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Vendite degli eBook in aprile e dati sulla correlazione tra pirateria e vendite

E neanche tre settimane dal precedente articolo sull’eccezionale primo trimestre 2009 vissuto dal mercato degli eBook statunitense, ecco nuovi rassicuranti dati per il mese di aprile 2009. La fonte è sempre la solita: International Digital Publishing Forum (IDPF).

Vendite di eBook nel mese di aprile 2009: 12,1 milioni di dollari
Vendite di eBook nel mese di marzo 2009: 10 milioni di dollari
Crescita rispetto a marzo 2009: +21%

Vendite di eBook nel mese di aprile 2008: 3,7 milioni di dollari
Crescita rispetto ad aprile 2008: +228,3%

La crescita rispetto allo stesso mese del 2008 è straordinaria, battendo perfino il record del +174% del gennaio scorso che aveva fatto gridare al miracolo. E una crescita del +21% sul mese precedente non sono bruscolini!

Ipotesi sul secondo trimestre.
Se maggio e giugno avranno gli stessi dati di vendita di aprile, quindi crescita zero nei due mesi, si arriverà a 36,3 milioni (+40% sul primo trimestre… forse troppo ottimista). Se maggio e giugno dovessero mostrare una variazione rispetto ad aprile paragonabile a quella mostrata da febbraio e marzo rispetto a gennaio, allora potremmo attenderci grossomodo 35,5 milioni (+37,5%).
Se invece la crescita mese su mese si dovesse mantenere stabile al 20%, ipotesi davvero fin troppo ottimista, si potrebbe arrivare a sperare di sfiorare i 44 milioni, ma francamente mi pare una cifra esagerata. E poi l’idea di sfondare il 40 ha portato già sfiga a qualcun altro, quindi lasciamola da parte. ^___^
Io sono moderatamente ottimista e penso che i 35 milioni siano un traguardo raggiungibile per il secondo trimestre.

Luoise di “Zero no Tsukaima” vestita da french maid e con orecchie da gatto.
Pantsu: Always Related.

Uno studio interessante sulla pirateria dei libri
Brian F. O’Leary ha aggiornato lo studio sull’effetto della pirateria sui libri, pubblicando una nuova serie di “diapositive” in formato Power Point. Fonte della notizia: Boing Boing.
Qui trovate i dati del piccolo esperimento.

Lo studio è stato svolto utilizzando dati forniti dalla O’Reilly (la più grande casa editrice di ambito tecnologico) e dalla Random House (la più grande casa editrice generalista). L’esperimento è piccolo e va inquadrato nell’ambito delle esperienze sempre positive sperimentate da piccoli e grandi scrittori di narrativa nel corso degli anni (dal Doctorow appena pubblicato di qualche anno fa, alla storica esperienza della casa editrice TOR fino alle recenti prese di posizione favorevoli di Neil Gaiman e di Paulo Coelho -vero fanatico della libera distribuzione-): il formato elettronico gratuito in narrativa allo stato attuale aumenta le vendite del cartaceo.

Lasciando stare l’anomalia delle vendite più basse (che comunque riguardano i libri piratati prima che lo fossero, ovvero prima della settimana 19: non è imputabile alla pirateria!) che può dipendere benissimo da qualche testo “fortunato/più vendibile” nell’altro gruppo o qualcosa di simile, il secondo picco di vendite solo nei libri piratati è ciò che merita davvero attenzione. Un picco di vendite più forte di quello iniziale a 5 mesi dall’uscita del libro, proprio quando si iniziano a vedere delle copie elettroniche piratate del testo nei circuiti di P2P: è qualcosa di più che una “stranezza” o un mero caso!
Sembra proprio una prova ulteriore a favore della tesi secondo cui la distribuzione gratuita aumenta le vendite.

Vedete il secondo picco di vendite nelle settimane successive all’uscita della versione piratata del libro? Cliccare per ingrandire.

