Storia

Rinascimento e Prima Età Moderna: bibliografia minima

Dopo la Bibliografia minima sul Medioevo ecco quella sul Rinascimento.

Come già spiegato in passato l’inizio della Prima Età Moderna garantisce allo scrittore di fantasy non solo di conservare le belle armature a piastre (anzi, raggiungeranno il loro apice tecnologico proprio in risposta alle armi da fuoco: si vedano le conclusioni divise per secolo nell’articolo sui test di penetrazione sulle armature), ma di introdurre armi da fuoco, il trionfo della fanteria mercenaria e i primi eserciti nazionali, le fortezze bastionate, l’intricata bellezza delle trincee e l’artiglieria (mortai per il tiro parabolico sugli obbiettivi civili, cannoni, perfino rudimentali lanciagranate!), insomma tutte quelle cose che rendono la guerra più interessante e che permetteranno ai Sovrani di accentrare il proprio potere e trasformare l’accozzaglia di regioni governate da strambi contratti feudali in vere e proprie Nazioni burocratizzate. I Re diventano per davvero Re della propria nazione.

Una piccola annotazione terminologica sulla Prima Età Moderna…

Il concetto di Storia Moderna è impiegato diversamente dalla storiografia italiana rispetto a quella anglosassone, tedesca o francese. La maggioranza degli storici è concorde nell’indicare come inizio dell’età moderna gli anni intercorrenti tra il XV e XVI secolo (1492-1517), ma le interpretazioni sulla durata e sul termine di questo periodo differiscono notevolmente.

Nelle storiografia anglosassone/tedesca/francese la conclusione dell’età moderna viene indicata o con l’inizio della Prima guerra mondiale (1914) o con la conclusione della Seconda guerra mondiale (1945) o perfino con il crollo dell’Unione Sovietica (1991). Quest’ultima periodizzazione è frutto prevalentemente dell’intendimento dell’Età Contemporanea come dell’epoca delle generazioni viventi.

Nella storiografia italiana, per cause politico-scolastiche, si indica tradizionalmente come inizio dell’Età Contemporanea o l’Unità d’Italia o il periodo tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX. La storia moderna, così come è intesa in Italia, trova quindi un corrispettivo in Europa con la cosiddetta Prima Età Moderna o Early Modern Age (inizio 1492-1517, fine 1750-1789-1815).

Prima Età Moderna e Rinascimento NON sono sinonimi: il Rinascimento è un termine che si riferisce a una serie di trasformazione culturali avvenute nei vari paesi europei in tempi differenti permettendo loro di uscire dal Medioevo per entrare definitivamente nella Prima Età Moderna (dal mondo feudale al mondo delle Nazioni).

Ecco a voi la carrellata dei Consigli per gli Acquisti!

Cinque libri per farsi un’idea

La Rivoluzione Militare, di Geoffrey Parker

Per quale ragione l’Europa fra il Cinquecento e l’Ottocento ha potuto estendere il suo potere su gran parte del mondo? Quale fu il segreto che consentì a un continente piccolo e scarsamente dotato di risorse naturali di guadagnare una superiorità planetaria? Secondo Parker le origini del successo europeo vanno ricercate sul terreno militare. Egli studia la pratica militare europea, facendo riferimento al ruolo delle armi da fuoco e alla trasformazione delle strategie belliche, per poi esaminare il modo in cui la Rivoluzione Militare, che si sposava a un’esplicita Politica di Potenza, diede agli europei un decisivo vantaggio sui popoli degli altri continenti.
Un vantaggio che, grazie a ulteriori innovazioni introdotte nella sfera militare con la rivoluzione industriale, perdurò fino al 1914.

I Lanzichenecchi, di Reinhard Baumann

Furono assoldati da Re e Imperatori, combatterono nella guerra dei Trent’anni e nella battaglia di Lepanto contro i Turchi, furono schierati in Africa, parteciparono al corpo di spedizione che in Venezuela andò alla ricerca dell’El Dorado: le loro gesta entrarono a far parte dell’immaginario popolare, in fogli volanti, libelli, canti, farse.

Sino ad oggi la storiografia si è però occupata di loro esclusivamente dal punto di vista storico militare, trascurando quello più propriamente antropologico. Il libro di Baumann colma questa lacuna, e offre agli appassionati di storia una prima ricostruzione complessiva che va ben oltre gli stereotipi consolidati, descrivendo la vita durante le campagne militari, con le lunghe marce, le salmerie, le vivandiere, gli amori, ma anche i periodi senza contratto, quando il soldato di ventura si trasforma in mendicante e ladro.

