzando così, ma magari funziona…
conosci Giulio Maraviglia, Duca?
E’ l’unico caso di fumetto retro-futurista italiano che conosca…
STRA°monio
Conoscevo il nome, ma non l’ho mai letto.
Di fumetti Steampunk made in Italy ho letto i tre volumetti “Steampunk” di Manitto e Torriani (buoni spunti qua e là, fumetto pessimo nel complesso) e i primi 4 di Greystorm che pure lui poteva venire carino, ma mi è sembrato la solita bonellata (o cagata nello stampino bonelli). Cercherò di leggere i numeri che mi mancano, giusto per curiosità.
Non ricordo di aver letto altro steampunk made in Italy.
Giulio Maraviglia è proprio steampunk, e decisamente made in italy. Lo avevano ripubblicato in volume qualche anno fa. E poi ce La Dottrina, sempre di DiGiandomenico e Bilotta, che però è molto meno steam…
Sul primo è la storia di una Roma alternativa di inizio secolo pre-fascio (anni 20) in cui un inventore romano ha cambiato la storia planetaria con le sue invenzioni tecnologiche…
.
Bello, allora Giulio Maraviglia vedo di procurarmelo!
Ordinato Giuglio Maraviglia in softcover assieme a quattro numeri di un altro fumetto che sembra molto bello (ma non è steampunk).
Bene, fammi sapere poi se ti piace…
STR°
condiviso sul mio faccialibro e il forum del tenforward :-)
(e se mi viene una buona idea partecipo pure)
Grazie.
Adoro!!! Partecipo sicuramente! Lo Steampunk mi fa impazzire e aspettavo da una vita un’occasione del genere. Ho un’ambientazione già pronta che ogni tanto tiro fuori dal cassetto, basta giusto che decida su quale episodio concentrarmi in questa occasione! Pubblicizzerò prontamente l’iniziativa sul mio Facebook, su EFP (sito di fanfiction) e WMI (forum di scrittura).
Giusto per divertimento (e pubblicità) un’immagine Steampunk realizzata dalla sottoscritta qualche anno fa: http://www.elfwood.com/~jockerylou/Gomi-Boy.2864017.html
Bene, bene, sono contento che ti interessi!
Ricordati di controllare bene i requisiti per il racconto (dimensioni, coniglio, steampunk tecnologico, non parodie) e, giusto per sicurezza, leggere i due articoli di Gamberetta dedicati a dialoghi e descrizioni. Ripassare non fa mai male. ^_^
Nonostante manchino ancora 11 settimane al 7 agosto, ho già ricevuto il primo racconto. La cosa mi ha un po’ stupito: non mi aspettavo invii fino a giugno inoltrato.
Ho dato un’occhiata all’articolo di Gamberetta. Non è male, anzi, molto meglio di diversa roba che gira come “professionale” e che è di una superficialità imbarazzante. I requisiti li avevo già calcolati: non si può dire che siano limitativi… Mi sto solo domandano come infilarci il coniglio, deve avere un ruolo di qualche rilievo o può essere solo un’apparizione?
Riguardo all’ambientazione, non ho ben capito se la presenza di personaggi storici (non parodie) è sgradita.
Può essere anche solo un’apparizione, dal vivo o raffigurato.
Penso vadano bene, fanno parte dei riferimenti storici che danno sostanza allo Steampunk. In Anti-Ice appariva Bismarck, in The Difference Engine Ada Lovelace ecc… ecc…
Basta che non siano come in Fuoco nella Polvere di Lansdale (storia d’amore gay tra Uomo di Latta e mostro di Frankenstein… spero che nessuno voglia usarla come spunto per una storia gay tra Bismarck e Moltke con tanti “titillami il pickelhaube”, sigh)
Ciao Duca, un OT: sto cercando su internet informazioni sulle percentuali chieste dagli editori in US o in UK per i copyright sugli ebooks? Hai un link?
1° Domanda: Un racconto steampunk a bivi sarebbe accettato?
2° Domanda: L’ambientazione dev’essere forzatamente ottocentesca, più o meno alternativa, o va bene qualunque ambientazione (anche futuristica) purchè steampunk tecnologica? *
*Ad esempio vedere i libri di Philip Reeve: Macchine Mortali e Freya delle Lande di Ghiaccio.
Sì, come già detto prima: se rinunciate alla possibilità di sfruttare i riferimenti storici reali, concentratevi di più sugli altri elementi. La difficoltà aumenta, ma è fattibile con un po’ di abilità.
Basta che alla fine ci sia abbastanza spirito Steampunk in qualche maniera da permettere di etichettarlo.
Cosa intendi?
Se è quello che ho capito, cioè un racconto che non si legge dall’inizio alla fine per intero e basta… no.