Ricordiamo però che:
1. La correlazione non è causalità: non è detto che un libro perché piratato aumenti le vendite del cartaceo (come dice Gaiman) o gli garantisca il secondo picco quando appare nei circuiti di P2P (esperimento condotto). Se fa schifo e nessuno dopo averne letto un po’ lo vuole comprare (ricordate gli “Eroi del Crepuscolo” di Chiara Strazzulla, ben incellophanato in gran parte delle librerie? Se fosse stato così bello da costringere all’acquisto con poche righe di lettura, di certo non lo avrebbero corazzato così…) allora l’eBook gratuito può essere addirittura dannoso! Forse. Sono solo supposizioni basate sulla mia esperienza: tre libri non acquistati dopo aver scoperto che potevo leggerne l’incipit… e aver visto che era merdoso. ^__^
2. Ci sono settori che potrebbero essere danneggiati dalla pirateria dei libri, ma ce ne sono altri (la narrativa) in cui la pirateria o, legalmente, la libera distribuzione possono essere un ottimo modo per aumentare le vendite e i guadagni.
3. Quel che vale oggi non è detto che valga domani.
4. Quattro.

Sul punto 3 voglio sottolineare una cosa: la diffusione del lettori di eBook (qualsiasi tipo: dal dedicato con schermo e-ink al Eee Pc al videofonino) è ormai un dato di fatto e la loro futura diffusione di massa è ormai una certezza, non meno della morte o delle tasse. La domanda è solo quando: due anni, tre anni, più probabilmente cinque o dieci al massimo, prima che la lettura di eBook sia la norma?

I libri cartacei verranno penalizzati quando tutti (o molti, più correttamente) avranno lettori di eBook perché quello che stimola la vendita del cartaceo in presenza di copie piratate e/o libere, al momento attuale, è la scomodità della lettura al computer o dello stamparsi da soli i libri. Quando per tutti sarà comodo leggere un libro piratato, non ci sarà motivo di spendere 18-25 euro per un romanzo che si può avere gratis.

Se anche rimarrà mercato per edizioni pregiate, bei libri illustrati, grossi manuali tecnici ed edizioni economiche da 4-8 euro, i romanzetti da 20 euro probabilmente si estingueranno. E sarà un bene. Gli economici da 8 euro o meno credo che rimarranno perché costano meno che stamparsi i libri da soli (soprattutto meno fatica) e aiutano in tante occasioni in cui sarebbe pericoloso lasciare il costoso lettore di eBook incustodito: spiaggia, piscina, posti in cui può subire urti violenti o venire rubato ecc… ma bisogna anche ricordare che tanti ormai girano con costosi cellulari e dal successo di iPhone mi pare ovvio immaginare che in futuro la diffusioni di telefonini sempre più simili a computer veri e propri, con ampi schermi, porterà a leggere gli eBook direttamente là sopra per favorire la mobilità un po’ come già ora hanno sostituito per molte persone i lettori MP3. Per cui la mia idea dei paperback a pochi euro, immaginando che la diffusione dei piccoli schermi prosegua, suona già ora vecchia di cinque anni.

Luddisti: meglio nascondere il lettore di eBook!

Che futuro potrebbe esserci?
Editoria digitale, ma senza DRM: in ogni caso i sistemi di protezione possono essere superati e in più i danni causati dai DRM sono superiori ai vantaggi. Si veda anche il seguente articolo e il discorso di Doctorow a proposto. Inoltre l’attuale trend della grande distribuzione è quello di NON vendere prodotti con DRM: si veda la questione della musica digitale solo DRM-free di Wall-Mart, la più grande catena di negozi del mondo che ha deciso di dare un taglio deciso alla merda coi DRM.

Meglio sistemi di digital watermark (filigrana digitale, per indicare a chi il file è stato venduto), ma anche quelli sono e saranno bypassabili in qualche modo. Soprattutto per i libri se consideriamo che l’HTML non può essere “marchiato” e tanti venditori di eBook al momento attuale vendono i libri in più formati, tra cui proprio l’HTML.
Io stesso ho messo in P2P un libro in HTML acquistato su un sito americano, scartando tutti gli altri formati (PDF, PRC ecc… tutto incluso per 4 dollari appena!) perché temevo avessero qualche “filigrana digitale” all’interno.
Ebbene sì, anche io sono un pirata. Sono un pericolo pubblico.
Qualcosa in contrario, frociaglia fascista digitale? ^___^

Pirati: la piaga del nuovo secolo. Ci ruberanno il lavoro, scoperanno le nostre donne, instaureranno una teocrazia comunista e infine banchetteranno con le nostre anime.
O qualcosa di simile, secondo Sarkozy e i difensori del copyright attuale a oltranza.