Ne emerge il quadro di un gruppo ben organizzato, provvisto di proprie leggi e di strutture «sindacali» in grado di proteggerlo dagli abusi del signore, dotato di una propria lingua e di un ricco patrimonio culturale che va letto e capito nel più ampio contesto della civiltà europea all’inizio dell’era moderna.

Espansione europea e Capitalismo, 1450-1650, di Fernand Braudel

Braudel in questo breve saggio (apparso in Les Ambitions de l’Histoire a cura di R. de Ayala) si dedica ai due secoli che vedono il primo sviluppo del capitalismo europeo e la formazione di un’economia mondiale, processo interrotto a metà Seicento e riavviato un secolo dopo. Braudel illustra dapprima le tendenze generali del periodo, poi analizza gli episodi particolari e infine tratta il lungo e frastagliato riflusso che frena lo sviluppo europeo nella prima metà del Seicento.

Questa “sintesi” (sono solo 60 paginette) è stata scritta a cavallo tra Méditerranée (1947) e la trilogia uscita in Italia col nome di Capitalismo e civiltà materiale (1967-1979).

Storia sociale dell’Europa moderna di George Huppert

Huppert tratteggia la struttura della famiglia e della comunità, le caratteristiche della vita urbana e di quella rurale, le forme della vita religiosa e del conflitto sociale, la vita delle élites e la povertà, la criminalità e le rivolte, i comportamenti sessuali e i costumi matrimoniali. Per finire un capitolo dedicato alla guerra, tratto caratteristico e costante dell’Europa moderna, e alle trasformazioni indotte nell’arte della guerra dall’emergere del capitalismo mercantile. Nel complesso Huppert compone un vivido quadro della società europea per il periodo compreso fra la grande peste del 1348 e il primo Settecento che vide la scomparsa di questo flagello.
La suddivisione tematica per capitoli rende semplice la consultazione.

L’Europa nell’età del Rinascimento di John R. Hale

Il volume si propone di raccontare al lettore odierno cosa volesse dire vivere in Europa nei decenni a cavallo fra Quattrocento e Cinquecento, in pieno Rinascimento: una storia di fatti ma anche e soprattutto di credenze, valori, atteggiamenti e condizioni di vita; una storia attenta al quadro politico ed economico oltre che alla mentalità dell’uomo rinascimentale.
L’opera è organizzata per temi, comodi e semplici da consultare: tempo e spazio (orologio, calendario, alimentazione, violenza, morte, mobilità); europa politica; individuo e comunità (cristianità, stato e patria, il concetto di “straniero”, associazioni, famiglia); europa economica (politica economica, sistema fiscale); le classi; la religione; le arti e il loro pubblico (musica, teatro, arti visive); la cultura laica (umanesimo cristiano, pensiero politico, scienza).

Armi da Fuoco: Età Moderna 2 – Medioevo 0

Questi sono i libri fondamentali che vi consiglio di leggere. Quelli successivi sono solo “extra” (talvolta di difficile reperimento o in inglese), roba in più che è consigliata ma non davvero necessaria, per quanto si tratti comunque di una piccola frazione dei libri sulla Prima Età Moderna che ho letto (e una goccia minuscola nel mare di libri pubblicati su questo periodo storico).

Quindi non vi ho rifilato il “di tutto di più”, ma solo una selezione di testi che mi sono piaciuti e che credo possano aiutarvi più di altri per accumulare informazioni utili. Vi sembrano tanti? Non avete voglia di informarvi prima di scrivere il vostro bellissimo romanzo fantasy?

Problemi vostri, io la mia parte l’ho fatta: il resto ora sta a voi.

  • I libri di Huppert e Hale vanno letti assieme. Sono complementari, fidatevi, leggerne uno solo non è la stessa esperienza che leggerli entrambi in sequenza. E poi quello di Huppert è piccolino e se lo sommate a quello di Hale, di grandezza media, viene un libro grandicello più che “due libri”.
  • Il saggio di Braudel è minuscolo, solo 60 pagine su 88 del volumetto, non vale neppure la pena conteggiarlo come libro a sé, ma consiglio di leggerlo (magari preso in biblioteca, perché 8 euro per 60 paginette sono davvero buttati!).
  • Il libro di Parker è un testo notevole, molto bello e chiaro (e non è un mattone!), adatto come introduzione al modo di far la guerra e all’evoluzione militare tra Cinquecento e Settecento. Bisogna leggerlo. È un ordine.
  • Il libro di Baumann è molto specifico, trattando solo i lanzichenecchi, ma offre una visione così chiara e dettagliata sui contratti, l’arruolamento, le paghe ecc… che chiunque voglia scrivere di fanterie mercenarie medioevali o rinascimentali deve leggerlo se vuole schiarirsi le idee (e divertirsi).