I libri a Bivi, o Librogame o, in inglese, Game Book, andavano particolarmente di moda negli anni ’80 ma continuano ancora oggi ad essere prodotti.
In un libro a bivi il lettore contribuisce a determinare l’andamento della storia in prima persona. Infatti al termine di un Paragrafo lo scrittore propone al lettore (che spesso è chiamato a impersonare l’eroe della vicenda) due o più scelte che rimandano a differenti Paragrafi. In questo modo la storia si dipanerà su differenti percorsi e, a volte, condurrà a diversi epiloghi.
ES:
Par. 12
La porta di metallo incombeva sopra Maurice con le sue dodici tonnellate di acciaio, bronzo e titanio. Nessuna serratura era visibile, cosa d’altronde impensabile, quale chiave mai avrebbe potuto aprire un simile mostro? Due sbuffanti pistoni idraulici autolimentati da due camere a pressione individuale, erano montati nello stipite, riccioli di fumo nero salivano da essi: ecco! Quei pistoni si che avrebbero potuto aprire la porta.
Credi che Maurice debba armeggiare con i Pistoni? Leggi il Par. 18
Pensi che dovrebbe bussare? Leggi il Par. 7
Oppure ritieni che debba sedere e attendere che qualcuno varchi la soglia? Leggi il Par. 31
Ok, avevo capito giusto.
Ne ho due scatoloni in cantina, ma NO: questo è un concorso per racconti e basta, non per qualsiasi altra cosa.
Ok, capito.
Riguardo ai due scatoloni, se fossi interessato a venderli o a farti fare una valutazione fammi sapere. Sappi che c’è un revival del genere ed alcuni vecchi titoli anni ’80 ora si possono vendere a buone cifre.
Penso di tenermeli stretti. Erano bellissimi e nei due anni della seconda-terza media ne ho macinati una quantità spropositata (oltre alla massa acquistata pure quelli presi in biblioteca). Il primo che ho adorato davvero è stato Cuore di Ghiaccio. Bello lui e bella la serie in cui era inserito. Mi era piaciuto moltissimo anche di Nel Regno dei Morti, della stupenda serie su Re Artù, ma nessuno era al livello di Cuore di Ghiaccio. I librogame erano fantastici. ^_^
Spero che l’umidità non abbia iniziato a dare problemi a quelli che ho giù in cantina, ovvero il 90%.
Comunque grazie per la segnalazione!
Allora: http://www.librogame.net/
Se vuoi venire a trovarci siamo un gruppo di nostalgici attempati che, oltre a rimuginare su quanto era bello ai tempi dei LibroGame, ogni tanto, ne scriviamo o ne traduciamo pure qualcuno ex novo.
Dal poco che ho avuto occasione di leggere qui su Baionette penso che i tre volumi autoprodotti della serie “Squilibrio” non potranno che piacerti.
Per inciso: Cuore di Ghiaccio è considerato quasi all’unanimità come uno dei migliori LibroGame delle Edizioni E.Elle.
Buongiorno! Ho letto l’articolo e mi sono subito interessata
alla collanaal concorso e, premettendo la mia più assoluta ignoranza sul genere steampunk, mi è venuta voglia di provarea vincere la collanaa partecipare al concorso. Una sola informazione: i racconti inviati verranno pubblicati sul sito in mododa copiareda capire come funziona un po’ questo genere, anche se a grandi linee mi pare di aver capito.grazie per l’attenzione *me che s’inchina stile nipponico
Forse dopo la gara. Con o senza nickname in base alle preferenze dell’autore. Devo pensarci.
Tutti i testi, nel momento in cui partecipano, accettano la licenza CC indicata nel bando per la distribuzione gratuita online (manderò una mail di risposta con inclusa la richiesta di dichiarare esplicitamente di accettare la licenza CC).
Può essere interessante per far vedere contro chi gareggiava il vincitore (SE ci sarà un vincitore), soprattutto nel caso in cui dovesse essere un lettore di Baionette che conosco, per permettere a tutti di valutare la scelta fatta.
DagoRed mi ha suggerito l’idea di usare i testi perdenti come base per segnalare problemi che rendono difficoltosa la lettura: i classici errori da principianti visti “dal vivo”.
Per evitare l’imbarazzo agli autori eviterò di indicare il nickname.
Se hai dubbi fammi sapere. Anche in privato.
Intanto, a titolo preventivo, cerco di risolvere con un link e un’immagine il classico dubbio sulla corrente elettrica (“Non è troppo moderna?”) che affligge chi si avvicina allo steampunk senza solide conoscenze nella storia delle tecnologie (ovvero, uh, praticamente tutti?):
http://en.wikipedia.org/wiki/War_of_Currents
e
Che poi è la versione Elettrica dell’Uomo a Vapore delle Praterie, edisonata famosissima tra gli appassionati di retrofuturismo e romanzi scientifici. Tornerò su questi spunti storici nell’articolo futuro sullo Steampunk.
