Se non ti interessa l’anniversario e vuoi saltare direttamente al caso Lipperini-Manni, clicca qui.
Esattamente un anno fa, il più celebre autore di horror per bambini d’italia chiuse il suo blog. Beh, proprio un anno fa no, ma ci sono andato vicino: era il 19 giugno 2011. Vicino più o meno come il suddetto autore, GL, quando sostenette pubblicamente che il film Apocalypse Now fosse ispirato al libro Dispacci di Herr invece che a Cuore di Tenebra di Conrad. O un’altra delle sue celebri gaffe, ormai andate perdute tra il blog cancellato (lasciò solo due articoli e cancellò tutti gli altri) e la distanza temporale che ha reso vaghi, indistinti, i ricordi di questi piacevoli aneddoti innocenti.
Questo post nasce prima di tutto per commemorare GL.
GL è stato il più riuscito dei personaggi comici sfornati dagli anni del boom del Fantasy Italiano (2007-2010). La sua comicità nasceva da una equilibrata, raffinata, amalgama di serietà e dabbenaggine. Come un professorino che non sa nulla degli argomenti di cui parla, siano questi l’economia, le citazione nell’ambito della letteratura, la narratologia, la storia della critica o quella dei manuali di scrittura, ma comunque è tutto impettito e pretende d’avere ragione, sparando sciocchezze gagliarde senza un’ombra di vergogna. E senza mai portare puntuali citazioni e fonti (cosa d’altronde impossibile, visto che sparava scempiaggini). E se qualcuno gli faceva notare gli errori, portando puntuali citazioni a prova di ciò, o faceva finta di niente (per poi ripetere beatamente gli errori ancora e ancora) o esplodeva tramutandosi in uno pseudo-Hitler dal volto congestionato, all’apice di un discorso furibondo, strillando anatemi e accuse.
Mi piaceva e in un certo senso gli volevo, e gli voglio, bene.
A mio modo.
GL era una vittima. Questo posso dirlo con certezza.
GL era una vittima di sé stesso. Abbiamo avuto tanti autori pessimi, prima, assieme e dopo di lui. Molti scrivevano peggio di lui, per incapacità tecnica e per faciloneria dei contenuti (penso a romanzi come Amon, Unika, Arsalon e tanti altri). Eppure solo GL fu il grande animatore comico degli anni 2009-2010. Come mai?
Mentre tanti altri pessimi autori suoi pari per cattiva qualità e talvolta anche peggiori come il povero Marco Davide della Trilogia di Lothar Basler non ricevevano alcuna attenzione, e furono e sono TANTI, lui ne ricevette molta. Come si spiega? Beh, GL, a differenza di Marco Davide, per esempio, aggrediva chiunque lo criticasse, con tanto di circolino di lettori diversamente astuti, come Imp.Bianco, Eleas, Valberici e alcuni altri ereditati dalla collega in Mondadori Licia Troisi (e condivisi con Lara Manni). GL sbraitava, offendeva apertamente, aggrediva senza ragione… semplicemente gli altri, come tanti blog o come il forum Massacri, riportavano e commentavano le sue sparate. Sparate che essendo sciocche gli facevano fare la figura dello sciocco. Questo faceva incazzare ancora di più GL, che proseguiva gli attacchi e pure questi prima o poi venivano, per il divertimento di constatare a quale livello arrivassero le sue sparate, riportati e commentati. Un circolo vizioso.
E come è chiaro, la colpa era di GL.
Tant’è che la recensione che più lo ferì, temo, seppur non certo la più dura o la più crudele (parecchi si lamentarono che era stata troppo buona), con anche alcuni elementi dell’opera che giustamente vennero lodati, fu quella di Wunderkind a opera di Gamberetta.
E questa recensione GL se la cercò, anzi, la causò da solo. Con i propri insulti.
Riporto dalla recensione:
l’autore del romanzo, G.L. D’Andrea (d’ora in poi G.L.), mi sta antipatico. E questa antipatia, a differenza di quanto accaduto con la signora Troisi, non nasce dalla lettura della sua opera. G.L. mi stava sullo stomaco prima che aprissi Wunderkind.
Il signor G.L. mi ha offesa negli scorsi mesi senza alcuna ragione e la faccenda non mi ha fatto piacere.
Fatto di cui ero a conoscenza visto che alcune settimane prima un amico, estimatore anche lui di Gamberetta, mi scrisse:
GL ha detto che Gamberetta è un vampiro che succhia la vita alla gente e bisognerebbe tirarle le monetine per farla star zitta
E Gamberetta ricordò la cosa al tempo della chiusura del blog da parte di GL:
Il caro signore in tempi non sospetti quando nessuno sapeva chi fosse (me compresa) e non aveva ancora pubblicato, venne su aNobii, entrò a gamba tesa in una discussione sul New Weird, e mi disse che ero morta e rubavo la vita alla gente.
E nonostante le offese ripetute, oggettivamente immotivate (giacché se l’ambito è la critica e le recensioni allora valgono i loro criteri, e Gamberetta ha onestamente applicato sempre quelli dei più grandi recensori statunitensi, come Damon Knight) e gratuite, Gamberetta trattò l’opera con ESEMPLARE GIUSTIZIA: solo 3 gamberi marci (“brutto”, ma non orrendo in modo aberrante… quello va dai 5 gamberi marci in poi) e perfino lodi per alcune idee, seppur male utilizzate, e per una scena ben riuscita.
Cito:
Volendo tirare su il sacco nero di Wunderkind dal pozzo, e volendosi sporcare le mani a frugare all’interno, qualcosa di buono si trova.
La magia, qui chiamata Permuta, è basata sull’uso dei ricordi. Il mago, chiamato Cambiavalute, rinuncia a un suo ricordo per piegare alla sua volontà le leggi fisiche. E più è importante il ricordo che decide di sacrificare più potente è l’incantesimo. Non è male come idea, purtroppo è gestita male.
Con una simile regola di fondo, almeno i maghi più potenti dovrebbero essere ridotti come il protagonista di Soldato nella Nebbia di Wolfe o il protagonista del film Memento, ma non è così. IlBarboneBarbuto pare avere un’ottima memoria. E anche quando van Zant compie gli incantesimi più potenti non pare che dopo abbia perso molto.
C’è la buona idea, non ci sono le dovute conseguenze (oltre ai già rilevati problemi nell’utilizzo della magia stessa).[…]
Come accennato, quando G.L. esce dal tunnel degli aggettivi, quando invece di dire che una cosa è orribile, sacrilega, oscena, spaventosa, ecc. dice cos’è, se la cava in maniera passabile. Il Calibano, la morte del Cid, l’esercito di mani e altre scene qui e là sono intorno alla linea della decenza. Peccato che tutto il romanzo dovrebbe essere almeno su quel livello.
Quanti altri avrebbero avuto tutta questa gentilezza (troppa), moderazione e giustizia, nel trattare l’opera di qualcuno che si divertiva a passare il tempo vomitando contro di loro odio e insulti? Occhio e croce, io dico nessuno.
E invece di ringraziare, invece di baciarsi i gomiti per la fortuna… GL continuò gli insulti, più forti, costanti e continui di prima. Quasi ininterrottamente dal 2009 al 2011, quanto meno una frecciatina se non l’insulto vero e proprio verso Gamberetta e chiunque adottasse criteri simili ai suoi, ovvero quelli della critica accademica e dei grandi recensori d’oltreoceano, e più in generale contro chiunque osasse criticarlo (tutti ridotti a una indistinta massa di adoratori di Gamberetta, per GL).
Serietà critica che GL e Lara non sapevano nemmeno dove stesse di casa. Potrei citare il caso storico dell’aggressione violenta e gratuita di GL contro tale “Nihal”, una gentile ragazza stupefatta dalla vicenda con cui ho avuto modo di parlare in privato su aNobii poco dopo i fatti, ma non lo citerò ora: citiamo un esempio di discussione utile secondo Lara Manni, protagonista della seconda parte di questo articolo.
Lara Manni, ipocritamente sempre collocata nel comodo mezzo, con una retorica delle posizioni moderate studiata con arte per attirare una grossa fetta di lettori stanchi di posizioni estreme, che siano corrette o sbagliate. Una retorica che, imbiancata ogni tanto come ogni sepolcro per bene che si rispetti, aveva una discreta presa sui lettori, inclusi quelli “di parte avversa” che detestavano GL.
Lara Manni era una di quelle che, come i VuMinchia, detestava l’ironia e il sarcasmo. Ricordiamo che l’ironia è l’arma tipica della sinistra, il potere destabilizzante e livellatore della risata, e la sua assenza o il suo odio è tipicamente visto come un simbolo della pomposità del potere fascista. Curiosamente, in Italia, appena gli intellettuali raggiungono una posizione di prestigio da difendere, per quanto piccola, si dimenticano dell’ironia e assumono posizioni che perfino Benito Mussolini avrebbe trovato ridicole (Mussolini che, stranamente, apprezzava la comicità contro di sé molto più di Berlusconi, VuMinchia o la Lipperini, ma d’altronde aveva tutta un’altra levatura morale).
Lara Manni, oltre a detestare l’ironia, criticava le recensioni e i commenti che non cercassero di tirare fuori in tutti i modi anche aspetti positivi, anzi, meglio tacere su quelli negativi o nel caso dire in modo chiaro che non erano errori, ma limiti del proprio gusto… e altre stupidaggini simili, il tutto in nome di un presunto scambio di opinioni utile a entrambi.
Ma poi, quando si trattava di critiche rivolte ai suoi amichetti, come GL…
Commento di un lettore sul blog di GL:
Ciao, ho finito il tuo libro, ma confesso che non mi è piaciuto. Si vede che vuoi imitare Barker e Lovecraft, ma di quest’ultimo riprendi solo lo stile ridondante. Scusa se vado giù duro, ma di trama qui non ho proprio avvertito traccia… Un’ultima cosa: come si fa a “umettarsi una lacrima”?
Cat
Risposta di Lara, sul blog di GL:
Mi intrometto pesantamente nel blog del padrone di casa. Cat, adesso tu ti siedi, con calma, e mi esponi la tua idea di trama, eh? Perché per dire che in Wunderkind non c’è trama ci sono solo due spiegazioni: uno, hai un concetto di intreccio molto particolare ed è interessante capire qual è. Due, forse hai esagerato con la Forst? :)
Ps. Omaggiare non è imitare, santi numi.
E la cosa è talmente ridicola che mi viene solo da citare il vecchio commento sulla vicenda di Gamberetta:
Che dite, era ironica? Oppure alludere che qualcuno parli perché ha esagerato con il bere è “utile” scambio di vedute tra “autore” e lettore?
E non fu solo GL o Lara, fu tutto il circolino di amichetti comuni tra lui e Lara o tra lui, Lara e Lippa (e spesso fan di Licia Troisi), che girava attorno. Due anni di insulti, talvolta velati, talvolta espliciti, e minacce più o meno serie rivolte a Gamberetta e a chi osava sembrare “del suo gruppo”.
Zwei, che c’entrava solo vagamente, ma che fece recensioni contro altri fantasy orrendi, si becca da gente non molto diversa insulti, minacce, anche collegati al suo essere di origine ebraica. Io pure ho ricevuto insulti e minacce, come è normale, e non sono mica corso a piangere dai lettori, in quella ricerca ossessiva di attenzione, fosse anche qualche ora di attestati di solidarietà, che era tipica del modo di fare di GL.
E con Gamberetta?
Nel suo caso, anche se quasi sempre stette zitta sulla questione (forse non vedendo nemmeno tutto perché mi disse che seguiva sempre meno i blog fantasy italiani, men che meno quelli di certa gente), le cose furono un po’ più gravi. A parte le solite, classiche, masse di insulti in pubblico, su facebook o via mail, vi furono anche minacce di picchiarla. Non minacce scherzose, che uno ci sorride sopra e amen, intendo minacce dette con toni e in contesti seri. Vabbé, sono capitate anche a me, le si dà per scontate e anche se fastidiose si sa che alla fine non significano nulla.
Però Gamberetta, a quanto sapevano i tizi del premiato gruppetto di amici di Lara/GL e contorno esteso di amici di amici, è una giovane ragazza. Dico a “a quanto sapevano” perché Lei si è definita come tale e loro avevano solo la sua parola, non sapendo nulla della persona reale… che nell’edizione in carne e ossa è una bellissima e dolcissima fanciulla, tra parentesi, che mischia la serietà con l’umorismo e l’aggressività/decisione con un animo romantico (ma il 2D ha sempre un fascino che è precluso al 3D, diciamolo).
Essendo una ragazza, scatta in automatico una molla nella testa di queste persone: come avviene da secoli, una ragazza che non sa stare al proprio posto merita uno stupro. Cominciando dal basso, prima i classici inviti a farsi una scopata, già nel 2007, come risposta alle recensioni troppo dure e dettagliate. E proseguirono per anni.
Fai tutta la acida, la saputella, la rabbiosa. Mi fai pena. Davvero. Ma va farti una scopata! E scarica tutta ‘sta energia negativa che hai accumulato con il rosicamento.
Talvolta perfino suggerimenti non tanto signorili sul fatto che, nel caso, a somministrarle una bella scopata per guarirla ci potevano pensare loro. Ed ecco poi fioccare non solo minacce, non sempre scherzose, di morte, ma anche il passo successivo della dialettica di certo pubblico del Fantasy Italiano, ovvero di rapirla (sottinteso) e seviziarla (esplicito), una volta perfino di stuprarla in branco per insegnarle una lezione (tutt’ora mi pare che per insegnare alle lesbiche il “gusto del cazzo”, si pratichino sequestri e stupri in branco allo scopo di “guarirle”, giusto per ricordare in che ambito umano ci troviamo) e altre graziosità che in gran parte sono scomparse assieme ai siti su cui erano state pubblicate, ormai chiusi da tempo, o sono annegate nel mare di facebook, e di un po’ ne ho ricordi così vaghi, nella nausea che mi dava quella mole di odio rivolto in modo esplicito contro il fatto che Gamberetta fosse una femmina, che non le ho conservate né saprei ritrovarle se ancora ce ne fossero online. Tranne una. Giusto per mostrare che non dico cazzate, ma chi all’epoca c’era qualcosa si ricorderà se non dormiva con una mascherina di prosciutto sugli occhi.
Ho conservato e ricordo bene solo una delle più “scherzose”, forse perché questa era di sicuro nota a Gamberetta che l’aveva citata un paio di volte, una in cui ancora si vede un tentativo di umorismo, anche se non capisco bene cosa ci sia di divertente, o di comico, nel dire di voler trafiggere una ragazza e stuprarla mentre muore:
Edit 26 giugno 2012: Roghi (Imp.Bianco) si è pentito del commento e ha chiesto scusa. Il Roghi di ora non è più il Roghi di anni fa.
Eleas è Gianrico Gambino, che gestiva il sito gianrico.org (su cui apparvero i commenti dell’immagine), ormai non più esistente nella precedente versione, e che aveva un’ossessione così malsana (vabbé, parlo io, lol!) verso Gamberetta da dedicarle post di acceso odio ogni settimana, talvolta ogni giorno per vari giorni consecutivi. Così ossessionato che, se ricordo bene il nome, Valberici gli fece notare con una certa preoccupazione la cosa.
E il bello è che questa gente frequentava Lara che, come vedremo dopo, non solo aveva posizioni identiche alla Lipperini, ma quasi sicuramente è la Lipperini. Quella che ho descritto al meglio che ho potuto è, come viene chiamata, la “cultura dello stupro”. Il genere di maschilismo che la Lipperini odia e combatte. Eppure GL, Lara, gli altri… o zitti o a partecipare.
E quando si bersaglia qualcuno, nello specifico con minacce di morte, o la si aggredisce/ammazza, per il fatto di essere femmina (quindi la minaccia/aggressione, in quella forma e gravità, non sussisterebbe se si fosse uomini), è ciò che la Lipperini da mesi ci fa una testa così sul suo blog: FEMMINICIDIO.
Eppure, tutti zitti… tutti sì sì, certo, i diritti delle donne, e come vi permettete a fare umorismo sessista e lo stalking è uno stillicidio continuo e la pornografia svilisce e rende schiava la donna e bla bla bla IN PUBBLICO, NEI “SALOTTI BENE” DEL WEB, poi in privato, nei siti un po’ più per pochi intimi, il registro cambiava leggermente… ^_^””
Io che, in teoria, per i loro canoni “pubblici” sono un individuo spregevole, non mi sogno nemmeno lontanamente di minacciare una ragazza e soprattutto non per il fatto che sia una ragazza… il che temo mi renda terribilmente maschilista e antiquato, una sorta di relitto proveniente da un passato triste e infelice. ^_^”
Ecco, immaginate questa gente che continuamente ti dice che se solo sapesse che faccia hai e dove abiti verrebbe a picchiarti, oppure a rapirti per torturarti, stuprarti in branco e ucciderti. O quando va bene spezzarti la schiena, così potrai vivere il resto della vita in sedia a rotelle (questa la trovai particolarmente disgustosa, detta da gente che si vanta del proprio perbenismo e poi scherza sulle tragedie altrui). E quando non dice questo, allora ti accusa di essere una codarda, perché ti nascondi dietro una personalità che esiste solo sul web e non dici chi sei, dove abiti e non mostri che faccia hai.
Cioè, lol, Gamberetta è buona, ma non è mica idiota!
Lasciamo i lodevoli esemplari umani di contorno e torniamo a GL
La recensione di Gamberetta attirò l’attenzione su un libro prima trascurato dai più, avviando a tutti gli effetti il grande periodo di ilarità, lazzi e modeste arrabbiature. Sì, anche arrabbiature: non è sempre facile ridere di insulti, anche pesanti, rivolti con arroganza da un tizio che si è dimostrato un inetto e un ignorante, ben diverso da un ipotetico Umberto Eco che maltratti qualcuno perché ha detto sciocchezze sulla semiotica.
Ma, come chiaro a chiunque, chi fu causa del proprio male fu solo GL.
Un meccanismo simile, nel periodo 2007-2009, giusto per ricordare che la Storia non insegna mai nulla a certi soggetti, era stato innescato da Andrea D’Angelo, detto Negróre, autore per Nord di una trilogia fantasy (nel 2002-2003) e di un romanzo autoconclusivo (nel 2005), ormai sparito dalla scena editoriale. Anche Negróre aveva il vizietto di non sopportare le critiche vere, quelle basate su criteri tecnici della scrittura e di coerenza della storia, e di aggredire in risposta. Lo fece con me, lo fece con Gamberetta, lo fece con altri. Ogni volta la risposta alle sue aggressioni era una raffica di “calci intellettuali” tale da farlo sparire di nuovo con la coda tra le gambe.