Libri Extra: Economia

Di questi due non ho trovato le copertine, quindi immaginatele! È Fantasy!
Sono verde pallido, la prima con i bordi verde pisello e la seconda con i bordi marrone!

Il sistema mondiale dell’economia moderna – Vol. I – L’Agricoltura capitalistica e le origini dell’Economia-mondo europea nel XVI secolo, di Immanuel Wallerstein

Per Wallerstein il capitalismo storico è un sistema mondiale in cui produzione e accumulazione sono determinate non dalla coercizione politica (imperi), ma dalle leggi del mercato. L’avvio è dato dalla crisi della rendita feudale nel XIV secolo, che spinge le classi dominanti europee verso nuove modalità di arricchimento basate sull’espansione geografico-mercantile e sull’aumento della produttività interna connesso alla possibilità di sfruttare lavoro esterno a basso costo e di importare merci a poco prezzo.

Si forma così un meccanismo di scambio e sviluppo ineguale che richiede la gerarchizzazione territoriale e la divisione internazionale del lavoro e dei rapporti di produzione: manodopera libera, alti salari e manifattura al centro (Europa nordoccidentale), schiavitù e servaggio nella periferia (America del sud ed Europa orientale), mezzadria ed economia contadina nella semiperiferia (Europa meridionale). Il funzionamento dell’economia mondiale spiega anche l’evoluzione dei fatti politici e religiosi: al centro emergono “stati rafforzati” su base nazionale, funzionali all’accumulazione capitalistica al pari della Riforma protestante, mentre nelle periferie il potere resta nelle mani dei proprietari terrieri e della chiesa cattolica.

L’industrializzazione prima dell’industrializzazione di Kriedte, Medick e Schlumbohm

In molte regioni d’Europa, a partire dal tardo medioevo, si sviluppò un’industria rurale domestica destinata a mercati interregionali e internazionali. La “industrializzazione prima dell’industrializzazione” rappresentò una parte del processo di trasformazione durante il quale il sistema feudale si disintegrò e si formò quello capitalistico: al suo interno i rapporti produttivi di tipo capitalistico ebbero una evoluzione lenta e non priva di arresti e regressioni. Gli autori indagano la natura e i legami della nuova “industria rurale” con la precedente società feudale e con il successivo capitalismo industriale.

Di questi due il primo è pressoché introvabile. Provate in biblioteca. Il secondo con un po’ di fortuna si trova, ma il più bello è il primo. Sono altamente facoltativi: per uno scrittore “tipo” di Fantasy il saggio di Braudel, le altre info apprese in giro e le ricerche in internet sono più che sufficienti per risultare abbastanza edotto da poter immaginare un’economia da mondo fantasy coerente e sensata.

Libri Extra: Storia Militare

Weapons and Warfare in Renaissance Europe di Bert S. Hall

Francesco Bacone nel 1620 sottolineò che la bussola, la stampa e la polvere da sparo avevano cambiato l’aspetto e lo stato del mondo intero. Bert s. Hall si concentra sull’ultima innovazione per esaminare gli effetti dei cambiamenti nella tecnologia militare sulla storia europea nel tardo Medioevo e nella Prima Età Moderna. Gli strateghi all’inizio usarono le armi da fuoco come mezzo per portare il panico tra i nemici, ma quando gli eserciti rivali ottennero questa tecnologia, l’uso psicologico delle armi da fuoco cedette il passo al loro utilizzo come semplici armi di distruzione.
Con l’aumento della potenza militare arrivò anche la trasformazione degli stati, permettendo una maggiore centralizzazione del potere e di conseguenza una maggiore forza disponibile nelle mani del sovrano.

