Il Blog è nato per affrontare alcuni argomenti specifici, motivo per cui ho già in mente quello di cui voglio parlare nei prossimi mesi. Tanto vale fornirvi chiaramente il piano degli argomenti che affronterò in futuro.
Sia per il curioso che per lo scrittore o per il giocatore di ruolo le armature sono un problema: una serie di falsi miti trascinati dall’Ottocento e da un approccio approssimativo e dozzinale all’argomento, privo dell’empirismo del “test di penetrazione”, ha trasformato uno dei simboli dell’Occidente in qualcosa di goffo, scomodo e addirittura inutile (!!!).
Tre secoli di diffusione delle Armature Bianche sono più che in grado di difendersi da soli contro false accuse, ma l’uomo medio (e spesso anche lo storico o l’amante del medioevo) è sordo alle motivazioni di questo simbolo tecnologico dell’Europa di cui non conosce le vicende.
Grazie alla recente opera di Alan Williams “The Knight and the Blast Furnace“, frutto di una vita di studi sulle armature e test di penetrazione, e con l’ausilio di altri libri di autorevoli studiosi cercherò di fornire una rapida guida al mondo delle armature: storia, resistenza, acciai e breve percorso evolutivo verso l’apoteosi tecnologica dell’armatura a piastre rinascimentale.
Le armi da fuoco legano la loro storia evolutiva a quella delle armature a piastre, stimolando la nascita delle grandi e pesanti armature da corazziere e delle corazze di spessore anche triplo rispetto alle loro equivalenti del Quattrocento, fino alla vittoria finale del moschetto ad anima liscia su ogni tentativo di difesa. Parlerò inoltre di armi bianche, archi e balestre, quantomeno per dare un’idea della loro utilità e del loro impiego.
Leggendo e rileggendo sia romanzi che libri dedicati alla scrittura alla fine si arriva a farsi un’idea di cosa sia bene e cosa sia male in un romanzo. Questo ovviamente non vuol dire saper fare buon uso di quanto appreso, che è un altro discorso, ma perlomeno sapere i principi generali può essere utile per rendersi conto se un testo letto non scorre bene e, magari, perché. Non serve essere scrittori in prima persona per capire se un libro fa schifo e il motivo.
Il Fantasy è un genere letterario dalle grandi potenzialità e dal grande fascino, ma è spesso vittima di pessimi scrittori privi di fantasia e di una cattiva fama (giustificata dalla qualità media dei libri) di romanzacci per ragazzini scemi. Io amo il Fantasy, ma non amo il modo in cui il Fantasy tende a prendere forma. Affronterò un po’ per volta temi correlati al Fantasy e alla scrittura dello stesso, con l’ausilio di un’insperata abbondanza di esempi negativi.
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