Immaginate un Negróre potenziato di cento volte, ma senza il suo gruppo di amichetti, senza l’appoggio di Lara Manni e della Lipperini (sulla cui probabile unica identità tornerò dopo) e di tutto il loro circolino VuMinchia/KaiZecche: quest’entità paradossale, questa parodia esasperata dello scrittore ipersuscettibile, questa follia fatta uomo, nato da donna mortale e disceso sulla Terra per la nostra salvezza ilarità, costui era GL. E solo per questo il suo nome merita un posto nella Storia del Fantasy Italiano.
E con Negrore condivise il destino.
L’intera vicenda ha il sapore fantasy di un profezia e merita menzione, ma essendo un po’ lunga da citare qui vi rimando all’eccellente articolo di Angra: La Profezia di Negróre.
In quell’articolo troverete riferimenti alla ciliegina sulla torta: GL, che odiava gli eBook, si trovò il terzo libro di Wunderkind pubblicato, con il suo consenso ovviamente, solo in digitale. E troverete il buon San Drone da Zieri, scopritore di Licia Troisi (e anche suo, per quanto riguarda Mondadori), che lo smerdò pubblicamente smontando tutto il castello di stupidate sul perché non sarebbe stato pubblicato in cartaceo: il primo aveva venduto malissimo e il secondo di conseguenza non lo avevano voluto i librai, tant’è che per trovarlo bisogna cercarlo, a fatica, nelle librerie di catena Mondadori obbligate a tenerne almeno una copia… in queste condizioni nessuno avrebbe mai voluto il terzo.
E pochissimi lo avrebbero letto visto che in digitale, nonostante i vari tizi che si proclamavano fan e amici di GL e che hanno sbraitato come ossessi quando il Wunderkind 3 venne annunciato senza cartaceo, lo hanno letto in così pochi che solo in quattro (amichetti inclusi) lo hanno aggiunto su aNobii. Se considerate che un romanzo autopubblicato con un minimo di successo come Assault Fairies ne ha 103, il motivo per cui la Mondadori non ha voluto il Wunderkind 3 appare perfettamente sensato.
E quando in massa i librai non vogliono qualcosa non è perché alla Casa Editrice ne hanno stampate 100mila copie e vendute 20mila (visto che il singolo libraio ne ha chieste se va bene 12, più facilmente 2 o 3 di prova, e a quelle bada, ergo alcuni saranno soddisfatti e altri molto delusi), ma perché qualsiasi sia il numero stampato, non ne è stato venduto un cazzo. Nessun libro da possibile boom silurato per un errore nei numeri stampati: se pure vi fu quell’errore, non fu certo il problema determinante (e più volte si disse, pure, che Wunderkind non era un libro pensato per fare il botto, stile Licia, ma solo un esperimento di medio profilo nella nicchia horror-fantasy).
Il più bel blurb per i suoi eventuali, futuri, romanzi:
Wunderkind è stato il mio fallimento.
(Sandrone Dazieri)
GL amava definirsi un bersaglio.
Come ben spiegato prima era sì un bersaglio, ma non come si raffigurava. Non era il povero giudeo vittima dell’odio immotivato. Era più simile all’eccentrico che scende in strada e urla insulti alla gente, frignando poi se lo picchiano. O, mantenendo il linguaggio della caccia suggerito da bersaglio, era un tizio vestito da anatra, con un cartello sul petto e uno sulla schiena, decorati entrambi con cerchi rossi concentrici, che girava alla ricerca dei cacciatori per tirare loro pietre e ricevere in cambio fucilate.
GL era un indossatore di bersagli. Mestiere che l’alta moda dovrebbe rivalutare.
GL venne tradotto all’estero, in Germania, in Francia, in Polonia e in altri paesi (mai in inglese). Come sapete la traduzione, legata all’acquisto dei diritti spesso ancora prima che il libro venga pubblicato, non ha granché a che fare con la reale qualità dell’opera. Un bravo agente o un bravo editore, se il libro non è tremendo-tremendo (questo caso), o se ha dietro un piano di marketing per trasformare l’autore in un brand vero e proprio dell’editore (Licia Troisi), riesce a ottenere che qualcuno, a qualche prezzo, magari non alto, compri i diritti di traduzione per il proprio paese.
GL adorava l’essere tradotto all’estero, si sentiva come il Capitano Nemo che fa il profeta nella propria patria… ops, gaffe in stile GL! Dante, nemo propheta in patria, a cui il fallimento in Italia sarebbe stato compensato dal successo all’estero, dimostrando così di essere troppo grande, troppo bravo, per quei piccoli italiani ingrati capaci solo di disprezzare.
A ogni nuovo paese, GL aggiornava sul blog la sua mappa del Risiko, con un nuovo paese in rosso, “conquistato”. E a ogni nuova recensione o commento positivo all’estero, lo segnalava con entusiasmo. La ridottissima quantità di questi, meno di quanto sarebbe stato lecito immaginare: se uno compra i diritti di un libro poi fa girare la voce, allerta i blogger e i siti che fanno recensioni in cambio di libri ecc… vengono fuori parecchie recensione per ogni paese, più quelle “vere”, non su commissione. GL gioiva, annunciava come queste recensioni (vuoti giri di parole, talvolta moderatamente entusiasti) fossero la prova che se solo non fosse nato in Italia, ora sarebbe stato un autore di successo, rispettato, ma che gli italiani sanno solo distruggere e per colpa loro non abbiamo i nostri Gaiman e i nostri Barker… e altre sciocchezze di questo genere, ma avete capito l’antifona.
Ma se poi si va su terreno neutrale, se si valuta quanti parlavano del libro per davvero, nelle recensioni delle librerie… la situazione è più desolante. Licia Troisi, per dire, tradotta in tedesco con tutta la prima trilogia, seppure non abbia nemmeno vagamente il successo che ha in Italia, ha comunque la sua discreta fetta di recensioni su Amazon, anche piuttosto positive visto che il pubblico tedesco ha gusti demenziali come quello italiano (pure peggio, visto che il primo libro del ciclo dei nani è peggio di Nihal della Terra del Vento, a mio parere).
E GL, orgogliosamente pubblicato in Francia e Germania, quante recensioni aveva? Su Amazon.fr ben… nessuna. Ignorato. E in Spagna? Ancora zero. Beh, rimane il suo più grande orgoglio, la pubblicazione in Germania ed effettivamente c’è una singola recensione e non è neppure un voto infimo: ben 3 stelle su 5.
Guardiamola da vicino… uhm, riguarda l’audiolibro e non il romanzo. Va bene. Vediamo cosa dice. Se il mio francese è estremamente cattivo, il mio tedesco è non pervenuto, ma con l’aiuto del traduttore di Google e dell’amico che sa leggere tedesco di un mio amico, ho raffazzonato qualcosa. Dice cose come (cerco di rendere il senso al meglio che posso):
— Chiaramente Caius è il Wunderkind e tutto gira attorno a lui, ma il motivo esatto per cui questo accada, o perché lui sia il Wunderkind, non sono chiari.
— I diversi personaggi e le creature sono tutti, inclusi il protagonista, Caius, non abbastanza tangibili per me. Le loro motivazioni, le loro sensazioni, i loro pensieri, spesso li ho trovati incomprensibili.
— A un certo punto ho continuato solo per sentire Simon Jäger. Legge benissimo, dona a ogni personaggio una voce distinta […] è un grande narratore, uno che si deve semplicemente ascoltare. Sfortunatamente questo non basta a soddisfarmi.
In pratica un pastrocchio: storia e personaggi mal realizzati, confusi, non credibili. Di buono solo l’attore che legge l’audiolibro. Un 3/5 che è facile scomporre in un 5/5 (attore) e un 1/5 (romanzo).
Ma a quanto mi risulta il buon GL non si è mai vantato di questa recensione.
La nostalgia mi ha fatto dilungare nei ricordi già per oltre 2000 parole… oh cielo, oh cielo, che sciocchino che sono. Torniamo alla questione principale, GL ormai ridotto al clown del Fantasy Italiano… e qui avrei dei bei ricordi su come GL si arrabbiasse all’inizio, dicendo che lui scriveva Horror, non Fantasy, da cui lo sfottò di essere un “autore di horror per bambini” visto che lo pubblicavano nella narrativa per ragazzini a fianco di Geronimo Stilton, e poi quando il gruppetto Lippa-Manni si scontrò sul Fantasy con il critico Cortellessa subito GL divenne un autore Fantasy felice di esserlo… eh eh eh, ma sto divagando.
Dicevo, GL ridotto al clown del Fantasy Italiano che a un certo punto chiude il blog. Inutile raccontare di nuovo tutto, se ne parlò in modo chiaro e dettagliato in questo mio vecchio articolo e in quest’altro mi presi la gloria di aver contribuito in modo significativo a sfondare di calci nel culo sia GL che la giornalista corrotta che lo supportava.
Riducendo la questione all’osso:
- Un tizio chiese, usando come nick Lara Manni e aggiungendo un bel “firmato: Lara Manni”, roba che urla sono falso ai quattro venti anche all’orecchio meno attento, se a GL piaceva la fica.
- GL e Lara si infuriano, minacciano di denunciarlo di furto di identità.
- Il tizio frigna in privato, via mail (mai dimostrato, bisogna crederci sulla fiducia) con Lara, di essere un 14enne e che è pentito e che lo ha fatto per noia spinto da siti contro GL come il forum di Massacri Fantasy. Il presunto 14enne scrive la breve confessione sul blog di GL e su quello di Lara, con un pentimento da “guardate, il vero volto del Nemico è quello di un codardo spaventato” degno della miglior propaganda hitleriana (presente i processi farsa con gli imputati, nemici politici, vestiti con pantaloni troppo larghi e senza cintura, in modo che cadessero quando si alzavano e facessero ridere il pubblico?)
- GL e Lara, assieme alla Lipperini, usano la conveniente accusa contro Massacri, di cui il presunto 14enne non era nemmeno un utente noto, per avviare la macchina del fango degna del miglior Il Giornale o della miglior Striscia la Notizia contro gli utenti di quel forum e, per estensione, chiunque abbia collaborato a riempire negli anni le scarpe di GL di sassolini da levare ora…
Ecco l’intero fattaccio illecito che secondo questi geniacci sarebbe stato un FURTO di identità e che secondo GL, ma lo aveva detto in altra sede, avrebbe reso GL stesso responsabile e lo avrebbe potuto far finire in tribunale assieme al presunto 14enne:
Annotazioni per la riflessione:
- Non era in alcun modo possibile scambiarlo per la vera Lara Manni, visto che ella commenta usando il profilo privato con il login, e in più il suo nick non è “Lara Manni”, ma solo “Lara”.
- GL avrebbe potuto censurare il commento, come fatto con tanti altri in passato (e fino a pochi minuti prima), e magari attivare la moderazione, che è una semplice norma di buon senso sui blog che hanno un minimo di visibilità.
- Alla luce di parecchie menzogne precedenti e successive, incluso un fake su twitter usato contro di me poche settimane fa che sospetto sia stato creato da GL, ma non ci giuro (perché sospettosamente, minuto per minuto con margine ridottissimo, sapeva cosa accadesse e commentava su FB per diffamarmi -come mi riferì con screen di prova un comune “amico”- mentre io chiedevo al tizio di piantarla di tirarmi in ballo su cose che riguardavano GL e Lara Manni, nonostante quel profilo twitter nato il giorno stesso, e cancellato al termine della giornata d’uso, non avesse alcun follower), ma è solo l’ultima goccia di una lunghissima serie… come indicato nel vecchio articolo, era facile che il tizio fosse un fake di GL, creato per attuare la più demenziale exit strategy della storia.
Dopo che l’intero casino venne risolto come ricordato qui, con Lara Manni intellettualmente e moralmente presa a calci e la Lippa danneggiata nella sua credibilità presso il pubblico sul web in modo non trascurabile, GL ebbe il suo “esilio” senza nemmeno la soddisfazione della vittoria. L’ennesimo fallimento in due anni di fallimenti.
La Lippa dovette pure ammettere, facendo una enorme figura di merda, di aver richiesto la CENSURA di parte del mio articolo, richiesta a cui ho ubbidito di buon grado, e come chi lesse l’articolo prima della censura e i molti che lo ricevettero in privato dopo, non venne censurato nulla di davvero offensivo: solo Verità scomode in grado di sputtanare la Lipperini come giornalista (ma nemmeno tanto, ne ha fatte così turpi nella sua carriera che ben altri hanno detto ben di peggio!).
In più quello del “Ti piace la figa?” – “Chiudo il blog!” divenne un meme nel piccolo web del Fantasy Italiano, meme ancora ripetuto quando capita l’occasione. GL arrivò tra le risate come un clown, visse tra le risate come un clown e se ne andò nel fragore delle risate come un clown. Una storia che sarebbe molto triste… se solo non facesse ancora ridere. ^_^
Al riso festoso si aggiunge il riso amaro dell’ipocrisia, aspetto meno divertente del personaggio, come pure della giornalista amichetta o di Lara Manni. L’ipocrisia mette tristezza, non fa ridere. In questo caso voglio ricordare che mentre GL sbraitava di leggi e tribunali, come il miglior demagogo in pieno giustizialismo elettorale, nonostante non vi fosse stato alcun reato (appurato da vari lettori laureati in legge e pure da lettori semplicemente dotati di buon senso) né alcuna responsabilità per GL, se anche vi fosse stato un reato (sottolineato di nuovo dalla Cassazione pochi mesi dopo), fu GL il primo a commettere dei REATI, di cui sussistono prove certe.
Tant’è che attribuì l’azione del presunto 14enne (che aveva subito prima lasciato altri commenti poco edificanti, cancellati da GL) a Marco Albarello (detto Alberello), su Facebook, davanti a oltre 200 persone (270 amici circa, incluso me, seppure ancora per poco), che nulla aveva a che fare (come GL sapeva avendo accesso ai dati dei commenti sul suo blog, ad esempio gli IP o altri dati), solo perché pochi giorni prima aveva copiato il modo di scrivere commenti di GL (sparate libere senza prove) per farci una lunga discussione sul blog, fino a quando GL non capì che lo stavano prendendo per il culo e si incazzò.
Questa è DIFFAMAZIONE.
Ecco i dettagli (sono stato autorizzato dai due interessati):
Mail di Alberello a Zwei, esperto in legge:
La diffamazione, in diritto penale italiano, è il delitto previsto dall’art. 595 del Codice Penale secondo cui:
«Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1032.
Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2065.
Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516.
Se l’offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate.»
In pratica GL mi ha accusato pubblicamente o quantomeno ha insinuato di essere il tizio che sul suo blog ha violato il codice penale rubando l’identità altrui (che tra l’altro se è uno pseudonimo nemmeno è tale). Non voglio certo trascinarlo in tribunale adesso, così come non me fregava niente in passato (mi è bastato prenderlo per il culo), ma nel caso fosse reato ci terrei a farlo notare, visto che loro continuano a gridare allo stalking ed accusarci di commetterne. :) Grazie per la consulenza, buon lavoro.
Risposta di Zwei:
Premesso che un giudice ti odierebbe per il tempo perso, il reato potrebbe configurarsi. Tenetemi aggiornato sulla faccenda.
Concludo dicendo che esistevano ben 3 GL diversi, e spero esistano ancora:
- La persona fisica dietro agli altri due, un uomo magro, sorridente, che cade in gaffe imbarazzanti quando parla con il suo tono serio, un po’ intellettuale, con un po’ di barbetta e di baffi, come muffa arrampicata su un volto più giovanile di quello che la sua età suggerisce. Un individuo per bene, probabilmente abile nel suo lavoro, che ho conosciuto di sfuggita a Torino, nel 2009, e non mi è dispiaciuto per niente andare apposta lì per conoscerlo.
- L’Autore Implicito del Wunderkind, come direbbe Wayne Booth, uno scrittore con una discreta fantasia, ma pochissimo buon senso e pochissima capacità di far ragionare e muovere in modo credibile i personaggi, aggravato da enormi buchi di teoria nella scrittura per la Narrativa (praticamente non sapeva cose fosse il Punto di Vista, quello vero, non la mera scelta tra “io” e “egli”, ma quello su cui si fonda la Narrativa moderna basata sull’immersione… e anche la rivoluzione del Mostrato, vecchia di 150 anni e giunta al suo apice tecnico-teorico pochi decenni fa, temo gli fosse sfuggita). Un GL che non mi piace granché, ma che apprezzo per il poco che ha di buono, come fece anche Gamberetta.
- Il GL sul web, un individuo irrazionale, rabbioso, arrogante, ossessionato dai propri nemici, la macchietta di sé e per questo ridicolo come un clown. È questo terzo GL che ha fatto affondare il secondo e ha rovinato la vita al primo. Questo terzo GL è quello che non mi piace, quello che in un certo senso detesto, perché ha fatto (e continua a fare, negli spazi limitati prima del blog di Lara Manni e poi solo di Facebook) del male agli altri due.
Lo Strano Caso della Signora Lipperini e della Signorina Manni
Chi è Lara Manni?
Lara Manni è un marchio italiano di calzature fondato nel 1982, inizialmente una piccola azienda famigliare poi espansa con un discreto successo anche all’estero. Secondariamente, Lara Manni è anche il nome di un’autrice che ha contribuito, parlando molto e facendo parlare molto di sé con la propria continua attività nell’ambito del circolino Lipperini-VuMinchia, agli ultimi tre anni di storia del fantasy italiano sul web.
In libreria la sua presenza è stata molto più circoscritta, praticamente ridicola: un romanzo con Feltrinelli fallito miseramente, Esbat (che a me non era dispiaciuto, ma a quasi tutti quelli che conosco che lo hanno letto per colpa mia ha fatto schifo), il passaggio due anni dopo al nuovo editore Fazi, con Sopdet, altro libro che a quanto mi è stato detto ha venduto ben poco, e infine Tanit, sempre con Fazi, pochi mesi fa.
Lara Manni avviò in Italia una sorta di leggenda buona, quella della scrittrice di fan fiction di successo, su EFP, che viene scoperta da qualcuno che a sua volta la segnala a un altro tizio, trova un agente letterario e viene pubblicata. La morale è quella che chiunque, se sa fare bene, può farcela. Peccato che la storia faccia falle da tutte le parti, non notate nell’entusiasmo generale in stile “una nostra compagna ce l’ha fatta!”…
Leggete queste due versioni della storia rilasciate da Lara…
Dunque, come ho fatto. Il merito è di un lettore e fanwriter, presente qui, che ha mandato il link di Esbat a una sua amica giornalista. La quale l’ha mandato al suo agente letterario. Il quale, alla fine, mi ha chiamato, ed è stato lui a proporlo all’editore.
però, io so che Feltrinelli invece accetta i manoscritti: mi hanno raccontato che un romanzo uscito l’anno scorso, quello di Vanni Santoni, viene proprio dal web, da un sito di concorsi letterari. Quindi secondo me bisogna insistere!!!(Link)
Volevo iniziare porgendoti i miei complimenti per il tuo primo traguardo: già passare dall’Erika Fanfictions Page alla Feltrinelli non è esattamente da tutti. Puoi raccontarci com’è andata?