Suddivisione dei capitoli:

  1. armi alternative e tattiche nel tardo Medioevo (evoluzioni delle tattiche e ruolo della cavalleria, armi da getto, artiglierie nevrobalistiche, tattiche di uso integrato di cavalleria e archi lunghi: le guerra gallesi e scozzesi, la Guerra dei Cent’anni, Picchieri dei Paesi Bassi e della Svizzera, Conclusione: tattiche prima della polvere da sparo);
  2. il primo secolo della polvere da sparo 1325-1425 (nomenclatura, battaglie: da Crécy a Rosebeke, gli assedi, polvere da sparo più economica, conclusioni);
  3. polvere da sparo nel Quindicesimo secolo (le origini della polvere in grani, produzione del salnitro, problemi e prospettive della produzione di polvere in grani, la strada verso la polvere in grani moderna, la strada verso le armi da fuoco portatili);
  4. le armi da fuoco in guerra (I): il Quindicesimo secolo (le Guerre Hussite, la fine della Guerra dei Cent’anni, la fine della Reconquista, tecnologie e tattiche);
  5. interludio: balistica dell’anima liscia (armi ad anima liscia: caratteristiche fisiche, problemi pratici delle armi da fuoco portatili, artiglieria da campo e artiglieria d’assedio);
  6. le armi da fuoco in guerra (II): il Sedicesimo secolo (gli assedi e la Trace Italianne, battaglie campali: da Cerignola alla Bicocca, il Moschetto: una falsa innovazione, Pavia e le sue conseguenze: una lezione confusa, la Fine della Cavalleria);
  7. Tecnologia e rivoluzione militare (crescita degli eserciti, tecnologie e tattiche sul lungo periodo, composizione dell’esercito e dimensione, tecnologia e status del soldato).

War and Society in Renaissance Europe, 1450-1620, di J. R. Hale

Dalla fine della Guerra dei Cent’anni alla vigilia della Guerra dei Trent’anni la popolazione dell’Europa è aumentata e la sua cultura è diventata più complessa; e così le sue guerre sono passate dall’essere episodi di violenza “domestica” associati con le successioni a diventare conflitti di autodeterminazione territoriale e avventure gloriose per mezzo della conquista. Questo libro esamina l’evoluzione delle tecniche e tecnologie militari che permisero di cambiare la natura della guerra e che ne risultarono come conseguenza del cambiamento.

Ma il lavoro di Hale si concentra, comunque, sulle persone -nobili e ufficiali, mercanti e soldati, contadini e cittadini- che vissero a contatto con la guerra. Hale descrive il reclutamento presso gruppi sociali piuttosto riluttanti e descrive le condizioni di servizio sia per i militari di professione che per i soldati part-time. Anche se gli effetti diretti della guerra possono essere devastanti per la popolazione di un’area, Hale mostra come quelli indiretti, seppure in modo meno acuto, siano in grado di pervadere la società in modo ancora più invadente. Mutamenti economici e demografici, tasse più pesanti e riscossione più efficace e mutamenti nei sistemi di governo causati dalle guerre hanno influenzato profondamente la società Europea.

The Army of Flanders and the Spanish Road, 1567-1659 di Geoffrey Parker

La pubblicazione nel 1972 di questo libro segnò la nascita della “Nuova Storia militare”, la quale enfatizza l’organizzazione militare -mobilitazione, paghe, rifornimenti, morale e, sopra ogni cosa, la logistica- piuttosto che gli eventi militari quali assedi o battaglie.

Parker studia uno dei più grandi problemi logistici dell’Europa della Prima Età Moderna: come la Spagna degli Asburgo riuscisse a organizzare e mobilitare il più grande esercito d’Europa nello sforzo durato 80 anni di soffocare la Rivolta Olandese, a oltre mille chilometri di distanza.

Usando una combinazione unica di documenti sopravvissuti fino a noi Parker ci presenta in mappe, tabelle, diagrammi e parole i problemi logistici connessi alle guerre nell’Europa della Prima Età Moderna e ci mostra per quale motivo gli sforzi della Spagna sono tutti falliti.

Il libro si suddivide in due parti: 1, Mettere assieme un esercito: il problema della distanza (mobilitazione, i corridoi militari dell’Esercito delle Fiandre, la Strada Spagnola, l’Alto Comando); 2, Mantenere un esercito: il problema delle risorse (l’Esercito delle Fiandre e la Grande Strategia, risorse finanziarie, la vita nell’Esercito delle Fiandre, diserzioni, sprechi e riforma, smobilitazione).

Come potete vedere sono tre libri molto diversi.