Non di solo motore a vapore vive lo Steampunk, ma di ogni Superscienza pseudo-Ottocentesca esca dalla mente dell’autore, non dimenticatelo… ^_^
E in aggiunta: Nikola Tesla è un personaggio simbolo del XIX secolo e dell’inizio del XX (il padre del ventesimo secolo, la sua intuizione della corrente alternata è stata incredibile e fondamentale per la storia del XX secolo), apparso anche in Martian Dreams (steampunk su Marte), di conseguenza come può la corrente elettrica essere “vietata perché fuori luogo”? ^_^
Grazie mille per l’informazione!!! *0*!! Quella di pubblicare i racconti non accettati segnalandole gli errori mi pare un’idea molto buona, almeno così riuscirò a migliorarmi anche grazie agli errori degli altri. Ti ringrazio veramente tanto per la disponibilità concessami e prometto di impengarmi al massimo, una volta finita la scuola, e di consegnare un qualche cosa che sia abbastanza apprezzabile
per vincere!!! awhwhwhwhper i tuoi gusti.Anche io parteciperò.
Nei giorni passati ho pensato ad una trama, ai personaggi principali e di contorno e a qualche dettaglio. L’ambientazione ce l’ho bella e pronta da anni per cui non è un problema.
L’unico problema è, semmai, che mi faccia prendere la mano, come spesso mi capita quando scrivo, e che ad agosto sia ancora a metà racconto ma avendo già sorato e di molto le 7.500 parole concesse.
Credo di aver già ampiamente superato le 7.500 parole e ancora non si vede la fine °.°
Appena trovo un momento libero butterò giù un racconto come-si-conviene-dal-bando. Insomma, parteciperò al concorso. A presto
Bravo. Se hai dubbi o problemi relativi allo Steampunk (ormai ricavarne i nebulosi confini leggendo le fonti è impossibile, c’è troppo poco tempo e alcune cose non si trovano nemmeno online -penso ad esempio alle ultime antologie e romanzi usciti-) e i commenti qui presenti non ti hanno chiarito le idee, chiedi pure (anche via mail).
^_^
Interessante.. :)
Non ho mai scritto steampunk, ma ho sempre seguito Gamberetta e partecipo con piacere.
Solo per il divertimento d iscriverlo, dovrò provarci. Al momento ne sto scrivendo già uno per una mostra what-if in terra di Maremma: se pensi (posso darLe del tu?) possa interessarti (ari-posso?) te lo spedisco per farti quattro risate.
Sto completando la rilettura dell’articolo di spunti storici-tecnologici per lo Steampunk nel Risorgimento.
Tra poco sarà online. È un mattone abnorme.
Spunti storici e tecnologici dedicati al Risorgimento e al Regno delle Due Sicilie:
https://www.steamfantasy.it/blog/2010/08/19/lo-steampunk-e-il-risorgimento/
Buonasera a tutti.
In riferimento ai post de lo Sparviero sulla bioingegneria steampunk butto un’idea. E’ molto in ritardo, ma magari la troverai interessante.
Nell’ottocento il conte Emanuele de Birago, medico allievo di Mesmer/Charcot/chi preferisci, fa una straordinaria scoperta. Alcune delle donne su cui fa esperimenti di mesmerizzazione paiono mutare la propria fisiologia in direzione corrispondente alle esperienze provate (una donna che viveva esperienze di immersioni oceaniche durante la mesmerizzazione comincia a diventare una sirena eccetera). Dopo rigorose analisi sperimentali per accertare e sistematizzare la scoperta, Birago crea una bioingegneria mesmerica.
Tra l’altro, non essendo vincolata strettamente alla genetica, questa idea permetterebbe una bioingegneria molto libera, con risultati improbabili (ad esempio uomini alati, quindi con quattro arti superiori invece di due).
Sulla mesmerizzazione c’è moltissimo materiale. E’ molto buona la prima parte de La scoperta dell’inconscio di Ellenberger.
@Nurades
Lo spunto non è male, ma non vedo come sia Steampunk tecnologico. (-///-)
Piuttosto sembra adatto alla parte fantasy di uno steamfantasy, in quanto fantastico e ben collocato in ambiente ottocentesco, in mezzo a sedute spiritiche e cose del genere, non trovi?
È un buono spunto sia per lo Steampunk (che di per sé accetta una quota di Fantasy, nelle modalità del suo essere science-fantasy, fin dalla prima generazione) che per lo Steampunk Fantasy più spinto.