Così: un lettore della fan fiction ha passato il link a una persona che lavora nell’editoria e che si è interessata della storia sia presso un agente che presso la casa editrice. Poi ci ho lavorato molto: per passare dalla fan fiction al romanzo sono state necessarie cinque stesure, anche se la storia in sè non è cambiata moltissimo, in apparenza. E’ stato un lavoro di linguaggio e di psicologia dei personaggi, soprattutto.
(Link)
Nel primo caso era un lettore che ha un’amica che lavora nell’editoria e che le procura un agente, e non un agente qualsiasi, ma il potentissimo Santachiara, uno dei più influenti agenti d’Italia (lo stesso agente, guarda caso, della Lipperini che veniva pubblicata proprio da Feltrinelli!). Nel secondo caso il lettore ha un’amica giornalista che la mette in contatto con Santachiara.
Come mai dico con tanta sicurezza che fu subito Santachiara e non dopo?
Perché lo disse Lara Manni:
Debiti. Ne ho moltissimi. […]
Nei confronti di Angelo Scotto, senza il quale Esbat non sarebbe arrivato nelle mani di chi l’ha portato in altre, preziosissime mani: quelle di Roberto Santachiara e, poi, in quelle di Alberto Rollo e, infine, in quelle di editor meravigliosi come Carlo Buga e Giovanna Salvia.(Link)
Le due versioni combaciano perfettamente, visto che la Lipperini è sia una giornalista (per Repubblica, molto famosa, e ha un programma radio per la RAI) che un’autrice della Feltrinelli. Quindi la lettrice contattala Lipperini, sua amica, e la Lipperini usa la propria influenza per convincere Santachiara e far pubblicare da Feltrinelli, il proprio editore, questa Lara Manni.
La cosa cozza un po’ con certe affermazioni fatte da Lara…
In più il modo in cui Lara, fin da subito, si inserisce benissimo nel circolino Lipperini-WuMing, quel circolino di sostegno reciproco e mutue citazioni e mutui attestati di stima, che rimbalza poi su Carmilla Online e da lì altrove, coinvolgendo talvolta anche Evangelisti, è considerato un gruppo estremamente chiuso, riservatissimo, per pochi eletti.
Eppure arriva Lara ed è dentro, boom, assieme a GL che però sapevamo già essere caro amico della Lipperini. L’ipotesi che anche Lara sia cara amica della Lipperini, e quindi abbia mentito riguardo la raccomandazione, è quindi estremamente probabile. Cara amica… o perfino la stessa persona, come vedremo tra poco.
E qualcuno, ormai convinto che la Manni e la Lipperini siano la stessa persona, mostra grosse perplessità sulla faccenda “amicizie”:
Già. E’ curioso però che WM1, parlando della sua traduzione, ringrazi Biondillo e Lara Manni, cioè a quanto pare la solita Lippa, e che un altro libro di King venga tradotto da Giovanni Arduino, altro amicone di Lara. E che WM4 incensi il libro di Lara Manni.
In pratica Lara sembra diventata il fulcro del gioco, quando di fatto non è nessuno: e non alludiamo alla sua presunta inesistenza, ma proprio allo scarso peso di un’autrice marginale di un settore tutto sommato marginale come il fantasy manghesco. Tutti questi debiti di riconoscenza da parte di persone che di norma non riconoscono un debito nemmeno a sparargli sembrano davvero strani. Forse attraverso Lara si pensa di raggiungere un nuovo pubblico, e comunque la sua voce è meno “compromessa” di quella della Lippa, notoriamente schierata a favore di Wu e quindi non credibilissima nei giudizi. Insomma una voce nuova, distante dalle logiche dei circoletti, che si aggiunge al gruppo dei sostenitori storici. Finchè non si scopre che quella voce probabilmente non esiste.
(Link)
Diciamolo chiaramente, non è la stessa cosa se un editor qualsiasi casualmente tra migliaia di fan fiction ne trova una, ne rimane colpito, e la fa pubblicare… o se una tizia potente e influente, su diretta segnalazione di un’amica, dice all’editore tramite il suo agente potente e influente che vuole che quel testo venga pubblicato. La favola buona diventa una classica storia di raccomandazioni.
Ma si salva almeno l’altro elemento della favola buona, Lara Manni era davvero, se non l’autrice con la fan fiction più celebre su EFP, quanto meno una delle più celebri? Sfortunatamente pare di no, era nella media, una tra le tantissime, né più né meno apprezzata di altre.
Leggete in questa pagina sotto “Esbat era una storia molto popolare sull’EFP?”:
http://lisachanoando.livejournal.com/180937.html
Al 17/3/2009 “Esbat” contava 21 capitoli e 85 commenti; “Sopdet” 20 capitoli e 67 commenti; “Tanit” era ancora in corso (7 capitoli) e contava 28 commenti. Al 20/5/2009, “Esbat” era stata cancellata in vista della pubblicazione, “Sopdet” non mostrava nuovi commenti, “Tanit” era stata complet ata con 13 capitoli in più e un totale di 86 commenti. Notare che in entrambi i casi già campeggiava il banner della prossima pubblicazione di Esbat.
Un po’ di dati random, adesso. A ottobre 2007 (all’incirca, il periodo in cui rosencrantz ha terminato Esbat), “L’ULTIMA TENTAZIONE” di AYRILL contava 15 capitoli e 153 commenti; “TUTTO PER COLPA DI UN TRENO!” di Dolce Sango91 20 capitoli e 147 commenti; “Dance&Love” di Mirokia 18 capitoli e 228 commenti; “Nemesi” di lete89 54 capitoli e 148 commenti; “Nemesi Project” di shana 4 capitoli e 56 recensioni; “Le origini” di supersara 24 capitoli e 83 commenti; “New Life in A New School” di DarkyChan 19 capitoli e 114 commenti; “Raise your voice” di Dreamer21 20 capitoli e 105 commenti; “Outlaw” di Dreamer21 13 capitoli e 94 commenti; “The pursuit of Happiness” di Makino 13 capitoli e 144 commenti; “LADY ICE & LORD FIRE” di AYRILL 8 capitoli e 105 commenti; “Cucciolo d’uomo” di elyxyz era una one-shot da 16 commenti; “Nuova identità” di Marea 34 capitoli e 148 commenti; “La vita con te” di Onigiri 20 capitoli e 131 commenti.
Tutti questi dati sono estrapolati dal Web Archive e precisamente dalla sezione di Inuyasha dell’EFP in quel periodo storico. Non ho letto nessuna di queste storie, e pertanto è possibile (probabile, anzi) che molte di queste storie siano inferiori in qualità a Esbat (che invece ho letto): tuttavia la popolarità, in tempi in cui l’EFP non aveva né gli strumenti delle “storie scelte” né le classifiche “di qualità” delle recensioni, si misura(va) in un modo soltanto. Recensioni.
[…]
Avete mai fatto un giro nelle sezioni davvero popolari, come HP o Naruto o Twilight? Ci sono storie da mille, duemila recensioni. Sia più brevi che più lunghe di “Esbat”. E soprattutto anche meglio scritte di “Esbat” (questo, peraltro, non lo diciamo neppure noi: vox populi). Eppure a nessuna di queste è stata mai prospettata una pubblicazione.
Ho controllato su Archive.org e quanto detto corrisponde, a quanto ho potuto verificare, a verità. Se poi qualcuno è interessato a impelagarsi su questioni esterne, come la non certo innocentissima figura in ambito fake di uno dei due autori (Defe), vi rimando a quanto detto in modo esaustivo, credo, nella discussione presso aNobii.com sul caso Lipperini-Manni.
Non modificando in alcun modo la veridicità di quanto indicato, vi invito a non trattare la questione Defe qui.
Ma Lara Manni è il suo nome vero o è uno pseudonimo per difendere la privacy in caso di pubblicazione? D’altronde è un’autrice molto schiva nel mondo reale, seppure iperattiva in quello del web, di cui non esistono foto, che non è apparsa mai a nessuno se non, a quanto mi risulta, allo stesso GL che la andò a trovare a Roma, come testimoniato qui…
Ce lo dice Lara Manni in una intervista del giugno 2009:
Lara Manni è il tuo vero nome? Visto che il tuo campo è il fantasy-trattino-horror non dovresti avere un nome esotico, dal sapore germanico, con delle K o delle W, un secondo nome o almeno un paio di lettere puntate? qualcosa tipo Lahara K. T. Manni, magari?
E’ il mio vero nome: in compenso il mio nickname su EFP è Rosencrantz. Non è abbastanza esotico? L’ho scelto pensando a “Rosencrantz e Guildestern sono morti” di Tom Stoppard, che secondo me è una fan fiction tratta da “Amleto”.
Poi, a marzo, scoppiò la questione: Serino, all’interno di una faida nel mondo dei critici/giornalisti, aggredì la Lipperini affermando che fosse Lara Manni. Il suo articolo conteneva alcune imprecisioni e non portava prove concrete, ma alcuni lettori cominciarono a fare due più due e a furia di somme venne raccolta una quantità enorme di coincidenze, triangolazioni di aiutini/supporti e… beh, lascio il riassunto a chi è più bravo di me a farli:
Tutto il faccendone aka per chi non ne avesse abbastanza
Posted on 9 giugno 2012Ci vorrebbe il Giampi per fare un comodo storify, ma lui lavora solo per chi lo liscia. Dovrete accontentarvi del vecchio metodo. Tutta la storia della Lippa Mannara è in questi link:
Serino afferma che la Lipperini è Lara Manni e si incensa da sola, cominciano ad accumularsi le coincidenze e parte la contro-operazione “fake di Serino”. La Lippa tace e la nostra piccola inchiesta si scontra col muro di gomma (intermezzo: rapito un nostro commento!). Anche Serino adesso tace. Ci viene il dubbio che l’operazione Lara Manni sia parte della manovra di invasione della letteratura di genere da parte del Wumingo. Torniamo indietro al 2005 e indaghiamo sulla sparizione di Luigi Bernardi. Le tracce dell’invasione si accumulano, ma il coraggioso popolo della rete cerca di reagire (aka la lacrimevole storia del ragazzo prodigio). Il Wumingo però non sta con le Manni in mano e sferra il suo contrattacco. A questo punto torniamo al fake: due episodi grotteschi come ”Perfiduca” e l’intervista al robot di Lara Manni. Infine si svela il meccanismo della triangolazione recensoria. Il resto è sotto gli occhi.
(Link)
La Lipperini che scrive fan fiction su InuYasha, possibile?
Non mi sembra proprio il tipo, così seria, così impegnata, così impettita, in fondo ha cominciato a parlare tanto del meraviglioso mondo delle fan fiction solo dopo che Lara è stata pubblicata… o forse no? Forse la Lipperini, guarda caso, diede segni in anni non sospetti di un particolare interesse verso la serie InuYasha, arrivando, caso strano, a citarla nei suoi discorsi?
Pare di sì. Nel 2005.
Qualche settimana fa, ad una nota e stimata operatrice culturale dedita alla promozione della lettura fra i ragazzi, tentavo di raccontare come, per esempio, ci siano tematiche della nostra mitologia anche in quelli che vengono ritenuti prodotti “lontani” e ovviamente deleteri come l’animazione giapponese (per dire: il conflitto padre-figlio di cui si parlava un post fa sta interamente nell’anime “Inuyasha” trasmesso da Mtv e amatissimo dai ragazzini).
E con l’inizio di giugno si arriva alla prova definitiva, la prima vera e propria prova concreta con cui, di norma, si smascherano gli pseudonimi. In tal caso non sarebbe nemmeno uno pseudonimo, avendo dichiarato che quello era il nome vero quando avrebbe potuto usare qualsiasi giro di parole per pararsi il culo, ad esempio dire che “Lara Manni” era uno pseudonimo per motivi di privacy, ma si tratta di un vero caso di inganno tramite l’invenzione di una persona allo scopo di ottenere vantaggi facendo leva sulla mal riposta fiducia degli ingannati.
La prova è il bollino SIAE
Spiegazione in breve di cosa è il bollino SIAE, quel piccolo riquadro adesivo argentato posta dentro ai libri (mai veramente obbligatorio, dato che in un modo o nell’altro gli editori ottenevano nel contratto di non farlo apporre, e da qualche anno dichiarato come “opzionale” anche dai nostri giudici). Il bollino è un mezzo di garanzia per l’autore che sa quanti bollini esistono e sa che ogni libro deve avere il bollino, di conseguenza sa quante copie sono state stampate. Questo è utile per stimare le royalties in casi di successi rilevanti. Senza il bollino l’editore potrebbe mentire: dire che ne ha stampate 20mila e vendute 15mila, pagando le royalties (e erodendo l’eventuale debito dell’anticipo) solo su 15mila copie, mentre magari ne ha stampate 50mila e vendute 35mila. Capito, no? Se invece ne stampa solo 10mila come concordato e ne vende 3mila, ma poi mente all’autore dicendo che ne ha vendute solo 2mila e su quelle calcola il compenso, il bollino non aiuta l’autore in alcun modo.
Bollino di Esbat, riporta “Lipperini Lor” al posto di “Manni Lara”.
La SIAE è leggendaria per la capacità di sbagliare quasi sempre gli pseudonimi sui bollini (il nome sopra il bollino indica l’autore a cui vanno le royalties). La norma infatti è che la SIAE metta il nome reale, anche se l’autore voleva lo pseudonimo per difendere la propria privacy. Certe volte fanno errori che riportano nomi inesistenti, né quello vero né quello di penna. Per questo i bollini, tra li addetti ai lavori, sono considerati la PROVA CERTA della presenza di un dato autore dietro un dato pseudonimo. In tal modo venne, per esempio, smascherato Giulio Leoni (J. P. Ryan) dall’ormai defunto Vegetti. Ma in quel caso era un segreto di pulcinella e Leoni, pubblicamente, ci fece una risata sopra.
Non so perché facciano questi casini alla SIAE, credo sia solo sbadataggine (e infatti vari editori, come Fazi coi due romanzi successivi di Lara o la DeAgostini con la serie Unika, non fanno apporre i bollini per evitare rischi), ma a prova di quanto dico ecco una carrellata di bollini fotografati da me:
Primo e secondo bollino
Il vero nome di Licia Troisi è Felicia Troisi: nel primo caso la SIAE ha imbroccato giusto l’innocente pseudonimo (o simil-pseudonimo, vista la somiglianza…), ma nel secondo Licia si è tramutata nell’inesistente “LUCIA”! WTF?
Una nota sui bollini di Licia.
Ricordate la balla, in cui ero cascato pure io, secondo cui dopo la figuraccia di aver pubblicato Nihal nei “Massimi della Fantascienza”, alla Mondadori avevano subito cambiato collocazione ai libri della troisi mettendoli tra quelli per “ragazzi”?
Ricordo che i “Massimi della Fantascienza” era (è?) una collana nata per stampare il meglio della narrativa fantastica (originariamente solo fantascienza) che aveva fatto la storia del genere, tanto che poco prima dell’Era Ferrari in Mondadori in uno dei volumi si vantavano del successo costruito grazie all’alta qualità della selezione e di conseguenza grazie al rispetto verso i lettori. Ah-ah. Certo, poi ci hanno infilato il primo fantasy di una esordiente… Gian Arturo Ferrari ha riscritto il significato della parola Rispetto, pescandolo sotto la voce Disprezzo.
Se alla biblioteca di Dalmine scoprirò qual era quel romanzo con il discorsetto introduttivo, farò le foto. Quando avrò tempo di andare a cercare.Beh, la balla era una balla.
Lì c’è il bollino del secondo volume della serie, in hardcover (notare pure il 4a Edizione… confermo che ho guardato bene dal vivo e fatto varie foto, è proprio una 4a edizione hardcover). E notate l’appartenenza ai “Massimi della Fantascienza”, ancora, molti mesi dopo lo scandalo iniziale!
Terzo e quarto bollino
Francesco Dimitri ha il proprio nome riportato correttamente, seppur troncato. GL invece non ha la sua sigla “G. L.”, che è parte del suo pseudonimo come lo sono le R. R. di George Martin, ma si trova il nome esteso e troncato in “GIUS”.
Chiunque può facilmente verificare l’abitudine della SIAE di riportare i nomi reali andando in una libreria Giunti e prendendo Hyperversum, come ho fatto io pochi giorni fa, e leggendo sul bollino che Cecilia Randall è riportata come RANDAZZO CECI.
Se oltre al bollino, che come detto è considerato in editoria la prova definitiva, e ai molti collegamenti mostrati prima ancora non credete, perché magari pensate che “LIPPERINI LOR” possa essere Lorella, Loretta o Lorenzo, insomma non per forza Loredana (ma questo non cambierebbe che Lara Manni abbia mentito sul suo vero nome e quindi perché non dovrebbe aver mentito in generale ed essere proprio quella Loredana Lipperini?), ecco alcuni altri elementi su cui riflettere.
Gli indirizzi IP
Non posso indicare l’IP esatto per motivi di privacy, ma posso dire che degli IP usati da Lara nei pochi commenti lasciati su Baionette Librarie (WordPress traccia gli IP per motivi di sicurezza/controllo fake):
— 4 erano IP dinamici di Telecom Italia provenienti da Roma.
— 5 erano IP statici di proprietà della RAI (tutti indicati come di Roma, meno uno indicato come Mentana… lol?).
— 1 era un IP statico Vodafone wireless (le famose connessioni all’aperto in vacanza di cui parlava nel blog?).
Dieci commenti in giorni diversi di mesi diversi: luglio 2009, settembre 2009, due giorni diversi del febbraio 2010, maggio 2010.
Chi di voi ha ricevuto commenti da Lara nel proprio blog WordPress, o in altri che indichino gli IP, verifichi il numero qui se è curioso:
http://whatismyipaddress.com
I cinque del tipo 212.162.xxx.xxx da me erano tutti della RAI, per cui consiglio di concentrarsi sugli IP che iniziano così perché potrebbero essere della RAI.
E non ho mai avuto altri visitatori con un IP del tipo 212.162.xxx.xxx
Ho chiesto a Gamberetta conferma e mi ha detto che di ben 27 commenti lasciati sul suo sito, ben 25 vengono da IP della RAI.
Il parente in RAI che verifica
Non molto giorni fa mi era stato comunicato da un’amica “reale” (non gente conosciuta solo online) che ha un parente in RAI (non so di che grado di parentela, non ho chiesto… magari è “mio, mio cugino” stile Elio e le Storie Tese, ma non credo ^_^) in grado di verificare i nomi del personale a cui aveva sottoposto il dubbio, essendo anche lei amica online di Lara e quindi interessata, che non esisteva nessuna Lara Manni lì. La Lipperini invece sappiamo che c’è, ha pure il programma alla radio.
Se non è la Lipperini, quanto meno le vive nella borsetta e le fa da pet sulla scrivania in ufficio, temo. Giusto per chiarire la questione…
Il libraio che lo sa
Il libraio della famosa libreria di Piazza Repubblica, a Cagliari, quello che per dire ha avuto un ruolo nel lancio di Michela Murgia, quando l’argomento Lara/Lippa è stato introdotto da Alberello ha subito innocentemente, con tono pacato, risposto che è ovvio che la Lara Manni sia Loredana Lipperini e che nell’ambiente lo si dava ormai per scontato. Bizzarra coincidenza?