Il settore editoriale dovrà adattarsi al mondo del futuro, come già sta facendo quello dei giornali. Il cartaceo costa, è scomodo ecc… e già vari giornali, tra cui grosse testate straniere, puntano di passare a breve al solo digitale con costi molto ridotti per loro e abbonamenti più economici per i lettori (che in un mondo di lettori eBook collegati wireless come quello USA, significa avere il giornale preferito sempre aggiornato sul proprio lettore: mica male!).

Non c’è motivo per cui il settore editoriale non si debba adeguare ai tempi invece di lamentarsi sempre contro il progresso tecnologico, piaga del genere umano (ah, i bei tempi in cui non c’erano gli antibiotici, lo stato censurava le informazioni a piacimento e nessuno piratava i libri su internet… sigh).
Tutti i settori si sono adattati ai cambiamenti dettati dal progresso e dall’ingegno umano: armamenti, chimica, automobili, aviazione, musica (più o meno)… perché il libro non dovrebbe comportarsi come tutti gli altri invece di frignare come una checca sottosviluppata del cazzo?

Libri con watermark, più libera distribuzione con donazioni volontarie (modello vincente già sperimentato dal settore musicale: i fan, gli unici che davvero comprano, già ora sono disposti a dare contributi volontari o a pagare mezzo euro per un brano che possono avere gratis!), più edizioni economiche on-demand (esiste già nel Regno Unito una macchina che stampa sul momento il libro scelto) ecc… l’evoluzione non è morte del settore, ma cambiamento e innovazione.
Il terribile e mostruoso treno, sostituendosi alle diligenze, non ha ucciso il settore dei trasporti. ^__^

Non è solo una questione di pirateria.
È una cosa evidente per tutti, a meno di non essere ignoranti (se non ci si informa non si può capire quale sia la questione) o stupidi (c’è chi semplicemente non capisce anche le cose più ovvie) o in malafede (come i difensori del copyright a scapito dei diritti civili, Sarkozy e l’allegra compagnia neofascista dei protezionisti digitali).

Bisogna andare avanti fino alla vittoria: il diritto alla privacy e alla libera diffusione di idee e informazioni, senza la censura e il controllo statale, è un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione. Se per lottare in nome della Costituzione e difendere i principi della carta dei Diritti dell’Uomo bisogna compiere un piccolo crimine, che lo si compia!

Può darsi che nella rara occasione in cui per seguire la giusta rotta ci voglia un atto di pirateria, la pirateria stessa possa essere la giusta rotta.
(Governatore Swann, da “Pirati dei Caraibi: la maledizione della prima luna”)

Quando i nazisti occupavano la Francia, i partigiani erano chiamati terroristi.
La lotta continua. Fino alla vittoria, sempre!

Jean Moulin, uno dei leader della resistenza francese.
Catturato come terrorista, torturato da Klaus Barbie, comandante della Gestapo e responsabile dell’anti-terrorismo a Lione, e deceduto in seguito ai maltrattamenti.
Ora è un eroe di Francia sepolto nel Panthéon.

EDIT delle 16:13 circa: mi ero dimenticato di mettere il grafico e la precisazione che il picco avviene subito dopo l’arrivo del libro piratato nei circuiti di P2P o simili. Sono vecchio e lolicon, abbiate pazienza… ^_^””

Il Duca di Baionette

Sono appassionato di storia, neuroscienze e storytelling. Per lavoro gestisco corsi, online e dal vivo, di scrittura creativa e progettazione delle storie. Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa. Nel gennaio 2017 ho avviato un canale YouTube.

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