  • Il primo, quello di Hall, è un gran bel libro sull’ambito tecnologico e militare, con un capitolo dedicato alla balistica che è un piccolo capolavoro a sé. Consigliatissimo.
  • Il libro di Hale, d’altro canto, si concentra su particolari meno tecnici e forse più spendibili per lo scrittore, ovvero l’impatto sociale ed economico della guerra moderna sulla popolazione.
  • Il libro di Parker non ha bisogno di alcun commento a parte questo: è un Capolavoro. Un testo fondamentale per chiunque voglia affrontare seriamente i problemi logistici di un esercito di moschettieri e picchieri sul modello di quelli europei tra Cinquecento e Seicento. Per chi vuole occuparsi del mondo Settecentesco e del periodo Napoleonico, dati i mutamenti nel mondo dei contratti di rifornimento, dei magazzini, dei treni delle artiglierie e del saccheggio, c’è il Della Guerra di Carl von Clausewitz (ma non è molto scorrevole da leggere anche se è una fonte di informazioni di altissimo livello).

Libri Extra: Tre libri su tre argomenti diversi

Riti, mitologia e magia in Europa all’inizio dell’età moderna, di William Monter

Riti, miti, magie e tutte quelle espressioni devianti del sentimento religioso che chiamiamo “superstizioni” sono il tema di questo excursus che tiene conto dell’Europa, delle colonie americane e delle principali comunità religiose. Si assiste alla straordinaria persistenza e all’ubiquità, fra il 1500 e il 1750, dell’intolleranza religiosa, e si riscontrano forme di contaminazione insospettate tra religiosità popolare e religione ufficiale.

Grazie alla sua documentata analisi, Monter ci costringe a rivedere molti luoghi comuni; per esempio, maghi, streghe ed eretici furono perseguitati con minore accanimento dall’Inquisizione che non dai tribunali laici. E ancora: l’idea di tolleranza – da Erasmo a Spinoza a Pierre Bayle – evolve in modo contrastato prima di diffondersi nella pratica corrente. Sorprendentemente, il XVII secolo, molto più del Medioevo e a dispetto del razionalismo trionfante, è il vero teatro europeo della persecuzione religiosa.

Capitoli:

  1. La religiosità popolare nell’Europa tardo medievale;
  2. Il protestantesimo erastiano;
  3. La tradizione calvinista;
  4. L’inquisizione nei paesi cattolici;
  5. Il cattolicesimo centro-europeo;
  6. L’America: cristianesimo, religioni amerinde e superstizione;
  7. Guerra alla superstizione 1680-1725;
  8. La tolleranza e i suoi oppositori nell’Europa centro-orientale;
  9. Gli ebrei in Europa.

Ascesa e Crisi – la Germania dal 1517 al 1648, di Heinz Schilling

L’autore prende in considerazione il periodo di storia tedesca che va dall’inizio della Riforma luterana (1517) alla fine della Guerra dei Trent’anni (1648), ed esamina la particolare vicenda politico-istituzionale tedesca sullo sfondo del più ampio sviluppo europeo. Mentre in Europa si assiste alla formazione degli stati nazionali, la Germania vede invece svilupparsi una serie di stati territoriali all’interno di quella struttura prestatuale che era il Sacro Romano Impero. In questo nuovo quadro politico e istituzionale si produce parallelamente un generale mutamento sociale e religioso che dà avvio all’epoca moderna. Il processo di formazione dello stato moderno non è disgiunto da una vivace tradizione antistatale, che trova talora riflessi drammatici come nel caso della guerra dei contadini. Nella prospettiva di Schilling, il Cinquecento, soprattutto nell’ultima parte, costituisce nella storia tedesca un’epoca anticipatrice sotto il profilo delle dinamiche di modernizzazione statuale e sociale, dinamiche che furono messe in discussione dalla grave crisi della guerra dei Trent’Anni e che poterono consolidare solo a partire dalla seconda metà del Seicento.

Capitoli:

  1. La Germania sulla via dell’età moderna;
  2. La Riforma come ingresso nell’età moderna;
  3. Riforma e sovvertimento politico-sociale, La libertà del cristiano in città e in campagna;
  4. La lotta per l’ordine religioso e politico della cristianità in Germania e in Europa;
  5. Unità nella divisione, La Germania tra coesistenza e competizione;
  6. Mutamento politico e sociale. Il tardo XVI secolo come anticipazione dell’età-ponte del moderno;
  7. Crisi e guerra.