Una svista dovuto all’errore sul bollino da parte della SIAE (che razza di errore sarebbe mettere il nome di una persona che non c’entra niente al posto del nome giusto?) è stato sufficiente a convincere il popolo dei librai/addetti ai lavori di una cosa falsa di tale enorme portata per l’immagine di entrambe?
Alberello, tutto entusiasta, mi ha pure rotto le scatole telefonato poco dopo per dirmelo non potendo aspettare di contattarmi su MSN…
Lo strano parallelo con King
Alberello (che ringrazio per il link) mi ha ricordato che qui, nel caso Lippa-Manni, se fossero davvero (come pare l’unica soluzione ragionevole) una sola persona, ci sarebbe una bellissima citazione kinghiana! Ed entrambe adorano King!
Il caso Lara-Lippa si è “concluso”, seppure con effetti diversi, come quello King-Bachman: coi documenti per le royalties (nel nostro caso sotto forma di bollini SIAE):
Tra il 1977 e il 1984 ho pubblicato cinque romanzi sotto lo pseudonimo di Richard Bachman. Erano Ossessione (1977), La lunga marcia (1979), Uscita per l’inferno (1981), L’uomo in fuga (1982) e L’occhio del male (1984). Due sono i motivi per cui alla lunga sono stato riconosciuto sotto il nome di Bachman: perché i primi quattro libri, tutti originariamente in edizione tascabile, erano dedicati a persone con cui avevo rapporti di vario genere e perché il mio vero nome compariva sui documenti riguardanti i diritti d’autore di uno dei romanzi. Ora mi si chiede perché l’ho fatto e pare che non riesca a trovare risposte molto soddisfacenti. Meno male che non ho assassinato nessuno, vero?
Ora immaginate i fan che per anni sarebbero andati avanti dicendo che no, Bachman non era King, come poteva avere tempo per scrivere con entrambi i nomi ecc… se lui non avesse confessato la cosa. Un po’ come accade ora, con la Lippa che non confessa.
Intanto su Wikipedia
Loredana Lipperini, con il nick Lippa, è l’autrice della propria pagina su wikipedia, che custodisce e controlla fin dal 11 settembre 2006. Curiosamente, non si sa perché, un po’ come capitò all’epoca quando Falconi si fece la pagina da solo e venne eliminata, la Lippa è anche autrice della pagina di Lara Manni… che per mancanza di pubblicazioni, troppo poche, non è considerata sufficientemente enciclopedica ed è stata eliminata.
Eppure è tutto così strano.
Se Lara non è la Lippa, hanno tutti gli interessi a smentire perché qui si configura un REATO chiaro, secondo l’attuale orientamento della Cassazione:
La Corte di Cassazione (sent. n. 46674/2007) si riferisce dunque al reato previsto dall’art. 494 c.p., che punisce chiunque per ottenere un vantaggio per sé o per altri, ovvero danneggiare un terzo, attribuisce a sé o ad altri una falsa identità, o qualità alle quali la legge riconduce determinati effetti giuridici, inducendo la controparte in errore (si tratta della cosiddetta sostituzione di persona).
(Link)
Come confermatomi sia da Zwei che da altri due amici, uno avvocato da anni e l’altro solo laureato in legge, il caso è cristallino e il parere della Cassazione evidente.
Se fosse vero, se la Lippa è Lara Manni, allora l’inganno portato fino a questo punto è un REATO: nome reale falso, con età falsa e vari elementi falsi di background nel tempo, ma pochi, per dare credibilità; finto incontro testimoniato da GL; l’esempio di successo spontaneo nelle fyccine che diventa libro stampato; sfruttamento della credulità altrui per costruire un circolino parallelo di rimbalzo e rinforzo alle proprie idee; utilizzo del nome e del personaggio per vendere libri ingannando i lettori, peggio ancora farsi aiutare da Me -una consulenza- e da Gamberetta -valutazione e consigli- mentendo sulla propria identità per ottenere l’aiuto che difficilmente o mai sarebbe giunto alla Lipperini ecc…
E se invece la Lippa è Lara, il non ammettere la colpa è anch’esso ben spiegato dal REATO che così ammetterebbe di aver commesso, certamente a lei noto essendo una giornalista di un certo livello, non la prima arrivata. Una professionista con una lunga carriera alle spalle e trucchi da vendere (ma nonostante tutto l’anno scorso, come raccontato nella prima parte del post, l’ho fatta finire in trappola con il trucco più cliché del mondo, quello dell’arrendevolezza alla censura!).
È ragionevole dubitare che la Lipperini sia Lara Manni?
È possibile dubitare che Lara Manni e la Lipperini possano essere la stessa persona, come è possibile credere nelle fatine (cosa ragionevole, visto che esistono) o nella reincarnazione o nella capacità del popolo di votare il leader migliore. Ma non è un “ragionevole dubbio”, dati gli elementi forniti. Si può aver ragione, per pura fortuna, ma i fatti sono tutti contro l’idea che possano essere persone distinte.
Pensate a cosa è il “ragionevole dubbio”.
Se un tizio viene trovato mentre deturpa un edificio storico con un martello, chi può dire che sia “lui” che stia agendo e non un alter ego alieno che lo ha sostituito fino all’ultimo istante in cui, sorpreso, si è trovato con in mano un martello e davanti due poliziotti che gli ordinano di interrompere il vandalismo?
Possiamo provare che non esistano civiltà aliene in grado di effettuare lo scambio? Ovviamente no.
E forse le nostre carceri sono piene di innocenti “colti sul fatto”, ma ahimé per la legge degli umani questo non è considerato un “ragionevole dubbio”.
Forse la Lipperini non è Lara e forse gli alieni sfregiano i monumenti e poi danno la colpa agli altri.
Non mi stupirei di nessuna delle due possibilità…
EDIT 7 Novembre 2014:
Nel frattempo Loredana Lipperini ha confessato: https://www.steamfantasy.it/blog/2012/06/21/anniversario-di-un-addio-e-lippamanni/#comment-49591
E ora la domanda finale: “Perché?”
Ecco la mia ipotesi. Come con tutti i “nomi d’arte” lo scopo era di non trascinarsi dietro il peso della propria posizione di intellettuale/giornalista ecc… che sarebbe diventata “quella che scrive stronzatine sui manga” e derisa, per poter elevare la stima delle FF nel pubblico (senza rinunciare alle spintarelle degli amici per farlo, tutti i pipponi su FF e Arte e bla bla bla includendo come AMICA anche “se stessa” sotto forma di Lippa, ovvero giornalista seria, impegnata e femminista) e, una volta ottenuto un adeguato successo che la ponesse fuori da feroci critiche dannose, magari rivelare la propria identità dando così un ulteriore colpo a favore delle FF (stile: “Dopo 10 libri e 15 anni di successi, il prodigio del fantasy impegnato Lara Manni si scopre essere l’intellettuale Lipperini”).
Sogni di gloria demenziali uniti alla paura, legittima, di non potersi esporre perché in Italia il Fantasy viene abbinato ai deficienti.
L’editoria è piena di fake, incluse storie strappalacrime di vere persone mai esistite. E invenzioni varie su come Tal dei Tali è giunta a scrivere un dato libro ecc… spesso casi creati ad hoc, da svelare dopo la campagna di lancio del libro (si veda il caso Thomas Jay, marketing del peggiore tipo, fatto alle spalle dei tanti che davvero muoiono da innocente nelle carceri USA), ma qui andiamo ancora oltre, con un personaggio che ha comunicato attivamente per anni con la gente, magari come Lippa e come Lara assieme con la stessa persona, che ha chiesto e ottenuti visibilità e favori, inclusi quelli della cara amica Lipperini, che in realtà era sé stessa…
L’editoria è un mondo di cialtroni che considerano i lettori dei fessacchiotti e li imbottiscono di stupidate, dall’inizio alla fine, mentendo senza pudore.
Magari fossimo ancora ai bei tempi in cui l’unico elemento di “minore onestà” nei rapporti col lettore era avere un nome d’arte per un genere e uno per un altro. Stefano Di Marino aveva e ha un nome d’arte diverso per ogni gruppo di libri: Stephen Gunn per la serie “il professionista”, Xavier LeNormand per “Vlad”, Etienne Valmont per “Jasmine” ecc…
ma a quanto so non si è mai messo a fare una discussione in cui le sue 7-8 personalità diverse si appoggiavano e sostenevano tra loro! Figurarsi anni di citazioni e stima reciproca Lippa-Manni! E comunque qui, come ben chiarito, siamo oltre lo pseudonimo svelato, pratica normale e accettata: qui vi sarebbe un REATO ben preciso.
Io spero tanto che si avveri il miracolo e che siano tutte concidenze, per quanto improbabili, e che Lara non sia la Lippa. Lo dico perché la Lippa come giornalista era già disprezzabile (ho colto più di un commento di disprezzo verso di lei alla fiera della piccola editoria a Roma… come dire che non serve nemmeno volerne parlare, nel settore se capita per un articolo o per un altro motivo l’argomento Lipperini scattano anche le pernacchie) e nel condurre una campagna diffamatoria contro Massacri Fantasy degna del peggior schifo giornalistico denunciato da Barzini un secolo fa, ha solo dimostrato di essere ciò che già si sapeva fosse: la versione femminista degli ultimi anni di Striscia la Notizia, stessi meccanismi accusatori e di caccia alle streghe, o come dicono altri è un rigurgito di “berlusconismo”.
Se fosse anche Lara, non ci sarebbe nulla in più di cui godere.
Ma se Lara fosse davvero l’innocente e talentuosa autrice che, risucchiata in un vortice di amichetti e corruzione, è diventata la vipera ipocrita che era diventata (ricordate come tollerava, e quindi incoraggiava col silenzio, insulti contro i ragazzi di Massacri e Gamberetta o altri sul suo blog, per poi dire cose in stile “ma io volevo solo stare in pace, fuori da queste polemiche!!!” appena le parti offese osavano far notare la cosa), peggiorando anche nello stile e passando dal leggibile Esbat al trombon-filosofico-malscritto Sopdet (un po’ come Dimitri da Pan è passato ad Alice, e nel mezzo c’è solo l’amicizia e la stima reciproca con GL), allora sarebbe una prova ulteriore del meccanismo perverso e in sé malvagio dell’editoria tradizionale, che non solo non coltiva talenti ma li appiattisce, li stringe nella morsa dell’intellettualese, e infine li rigurgita sotto forma di Zombie Intellettualoide Standard che scrive porcate e non se ne rende conto.
Dopo Dimitri, poi tradito dai suoi stessi compagni di merende, avere anche Lara sarebbe il massimo.
Io spero tanto che Lara non sia la Lippa, che sia chiunque altro, non so, anche un muratore polacco qualsiasi, e che il bollino sia solo “la coincidenza più assurda della storia dell’editoria italiana”.
Che rapporti ho avuto con questi soggetti?
Sessuali no, no di certo, non che io ricordi. ^_^””
Posso dire che GL era un mio fan, lo trovai prima su aNobii, che mi chiese l’amicizia, e poi scoprii che quel tizio era l’autore di Wunderkind. Leggeva il mio blog, gli stavo molto simpatico, avevamo alcune passioni in comune. Anche a me GL “fisico” stava simpatico, un po’ come mi sta simpatica anche Licia Troisi “fisica”. Per i motivi indicati anche da Gamberetta, speravo di essere di aiuto per migliorare lo stile di GL che prima accettò con discreto entusiasmo l’idea che gli dessi un parere sul suo libro, poi quando lo inviaii, e sottolineo che era un parere che esaltava il più possibile gli elementi positivi e calcava la mano il meno possibile su quelli troppo negativi, questi fu offeso dai “suggerimenti”, perché non potevo permettermi di parlargli di scrittura, perché non ero uno scrittore ecc… eppure avevo ben documentato le indicazioni, che all’epoca potevo dare con molta minore capacità di oggi, usando un paio di manuali che avevo letto.
Se mi devo pentire di una cosa, a parte il tempo perso, è stato dell’eccessiva generosità e gentilezza, per timore che potesse offendersi e chiudersi a riccio, nella speranza che apprendesse alcuni concetti tipici della scrittura per la Narrativa e li usasse nel libro successivo.
Ma GL fu chiaro: la scrittura è Arte in cui non esistono criteri oggettivi e, come ripeté più volte, tutta la storia dei manuali era solo un modo per speculare sugli aspiranti autori propinando idee sulla scrittura che vengono direttamente dal cinema di Hollywood.
Demenziale. E da parte di un laureato in lettere, con tanto di master (se ben ricordo), queste corbellerie sono roba da revoca immediata della laurea.
Mantenni a lungo rapporti sporadici con GL, via mail (il GL via mail è simile al GL fisico, forse giusto con una punta extra verso il GL Web, ma poco). Di norma lui punzecchiava me in un articolo, io poi punzecchiavo lui. Io stavo zitto e lui, quando recepiva, faceva un risata e mi segnalava che aveva colto il riferimento. Quando feci l’articolo sulle corazzate russe circolari gli piacque molto e si fece un bel facepalm alle spalle del progettista. Solo due volte ci fu un malinteso, quando sfottei pesantemente Negróre, ma GL pensò che l’avessi con lui… mi contattò, gli fornii i link di riferimento alla sfottò e si fece una risata quando capì tutto (detestava Negróre, moltissimo).
Poi, un po’ alla volta, la rottura (non sopportavo i continui attacchi e insulti verso un sacco di gente, questo mi rendeva impossibile mantenere il rapporto senza criticare GL quando capitava l’occasione), divenuta definitiva tempo dopo.
Con Lara Manni ebbi meno contatti. Qualche mail, soprattutto quando Dimitri, l’autore di Pan, diceva coglionate a tema eBook e Lara (che sosteneva gli eBook proprio come la Lipperini, ora questo è molto più facile da spiegare) ne voleva discutere.
Una piccola consulenza sulla scelta della pistola e del calibro per una vecchietta che spari contro un demone con indosso un kimono attraverso una comune porta in legno. Questo mi valse, a rapporti già rotti, ma non distrutti, la citazione nei ringraziamenti di Sopdet.
Il primissimo contatto fu indiretto.
Come sapete Lara chiese aiuto a Gamberetta per rattoppare il proprio primo romanzo, Esbat, e per avere supporto psicologico pre-pubblicazione in generale, e Gamberetta mi parlava in modo positivo di come poteva essere il romanzo se Lara lo avesse sistemato. All’inizio me ne fregai di Lara e del suo blog, ma Gamberetta mi convinse alla fine a dare una chance a Esbat.
Lessi Esbat, mi piacque, e feci una pseudo-recensione generalmente positiva. Su questo sito non faccio mai recensioni, al massimo commenti sparsi nei commenti o cose simili, per cui con quell’unico strappo alla regola posso dire di avere il 100% di “quasi recensioni” positive. ^_^
E con questo, seppure abbia ancora tanti aneddoti (di pubblico dominio) da raccontare su entrambi, come quando GL si cagò in mano trovandomi a sorpresa a commentare nel Sito Segreto del Progetto Segreto per una antologia Steampunk di soli amiketti per la (defunta) collana Epix di Mondadori, non ho altro da aggiungere su questi personaggi.
A parte una cosa.
Come dicevo spesso a Gamberetta e ad Angra e a tanti altri, vedendo nuovi romanzacci fantasy che abbassavano il minimo storico di un’ulteriore tacca, “in futuro ripenseremo con rimpianto all’autore X”. Qualcosa di simile con GL. Nella sua pagliaccesca serietà, con tutti i suoi amichetti e i suoi appoggi più o meno ininfluenti, GL era migliore e superiore ai suoi eredi attuali. Eredi che vengono dalla, ahimé, fogna indistinta delle primissime autopubblicazioni dell’era eBook. E io lo avevo detto, subito, già nel 2010: un giorno rimpiangeremo GL.
Gente come MillantMan e il suo amichetto. MillantMan perlomeno è placido, flemmatico, e questo attenua il fastidio della sua supponente ignoranza e la sua smania di dare lezioncine morali a gente che eticamente e intellettualmente sta chilometri sopra di lui (ricordate i commenti di pochi giorni fa). L’amichetto, che non posso nominare perché ha chiarito nel suo blog che denuncerà chiunque osi dire meno che bene di lui (non perché prenda sul serio la minaccia, ma perché è così ridicola da meritare che la rispetti), ha una boria e un’aggressività pari a quelle del GL dei tempi migliori. Ma senza nessuno degli aspetti positivi di GL: ha meno fantasia di lui, meno cultura, meno capacità di produrre ragionamenti un minimo interessanti (seppur sballati), una piattezza di fondo che stimola lo sbadiglio e scrive peggio.
Se mi ridate GL, ve li regalo entrambi.
Concorso: chi ha incontrato GL?
Narra in non più di 5000 battute, spazi inclusi, l’incontro tra GL e la fantomatica Lara Manni a Roma! Chi sarà stata… o stato? E GL lo sapeva prima o fu una sorpresa? Va bene una singola scena in stile slice of life, senza titolo: Mostrate, non Raccontate! Sbizzarritevi e lasciate la vostra storia nei commenti (conteggerò le battute del testo prima di approvare il commento col racconto, se il testo del racconto supera le 5000 lo censuro e vi avverto del problema). Non si vince niente, ma GL ci odierà tutti! ^_^
Tutto quel che mi sento di dire è questo: “ma questi un cervello l’hanno usato al posto delle munizioni nella giberna?”
Commento a caldo:
Per GL: http://www.youtube.com/watch?v=CfpGN6qtCrA
Per Lara Manni: http://www.youtube.com/watch?v=v-nscaope3Y
Per la Lipperini: http://callhim.virtbox.ru/schild.swf?namee=Lipperini+Lor
Sono come Superman, tolgo gli occhiali e non mi riconosce nessuno.
In realtà è perchè mi mancava sentire la tua voce, sciocchino. Ihihihihih.
Ed è a questo passaggio che mi pare di essere nel film di Kung Fu Panda, il Duca nel ruolo di Shifu (un panda rosso), GL nel ruolo di Tai Lung (leopardo delle nevi di Bolzano) ed io nel ruolo di Po (fiume dell’Italia settentrionale).
Non mi stupisce che nella repubblica delle banane le magagne vengano scoperte tramite bollini.
La storia mi pare simile a quella di Al Capone, beccato dagli Intoccabili tramite un foglietto lasciato in giro per sbaglio.
Voglio assolutamente partecipare al concorso, ma temo che farò una figura di cacca in quanto io… non sono capace di mostrare. ‘^^ Però la possibilità di essere odiato da GL è troppo ghiotta per essere ignorata. Lo farò per lui e solo per lui, in onore dei vecchi tempi.