Come fonte narrativa del periodo da cui attingere in realtà bastava “L’isola del dottor Moreau” del 1895 per cavar fuori mostriciattoli umanoidi. Il fatto che avvenga con operazioni chirurgiche evita anche il problema del “se sai manipolare così bene i geni, perché non fai virus in grado di sterminare chiunque?” molto fastidioso nel caso di scenari di guerra (il problema del romanzo Leviathan).
Non è però un elemento da Steampunk Tecnologico ovvero Steampunk che esalta la macchina, la tecnologia “visibile”, l’estetica del marchingegno in movimento:
…quasi quasi sostituisco un orso di peluche con un coniglio e ti invio anche il racconto a cui sto attualmente lavorando…
…ma temo che supererà di MOLTO le 8.000 parole…
Niente da fare.
…Però oggi mi hai “ispirato” un buon paragrafo ambientato nel Reale Opificio di Pietrarsa, e “mitragliatrici BROCCU” :-D che anticipano di qualche anno le Maxim (com’era lo slogan? “Noi abbiamo /per ogni evenienza / l’arma Maxim / e gli altri son senza” !).
Grazie, e al lavoro!
So Fucking HOT!
Le belle ragazze armate pesantemente mi arrapano sempre.
^__^
Non è necessariamente un elemento fantasy. La mesmerizzazione in sé esiste, era sbagliata solo la spiegazione “scientifica” che ne dava Mesmer, che a sua volta non si discosta da temi che rimarranno in voga per tutto l’ottocento. Frenologia, fisiognomica e altre interessanti fantasie. Molta di questa roba era messa in una cornice assolutamente positivista, per quanto sballata. Altrimenti si legava a determinate suggestioni occultiste/simboliste/alchimistiche eccetera. Dice bene il Duca quando afferma che lo steampunk accetta senza problemi una quota di fantasy: la scienza “misteriosa” e le commistioni scientifico-occultiste sono tipiche del periodo.
Rispetto al problema dei virus e delle armi batteriologiche, l’idea della mesmerizzazione, se opportunamente sviluppata, se ne chiama fuori. Un conto è fare riferimento al fluido magnetico ipotizzato da Mesmer nel ‘700, un altro è la mesmerizzazione ottocentesca studiata nelle cliniche, nelle università, nei laboratori. Ovvero: la mesmerizzazione è un fenomeno prettamente umano (in quanto necessita di coscienza); ammesso che sia possibile applicarla agli animali, la possibilità diminuisce in fretta appena l’organismo e l’organizzazione mentale si semplificano. Forse un cane o un cavallo potrebbe essere mesmerizzato, ma di sicuro una rana no: figuriamoci un virus.
Altrimenti si può benissimo inserire l’idea della bioingegneria mesmerica (biomesmerismo? Suona figo :D) in una cornice più steamfantasy.
Comunque riconosco che non è un’idea di steampunk tecnologico, ma di steampunk e basta.
Beh, l’uomo pesce non impedisce la tecnologia a vapore e il trionfo della macchina gigantesca. Mi vengono in mente ad esempio dei marine alla WH40K, uomini biomesmerizzati per essere in grado di utilizzare l’esoscheletro meccanico, oppure navigatori biomesmerizzati per reggere il calore della sala macchine di una locomotiva interplanetaria.
Duca, mi sorge un dubbio.
Citare come regolamentazione etica degli automi le
“Tre Leggi dell’Automatica” di Sir Isaac Asimov è considerata una parodia (e qindi sconsigliata) o è direttamente una bestemmia?
@quarantine: Scusa se mi metto in mezzo, invece di usare le stesse leggi di Asimov non puoi realizzarne una versione steampunk?
Ad esempio anche solo sostituendo “umano” con “inglese” avresti un robot che potrebbe fare di tutto agli indigeni per proteggere i coloni o gli interessi dell’Impero Britannico (anzi, forse basterebbe lasciare “umano”, visto la concezione di razza e umanità del periodo).
Riscrivere o adattare le leggi alla morale dell’epoca potrebbe portare a risultati interessanti.
Mettere inglese invece che umano creerebbe un qualche problema su come fa un automa a distinguere la nazionalità.
Per ora le formulerei così:
Un Automa non può recar danno a un umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un umano riceva danno.
Un Automa deve obbedire agli ordini impartiti dagli umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
Un Automa deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e con la Seconda Legge.
Duca, cercavo informazioni sul fumetto “Steampunk” di Manitto e Torriani… ormai è quasi introvabile e in giro non ho trovato nè recensioni nè altro… tu lo conosci? Di cosa parla?
Ho i tre numeri. ^_^
Se vuoi li rileggo e ti scrivo un riassunto.
Bastano due righe… non vorrei impegnarti troppo ;-)
è che sono curioso… vapor teppa anni ’90 (ere geologiche prima di greystorm) o robaccia?