La Guerra dei Trent’anni, a cura di Geoffrey Parker

La Guerra dei Trent’anni (1618-1648) è un momento cruciale della Prima Età Moderna, il momento in cui la “crisi generale del XVII secolo” raggiunge il suo apice. Fra i meriti del professor Geoffrey Parker sta la valorizzazione di una equipe di specialisti del periodo, in grado di realizzare una ricognizione esauriente degli avvenimenti e dei personaggi, e l’avere esposto i risultati del loro lavoro salvaguardando una certa continuità narrativa, con il sussidio di un rigoroso resoconto cronologico. L’ampiezza dell’analisi e la vastità del materiale bibliografico rendono questo volume unico nel suo genere, sicuramente un punto di svolta nella storia delle ricerche sulla Guerra dei Trent’anni; un valido quanto utile strumento di studio, una miniera di informazioni e di dati, un repertorio di fonti primarie e secondarie inimitabile. Un volume illuminante su un trentennio che è stato determinante nel plasmare il corso successivo della storia del continente europeo.

Tre libri differenti per contenuto e tema.

  • Uno su miti e superstizioni, per lo scrittore che vuole pensare alla “reazione” delle società della sua ambientazione nei confronti degli Antichi Déi o delle pratiche stregonesche o cose simili.
  • Quello sulla Germania è una valida guida per seguire i mutamenti e i conflitti di una nazione “divisa” che tenta, fallendo, di ottenere un’unità che gli interessi politici locali e internazionali (e le differenze religiose) rendono impossibile. Una fonte di ispirazione per le nazioni dei vostri “fantasy” che affrontano il difficile cammino dell’ingresso nella modernità.
  • Infine quello dedicato al più importante conflitto della Prima Età Moderna, per seguire nel dettaglio eventi, motivazioni, battaglie e scenari di un conflitto che, su più fasi distinte, è durato trenta anni e ha messo in ginocchio la nazione tedesca. Tanti romanzi fantasy parlano di guerre, spesso durate anni, decenni o secoli: eccone una, VERA, da studiare per trarne ispirazione.

Gustavo II Adolfo vittorioso alla battaglia di Breitenfield (1631)

Ulteriori informazioni di natura militare su specifici argomenti si possono reperire nei libri della Osprey Publishing, ricchi di immagini e di tavole a colori particolarmente utili per “vedere” i soldati del passato.

La prossima “Bibliografia essenziale” penso di dedicarla all’Impero Ottomano e all’Islam, per chi desidera scrivere romanzi / ambientare partite nel nostro Medio Oriente o in paesi ispirati al mondo islamico, senza cadere nei soliti luoghi comuni che non permettono di cogliere la natura dell’Islam che, trattando solo vagamente di “religione”, si occupa in primis di codificare la vita civile e l’azione militare dei suoi aderenti. Non so se lo farò davvero perché ho molti meno titoli da consigliare: se non trovo qualcos’altro da aggiungere, penso che lascerò stare.

L’Impero Ottomano rappresenta uno dei più celebri esempi di “stato fondamentalmente laico seppur islamico” e, come anche nel caso dell’Iraq di Saddam Hussein, questo avvenne solo grazie a una feroce dittatura militare che oscurò la Vera Fede nell’Islam costringendo i fedeli a una vita “blasfema e incompleta” (nell’ottica chiarissima e cristallina di certe affermazioni presenti negli Hadith del Profeta, su cui c’è ben poco da sindacare).

I manuali di scherma Medioevale/Rinascimentale avranno anche loro il giusto spazio in un futuro articolo, forse sotto forma di Bibliografia o, più probabilmente, nel corso di un discorso generico di sintesi dedicato al combattimento armato (o meglio, al “duello”). Vedrò in futuro. Non sono sicuro.

Ci sono altri libri che vorrei consigliare, sempre estratti dalla catasta dei miei libri sulla Prima Età Moderna, ma per ora direi che questi sono più che sufficienti. Ve li segnalerò in futuro. E ora correte a studiare, giovani scrittrici di fantasy!

Tipiche Giovani Scrittrici di Fantasy: nella mia mente sono tutte così
(oppure energumeni pelosi… no, scherzo: sono tutte omoni pelosi muscolosi)

Il Duca di Baionette

Sono appassionato di storia, neuroscienze e storytelling. Per lavoro gestisco corsi, online e dal vivo, di scrittura creativa e progettazione delle storie. Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa. Nel gennaio 2017 ho avviato un canale YouTube.

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