Post monumentale, in ogni senso.
Sarebbe tutto bellissimo, se non fosse così triste.
Topic granitico, Duca. Complimentoni!
Ma quanto bisogna essere luridi per minacciare di morte e/o peggio una gentile fanciulla? e quanto idioti per fare altrettanto con un barbuto trentenne amante delle armi da fuoco?
Questo post è strepitoso, vale più di tutti i miei (sull’argomento) messi insieme.
Complimenti davvero: un’overview succosa e impeccabile.
Uno dei tuoi articoli migliori, o Duca, per quanto forse preferiresti vedere altrettanto ben accolti quelli dedicati ad argomenti molto più interessanti (I Coniglietti del Venerdì in primis) di vicende umane ed editoriali tanto squallide XD.
L’articolo veramente figo arriverà sabato.
Una piccola quota dei fan diventerà più fan, una grossa quota dei fan abbandonerà la pagina su FB e disiscriverà il lettore di feed.
E Gamberetta la prossima volta che andremo al ristorante assieme dirà “Io a questo tavolo e tu a quello là in fondo”.
Quanti ricordi… (umettandosi una lacrima)
Un pensiero affettuoso per Negrore, che prima di chiunque altro predisse la fine di GL grazie alla propria sensibilità ed esperienza (anche se preferisco pensare che abbia poteri magici e l’abbia piuttosto causata).
Telesfiga Traslata!
Mi permetto di proporre anche qui un’argomentazione “collaterale” che ho fatto altrove.
Riguarda un aspetto “minore” di questa vicenda, ma non meno significativo, che schematizzo per punti.
1. Il waso ming (altrove detto wuminghia) aspira ad appropriarsi del mostro sacro Stephen King, diventandone in pianta stabile il traduttore, nonché l’esegeta.
2. La nota blogger di Kataweb, sotto la falsa identità di LM – giovane ed esperta lettrice di King – non fa che rimarcare il grande valore del waso ming e delle sue opere, che adora, coniugandolo col grande valore delle opere di King, che adora e di cui si atteggia a esegeta.
3. Quindi LM porta avanti questa pratica per qualche anno, fiancheggiando l’attività “diretta” dell’interessato, facendo così passare l’idea che lei incarni un “campione rappresentativo” (in senso statistico) dei lettori di Stephen King e rappresenti ciò che essi vorrebbero, ossia il connubio del sommo Autore horror col modernissimo waso ming.
4. Così si è mirato a ottenere questa appropriazione, legittimandola con l’idea che i lettori di Stephen King – senza saperlo, ovviamente – in realtà vorrebbero questo connubio, e quindi che l’operazione “King tradotto dal waso ming” porterebbe grandi benefici nel bacino di fans (rappresentati statisticamente dalla giovane scrittrice che è esperta lettrice ed esegeta di King).
Ma, come si sa, l’operazione è fallita: l’ultimo romanzo di Stephen King pare abbia fatto solo tre tirature, e nelle librerie giacciono ancora le copie stampate a dicembre 2011.
@Paolo f
Non ci avevo pensato. Si, mi torna, a quanto ricordo deilla questione King-Lara-Vuminchianonricordochenumero.
Sigh, il caro vecchio “leccamento della fica” e lo sdoppiamento di personalita’. Ma e’ gia’ passato un anno? Quanti ricordi!
Questo è il post che condensa (in maniera stomachevole) i termini della faccenda. E’ molto istruttivo leggere anche i commenti, soprattutto l’ultimo, stomachevolissimo:
http://laramanni.wordpress.com/2010/05/19/wu-ming-1-traduce-stephen-king
Presente!
L’avevamo fatto io e Siobhàn, con grande successo sul blog di Grande Zeta ^-^
L’individuo in questione sembra genuinamente convinto di essere la reincarnazione italiana del Punitore. E quindi ci vuole punire per le nostre malefatte.
Uhm, riassumiamo. Ha una passione per i vigilantes, crede nella giustizia privata, si paragona al Punitore, ha detto che vorrebbe incontrarmi per farmi sapere pensa di me e se non ricordo male vive pure dalle parti di Milano… devo preoccuparmi?^^’
Onore al Sommo Duca.
Articolo magnifico, meraviglioso.
Ho adorato la prima parte. Hai mostrato che anche il circoletto dei progressisti/tolleranti/femministi si lasciano andare ad atteggiamenti disdicevoli (quanto vorrei vedere una loro reazione! Come si giustificherebbero?).
Mi dispiace per D’Andrea, lui (secondo me) non è in malafede.
Ma la Lippamanni e gli pseudocinesi…
Una vicenda che fa accapponare la pelle.
P.S. Sarei interessato a leggere l’articolo censurato dalla Lippa. È possibile?
Sì, te lo mando via mail alla mail indicata nel commento.
Essendo oggi passato esattamente un anno e un giorno, non credo che la maledicensura della Stregarini possa più farlo tramutare in zucca, ma nel dubbio non rischio a darlo in pubblico.
Essere stati censurati è così cool che non voglio rinunciarci soltanto perché non si rischia nulla. ^_^
Ti ringrazio! Allora attendo la mail. E futuri sviluppi.
A proposito, secondo me nessuno ne parlerà… Hanno capito che ad aprir bocca fanno solo danni.
Sarebbe positivo!
Avrebbero finalmente imparato qualcosa e una cosa qualsiasi è meglio di niente!
In anni si sono rifiutati di imparare qualcosa sulla scrittura, magari nascondendosi dietro lauree che negli USA non avrebbero mai potuto conseguire: le idee della Scuola di Chicago, che da noi fanno strabuzzare gli occhi e sono rivoluzionarie, negli USA fanno parte della normale formazione di un letterato, roba vecchia e stravecchia, solide basi vere e sicure che hanno portato la Narratologia a divenire, nel rapporto col testo scritto (e non su altri livelli), una “tecnologia matura” (facendo il paragone con le armi, ciò che successe ai fucili da battaglia e da assalto negli anni ’50 e ’80).
E infatti loro danno per banalmente vero e scontato questo (ovvero che la Narrativa come Retorica spiega tutto ciò che va spiegato, e forzarsi ancora a definirla in termini di Estetica è solo un ostinarsi a perpetrare una visione passatista e limitata, come sarebbe giudicare i fucili in termini di clave perché sono sbilanciati in favore del calcio e puoi afferrarli per la canna) e poi vanno oltre, su cose che però per la scrittura sono meno interessanti o concrete, ma che ancora hanno margine di discussione e evoluzione.
Talvolta sono anche cose apertamente idiote, come l’apice dell’idiozia strutturalista in “S/Z”, testo che alcuni reputano imbarazzante e la prova del fallimento di chi tenta di forzare la letteratura in approssimativi schemini falsomatematici… tutte cose che nel concreto sono inutili, perché sapere che “Fanteria dello Spazio” e le “Torbide Avventure di Giovanna” hanno una struttura identica ed elementi generali identici, nulla dice sul valore storico, sull’originalità dei dettagli, sulla costruzione del conflitto ecc…
Quando un individuo usa metodi di analisi che non gli permettono di distinguere tra i contenuti profetici e rivoluzionari di Robida oppure un testo privo di quell’intelligenza e impatto di Verne, significa che non sta nemmeno parlando di Narrativa: sta facendo il fighetto per darsi arie.
Ecco, da noi gente come i Vuminchia o tanti critici che hanno aderito alla “Cultura della Stupro”, come Uriel Fanelli nel suo delirante post contro Gamberetta circa due anni fa, o tanti altri, dimostrano di essere arretrati in modo ridicolo nell’ambito narratologico quando se ne escono fuori citando come grandi rivelazioni o motivo di vanto intellettuale i Formalisti Russi e lo Strutturalismo (che ha mezzo secolo più della Scuola di Chicago, per dire). Nemmeno il post-strutturalismo e nemmeno il monomito di Campbell, sarebbe chiedere troppo, quelli hanno solo una cinquantina d’anni!
Che poi ragionare in questi termini serve limitatamente: sapere che Matrix e Star Wars sono identici non ti aiuta in nessun modo a scegliere i dettagli concreti, idee originali e scrivere nel modo più trasparente possibile… e casualmente se uno fa una buona storia “completa” è facile che imbrocchi il monomito a sufficienza per caso, è praticamente il nostro cervello a forzarci in quella direzione (come lo studio su migliaia di anni di leggende in decine di culture che non hanno mai avuto contatti ci ha rivelato), non serve costringersi! Al più vale come check per la storia dopo averla progettata o per capire cosa non va se proprio suona “male/incompleta”.
@Duca: ma quando dici che il vero articolo figo arriverà sabato e che porterà scompiglio, quanto ci dobbiamo preoccupare?! ^^
Comunque grazie per l’articolo chiaro e completo, ho lurkato la discussione a destra e a manca in questi mesi e mi ci voleva il riassuntone! Quello che mi fa più strano è che nessuno dei vari blog letterari che seguo ne abbia parlato, neanche un timido accenno… E la Fondazione è stata fatta passare come spammer, o peggio, quando in realtà cercava solo di fare un po’ di chiarezza. Mah!
Rientro anch’io nella categoria dei gonzi che ci è cascata in pieno: intendiamoci, Angra aveva ragione quando qualche post fa diceva che la colpa è anche di chi si fa prendere in giro, ma a me faceva tenerezza l’idea di una fanwriter pescata a caso dal mucchio e pubblicata.
Hai visto, Serino ora si bulla che lui l’aveva detto, ma solo quando la prova del bollino l’ha portata qualcun altro (e non lui, com’era lecito aspettarsi quando ha lanciato l’accusa). Che ne pensi?
Dei vari insulti a Gamberetta lo sapevo (è il prezzo della celebrità), ma le minacce sinceramente mi lasciano… coi coglioni a rotolare lontano lontano…
Aldilà che sia una ragazza, una donna adulta, un ragazzino, un vecchietto, arrivare a dire certe cose mi fa pensare che forse è meglio per tutti se i Grandi Antichi si palesano domani.
E che forse il saggio Don Camillo (Signore, ma il bastone è di legno tenero…) aveva la cura per certi atteggiamenti.
Il caso Lippa-Manni, che dire se non du palle?
Ovvio, uno si sente preso per i fondelli perchè idealizza l’autore/autrice, un po’ come noi che ti immaginiamo girare in Città Alta in alta uniforme in groppa ad un cavallo nero come la notte.
Ma il giro io-raccomando-l’amico-così-lui-parla-bene-di-me è vecchio come il mio povero trisavolo.
Ne approfitto: per caso hai qualche libro da consigliare sulle tecniche navali della seconda metà dell’ottocento?
Mi pare che la storia del bollino chiuda per sempre la discussione. Tutto molto patetico, comunque. Nessuna dignità, nessuna professionalità, niente di niente. Che schifo questo “sistema” basato sulla Regola dell’Amico e dello Sputtanamento Militare… complimenti a registi e avatar coinvolti! E’ grazie a voi se l’Italia è una merda fumante.
Chiudo elargendo solidarietà ai minacciati e una selva di VAFFANCULO agli sfigati colpevoli delle minacce e delle prese per il culo (a zappare! Anzi, meglio di no, non ne sareste in grado… Per voi il lavoro vero è pura metafisica).
7
P.S. L’articolo mi è piaciuto un sacco, by the way. ;)
Ehi, potresti mandarlo anche a me l’articolo non censurato?
Per il resto si, gran pezzo. Avevo seguito la vicenda , ma non in maniera così approfondita.. ieri sera ho passato più di 2 ore a legger questo e i vari link legati..
@Lela.
Questa è sempre stata solo una favola. A onor del vero Lara Manni non l’ha mai alimentata più di tanto, però si è sempre ben guardata dal rettificare quando nascevano storie del tutto inverosimili riguardo la sua pubblicazione.
Giovanna Cosenza – amyketta di Loredana Lipperini –, ai tempi della pubblicazione di Esbat, scrisse un pezzo demenziale per un’antologia scolastica dedicata al biennio delle superiori, I sentieri delle parole; il pezzo si intitolava “Narrazioni in rete” ed era così pieno di stupidate, imprecisioni, leccate di culo e assurdità assortite che faceva venire il vomito. Mi vergognai a morte scoprendo che il sito dei Gamberi era citato in quello schifo, per fortuna su mia richiesta ogni riferimento venne tolto nella versione poi andata in stampa. Comunque, Giovanna Cosenza parlò di Lara Manni e del suo romanzo in questi termini:
Tra parentesi notare la stronzata del “discusso accanitamente” quando si è già visto che l’Esbat versione fanfiction non era una storia particolarmente seguita. In ogni caso, scrissi a Lara Manni chiedendole se quello qui riportato corrispondeva la vero; era in contrasto con tutto quello che mi aveva detto finora. Lara Manni rispose che ovviamente le cose non erano andate come descritto dal pezzo di Giovanna Cosenza e che Feltrinelli seguiva così tanto i siti di fanfiction che “il mio editore non ha assolutamente idea di cosa sia una fan fiction, anche se gliel’ho spiegato quattro volte, a questo punto”.
Lara Manni ha pubblicato per Feltrinelli perché aveva (o era) le giuste conoscenze. La storia della fanfiction è fumo e nient’altro. Dopodiché non sto dando un giudizio sul romanzo, che per me era comunque degno di pubblicazione.
Ci sono rimasta male quando Lara Manni non ha mosso un dito per far correggere un pezzo che sarebbe finito in un’antologia scolastica, ma all’epoca ero ancora ingenua e non avevo idea di che razza di persona fosse. In tutti i sensi.
Also Duca, se mi permetti vorrei scrivere anche due paroline in qualità di futuro giurista (buaaahha-ahahahah x°D)
Ecco, sì…spero di non usare un linguaggio troppo tecnico giuridico, troppo legato alla compilazione giustinianea o allo storicismo savignano, quando alla luce dei miei prolungati studi legulei affermo compitamente che
AVETE ROTTO IL CAZZO ^____^
Sto Cristo di ordinamento giudiziario ormai c’ha a malapena i fondi per processare pedofili, assassini e stupratori, e voi sfrangiate la fungia con la diffamazione la polizia postale il furto di identità il video di vostra nonna che lo succhia ai negri la denuncia la querela il tribunale i fake la cassazione la corte dell’aia i troll e gnegnegnegne chiudo il blog apro lo sfintere maresciallo mi hanno fregato il nickname presto chiamate gli SWAT!!!!
Giuridicamente parlando…andate a cagare
Questo articolo è un vero salto nel passato. Sembrano passati secoli da allora. Quasi quasi (ma molto quasi) mi mancano i bei tempi delle accuse di stalking sparate a random :(
@Gamberetta:
“Lara Manni ha pubblicato per Feltrinelli perché aveva (o era) le giuste conoscenze.”
LOL ^^
Anche il Santo Padre ha detto che bisogna privilegiare l’essere all’avere.
@DagoRed:
La legislazione italiana difende le reputazioni che non sono in grado di difendersi da sole.
Ho predisposto il tutto in modo da non urtare la sensibilità delle tante signorine per bene che mi seguono, ma comunque…
Che Serino è un paraculo.
Magari sapeva della Lippa come lo sapevano i librai più informati, ma non aveva prove concrete né idee su come reperirle. E magari pensava che il bollino non ci fosse perché sarebbe stato un errore troppo scemo.
E allora ha fatto come nel mondo delle mod dei giochi, che ne estendono la vita e le vendite, o in quello social/app: lancia la palle e lascia che gli altri lavorino per te. ^_^
Questo disprezzo per la verità e la conoscenza, anche a danno del sistema scolastico, che già soffre per l’epurazione della retorica dai programmi di studio (ragionamento/capacità di far valere le proprie idee), come giustamente sottolineavi al tempo dell’articolo col Manzoni o come da tempo sostiene Giulio Mozzi, è l’autentico, vero schifo che mi fece allontanare da Lara e da GL.
Grazie per l’articolo non censurato, Duca.
Adesso aspettiamo l’articolo di FantasyMagazine. A quanto pare, hanno contattato Fazi, che però dice di non avere il nome della Lipperini sul contratto… Fazi gabbata? Fazi complice? Un enorme abbaglio preso da tutti noi? Vedremo, vedremo.
Una conoscente pubblicata mi spiegò che nei contratti si può usare lo pseudonimo, proprio per motivi di privacy, essendo comunque questo collegato a una persona fisica reale.
A FantasyMagazine spero che lo sappiano.
:O Sento odore di porno! D’altronde non sei forse tu il blogger che parla di fantastico a sproposito E a cui piace la pornografia? Se è così, sono pronto a diventare più fan.
Eja, confermo! Prima che GL mi censurasse sul suo blog non ero nessuno. Dopo invece la gente mi fermava per strada e mi chiedeva l’autografo. Ovviamente firmavo con il mio pseudonimo: David Hasselhoff.
Dobbiamo scomodare Goethe? E scomodiamolo chiedendogli scusa per averlo tirato in questioni di poco conto: “Chi è nell’errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.” E ancora: “Il codardo minaccia quando è al sicuro.” Ho sempre trovato gli insulti come la più bassa forma di comunicazione verbale, preferisco di gran lunga l’umorismo, per quanto possa essere caustico.
Ma LOL.
Fantasy italiano, il pranzo è servito!
Basta, chiudo il blog.
Ma questo?
xDDDD
A parte ciò, un enorme WTF per la questione Lipperini/Lara Manni.
Il bello è che followo pure Lisachan, eppure mica me n’ero accorta D:
Grazie! Sono i problemi di scrivere i post tra le 23 di sera e le 6 del mattino pur di averli per il giorno dopo…
^_^””
Vabbè, allora cito il buon Asimov “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”.
Il che è falso. La violenza risolve ogni problema. Se il problema non si risolve, è perché non si sta usando abbastanza violenza.
Il problema degli insulti beceri, che non sono conseguenza naturale di un ragionamento, è che nulla hanno a che vedere con la violenza: sono come l’abbaiare di un cagnolino a cui si risponde piantandogli un proiettile in testa. Ecco che la violenza risolve il problema! ^_^
@Herduk
dillo ad Alessandro Magno :). C’è un bellissimo passaggio sulla violenza in Starship Troopers, una summa della superiorità dell’esperienza storica sui voli filosofici.
Sulla Manni.
Prove pesanti. Con questo articolo si tolgono anche parecchi mattoni alla muraglia demente tirata su da Wuming, Carmilla, Evangelisti e compagnia cantante. Ci sarebbe tanto da dire anche sulla finta discussione internazionale sulla New Italian Epic…
A onor del vero (per rispondere a Gamberetta) Lara Manni aveva pubblicato prima la fanfiction su un piccolo sito frequentato da fan di Inuyasha (Inuyasha Portal). Il tutto è stato cancellato (così come il suo account) dietro sua richiesta ma un rapido controllo su wayback machine confermerà le mie parole. In quell’ambito Esbat era abbastanza famoso e aveva molti, molti più commenti che su EFP (Lara frequentava spesso e volentieri il forum). Quindi sì la fanfiction è stata discussa per qualche mese (un anno magari la trilogia), ha ricevuto molti feedback da parte nostra: certo, la Cosenza non specifica che si trattava di un forum di appassionati. Di tutta questa vicenda i due-tre anni passati sul forum sono l’aspetto che mi lascia ancora perplessa.
Aggiungo una cosa su Virgina De Winter che mi ha fatto lollare, qua si stanno tutti a mettere paura, spero di non essere OT:
Qui dicono:
@Laurie
È tutto già riportato nei link indicati. Rimane una fanfic secondaria, molto meno nota di moltissime altre, e leggermente più nota solo in un gruppo più di nicchia diverso da EFP.
Cito:
Non esattamente le migliaia di commenti di certi FF citate di EFP.
E questo non cambia di una riga quanto detto sia da Lara (che si vantò della pubblicazione “senza raccomandazion”, ma poi parlò in modo chiaro in privato -e in pubblico in modo soft per chi ha orecchie per intendere- di cose che sono raccomandazioni, sul forum di EFP) che da Gamberetta: l’editore non sa nemmeno cosa siano le fyccine, quindi “scrivete bene, magari vi pubblicano!” è una stupidata senza fondamento, e l’amica giornalista interna alla casa editrice (detto da Lara, e che forse era proprio Lara) è l’unico criterio davvero “necessario” per la pubblicazione che sia stato seguito.
@Gamberetta:
Vero, oggi lo so anch’io, ma cosa ti devo dire, a me sono sempre piaciute le favole! ^^
Quello che racconti sull’antologia della Cosenza è forse la parte più grave della faccenda, le bugie e la totale mancanza di professionalità non possono essere accettate in un testo scolastico. Sono senza parole, mestizia a mestizia. Onore a te nell’aver sentito la puzza di bruciato e aver richiesto la rimozione della citazione del tuo blog!
@Duca:
LOL
Per l’articolo di sabato allora mi aspetto solo un leggero imporporimento di gote!
E’ il mio primo post qui!! Però ti seguo sempre, giuro, da quando ho scoperto questo angolo di paradiso(inferno).
Leggere questo post granitico è stato uno spasso, sul serio. Hai tutta la mia stima, che non vale una sega, però ce l’hai.
Ora so per sicuro cosa intendo fare: scrivere sul serio per il mio puro sollazzo.
E forse chissà, pubblicarla pian piano in rete.
Se avessi una storia già partorita in braccio (e non un embrioncino come adesso) piuttosto che lasciare la mia creatura fra le grinfie di questi mostri editoriali mi darei fuoco con tutto il manoscritto!
Tu e Gamberetta avete un caratteraccio, ma anche grosse palle. Sarà un onore, appena potrò, chiedere la vostra valutazione.
Da quando ho iniziato a leggere i vostri blog mi è rinata dentro la passione per la narrativa fantastica, devastata dai romanzi della Troisi.
E dopo questa bella leccata di culo, ti saluto.
Occhio, questo potrebbe essere considerato Stalking, Femminicidio e perchè no, atti osceni in luogo pubblico. Tutti reati per cui si perde l’anima.
Non posso giurare sulle grosse palle (quella volta che ho avuto un rapporto con il Duca, ero girato di spalle), ma posso giurare che non ha per nulla il “caratteraccio” che traspare. è solo molto preciso, pragmatico, ci tiene ai dettagli. Insomma, prima di entrarti dentro, prende le misure per essere sicuro di non causare danni.
Ma lavorando a contatto con vecchieti bisbetici posso garantire che Egli ha un carattere perfettamente sano. Ho controllato personalmente le sue feci:
http://www.procaduceo.org/it_schede/parass_mente.htm#procont
Dimmi come cagherai e ti dirò chi sei. Dio, quanto adoro la scienza!
Uhm, forse vi sfugge il senso del mio discorso.
Allora una intera sezione di un forum che commenta assiduamente per un tot di mesi la tua fanfiction. Ecco, questo è l’aspetto più strano della vicenda: perché farlo? Ma sopratutto se il fake fosse vero (ci spero ancora in una spiegazione alternativa anche se…) quel forum cosa rappresentava? Un modo di crearsi dei “seguaci”? Un modo per avere dei beta-lettori? (in effetti forse lo ha ammesso questo, da qualche parte) Niente di male, per carità, ma c’è da capire perché lo facesse sotto mentite spoglie (così come c’è da capire perché contattasse Gamberetta o altri per dei consigli)
Io un’idea ce l’ho e non mi piace.
Sinceramente di questa vicenda il fatto che avesse pubblicato non perché scoperta ma per una serie di coincidenze fortunate (che a questo punto coincidenze non sembrano tanto) era noto: forse solo qualche illuso ci cascò. Probabilmente anche Savannah/Virginia De Winter bazzica l’ambiente, si scoprirà… però a stretto rigore la Cosenza ha ragione: fu un dibattimento. In un forum piccolo, c’è da aggiungere. L’aspetto davvero inquietante riguarda l’uso di un fake su persone che l’avevano supportata lungo tutto il percorso. Forse voleva creare il buzz marketing per il suo libro, ci riuscì male?
Così come trovo inutile tirare fuori il fatto che i vari personaggi non si esprimessero contro le minacce verso Gamberetta: loro possono dire che non ne sapevano niente. Non ricordo affatto che istighassero i loro supporters in questo senso. Vogliamo un esempio di dissonanza tra i loro “valori” e le loro parole dimostrabile? Tutta la vicenda De Mari. Tutte le belle parole di Lipperini e compagnia contro il rispetto delle opinioni diverse eccetera e sarebbero arrivati a interdire la professione medica alla signora per il suo blog.
Sono pignola su queste cose, ma le accuse facciamole bene.
È tutto banalmente semplice e ovvio.
Ho parlato della questione tempo/utilità (divertimento? la Lippa non è un alieno, è una persona, mai pensato che amassa davvero le ficcine e l’avesse fatto per passione? E’ solo il passo in più il problema, quello del REATO secondo la CASSAZIONE, e umanamente il suo essere una spregevole ipocrita -ma questo non è illegale-, non che le piacciano i manga e abbia degli hobby) in relazione alla seconda identità sul forum di Massacri.
Qui sulla fatica di avere due blog:
http://kpforum.blogfree.net/?t=3983347&st=135#entry15593705
Qui sul fatto che il tempo scorre secondo per secondo e qualsiasi ragionamento a posteriori che veda il tempo come un monolite noto per cui si stupisce di come è stato usato è idiozia pura:
http://kpforum.blogfree.net/?t=3983347&st=120#entry15585250
Quando Gamberetta, in un litigio con Barone sul blog di Lara, denunciò anche la battuta di Imp.Bianco ed Eleas come esempio del clima che Lara TOLLERAVA sul suo blog (dove le frecciatine erano continue, poi altrove c’erano gli insulti più aperti).
Lara urlò le solite cazzate sul non volere essere messa in mezzo e non voler litigare. Ipocrita schifosa.
E la citò anche un’altra volta. In post letti anche da Lara, che seguiva sia il mio che il suo sito.
Tutti possono mentire, ma mentire non cambia la verità. Se stai dicendo che individui abituati alla menzogna possono mentire su ogni cosa… uh, ok, grazie dell’informazione.
Il non ricordare non significa che non avvenne, più volte, in commenti qua e là. Dall’istigazione silenziosa del tollerare senza dir nulla, a quella dell’attizzare l’odio apposta e poi tacere sulle conseguenti sparate dei propri imbarazzanti lettori.
Comodamente tanti blog sono stati chiusi e cancellati… ma chi non è caduto oggi dal pero, chi c’era, sa. Ormai è acqua passata, amen. Ma vivere sui peri, bene accoccolati nelle fronde, non è una gran trovata…
Dì solo cose di cui hai la certezza, non dire cose false sperando che siano vere in un tentativo di arrampicata sugli specchi il cui senso è nullo e la cui utilità ignota.
Se la Verità non ti va o la trovi inutile, non leggere. A tanti la Verità fa schifo, ma questo non rende la Verità diversa.
A me facevano schifo i post di Lara, pressappochisti e inutili, privi di un reale contributo al web come collezione di conoscenza utile, ma mica andavo a romperle le scatole sul blog.
Ciao!
@Zwei
Ricordo ricordo.
Starship troopers è uno dei migliori libri in ogni ambito :)
@Duca
quindi anche lo stupro di gruppo è accettabile se adeguatamente violento? (so che la tua risposta di prima era il tuo personaggio, ma occhio che magari c’è chi non ci arriva, soprattutto quando fai un post serio ;) )
Io invece una volta ci sono andato (non proprio sul suo blog, son mica scemo).
http://fantasy-italiano.com/653/pensieri/amazon-autopubblicazioni-e-post-a-reti-unificate/
Se prima quel post “a reti unificate” aveva un sapore meschino, alla luce dei nuovi fatti fa vomitare a spruzzo sul monitor.
Scusate, ma ho momentaneamente dei problemi non legati all’argomento dell’articolo e sono meno in vena di polemiche del solito.
Se volete commentare fate pure, ma non seguirò questi commenti. Eventuali commenti contenenti cose palesemente false, come la non consapevolezza di Lara o altre cose a cui è già stato risposti nei link segnalati nell’articolo, non verranno nemmeno approvati perché non ho voglia o tempo per fare il debunking.
Comunque non è che ci fosse qualcosa di cui discutere. E’ un post riassuntivo, solo informazioni così come sono state rese disponibili e qualche mia riflessione… a parte l’utilità riassuntiva e quella informativa (per ricordarsi cosa si nasconde per davvero dietro i vittimismi di certe persone), e un pochino di divertimento, non c’è proprio altro.
Più interessante un post sulle caldaie, insomma…
Grazie per il post. Ho avuto a che fare con alcune delle persone coinvolte, ho creduto per un bel po’ a determinate cose, è stata una delle peggiori esperienze, tempo sprecato male.
Grazie ancora, ottimo post!
Articolo interessante e dettagliato. Complimenti. Non conoscevo molti dei retroscena ma sarà l’età ormai non mi stupisco più di nulla.
Per quanto riguarda però la questione/ipotesi King mi pare di ricordare che il recente 22/11/63 sarà l’ultimo tradotto dal wuming.
Per chi detesta i “mi pare” è possibile andare ad ascoltare un’intervista relativa all’ultima fatica Kinghiana nella sezione podcast del sito GIAP. Nel breve podcast si spiegavano non solo i motivi del cambiamento ma anche quelli del “monopolio”, che per quanto riguarda le traduzioni di King a livello europeo è la prassi (motivata sia dalla prolificità ma anche dai rimandi continui che caratterizzano le sue opere).
[Nota del Duca: commento riportato in edizione integrale, con giusto due note evidenziate in questo modo, per mostrare di cosa si parla quando si parla dei più “lievi” esempi di mentalità sessista, illazioni e insulti che giravano attorno a Gamberetta a chiunque altro aderisse come Lei ai principi della Narrativa e della critica statunitense, alla Damon Knight, Booth o Busch]
Ciao, sono Pasquale di Gaetano, ti ricordi di me? [No, se non ti conosco non posso nemmeno ricordarmi. Ho cercato anche l’indirizzo mail nella mia posta, ma non c’è. Ho solo un vago ricordo di quel “borotalco” nell’indirizzo…]
Mi son letto con attenzione il tuo pubblico manifesto di zerbinaggio. [Il commento era stato fatto qui] Pensavo che l’homo, dopo tanti anni di dolorosi e meritati calci in culo, avesse imparato la lezione: prostrarsi davanti alla figa serve solo a far si’ che il figlio di puttana che hai dietro, quello che a differenza tua nella vita parla poco e taccona tanto, ti utilizzi come sgabello per raggiungerla ed irrorarla col suo succo più facilmente.
Perchè, caro mio, a dispetto di quel che la Figa ti vuol far credere, ella preferisce sentirsi riempire da roba nodosa e venosa piuttosto che da fuffa angelicante e angelicata. [I riferimenti al fatto che Lei dovrebbe scopare e sui suoi interessi sessuali in particolare… in versione relativamente soft rispetto ad altri dal 2007 in poi, ma il cliché del “nodoso” lo apprezzo sempre perché mi ricorda gli gnomi di Brooks in Shannara]
Chiamala scema, la Figa.
Più che della vicenda Lippa (che peraltro evidenzia in forme insolite la refrattarietà tutta italiana all’assunzione di responsabilità individuale), mi è dispiaciuto molto leggere delle disavventure di Gamberetta. Complimenti al Duca per l’articolo dettagliato e argomentato, ma soprattutto per la correttezza e il sostegno che, sul piano umano, ha saputo dimostrare a Gamberetta nella vita reale. Se infondo lei non ha mai mollato, lo dobbiamo anche al suo entusiasmo e al suo costante esercizio ed esempio di cavalleria.
Nel complesso, per la prima volta nella mia vita, confesso di essere felice di non avere la piu pallida idea di cosa ci sia oltre a gamberifantasy e baionettelibrarie.
Ma… alla luce di tutto questo, ammesso che il ragazzo del ti piace la figa? fosse esistito, la Manni poteva denunciarlo per furto di un’identità che… non esiste? Sono turbato.
P.s.: Duca, posso chiederti anche io per mail l’articolo non censurato? ^_^
Voglio spendere due parole a favore di Imp.Bianco, ovvero Francesco Roghi. Ho inserito un link anche nell’articolo verso questo commento.
Il Roghi del passato ha scritto quello che ha scritto, ma il Roghi di oggi è dispiaciuto e quello che aveva scritto NON lo rappresenta più.
Mi ha scritto in privato e ha detto di avere piacere che pubblichi il commento qui:
Questo per far capire come quel clima d’odio rendesse le persone, e le rende ancora (si vedano i commenti proprio di questi giorni come quello di Pasquale poco sopra), persone che fuori da quel clima sono persone che non scriverebbero ciò che finiscono per scrivere.
Anche io sto cercando di evitare commenti troppo cattivi/aggressivi, come spero si sia notato nel linguaggio contenuto (rispetto al passato, 1-2-3 anni fa) di questo articolo. Alla fine anche io ho sbagliato in passato, perdendo la pazienza con vari utenti (spesso a buona ragione, essendo troll, ma svrei potuto semplicemente censurarli o ignorarli).
Ringrazio Roghi per il commento.
Per me significa molto e spero che faccia piacere anche a Gamberetta.
EDIT, 11 luglio 2012:
Mi è stato segnalato che, per chiarire eventuali dubbi sul fatto che il commento di Roghi potesse essere l’errore di un momento (come il fantomatico adolescente che in un momento di noia chiese a GL se gradisse la “figa”) o cose simili e non invece frutto di un clima che portava per mesi e mesi a persecuzioni sistematiche con minacce, è meglio indicare come anche a distanza di mesi (ma non di anni, visto che ormai pare essersi sinceramente pentito) il suddetto Roghi, immerso in quel clima persecutorio di cui faceva parte assieme ad altri nomi noti che giravano attorno a GL/Lara/altri-autori-italiani, difendesse il proprio atteggiamento a distanza di quasi un anno e calcasse la mano con altri elementi sessisti e di minaccia:
http://www.casteloricalco.eu/blog/2010/10/25/mad-dog-vs-coglione-senza-palle/
Ah-ah… dopo 10 mesi, quando glielo rinfacciano e non solo non si pente non è proprio l’errore di un attimo.
Mi accontento del pentimento MOLTO tardivo giunto poche settimane fa, a clima meno surriscaldato perché gran parte dell’ambiente che aggrediva Gamberetta è collassato su sé stesso (e Lei stessa è quasi sparita dal web, avendo di meglio da fare che sprecare tempo con i romanzetti di infima qualità italiani), ma spero che questo faccia capire meglio quale era il vero clima della cricca del Fantasy Italiano (fan inclusi) contro chi osasse giudicare le loro opere come Arte, ovvero con criteri oggettivi dichiarati, conformemente a quanto avviene nella critica letteraria statunitense (recensioni di alto livello incluse).
@Sparkleshark
Inviato.
@laurie
strillava la marvel: “because you asked for it”, per creare un finto pubblico a cui viene più facile uniformarsi.
comunque secondo me state facendo tutto questo gran baccano solo perché a voi la fica non piace.
Sinceri complimenti a Roghi: fa piacere vedere ammettere un errore e abbassare i toni, perché assieme alle accuse ad anonimi (quelle mosse senza indicare l’accusato, che – per quanto chiaro possa apparire a prima vista – dato che non è indicato può sempre essere ritrattato) credo siano una delle cose che piú complicano la discussione.
E un bravo anche al Duchino, che ci sta provando.
Piccolo OT.
Sulla violenza in internet l’Essere mi ha segnalato un paio di cose: un articolo su Cracked su 6 nuovi disturbi della personalità provocati da internet; un articolo di Jason McCabe Calacanis che parla di “Internet Asperger’s Syndrome”. Data la qualità del mio inglese sono ancora in fase di lettura, ma sembrano interessanti.
Mi si scusi il doppio intervento. Il link al post di Calacanis.
Internet è un mezzo, non un fine.
Ergo, internet non causa disturbi, al più canalizza essi dandone nuova forma (virtuale).
I disturbi qui presentati sono un sintomo, non una malattia.
Non si può curare una malattia semplicemente eliminandone i sintomi, bisogna agire alla radice del problema. Se anche abbassi la temperatura corporea eliminando lo stato febbrile, l’infiammazione resterà attiva.
Secondo il mio modesto parere, il problema è che non esiste una forma di sfogo dell’aggressività nella nostra società.
Per quel che riguarda l’origine dell’aggressività nell’uomo esistono opinioni contrastanti, ma alcuni esperimenti suggeriscono che nella specie umana la pulsione aggressiva insorga spontaneamente e si accumuli se non viene scaricata, mentre l’attuazione di comportamenti aggressivi ne provocherebbe il rilassamento. L’invenzione di armi letali, il cui uso nei duelli è evidentemente svantaggioso per i contendenti, ha favorito in diverse culture umane lo sviluppo di sistemi cruenti ma non fatali o del tutto incruenti, e in genere governati da regole molte rigide, per scaricare l’aggressività accumulata. Gli Indios dell’Orinoco si affrontano con mazze leggere e fino al secolo scorso era costume dei giovani, in alcune regioni dell’Italia centrale, di mostrare la propria valentia praticando la “cicciata”, rissa al coltello che si svolgeva al buio e in cui le lame venivano ampiamente fasciate dalla base verso la punta per evitare ferimenti profondi. Il torneo medievale e le più moderne forme sportive di confronto individuale, quali la lotta, il pugilato, la scherma, ecc., così come i duelli verbali, spesso cantati e ricchi di ingiurie (versione esotica dei Rap Battle americani) che si svolgono presso le tribù eschimesi e australiane, sono di fatto duelli ritualizzati. Queste forme innocue di duello sono state definite, riconoscendo loro una funzione catartica, “valvole di sfogo dell’aggressività”, in quanto permettono ai contendenti di imporsi sull’avversario più tramite esibizioni di bravura (che pure valgono nella specie umana a ottenere prestigio o posizione gerarchica elevata nella società), che per mezzo della sopraffazione fisica. Per esempio, nel mio caso, per lavoro ho a che fare con persone difficili e la mia esposizione al burnout è alta. Per ovviare a questo problema gioco di ruolo dal vivo e vado a tirare mazzate con armi in lattice (forme innocue di duello), quando rientro al lavoro mi sento benissimo.
http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/18/Disturbi_mentali_aumento_allarme_dell_co_9_110918030.shtml
Nota Bene:
Perchè se i disturbi mentali sono aumentati, gli omicidi sono diminuiti drasticamente? Secondo me proprio grazie ad internet. Un tempo se eri incazzato come una bestia, andavi ad ammazzare qualcuno. Oggi fai il tuo bel post di rant contro di lui e ne hai sublimato la morte.
Dobbiamo “curare” questo? E perchè diamine dovremmo curare uno stato naturale dell’essere umano?
http://www.carlopetitti.it/Articoli%20L%20aggressivit%C3%A0%20e%20una%20malattia.html
Certo non è piacevole notare che uno strumento bello ed utile come internet che potrebbe essere usato come mezzo di condivisione, partecipazione, apprendimento ecc., venga ridotto a valvola di sfogo dell’aggressività. Ma piuttosto che vedere scene come queste sono disposto a tollerarlo e a non farne un dramma. Se solo la società fosse meno castrante e moralizzata, staremmo tutti meglio.
Potete anche contraddirmi se volete, ma state pronti ad assaggiare la mia spadina di gomma! LOL.
Arblelo pliiis
AKA
c’hai scartavetrato le palle ^_^
Secondo me gli interessati stanno pensando a un’azione legale per “stalking”… In campana, ragazzi.
Ripeto, il mio inglese è quello che è, ma credo che l’idea che sta dietro almeno al primo articolo non sia “internet causa certi disturbi”, quanto “internet fa emergere disturbi altrimenti invisibili”. Il secondo articolo mi è parso più radicale.
Credo di essere d’accordo con te sul considerare certi disturbi sintomi di qualcosa di preesistente. Non credo però che sia solo questione di rabbia repressa.
Io non sono la persona più rilassata del mondo, non gioco più di ruolo da quando un amico di mio fratello con problemi di controllo della rabbia mi ha insultata, non ho particolari valvole di sfogo. Però non mi passerebbe neanche per l’anticamera del cervello di mandare minacce al Duca o a Tapiro (che tutti vogliono picchiare :p). Minacciare una persona che non hai mai visto, che non ti ha fatto niente, che magari non vedrai mai in faccia, non può essere “solo” rabbia repressa. Penso che sia sintomo di un problema più profondo, magari invisibile, e non so fino a che punto un post di rant possa risolvere la cosa.
Dai, per una volta che scrive un commento carino.
complimenti per l’ottimo articolo che tratta le due vicende con dovizia di particolari.
per quanto mi riguarda per la vicenda lippamanni per esprimere un giudizio mi bastavano i vari indizi e le varie coincidenze, con grande peso sugli IP RAI, il silenzio della lipperini e la scomparsa dal web della manni.
ma sono molto fecile che sia stata trovata una prova definitiva come il bollino SIAE a conferma della cosa.
interessanti anche i vari retroscena e risvolti di entrambe le vicende di cui non ero a conoscenza.
esprimo profondo disgusto per i protagonisti delle vicende, lipperini e d’andrea, e già che ci sono ne approfitto per dare del paraculo a serino che si atteggia a saputone quando le prove le hanno dovute trovare altri (concordo con chi dice che probabilmente era a conoscenza della cosa per sentito dire come tanti nell’ambiente ma non aveva nulla di concreto in mano).
Aggiungo che nemmeno Fazi può rispondere al dilemma, visto che secondo FM:
E Feltrinelli fa lo gnorri e scarica il barile su Santachiara, che però non ha ancora risposto:
Ne scriverei più spesso se non fosse per la mancanza di tempo. Sempre questa società mi impone la seguente tempistica:
8 ore le passo al lavoro.
8 le dormo.
2 le passo in viaggio per lavoro.
1 per mantenermi pulito ed igienizzato.
1 per la spesa ed altre incombenze.
Nelle restanti 4 devo studiare/leggere/imparare per migliorare come essere umano.
Nei due giorni di riposo mi occupo di intrattenermi con opere d’arte e/o seguire l’hobby.
A volte mi capita anche di trovare il tempo per commentare intelligentemente in una discussione, la maggior parte delle volte leggo tutto, lancio la battuta e torno nel buco di Alice… perchè è tardi, è tardi!
@ Alberello
Questi simpatici signori ci suggeriscono la soluzione:
dormire mentre si lavora, disimparare come essere umani.
Risparmio netto 12h.
Se poi accettiamo tutti i regali che ci fanno, anche a nostra insaputa, il risparmio giornaliero ammonta a 13 ore.
Basta avere pelo sullo stomaco e molto allenamento. ;)
Avrei dovuto intervenire appena ho letto l’articolo ma non c’avevo voglia u.u Comunque, da un’intervista a G.L.:
A me ricorda tanto qualcuno a voi no? Comunque, intuivo che G.L. dovesse avere un potenziale simpatico, non so perché, sesto senso o gusti musicali in comune, chissà. Quindi non sono una specie di masochista attratta dai bisbetici, meno male :D
Ah, ehm, dimenticavo di dire che mi delurko in questo momento ^-^
(Pertanto avrò fatto di sicuro casini coi tag, perdonatemi)
Questo post è come Texhnolyze.
Artisticamente geniale ma profondamente e completamente deprimente.
Premessa e antefatto: il commento di e.marquis.de.carabas lo trovo importante lo trovo vero.
Secondo me il senso ultimo della vicenda è proprio questo:
(che peraltro evidenzia in forme insolite la refrattarietà tutta italiana all’assunzione di responsabilità individuale)
Qui c’è tutto: delusione e rabbia per chi non si assume responsabilità: ebbene avete notato una sola dichiarazione di Lipperini?
Un comunicato in cui chiede scusa?
Atteggiamento ritagliato: basso profilo, aspetta che passi. Non dialogare. Non dare spiegazioni. I tuoi lettori? E chi sono mai?
I lettori di “LaraManni-Lipperini” nessuna pausa. Nessuna riflessione. Niente.
Un male antico quello di dare tutto per scontato.
Fazi e Feltrinelli? Nessun commento. Ma dico perché non facciamo partire una petizione? Non è certo perché ha usato un nick, ma perché ha utilizzato la sua posizione dominante per giocare al doppio ruolo della giornalista e dell’autrice.
Quante critiche da Repubblica al conflitto d’interessi di Berlusconi.
Questa è un’altra vicenda, ma i confini sono interessanti.
La giornalista di Repubblica vive un piccolo conflitto d’interessi.
Insomma una salsa all’italietta: puoi fare ciò che vuoi. L’importante è Negare negare negare.
Io non ci sto o comunque mi rammarico.
Nessuna nota firma interviene, vi rendete conto? Lara Manni scrive in un commento: Grazie Lipperini per le tue parole e Lipperini risponde: niente figurati (cito a memoria).
Non è accettabile, come non è accettabile che Lipperini giornalista di Repubblica usi il suo blog per presentare i libri di Lara Manni (cioè di se stessa).
Ho aggiunto con un EDIT un elemento extra per far capire meglio il clima di anni di minacce e persecuzioni attuate dalla cricca che girava attorno a certi autorucoli italiani:
https://www.steamfantasy.it/blog/2012/06/21/anniversario-di-un-addio-e-lippamanni/#comment-39720
Meno male che almeno uno di loro si è pentito… dopo molto tempo, dopo aver difeso le proprie affermazioni a distanza di 10 mesi con ulteriori insulti e aggressioni maschiliste… ma alla fine dopo quasi altri due anni, si è pentito.
La prima citazione con l’invito a scopare per scaricare l’energia ed essere meno acida/saputella l’ho messa anche nell’articolo.
Che tristezza…
Spero davvero che il tardivo pentimento sia reale.
Il commento di “Linkato” era finito in spam e non me ne ero accorto in otto giorni. Pubblicato.
A proposito di polidentità (:-) mi viene da ridere sembra la marca per le dentiere!
Questa postilla è generale e si riferisce al rischio di un’informazione alterata.
La cosa strana è che in giro ci sono sempre più blog che dicono (con parole diverse) la stessa cosa (con link che si ripetono) con un’informazione che nasce su un “cruscotto” (uno solo, un solo PC, anche se sembra apparentemente diversa) e si deve diffondere in più direzioni.
Ora, tanto per dire: Werehare’s Burrow (chi è??)
per offendere Mattia Zadra (chi è??) non teme di descrivere negativamente Cicorivolta editore (Chi è???).
Se Cicorivolta editore volesse tutelare la sua immagine chi dovrebbe denunciare? Werehare’s Burrow (???) E chi è?
Una ragazzina? (cosi si descrive).
Certo usa una tecnica di descrizione dei commenti da grande esperta (avrà lavorato una settimana su un solo commento, e poi scrive che è tutto free e spontaneo!!) Ha 20 anni (mi pare dica) ma sembra una professionista del Web.
Scusa le chiacchiere… le mie sono riflessioni generali certo mi fa paura tutto questa rabbia sottesa!
Co-admin di Massacri Fantasy.
Offendere? Mattia Zadra si è fatto auto promozione in maniera indegna e ingannevole, e per questo è stato preso per i fondelli sulla base di fatti verificati e verificabili da chiunque. Se ti pigliano per il culo forse è perché c’è una comoda maniglia.
Già purtroppo in questo paese, a differenza di altri più civili, è malvisto (e perseguibile) parlare negativamente di qualcosa o qualcuno pur dicendo la verità. Non capisco perché si dovrebbe tutelare l’immagine di chi se la rovina da solo con le proprie azioni e comportamento. This is why we can’t have nice things.
Di incontri-scontri con la brutta editoria ne ha avuti parecchi (da quando andava ancora al liceo. (Vedi Massacri Fantasy) Quindi sì, ha qualche anno di esperienza alle spalle e sarebbe coerente con l’età dichiarata.
A me fa paura tutta questa passività aggressiva, il subire senza una lamentela e prendersela con chiunque denunci o provi cambiare qualcosa turbando il quotidiano.
A me fanno paura i ragni.
A me i conigli! Brrr…
A me fa paura tornare su anobii, sapere che potrei essere contagiato da tali persone… bleah!
Salve, si tratta di me :) e non solo non mi offendo se mi si lascia un commento nel mio blog invece di lamentarsi del mio operato in casa di terzi che c’entrano poco e nulla, ma addirittura ho inserito nel blog di cui sopra una bella sezione “Su di me”, fatta apposta per chi volesse sapere chi sono.
Cito Charblaze.
Mi stupisce che tu non lo sappia, dal momento che ti sei fiondato a commentare il pingback senza cagare minimamente l’articolo.
E “descrivere negativamente” dove? Ho semplicemente fatto notare la politica di Cicorivolta riguardo al contributo dell’autore, che è un dato di fatto, senza aggiungere mezzo commento personale.
La domanda giusta è “cosa” dovrebbe denunciare, dal momento che non vedo mezzo reato neanche col binocolo: io su Cicorivolta non ho espresso nessuna opinione, ho semplicemente rilevato un dato di fatto che peraltro è perfettamente legale (coda di paglia a parte… ).
Ohibò, devo essermi persa la mia stessa descrizione perché non ricordo assolutamente un passaggio del genere :3
Seriamente, che cosa hai letto?
Tra l’altro, sembra incredibile ma esistono delle persone (normodotate) capaci di scrivere un articolo del genere in “solo” una manciata d’ore…
Lo prendo come un complimento, ma mi chiedo che accidenti c’entri col resto…
Sono disponibile per rendez-vous quali prova schiacciante della mia esistenza in zona triveneto, a patto che mi si offra del cibo :P
Pure a me: uno scrive un articolo nel quale si lamenta di venire preso per il culo, e subito spunta qualcuno che adombra azioni legali ^_______^
PS: Duca, scusa che compaio solo per litigare dei cazzi miei °n° ultimo commento, promesso *O*
Io continuo ad avere paura dei ragni. Mi fanno schifo e li schiaccio con la scopa quando scendono dalla porta basculante del garage, poi spruzzo il veleno.
Peccato non fosse così facile con il pessimo fantasy italiano e la sua cricca, ma fortunatamente si sono autodistrutti da soli.
Fu proprio il putiferio scatenato dal presunto ragazzino istigato da Massacri e da Gamberi fantasy a convincermi ad iscrivermi a Massacri e diventare loro fan XD Quindi dopotutto… G.L., per questo e per tanti altri momenti di pura ilarità, grazie XD E grazie anche a Lara Manni…chiunque tu sia ^^”
Lara Manni rediviva
aggiungo che una massima che Lippa cita spesso è: l’arte della guerra consiste nello sconfiggere il nemico senza doverlo affrontare (Sun Tzu) e che è la medesima strategia messa in atto alla lettera in questa miserevole vicenda.
Bene, lunga vita alla signora!
Caro Duca ora glielo posso dire, ho scoperto il suo blog partendo da quest’articolo, sono una persona male?
A mia discolpa ci sono arrivato dal blog di Gamberetta.
Che dire, ogni tanto lo rileggo con piacere, un lavoro di ricerca invidiabile anche se per un tema osceno (rispetto agli archi da guerra o anche solo ai coniglietti) che fa capire l’impegno e le qualità ducali fin da subito.
Nulla, era solo una slecchinata dettata dalla nostalgia che mi ha riportato su questa epica pagina.
Duca, la devo avvertire su un fatto parecchio inquietante: leggendo i suoi ricordi sui bei momenti passati con GL pre-rottura, mi sono resa conto che li visualizzavo come momenti pastello di un anime. Con occhioni, rossori, sfondi rosati, petali di ciliegio e voci raddoppiate dall’eco.
Quando me ne sono resa conto sono morta dalle risate.
Non so se fosse voluto o se è un problema della mia mente obnubilata dai manga e dalla prospettiva di stare un mese a Tokyo questa estate, ma giuro che mi sono fatta un film esilarante.
Ossequi,
Artemis
Confermo che erano così.
Segnalo che finalmente ci sono recensioni in francese, ben due. Una con voto 3/5, generosa, e l’altra 1/5.
In pratica dice che è una roba senza senso in cui non capiscono le decisioni dei personaggi, non è riuscito a legarsi a nessun personaggio e ha trovato l’opera incoerente.
Insomma, il successo estero tanto sperato è finalmente giunto.
O forse no.
Mi ero perso la nuova recensione tedesca (ancora per l’audiolibro recitato da un attore famoso: apparentemente del libro cartaceo frega zero ai lettori tedeschi su Amazon), voto 2 e titolo ” abstruse Geschichte” (storia astrusa) contenente perle che a quanto ho capito suonano circa:
Come scrisse molte volte GL, solo all’estero, in Francia e in Germania per esempio, capiscono e rispettano il Fantasy e lì una storia seria, complessa e adulta come la sua poteva trovare il giusto pubblico e il giusto successo.
Questo. E non è diverso da quello italiano, quindi di chi è la colpa se Francia e Germania, nazioni serie e mature nel fantastico, reagiscono proprio come gli immaturi e trollosi italiani…? ^__^
GL, così tanto fail in un uomo solo… ci si potrebbe scrivere un romanzo…
Loredana Lipperini ha confessato.
Loredana Lipperini confessa ciò che da oltre due anni si sapeva. E su cui aveva taciuto, per i motivi detti e spiegati nell’articolo. Perché quello che fece non fu usare un eteronimo come fece King con Bachman, per fuggire dalla propria stessa fama: quello della Lipperini fu mentire al pubblico, truffare delle persone ottenendo aiuti che alla Lipperini questi non avrebbero mai dato in questo modo, e usare la propria fama come Lipperini e gli agganci con WuMing e tutta la cricca attorno per dare visibilità a Lara Manni (che non significa per forza recensioni, significa parlare, tenere vivo il nome, citare, coinvolgere nei discorsi, creare pubblico).
Questo non è usare un eteronimo per fuggire dalla propria fama e scrivere in pace qualcosa di diverso. Questo è usare la propria fama al meglio, fuggendo solo dalle “critiche” legate al proprio nome reale e conservando gli aspetti positivi importanti…
… potenziati dal fatto che Loredana Lipperini, presentandosi come auctoritas terza, dava un PESO a Lara Manni che come Lipperini non avrebbe potuto darsi da sola!
Bello poi spacciarsi da eroi che usano un eteronimo per essere solo un autore come tanti? Sempre bello farlo col culo degli altri, come diceva GL. :-)
Quello che fece King era la vera fuga da sé.
Questo è uno schifo, che sputa in faccia a chi a Lara aveva creduto e le aveva regalato servizi, come le consulenze di Gamberetta sul primo romanzo, che la Lipperini avrebbe dovuto pagare coi soldi.
E ricordiamo che ciò che commesse la Lipperini furono reati. Poi si fa in fretta a farsi belli come giornalisti, mentre si agisce al di sopra delle leggi, nel pieno disprezzo del popolo italiano e della magistratura.
http://www.iljester.it/cassazione-usare-una-falsa-identita-su-internet-e-reato-si-ma-a-certe-condizioni.html
Bella fogna. :-)
Rimpiangeremo GL… e questa è la cosa peggiore di questa storia :(
Sul,blog della Lipperini nessun articolo in merito all’intervista che ha rilasciato.
Così cime nessun accenno sui suoi rapporti con GL e sul comportamento della sua alter eto Lara Manni.
Al giorno d’oggi tutti hanno sottomano internet. Se uno cerca “Loredana Lipperini” su Google questa pagina del blog sbuca fra i risultati. Almeno la Lipperini avesse un pò di onestà intellettuale nel raccontare un pò meglio come siano andate le cose (Lo svelamento è avvenuto in maniera brutale che cosa intende dire? Che aveva i Visigoti che avvendevano falò sotto casa sua e la terrorizzavano fino a mollare la maschera?)
Suvvia Merphit, un po' di malizia ;)
Cosa dovrebbe dire la Lippamanni? Sì, ho scritto stronzatine su manga pensati per un pubblico preadolescenziale, ho costruito e mantenuto per anni il mio club di circle jerking con i WuMing, una mia amyketta ha sponsorizzato il mio alter ego in testi scolastici, ho estorto con l'inganno (e a quanto pare in odor di reato) consulenze editoriali gratis a due giovani che potrebbero essere miei figli, e oh, come dimenticare quando entrambe le mie personalità hanno dato addosso per settimane ad un forum fantasy tenuto da due tardoadolescenti?
Come per la recente e obbrobriosa intervista alla Troisi, è sufficiente mentire, con la peggior faccia bronzina possibile, e sperare di passare per la povera donna seviziata dal feroce internetto. Una buona fetta di chi leggerà l'articolo, a meno di non conoscere già la vicenda, non approfondirà la questione e accetterà supinamente quanto letto. Purtroppo.
Slightly OT: ma i WuMing… che fine hanno fatto? Ai bei tempi di G.L. e Manni e compagnia cantante infuriavano, ma ultimamente non mi sembra di sentirne parlare tanto di frequente… una prece per il New Italian Epic U.U
La possibilità che fosse reato c’è, sì. Io non me ne intendo, ma all’epoca dell’articolo la cosa venne indicata proprio da altri motlo più epserti, che mi trovarono anche quella sentenza adatta da riportare, cito:
Poi ovviamente sono quelle cose che se le porti in tribunale il giudice ti sputa in faccia, come mi ha lasciato intendere Zwei.
Dal mio punto di vista non ho subito danni dalla questione. Io la consulenza per la vecchietta che spara al demone in kimono con un revolver l’avrei fatta identica, gratis, anche alla Lipperini: all’epoca non avevo motivi particolari per disprezzarla.
Gamberetta è un caso diverso. Altre persone non so se siano state raggirate allo scopo di fornire a Lara Manni servizi e aiuti che alla Lipperini non avrebbero fornito nello stesso modo.
Credo continuino a venire pubblicati come prima, a testimonianza del degrado culturale che viviamo. “L’ armata dei sonnambuli” è uscito per Einaudi nel 2014.
Non so dire se stiano ancora cianciando di quella loro allucinazione demente che era il N.I.E. perché non seguendo più la Lipperini mi sono perso il loro organo stampa principale.
E senza sentire cialtroni di tale risma, il mondo sembra più intelligente. :-)
Così a naso, dubito che tutti tutti tutti coloro che hanno intervistato o in altro modo interagito con la Manni sapessero chi (non) fosse in realtà, o qualcun altro avrebbe parlato prima. Quanti di loro non avrebbero aiutato la Lipperini è pura speculazione.
Il N.I.E. esibisce una incensante pagina sulla Wiki italiana e pure inglese (sicuramente pattugliata dagli stessi WuMing e qualche amyketto moderatore), ma manca qualsiasi notizia posteriore al 2009; a quanto pare il fecondo dibattito è morto nella culla dopo qualche vagito.
Sì, hai ragione. Pensavo a quelli da cui ha tratto servizi altrimenti a pagamento e di valore quantificabile. Sì, ci sono poi tutti gli altri rapporti in generale, che hanno creato vantaggi più o meno grandi: i “mi piace”, il passaparola ecc. sono tutte risorse con un valore economico.
Meraviglioso il dibattito internazionale a base di italiani che vanno all’estero e ne parlano ad altri italiani prendendo sale in affitto, così tutto così poco provinciale e molto internazionale! I due bellissimi commenti di Zwei:
http://zweilawyer.com/2011/09/03/african-fantasy/comment-page-1/#comment-15052
http://zweilawyer.com/2011/09/03/african-fantasy/comment-page-1/#comment-15056
Mi rallegro che anche l’altro collettivo, Kai Zen, del periodo in cui imitare i Wu Ming andava di moda, pare svanito dalle librerie… dopo il periodo di massima visibilità per La Strategia dell’Ariete uscito nel 2007, divenuto subito New Weird perché si era scoperto che era un nome di moda in un blog conosciuto (quello di Gamberetta), allo stesso modo in cui iniziarono a riempirsi la bocca vari soggetti imbarazzanti con il termine Bizarro Fiction o addirittura con Literary Fiction, che non usava un cazzo di nessuno, dopo che lei iniziò a usarli. ^__^
Erano i tempi lontani in cui i siti importanti venivano seguiti e copiati, con gli editor di Grosse CE che frequentavano abitualmente Gamberetta. Nel settore lo si sapeva benissimo che un po’ tutti gli invischiati col Fantasy la leggevano, anche grazie alle molte risate procurate dalla demenza della Postorino che venne umiliata da Gamberetta sul blog della Lipperini… ma era un mondo diverso, anni fa, in cui c’era la moda di seguire i “blogger” e io ebbi pure l’A.D. Cavallero di Mondadori che di nome mi conosceva per via degli articoli sugli eBook. :-)
Il finto dibattito sul NIE è stato uno dei punti più bassi toccati dalla narrativa italiana. Pensavano davvero di fare fessi tutti con un manifesto sconnesso e due riunioni in un sottoscala universitario canadese? La cosa peggiore è che su blog e altre pubblicazioni italiche i loro amici piagnucolavano il solito “anche all’estero ne parlano mentre qui, solita, maledetta italia, non c’è spazio per simili discussioni!”.
@Terra Nova: oddio, non pretendo che faccia un pellegrinaggio fino a San Pietro, con la testa rasata e con il cilicio indossato sotto un saio per chiedere perdono.
Però parliamo di una signora di 57 anni (58 li compie giusto domani!). Non Elisa Rosso (“sono una bambina piccola, gnegnegne, fottiti”), non GL (“chiunque nom capisca il mio stile di scrittura e chiede deludicazioni è passibile di denuncia”), una signora di 57 anni, quasi l’età di mia madre. Porco cane.
È ovvio che la gente, usando internet, finisca nel dominio del Duca o in altri blog e forum, e si fa un quadro generale della situazione. Mettiamo caso che, durante una trasmissione o una intervista, qualcuno si mette a discutere di Lara Manni e cita le parole del Duca lei come reagirebbe? Se ne scappa, infila la testa demtro la sabbia o tenta di giusitificarsi?
Perchè questa cosa potrebbe accadere. Mi aspettavo che la Lipperini facesse un articolo sul suo blog spiegando il perchè abbia fatto uso di mezzucci poco nobili per scrivere Esbat e comtrobattere quanto dice il Duca.
Ma vabbe, fanculo il fatto che la signora abbia più del doppio dei miei anni e che dovrebbe essere un pò più seria e matura per via del suo curriculum. Dopotutto se la DeAgostini e la Motivi hanno fatto un accordo commerciale per diffondere recensioni ultra-positive con gente fake… la dosa non dovrebbe inorridirmi.
Purtroppo, Merphit, l’indignazione nata su Internet si tramuta rapidamente in indifferenza: la rivelazione dell’identità della Lippa Mannara avvenne anni dopo la comparsa in scena della Manni, non più esordiente autrice di talento e di belle speranze ma già in piena parabola discendente, i suoi scritti appesantiti dalle serie e seriose riflessioni filosofico-esistenziali e sbroc sbroc. E la ‘confessione’, liquidata en passant in un articolo di promozione ad un suo altro libro, avviene a sua volta anni dopo. Cinque anni dalla prima segnalazione di Esbat su Gamberi Fantasy sono un’eternità. Sono certa che a suo tempo gli addetti ai lavori si siano fatti quattro risate circa il pubblico ludibrio cui è stata esposta, ma nessuno le farà mai domande scomode a riguardo.
La Lipperini ha scelto da subito la strategia del silenzio, e a quanto pare le è andata abbastanza bene. Chi ha assistito ai fatti, all’epoca, ha ormai una sua opinione, ai nuovi arrivati non interessa (più). La trilogia di Esbat credo sia scivolata abbastanza in fretta nel dimenticatoio, come quasi tutta la produzione fantasy nostrana del periodo, altri cinque anni e tutta la faccenda ‘Lara Manni’ diventerà un piccolo irrilevante incidente, una baruffa su internet fra blocchi contrapposti, una rissa da pollaio che non vale la pena riesaminare.
E parlo di ‘blocchi contrapposti’ proprio perché tutto verrà (viene già adesso) filtrato dalle lenti dell’ideologia, per qualcuno più che i fatti conta chi li racconta: tanto per rimanere in tema, ricordi come tutto il ‘ma a te piace la figa’Gate si fosse ridotto a: ‘I soliti istigatori d’odio’ (Massacri con dietro di loro lo spettro del Duca e Gamberetta)? Vai a parlare con qualche funZ della Lippa e esordisci con ‘ecco, c’è questo articolo su Baionette Librarie’, e stupisciti della reazione pavloviana ^.^
Il fatto stesso che in uno degli ultimi articoli il Duca si sia sentito in dovere di specificare che è possibile sia diventato amico di alcuni dei suoi autori mi fa pensare (purtroppo o per fortuna bazzico pochissimo i social, non so se sia effettivamente così… la storia della Postorino ad esempio mi era completamente sconosciuta!) ai classici commenti maligni ‘oh, adesso il Duca pubblica i suoi amyketti, adesso che è nel giro deve ungere gli ingranaggi anche lui, ipocrita, sepolcro imbiancato, sgualdrina!’
Duca, tu e Gamberetta siete Kastaaahh!!1!!one! ^.^
Fortunatamente per ora solo da parte di due svantaggiati.
Uno in privato sul proprio FB, del gruppetto che bazzicava Lara Manni, e uno su un sito che ormai ricorda per contenuti e non sequitur il vecchio blog di GL.
Fortunatamente i mentecatti sono in numero così esiguo da essere insignificanti rispetto alle vendite e, soprattutto, agli apprezzamenti di sconosciuti che valutano solo l’opera in sé, senza farsi il lavaggio del cervello con menzogne inventate apposta solo per autoconvincersene.
Tipo uno che per un po’ scrisse su FB contro Carlton Mellick III come se fossi io che mi pubblicavo con uno pseudonimo improbabile, arrivando solo dopo un paio di mesi a realizzare che era un autore americano. ^_^
@ Duca
(preferisco due commenti piuttosto che il Neverending Wall of Text, sperando non dispiacca a Vossia ^.^)
Se si parla di servizi quantificabili, molto del lavoro sarà stato sbrigato/gestito da Santachiara o dalla casa editrice, e l’identità dell’autrice in questo caso temo sia irrilevante; le interviste e le recensioni-marchetta (vedi le triangolazioni ‘persona X parla bene della Manni, Lipperini parla bene di X’) credo siano più accordi fra scuderie (stessa casa editrice o stesso agente) che fra singole persone, quindi nisba pure qui.
Il guadagno principale è stato proprio quello impalpabile del buzz attorno ad Esbat e della bella favola (più lasciata immaginare che propalata davvero, a essere onesti) della giovane autrice pulita che riesce a farsi pubblicare e gode dell’endorsement di Gamberetta (a maggior ragione dopo le tue frasi su quanto rilevante fosse Gamberi Fantasy anche per gli addetti ai lavori). Il che fa abbastanza girare le gonadi.
E il capitale di ritorno, per così dire, in credibilità e reputazione è stato poi reinvestito nello scellerato avvicinamento ai WuMing e nell’aiutarli a mettere le mani su King e Tolkien (come già detto da Paolo F nei commenti), sebbene non credo questo fosse l’obbiettivo principale… diciamo più un’utile effetto secondario.
E tante risate per le riunioni nei sottoscala, avevo completamente dimenticato quei due commenti di Zwei! Come chi va a parlare al Parlamento Europeo… e poi affitta una saletta conferenze nell’edificio accanto ^o^
Vogliamo il nome :D
Che comunque tutti sanno che Mellick, Zwei, Massacri e Gamberetta non sono che un ventaglio di personalità e pseudonimi usati dal DUCA! E’ sempre lui! Cambia solo parrucca e naso finto, come Edmund Dantés ne Il conte di Montecristo!
Scherzi a parte, a me del NIE un po’ dispiace, erano divertenti a modo loro.
Sicuramente è una piccola vicenda senza importanza, però per noi è stata interessante: abbiamo visto una prova concreta di quello che quasi tutti mormorano o danno per scontato (ma senza prove), e cioè dell’esistenza di circoletti abbastanza miserabili che cercano di creare artificialmente il consenso attorno a roba per lo più vecchia, muffa e priva di ogni valore. E la cosa un po’ triste, per noi, è che buona parte di questa gente è pure di sinistra, o dice di esserlo.
Ho appena scoperto che “Lara Manni” ha un profilo su Goodreads, l’ultima attività settembre 2013.
4 stelle a Wunderkind, e un link che porta al suo blog che porta a una recensione alquanto vaga per averla spinta a mettere 4/5.
E Michelangelo Buonarroti si rivolta nella tomba
Un affresco sull’Apocalisse dell’editoria.
…ma c’è ancora qualcuno che se lo caha, oggi, a Wunderkind? xD ricordo di essermelo procurato a ufo anni fa e di aver provato a leggerlo…l’ho trovato tanto sconclusionato da essere ridanciano, ma dopo un po’ non ce l’ho più fatta ad andare avanti…
(forse dovrei leggerlo quando sotto l’effetto di sostanze sospette, secondo me migliorerebbe la lollesperienza :P)
Buonsempre a tutt*
Scrive Wu Ming 1 su Giap
di Lara Manni e del rabbioso branco di cani e cagne che tre anni fa aggredì Loredana Lipperini…
Bau bau bau…
:-/
Pienamente in stile WuMinchiOne definire
quella di chi diffondeva la notizia che la Lipperini era Lara Manni. Legalmente ineccepibile: in Italia dire la verità, se lesiva, è diffamazione… e per chiunque essere la Lipperini sarebbe un insulto (veramente?! Devo aggiornare la mia lista di insulti!). O perlomeno così WM1 la pensa: dov’è la diffamazione se no nel dire “tu sei la Lipperini”? ^__^
Nemmeno si accorge delle conseguenze di ciò che scrive.
E si ritiene uno scrittore. Giusto nella peggiore Italia dell’editoria più degenerata… :-/
Interessante anche quando scrive:
giusto per capire come nel WuMinchiOne-pensiero non vi sia alcun posto per la verità o la realtà dei fatti, nemmeno quelli storici. WM1 è la versione radical-chic dell’Isis che distrugge i monumenti: uccidere la storia, negarla e tentare di farla sparire (mentendo e dichiarando una storia falsa) se non la trova gradevole.
Ma internet esiste, non siamo più nel 1970: WM1 non ha capito ancora cosa sia internet e che il popolino bruto, che tanto lo disgusta, può molto più facilmente di un tempo scoprire le menzogne di chiunque vorrebbe ergersi a “padrone” delle menti, della storia e della cultura. :-)
La signora Palazzolo è deceduta, lei DAVVERO precocemente (non Lara Manni) nell’agosto 2012.
Lara Manni è stata scoperta nel marzo 2012 (o meglio: a marzo il blog si BLOCCO’ e il personaggio virtuale si chiuse nel silenzio), quasi CINQUE mesi prima, e nel momento in cui io ho postato questo articolo (giugno) tutta la vicenda era conclusa al di là di ogni ragionevole dubbio. Mancava solo la confessione ufficiale.
Nota personale che non c’entra niente con i fatti: equiparare la morte della Palazzolo, una persona vera, con quella di Lara Manni, un personaggio inventato usato per truffare i lettori costruendo una narrazione propagandistica, definendo la morte del personaggio della Manni qualcosa di avvenuto “troppo presto” (proprio come la morte VERA della povera Palazzolo), è così rivoltante, strumentalizzante e abietto che non pensavo che neppure WM1 si sarebbe abbassato a fare.
Ora sappiamo qualcosa in più su che persona sia WM1: “show, don’t tell” vince sempre, e lui dovrebbe Mostrare di meno che razza di persona si abbassa a essere, così potrebbe continuare a Raccontare di essere rispettabile. :-)
Se il libro parla della morte di Lara Manni a causa del web che ha scoperto la truffa lo compro subito!
Mi ero persa questa piccola novità Wuminkiesca. Questa storia della Lippermanni mi pare un’esecuzione capitale malriuscita. Sembra che sia morta con infamia (com’è giusto che sia) e zac, una contrazione post-mortem, un commento lecchino o un libercolo nuovo in libreria. Panfete, un altro colpo d’ascia, nel tentativo di porre fine a questa disgraziata faccenda. Morta? Si direbbe. Ah, ma no, ecco una recensione strappalacrime! Dagni d’accetta!
Peraltro, concordo col Duca. “Che tristezza, il suo personaggio immaginario è morto senza nessun impatto particolare su di lei o sulla sua carriera, una tragedia come quella di quella persona in carne ed ossa che ora sta nella terra fredda, sta nella terra negra, né il sol più la rallegra né la risveglia amor, e che lascia dietro di sé prossimi dal cuore spezzato. Uguale, proprio, identico!” La totale mancanza di decenza di certe persone è fenomenale.
Per qualificare quei poveretti di Wu Ming basterebbe la grottesca tiritera del NIE, quando piagnevano in giro che non avevano visibilità mentre all’estero se ne parlava, salvo poi scoprire che il “dibattito internazionale” si era svolto in una saletta adiacente a un’università straniera e con la presenza di altri poveri disgraziati (quasi tutti giornalisti italiani compiacenti).
Che caduta di stile.
E dire che a me Q manco spiaceva troppo…
Oggi mi è capitato sott’occhio questo… spero non sia un nuovo caso “Loredana Lipperini / Lara Manni”!
Quello di Licia Troisi non è uno pseudonimo: lei si presentava come Licia e questo prima di pubblicare il primo libro. Io l’ho sempre sentita chiamare Licia e non ho mai saputo che si chiamasse Felicia. (Non la conosco personalmente, ma conosco persone che la conoscono).
Ciao Meco.
Troverai molte pagine in cui le viene chiesto il perché del Felicia (o se è il suo nome) e risponde.
Qui una delle volte che glielo chiesero su FM (“Leida80” è il nick fi Licia su FM): http://www.fantasymagazine.it/notizie/1399/licia-troisi-a-roma/
Qui lo spiega anche nel suo forum principale in Italia:
http://lands_n_dragons.freeforumzone.leonardo.it/d/4928753/Le-Due-Guerriere-commenti/discussione.aspx?idm1=55467857&pl=66
E qui uno che l’ha cercata al telefono cercando col suo vero nome, Felicia Troisi, e ha chiamato un’altra: http://www.liciatroisi.it/2007/10/19/
Anche io conosco gente che conosce altra gente, ma questo non mi impedisce di usare google. Forse per la tua religione è proibito? :-)
Cioè, regà, stamo nel 2015, eh! E ancora qualcuno non sa che Licia Troisi si chiama in realtà Felicia Troisi. Regà, eddai. Almeno le api e fiori però lo sapete come funziona, o manco quello? ^_^
romanzo d’esordio per GL D’Andrea?
Eh eh, visto che eravamo nel periodo dell’anniversario volevo fare un post nostalgico e citarlo, incluso il cambio di nome per confondere le acque (e infatti c’è chi si confonde e lo dà per esordiente) o perlomeno ripulirsi il passato. ^___^
Attendevo però il referendum britannico per decidere il titolo, non so “Qualcuno che rimane e qualcuno che ritorna” o altro…
Duchino, se lo fai devi inserire alcuni raffinati estratti dell’articolo sul Post:
(fonte: http://www.ilpost.it/2016/04/19/la-sostanza-del-male-luca-dandrea/)
«Fantasy per ragazzi» è una combo micidiale.
Ah, c’è una possibilità del 78% che abbia pasticciato con i tag ^^’